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STATO E ANDAMENTO DEL

SINTESI DELL’ATTIVITÀ GLOBALE SVOLTA DALLA SEZIONE DRUG@ONLINE

La Sezione Drug@online del III Servizio, nell’intero anno solare 2021, nella consueta attività di monitoraggio della rete internet, per finalità di coordinamento investigativo, ha avuto modo di constatare la presenza di molteplici siti nella darknet ed anche nell’open web, dediti a promuovere, pubblicizzare e vendere sostanze stupefacenti e/o nuove sostanze psicoattive.

Nello svolgimento delle proprie attività di coordinamento, la Direzione ha supportato l'attività di agenti

“sotto copertura in rete”, con lo scopo di individuare e localizzare, attraverso la compravendita nel web, i venditori ed i soggetti destinatari delle sostanze stupefacenti commercializzate.

Tra le attività coordinate, si segnala l’operazione denominata EARPHONES, avviata nel 2019, condotta dal Reparto Operativo del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, conclusasi nell'ottobre del 2021, con l’esecuzione di misure cautelari personali, disposte dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di 39 persone, residenti in diverse province del territorio nazionale, e con la denuncia, in stato di libertà, di altre 24. Gli indagati sono accusati di traffico internazionale di stupefacenti, importati dall’estero, tra cui GBL ("droga dello stupro"), fentanil, catinoni sintetici ed altre sostanze ad effetto psicotropo. L’attività investigativa, concentrata sul monitoraggio di e-shop sul web e su deep e dark web, ha reso possibile ricostruire le “rotte” internazionali di provenienza delle droghe acquistate in rete. In particolare, i fentanili provenivano dal Canada, Polonia e Repubblica Ceca, il GBL da Cina, Olanda, Francia e Croazia ed i catinoni sintetici e le benzodiazepine dall'Olanda. Le attività illecite riguardavano anche cessioni di eroina, ad alta concentrazione, rinvenuta in spedizioni provenienti dalla Gran Bretagna e dalla Germania. L’indagine, che ha permesso l’individuazione di oltre 290 spedizioni contenenti sostanze stupefacenti, destinate a persone sparse su tutto il territorio nazionale, ha consentito di ricostruire il volume di affari dei traffici, stimato in circa cinque milioni di euro. Gli investigatori hanno scoperto anche un “centro di importazione” italiano, collocato a Roma46, attivo nel traffico di GBL, e numerosi canali esteri di approvvigionamento della stessa sostanza, oltre a catinoni sintetici. Per quanto riguardo il modus operandi della rete criminale, è stato possibile osservare che i gruppi esteri, attivi nel rifornimento delle NPS, venivano contattati tramite dark web e pagati, solitamente, con criptovaluta. I plichi, per il recapito della droga, indicavano mittenti e destinatari fittizi. A Roma, il “centro di importazione” coinvolgeva diverse persone che si occupavano di alimentare il traffico illecito in entrata e di gestire la successiva distribuzione alla nutrita clientela, utilizzando un linguaggio “in codice”, per sviare le indagini. A livello locale, il gruppo aveva organizzato un vero e proprio servizio di home delivery, coinvolgendo corrieri, che erano ignari del contenuto dei plichi trasportati. Alcuni degli indagati si occupavano, altresì, del reinvestimento in moneta virtuale, dei proventi dello spaccio. L’indagine ha portato a sequestrare, all’esito di diverse operazioni speciali

46 In merito si veda l’importanza strategica della Capitale descritta nel capitolo dedicato alla criminalità a Roma.

Sostanze sequestrate operazione EARPHONES

sotto copertura, con “ritardati sequestri” e “consegne controllate”, 42 litri di GBL, pari ad oltre 50.400 dosi singole, e 1,3 kg di sostanze stupefacenti sintetiche, in polveri e cristalli, tra cui 116 grammi di fentanili. Sono stati sequestrati, altresì, 1,2 kg di catinoni sintetici, 8 grammi di eroina ad alta concentrazione (purezza al 99%), destinata alla miscelazione con fentanil, 20 francobolli a base di flualprazolam e 115 grammi di marijuana. L'indagine si è conclusa con l’arresto dei tre importatori italiani, tra cui il gestore di una casa famiglia per minori. Tra gli indagati, figuravano professionisti del settore privato o della pubblica amministrazione, tra cui un medico odontoiatra, un avvocato, un funzionario di un ente locale, un insegnante di scuola media, che faceva arrivare a scuola i pacchi contenenti catinoni sintetici, due impiegati di banca, due militari in congedo e un architetto.

