STATO E ANDAMENTO DEL
ESPERTO PER LA SICUREZZA - TURCHIA
La Turchia, anche nel 2021, si è confermata Paese di destinazione e di transito del traffico di eroina, oppio e suoi derivati dall'Afghanistan e dall’Iran, di sostanze psicotrope e precursori tra l’Europa ed il Medio Oriente, di cocaina dal Sud America, di metamfetamine prevalentemente dall’Iran e da altri Paesi europei e di cannabinoidi sintetici dalla Cina. In Turchia, il traffico di droga è considerato un
203 Operazioni Donky-Pantin e Lince-Tuneladora, entrambe della Guardia Civil, nel cui ambito sono stati sequestrati, rispettivamente 3.800 kg e 4.565 kg, trasportati in una nave artigianale a pescaggio profondo e anche ad alta velocità.
204 Le emergenze ospedaliere legate al consumo di stupefacente sono principalmente legate alla cocaina e alla cannabis.
205 Lo stupefacente viene trasportato dall’Afghanistan verso varie destinazioni dell’Europa occidentale e centrale, passando dalla Repubblica Islamica dell’Iran, dalla Turchia e dai paesi balcanici.
206 Spedizioni dall’Iran e dal Pakistan entrano via mare e/o via area – direttamente o transitando attraverso i paesi africani.
207 Appartenenti alla ‘ndrangheta.
Spagna, Valencia sequestro di 1.100 kg di cocaina -agosto 2021
crimine contro l'umanità ed è contrastato attraverso il ricorso ad una strategia basata su tre pilastri:
il primo, si concentra sulla lotta contro le reti di distribuzione “domestiche” e i cosiddetti “venditori ambulanti”; il secondo pilastro riguarda lo smantellamento delle organizzazioni criminali e delle reti internazionali del traffico di droga; il terzo riguarda le indagini sul finanziamento del terrorismo attraverso il traffico di droga. Ampio spazio è dedicato ai progetti di prevenzione e alle iniziative di riabilitazione. Il numero dei decessi per sostanze stupefacenti decresce ogni anno nel Paese (160 nel 2021, in calo del 10% rispetto ai 175 del 2020). I prezzi degli stupefacenti non hanno subito particolari variazioni dovute alla pandemia.
L’impegno delle Forze dell'Ordine turche, nelle attività di prevenzione e contrasto al traffico e al commercio delle sostanze stupefacenti, ha confermato, anche nell’anno in esame, il trend in aumento delle operazioni antidroga effettuate (oltre 220.000 nel 2021) e dei soggetti arrestati (circa 26.200), mentre la riduzione delle misure di contenimento della pandemia ha sicuramente influito sull’aumento dei sequestri di alcune droghe, tra cui eroina, cocaina e metamfetamina.
Nello scenario internazionale, notevole attenzione è posta dalle autorità turche all’instabilità socio-politica in Afghanistan e al previsto sensibile aumento della produzione e del commercio dell’oppio, dell’eroina e della metamfetamina, i cui traffici verso i verso i Paesi limitrofi e verso altre destinazioni, tra cui l’Europa, potrebbero essere favoriti dal controllo delle frontiere esercitato dai talebani.
La Turchia continua a rivestire un “ruolo chiave” nell’impedire l’ingresso in Europa e in Italia di eroina, i cui traffici sono proseguiti via terra e via mare spesso usando i trasporti di beni commerciali come carichi di copertura. Al riguardo, si segnala un’operazione della Polizia Nazionale turca del 24.09.2021, che ha consentito il sequestro di 85,5 kg circa di eroina, occultata su un tir presso il porto di Pendik (Istanbul), diretto in Italia (porto di Trieste).
Nel 2021, le Forze di Polizia del Ministero dell’Interno (Polizia nazionale turca, Gendarmeria e Guardia Costiera) hanno sequestrato 20.457 kg di eroina, in lieve aumento del 1,44% rispetto al 2019 (20.166 kg) e un forte incremento del 54,4% rispetto ai 13.226 kg sequestrati del 2020. I sequestri di eroina, effettuati dalle Dogane turche nel 2021 (2.228 kg), registrano un +181% rispetto al 2020 (792 kg). L’analisi di questi dati conferma che il "corridoio balcanico", con le sue ramificazioni e direttrici, è un canale prioritario di snodo del traffico di eroina che rifornisce i mercati europei, tra cui l'Olanda, la Gran Bretagna e la Germania, che continuano ad essere luoghi privilegiati di consegna.