Le tecniche di occultamento dello stupefacente. Il fenomeno degli ovulatori

La capacità di occultamento dello stupefacente rappresenta una delle principali chiavi di successo per la criminalità organizzata. Le tecniche utilizzate per il trasporto della sostanza stupefacente, dai luoghi di produzione e trasformazione, si dimostrano sempre più innovative e sofisticate.

La spedizione intercontinentale di grossi quantitativi di sostanza stupefacente avviene generalmente via mare, a bordo di navi porta-container. La droga è generalmente mischiata con altre sostanze come il tè o il caffè, così da dissimularne l’aroma o, in alternativa, è nascosto in cavità ricavate all’interno dei container o nei motori dei moduli frigo porta alimenti.

Tra i nascondigli ai quali si fa più frequentemente ricorso, per il trasferimento di droghe su brevi distanze, possono essere annoverati i doppifondi delle valigie, nonché i vani realizzati ad hoc nei telai e nei cruscotti dei mezzi di trasporto. Altro sistema ingegnoso è quello rappresentato dall’utilizzo di materiali assorbenti, come stoffe, cartone e libri, che attraverso specifici procedimenti chimici trattengono lo stupefacente, successivamente recuperato tramite il procedimento inverso.

Altro stratagemma utilizzato è la realizzazione di manufatti artigianali, servendosi della droga come materia prima da lavorare, come se fosse argilla.

Qualche anno fa, in Colombia, si scoprì il primo caso di occultamento di cocaina, confezionata in piccoli “cilindri”, inserita nell’addome di un cane attraverso una piccola incisione, poi suturata.

Analogo metodo di occultamento venne individuato in Italia nel 2012, in provincia di Pisa, ove le Forze di Polizia scoprirono 1 kg di cocaina nell’addome di un molossoide, denunciando lo spacciatore e veterinario anche per maltrattamento di animali. Questa tecnica richiede tempo per la relativa attuazione, perché si tratta di un vero e proprio intervento chirurgico, dopo il quale occorre attendere almeno 1 mese, prima che la ferita cicatrizzi ed il pelo dell’animale ricresca.

Il sistema di trasporto/occultamento più diffuso e, al tempo stesso più pericoloso per la salute umana, è quello effettuato ricorrendo all’impiego di corrieri, comunemente definiti “ovulatori”. Con tale termine e con i suoi vari sinonimi quali "mulo" (dallo spagnolo mulas, asini), correos humanos (posta umana) o, per usare un’espressione anglosassone, body packers, vengono indicati gli individui che usano il proprio corpo per l'occultamento ed il trasporto illecito di sostanza stupefacente, generalmente da un Paese produttore e in cui avviene la trasformazione, a quello di spaccio e consumo. Con il termine body stuffer viene indicato, invece, il consumatore o lo spacciatore, che, temendo di essere scoperto dalla polizia, ingoia impulsivamente gli involucri di stupefacente pronti per il consumo o per lo smercio al dettaglio, per evitare l’arresto da parte delle Forze dell’Ordine. Le condotte descritte sono simili e si riferiscono, entrambe, all'occultamento illegale di droghe all'interno del corpo umano;

tuttavia, vi sono profonde differenze per quanto concerne i luoghi di occultamento, il tipo e la quantità di droga celata in corpore, nonché il relativo metodo di confezionamento.

Metodi di occultamento

Non si tratta sicuramente di un fenomeno nuovo, visto che il primo caso di body packer fu rilevato nel lontano 1973, in Canada, ove un giovane ventunenne si presentò in ospedale per un'ostruzione intestinale. Dall’esame radioscopico, emerse come l’occlusione fosse dovuta all’ingestione di un profilattico contenente hashish. In quell'occasione, due medici statunitensi, nel descrivere per la prima volta l’utilizzo del tubo digerente come mezzo di trasporto ed occultamento di droghe, dissero che “l’ingegno umano, quando si tratta di ricavare denaro, non ha limiti, neppure quando tali attività, oltre ad essere illegali, possono rappresentare un serio rischio per la salute”47.

Gli ovuli di piccole dimensioni vengono sigillati in involucri di varie dimensioni e materiale (plastica, gomma, latex, profilattici), prima di essere introdotti nel tubo digerente della persona per via orale.

Nel caso di ovuli di maggiori dimensioni, invece, questi vengono spinti per via rettale verso l’intestino crasso, al fine di renderne difficile l’individuazione attraverso l’esplorazione rettale. Naturalmente non ci si improvvisa “ingoiatori”; l’abilità nel confezionare adeguatamente lo stupefacente, così come nell’ingerire gli ovuli, si acquisisce attraverso veri e propri corsi di formazione. Occorre un’adeguata preparazione fisica, fatta di diete povere di grassi e farina, nonché di esercizi necessari al rafforzamento dei muscoli addominali. Negli anni passati, in Sud America, sono stati scoperti veri e propri centri di formazione per gli “ovulatori”, addestrati ad inghiottire acini di uva, piccole salsicce e altri alimenti di varie dimensioni, così da abituare la bocca dello stomaco (in gergo maleta, ovverosia valigia)48. L’ organo viene, con le modalità descritte, educato a ricevere e custodire gli ovuli di droga con l’introduzione non solo dei citati acini di uva, ma anche, ad esempio, di pezzi di carota interi o di piccole capsule di latte in polvere. Il profiling dell’ovulatore vede generalmente impegnata una persona di basso livello socio economico, che, di solito, non è un consumatore di droga e non viaggia, quasi mai, da solo. È normalmente, di sesso maschile, di struttura fisica alta e robusta (l’organismo ha maggiori capacità ricettive di ovuli), e di una età attorno ai trent’anni, anche se sono stati intercettati corrieri giovanissimi, persino minori, e persone anziane.

Oltre che ad essere meno dispendioso sul piano organizzativo e logistico rispetto al trasporto veicolare, il trasporto in corpore risulta meno rischioso per sottrarre la droga al controllo dei cani antidroga. A ciò, occorre aggiungere che la grande offerta di manovalanza, a basso prezzo,

“compensa” la quantità relativamente ridotta che ciascun corriere può trasportare. La retribuzione di questi "corrieri" varia in relazione agli ovuli ingoiati. Per un centinaio di ovuli, equivalenti a circa un chilogrammo di droga, si può guadagnare da due fino ad un massimo di 4 mila euro a viaggio.

I corrieri più esperti, in generale, fanno viaggi più lunghi, mentre alle “matricole” vengono affidati trasporti su tratte più brevi, per minimizzare i rischi.

Chi gestisce questo genere di spedizioni, spesso, lo fa ripartendo il carico di droga tra diversi

“trasportatori” presenti sullo stesso volo. Alcuni di questi, possono essere “sacrificati” dallo stesso organizzatore della spedizione, che li fa segnalare alle Forze di Polizia, pur di far arrivare a destinazione gran parte del carico inviato. Lo stratagemma comporta il “sacrificio-perdita” di un corriere, ma, così facendo, vengono spesso superati i controlli aeroportuali a vantaggio di tutto il restante gruppo di corrieri49.

Il trasporto in corpore, pur se estremamente redditizio per il corriere, non è comunque privo di pericoli. L’eventuale perdita di impermeabilità dell’involucro giunto all’interno dell’apparato digerente,

47 “Intestinal obstruction by an unusual foreign body” - M Deitel, A K Syed (Can Med Assoc J. 1973 Aug 4; 109(3):211-2).