In tali flussi, rivestono particolare importanza le province confinanti con l’Iran (Van e Agri), con l’Iraq (Hakkari) e con la Bulgaria. Talvolta, le “partite” di eroina destinate in Europa possono essere oggetto di scambio con l’anidride acetica, precursore di base utilizzato nei laboratori che raffinano l’eroina. Le Autorità turche, ritengono che l'attenzione rivolta alla rotta balcanica, stia determinando uno spostamento dei traffici di eroina attraverso la cosiddetta rotta meridionale (attraverso Pakistan o India). A tal proposito, si segnala il sequestro nel Gujarat, da parte delle autorità indiane a metà settembre 2021, di circa 3 tonnellate di eroina provenienti dall’Afghanistan e transitate nel porto iraniano di Bandar Abbas. Per quanto riguarda i siti e i laboratori, il collaterale nel rimarcare che la Turchia non è un Paese coinvolto nelle fasi della produzione e raffineria dell’eroina, non esclude che tale attività venga posta in essere, in maniera residuale e in modeste quantità dalle organizzazioni terroristiche PKK / KCK / PYD, nei villaggi confinanti con l’Iran o con l’Iraq.
Per quanto riguarda i precursori, la sostanza prevalentemente oggetto di traffico illecito è l’anidride acetica, importata attraverso Paesi dell’Europa dell’est e destinata in Afghanistan, Iran e anche in Iraq del Nord (principalmente nelle aree di Zakho ed Arbil). Il collaterale turco, in merito ai flussi di anidride acetica dai Paesi del Sud-Est Asiatico verso alcuni Paesi europei, tra cui, in primis,
Turchia, Hakkari sequestro di 515 kg di eroina -dicembre 2021
l’Olanda, ha evidenziato la predisposizione, da parte di alcune organizzazioni criminali europee e non, di laboratori clandestini per la produzione di anidride acetica in Paesi asiatici, per ridurre i costi e per sfuggire ai controlli. In tema di precursori, i sequestri di anidride acetica, effettuati nel 2021, ammontano a 36.253 litri, in forte aumento rispetto ai 12.136 litri del 2020 e agli 803 litri del 2019. Si rileva, tuttavia, un lieve calo rispetto agli oltre 38.000 litri del 2018. Continuano ad essere decrescenti ed esigui, invece, i sequestri di morfina base: 234 gr nel 2021, a fronte dei 17,8 kg del 2020 e dei 41,2 kg del 2019.
La cocaina, la cui domanda in Turchia è ritenuta in aumento, è contrabbandata sia via mare, sia tramite vettore aereo. Tra i numerosi porti del Paese utilizzati nei traffici, si segnalano Istanbul e Mersin, ove lo stupefacente giunge su navi container provenienti dal Sud America, spesso occultato tra carichi di banane o altra frutta o all’interno di casse di varie dimensioni applicate con magneti sui lati di poppa della superficie esterna dell’imbarcazione, a diversi metri di profondità. È ritenuto rilevante, altresì, l’utilizzo di corrieri ed “ovulatori” in arrivo e in transito negli aeroporti di Istanbul dal Sud America (San Paolo, Bogotà e Caracas), essendo operativi e regolari i collegamenti aerei della compagnia di bandiera Turkish Airlines. I quantitativi di cocaina, sequestrati nel 2021, hanno registrato un aumento del 28% circa rispetto al 2020 (circa 2.958 kg complessivi nel 2021). Secondo il collaterale, la Turchia è anche coinvolta come Paese di transito della cocaina diretta, principalmente, verso i Paesi dell’Europa sud-orientale, non escludendo altre zone (ad esempio, Azerbaigian e Iraq). Nel commercio e nel traffico della cocaina proveniente dal Sud America, è stato segnalato anche il coinvolgimento di organizzazioni criminali di origine slovena, attive nella distribuzione di tale sostanza in altri Paesi. Lo scambio informativo con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga si è focalizzato sulla cocaina proveniente via mare dal Sud America, con la condivisione di analisi di rischio sulle rotte, tra cui quella che dall’Ecuador, attraverso Panama e Gioia Tauro, giungono nei porti della Turchia. Queste ultime hanno fatto registrare numerosi ed ingenti sequestri (463 kg e oltre 1.100 kg presso il porto turco di Mersin e oltre 1.100 kg nel porto di Gioia Tauro, tutti nel giugno 2021).
Il flusso informativo ha riguardato soggetti, imbarcazioni, spedizionieri e destinatari dei carichi legali, modi operandi e metodi di occultamento. Per quanto riguarda l’utilizzo, da parte delle organizzazioni criminali, di “corrieri” ed “ovulatori”, negli ultimi anni, sono stati arrestati tre corrieri italiani presso l’aeroporto di Istanbul, provenienti dal Sud America e dal Sud Africa, mentre, nel dicembre 2021, è stato segnalato l’arresto di un “ovulatore” venezuelano proveniente da Caracas.