48 www.emporioae.com/il-mulo-corriere/

49 www.liberainformazione.org/2013/02/08/gli-ingoiatori-di-droghe/

Ovuli di cocaina rinvenuti all'interno dell'addome

e, comunque, prima della sua naturale espulsione, comporta il rischio di un assorbimento massivo di sostante stupefacenti e, con esso, il pericolo di morte per arresto cardiaco del corriere. Proprio questa potrebbe essere stata la causa del decesso di un cittadino peruviano, che, nel settembre 2021, è stato trovato esanime all’interno del bed & breakfast romano, dove stava soggiornando al rientro da un viaggio in Spagna. Il titolare della struttura, attirato dal cattivo odore proveniente dalla stanza, ha allertato le Forze di Polizia. Queste, intervenute sul posto, oltre al corpo senza vita, hanno rinvenuto a terra 12 ovuli di cocaina, che l'uomo, probabilmente colto da un malore, stava cercando di espellere, in preda agli spasmi.

Dal punto di vista repressivo, le indagini, concluse nel 2021 dalle Forze di Polizia italiane, hanno portato all’individuazione di ben 127 ovulatori ed al conseguente sequestro di oltre 200 kg di sostanza stupefacente (127 kg di eroina, 29 kg di cocaina e 89,8 kg di hashish). L’analisi dei dati ha permesso di acclarare che il 51% dei corrieri arrestati era di nazionalità nigeriana, evidenza che sale al 53%, prendendo in considerazione gli arrestati di origine nigeriana, naturalizzati italiani. La quasi totalità dei body packers è giunta nei Paesi dell’Unione Europea a bordo di aerei provenienti dall’Africa. I principali Paesi di partenza dei corrieri sono risultati il Malawi, il Kenya, l'Etiopia e la Nigeria, mentre gli aeroporti italiani di destinazione più frequenti sono stati quelli di Milano, Roma e Bologna.

In particolare, nel corso del 2021, la Guardia di Finanza del Gruppo di Fiumicino ha condotto una metodica analisi di rischio sulle principali rotte aeree, che ha permesso l'individuazione e l'arresto di 29 ovulatori e il contestuale sequestro complessivo di circa 29 kg di sostanza stupefacente.

Sempre nel 2021, un’altra operazione, effettuata dalla Guardia di Finanza di Ancona, che ha portato all’arresto di 29 persone ed al sequestro di 44 kg di droga, ha consentito lo smantellamento di un traffico di stupefacenti proveniente dal Pakistan, volto all’introduzione nel territorio italiano di grossi quantitativi di droga destinati al mercato del Centro e del Sud Italia. La droga entrava nel territorio nazionale attraverso l'utilizzo di “ovulatori”, ovvero di doppifondi ricavati all’interno di bagagli e mediante speciali fasce addominali per il trasporto sulla persona dello stupefacente.

I militari della Guardia di Finanza di Bologna hanno tratto in arresto 5 body packers nigeriani e la madame che li coordinava, sequestrando 15 kg tra eroina e cocaina, suddivisi in ovuli che i corrieri avrebbero dovuto smistare tra le città dell’Emilia-Romagna. Le indagini hanno permesso di accertare come ogni corriere sia arrivato a ingerire anche 30/40 ovuli, da dieci grammi ciascuno, per ogni singolo viaggio. La droga, immessa sul mercato emiliano, avrebbe fruttato oltre due milioni e mezzo di euro.

L’utilizzo del GBL in contesti di Chemsex

L’uso ricreazionale di Acido Gamma-Butirrolattone, meglio conosciuto come GBL50, desta allarme, a fasi alterne, da circa un decennio in diversi Paesi europei. In rare occasioni, però, l’abuso di tale sostanza chimica è stato percepito come un grave rischio sociale, nonostante sia noto che, al pari del GHB, di cui è precursore metabolico, venga somministrato alle ignari vittime quale “droga dello stupro”. Sotto l’aspetto dell’assunzione, il GBL è facilmente diluibile in acqua o bevande e, se somministrato alle vittime51, che lo ingeriscono inconsapevolmente, le rende totalmente incapaci di

50 Che ha sostanzialmente soppiantato l’uso del GHB (acido gamma- idrossibutirrico), ormai considerata a livello internazionale sostanza stupefacente e, pertanto, controllata.

51 Si trova sotto forma liquida, incolore e dall’odore leggermente pungente ed anche sotto forma di polvere bianca cristallina. Viene assunto quasi esclusivamente per via orale, di solito mescolato con delle bevande come il succo d’arancia allo scopo di mascherarne il gusto salato.”

(Da: "Universo droga, glossario enciclopedico delle sostanze da abuso e delle piante di impiego allucinogene" , a cura della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga – settembre 2010).

Sequestro di GBL - giugno 2021 Sequestro cocaina - aeroporto Fiumicino

reagire alla violenza altrui, pur restando coscienti, ma successivamente menomate nella capacità di ricordare quanto accaduto. In particolare, la sua assunzione provoca euforia, stati di allucinazione, piacere diffuso, rilassamento, tranquillità ed eloquio fluente. A dosi più elevate, determina intontimento, perdita di coordinazione dei movimenti, convulsioni, forte sonnolenza e narcosi, che si manifesta con un sonno comatoso e attività onirica, che può durare anche fino a 24 ore, e vuoti di memoria.

Abbinato all’alcol o ingerito in grandi quantità, il GBL aumenta lo stato di sonnolenza. Può provocare problemi respiratori, perdita di conoscenza, coma e morte per arresto respiratorio. In generale, gli effetti cominciano a distanza di circa 5-10 minuti dall’ingestione e durano da 1 a 3 ore circa. La sua pericolosità per la salute è sottostimata anche a livello medico-legale ed investigativo a causa della difficoltà di ricondurre i decessi per overdose all’assunzione di tale sostanza, per la sua “velocità” di metabolizzazione, che, di fatto, ne fa scomparire le tracce a distanza di poche ore, così sfuggendo a qualsiasi controllo attraverso i comuni screening su campioni biologici52. L’attitudine “mimetica” del GBL va individuata, altresì, nel suo impiego lecito in diversificati ambiti, come solvente industriale, nella produzione di plastica e pesticidi, ma anche come additivo in prodotti alimentari, il che lo rende più difficilmente etichettabile quale sostanza pericolosa53.

A livello internazionale, tranne poche eccezioni, è considerato legale54 e non sempre “controllato”, a differenza del GHB, che, invece, è unanimemente inserito nelle tabelle delle sostanze stupefacenti.

Nella normativa italiana il GBL è equiparato alla cannabis e ai sedativi e tranquillanti.

L’Italia ha riconosciuto, ormai da anni, la pericolosità insita nella sostanza, tanto da inserirla, tra i primi e pochi Paesi europei, come elemento chimico “classificato” ed iscritto nella Tabella IV delle sostanze stupefacenti. L’attività di prevenzione e repressione, pertanto, rimane, su tutto il territorio nazionale, particolarmente viva e sentita e tante sono le iniziative investigative per predisporre azioni di contrasto alla sua diffusione. Tale costante attenzione al fenomeno, oltre ai risultati operativi, ha consentito di acquisire “sul campo” preziose informazioni su uno stupefacente, spesso considerato di “nicchia” e ad uso solo di specifiche categorie di individui, storicamente individuate nell’ambiente del bodybuilding, dove, per i suoi effetti equiparabili a quelli degli ormoni della crescita, si è diffuso come sostanza dopante o, ancora, in occasione di festini a base di sesso (spesso noto come Chemsex o “sesso chimico”). In realtà, il consumo di GBL, come emerge dalle diverse attività investigative, è molto più diffuso ed esteso di quanto si possa immaginare e la platea di consumatori è eterogenea, sia in relazione all'aspetto anagrafico, sia a quello relativo alla condizione economico - sociale. A determinarne la “fortuna”, sono la facile reperibilità, in modalità autonoma e anonima, soprattutto in rete, sia nell’open che nel dark web, ed il prezzo contenuto, che risulta particolarmente competitivo, soprattutto tenendo conto degli effetti simili e/o addirittura superiori ad altre sostanze stupefacenti di tipo tradizionale e/o sintetiche, più costose e spesso acquistabili solo attraverso la mediazione di soggetti terzi. Più nel dettaglio, le diverse investigazioni hanno disvelato un ingente traffico di GBL in entrata nel territorio nazionale, destinato a fruitori privati e proveniente da Paesi del centro - nord Europa, dove, grazie ad una normativa favorevole, insistono numerose aziende di importazione, stoccaggio, confezionamento e commercializzazione del prodotto, apparentemente riconducibile alla detersione ed alle pulizie. L’attento e puntuale monitoraggio dei siti di vendita, delle

52 Articolo su Paginemediche del 1 settembre 2010 a cura di: Serena Chiurazzi e Clelia Scanzano - Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera dell'ospedale Antonio Cardarelli.