Per quanto riguarda la metamfetamina, le Autorità turche hanno confermato che il Paese è destinazione e transito di tale stupefacente ed evidenziato il possibile incremento della produzione di metamfetamina in Afghanistan, anche grazie all’ampia diffusione della pianta efedra, che ridurrebbe i costi di produzione, consentendo di rinunciare all’importazione dei precursori efedrina e pseudoefedrina. La metamfetamina, nel 2019, è risultata presente in tutte le 81 province turche, con volumi sequestrati che hanno registrato, ogni anno, un record, superando i 5.000 kg nel 2021, contro i 566 kg del 2018. In Turchia, la maggior parte della metamfetamina sequestrata è in forma di cristalli, prevalentemente di origine iraniana, prodotta con l’utilizzo di precursori, ed europea. Il collaterale ha segnalato la presenza di laboratori di produzione della metamfetamina anche in Iraq del Nord. La maggior parte dei sequestri è avvenuta nelle zone limitrofe ad Istanbul e nelle province confinanti con l’Iran. Occorre segnalare, altresì, l’importante ruolo assunto dalla rotta balcanica, anche nel traffico della metamfetamina. A tal riguardo, si segnala una recentissima operazione di polizia, avvenuta nel gennaio 2022, che ha permesso alle autorità turche di sequestrare oltre 51 kg di metamfetamina trasportata su un tir al confine terrestre con la Bulgaria (località Hamzabeyli). La
Turchia, Porto di Marsin, sequestro di 1.100 kg di cocaina
Turchia, Instanbul, sequestro di metamfetamina e sostanze chimiche
prevenzione ed il contrasto del commercio e del traffico delle metamfetamine, all'interno o attraverso la Turchia, costituisce una priorità presente e futura per tutti i soggetti competenti in materia di stupefacenti; le Autorità di Polizia sono continuamente impegnate, in sinergia con altri enti, istituzioni e stakeholders, in progetti e campagne di prevenzione e formazione sui rischi e i danni correlati all’assunzione di metamfetamine, rivolti soprattutto ai giovani e con l’utilizzo di social network.
Per quanto attiene alla domanda interna, infine, la droga maggiormente consumata è la cannabis, i cui sequestri sono in diminuzione nel 2021, così come quelli delle pastiglie di ecstasy. In particolare, i sequestri di piante di cannabis sequestrate (oltre 70 milioni nel 2021), la cui coltivazione, nelle aree rurali e nelle regioni dell’Anatolia sud-orientale risulta implementata anche con moderni sistemi di irrigazione, sono in diminuzione. I derivati della cannabis (soprattutto hashish), provenienti dal Nord Africa (specialmente Algeria e Marocco), dall’Afghanistan, dall’Iran, dal Libano e dall’Albania, sono in gran parte destinati ad alimentare il consumo interno. Il collaterale è impegnato, altresì, in attività di cooperazione internazionale tese all’individuazione dei flussi marittimi di hashish nel Mar Mediterraneo ed alla disarticolazione delle organizzazioni criminali coinvolte.
In sensibile aumento, risultano i sequestri di captagon, di Skunk (una varietà di cannabis con un alto contenuto di delta-9-tetraidrocannabinolo, in genere di origine albanese) e quelli di prodotti farmaceutici, tra cui si segnala una sensibile domanda del farmaco soggetto a prescrizione “Lyrica”.
In riferimento alle organizzazioni criminali autoctone e straniere, l’Autorità turca ha segnalato il ruolo delle organizzazioni terroristiche riconosciute nel Paese (in primis PKK, poi FETO, DAESH e quelle di matrice di estrema sinistra) in tutte le fasi del commercio illecito di sostanze stupefacenti, dalla produzione alla vendita al dettaglio e il finanziamento illecito di tali organizzazioni attraverso queste attività. In particolare, l'organizzazione terroristica PKK/ KCK/ PYD continua a svolgere un ruolo attivo in tutte le fasi dell’industria degli stupefacenti, per introiti che superano 1.5 miliardi di dollari l’anno, operando come un’organizzazione multistrato, attiva anche nella produzione e nel commercio di captagon in Siria. Le Autorità locali, inoltre, hanno documentato il coinvolgimento di altre organizzazioni, riconosciute come terroristiche in Turchia, nei traffici di stupefacenti: quelle di ispirazione marxista – leninista come il DHKP /C e il TKP /ML, quelle di matrice fondamentalista come il DAESH e la FETÖ/PDY. Nei traffici, risultano attivi anche gruppi criminali dell’area balcanica e del continente africano, nonché iraniani, ucraini e georgiani. Per quanto riguarda l’Italia, sono emersi collegamenti con la criminalità organizzata e con sodalizi di matrice ‘ndranghetista, sia per quanto riguarda il traffico degli stupefacenti, sia per il riciclaggio dei relativi proventi.