53 EMCDDA, Relazione Europea sulla droga 2021, pag. 29.

54 Il GBL, nonostante la sua facilità di conversione in GHB al solo contatto con la saliva, è più facile da ottenere e più economico di molte droghe illecite con le quali ha in comune gli effetti, talvolta addirittura amplificati.

Sequestro di GBL - Carabinieri Bologna

spedizioni e delle consegne, solitamente effettuate da corrieri internazionali, ha evidenziato come, spesso, i titolari delle aziende e amministratori dei siti internet siano di nazionalità diversa da quella dove sono allocate le sedi delle loro attività commerciali, a testimonianza di come vengano sfruttati i molteplici approcci legislativi in materia, stanziando strutture e magazzini ove si può contare su una maggiore libertà di azione. Tale è il motivo, per il quale, in molte occasioni, le società nate in alcune nazioni trasferiscono la loro operatività, relativamente alla vendita di GBL, in altri Paesi, dopo essere state oggetto di attenzione delle locali Autorità Giudiziarie. Altro aspetto di non trascurabile rilevanza, è, infatti, quello relativo alla riconducibilità di più società, apparentemente indipendenti ed autonome, ai medesimi soggetti operanti nello specifico settore da anni e che, spesso, hanno fatto registrare spostamenti areali delle proprie sedi operative, proprio in conseguenza di accertamenti e/o indagini a loro carico. Questi accorgimenti bastano, a fare, quantomeno, sorgere dubbi sul reale giro di affari, che ruota intorno alla commercializzazione di un prodotto venduto legalmente al costo di un detergente e, successivamente, trafficato illegalmente come stupefacente, senza alcun altro intervento e/o mistura con altre sostanze, poiché, come già evidenziato, al GBL è sufficiente il solo contatto con la saliva per produrre i suoi effetti. Con riferimento ai prezzi del prodotto, si consideri che viene venduto sui siti internet a circa 50/70 euro al litro, ma, al dettaglio, il costo lievita a 1 euro a millilitro, ovvero 1.000 euro al litro. L’osservazione di un solo sito, per circa sei mesi, ha evidenziato

spedizioni e delle consegne, solitamente effettuate da corrieri internazionali, ha evidenziato come, spesso, i titolari delle aziende e amministratori dei siti internet siano di nazionalità diversa da quella dove sono allocate le sedi delle loro attività commerciali, a testimonianza di come vengano sfruttati i molteplici approcci legislativi in materia, stanziando strutture e magazzini ove si può contare su una maggiore libertà di azione. Tale è il motivo, per il quale, in molte occasioni, le società nate in alcune nazioni trasferiscono la loro operatività, relativamente alla vendita di GBL, in altri Paesi, dopo essere state oggetto di attenzione delle locali Autorità Giudiziarie. Altro aspetto di non trascurabile rilevanza, è, infatti, quello relativo alla riconducibilità di più società, apparentemente indipendenti ed autonome, ai medesimi soggetti operanti nello specifico settore da anni e che, spesso, hanno fatto registrare spostamenti areali delle proprie sedi operative, proprio in conseguenza di accertamenti e/o indagini a loro carico. Questi accorgimenti bastano, a fare, quantomeno, sorgere dubbi sul reale giro di affari, che ruota intorno alla commercializzazione di un prodotto venduto legalmente al costo di un detergente e, successivamente, trafficato illegalmente come stupefacente, senza alcun altro intervento e/o mistura con altre sostanze, poiché, come già evidenziato, al GBL è sufficiente il solo contatto con la saliva per produrre i suoi effetti. Con riferimento ai prezzi del prodotto, si consideri che viene venduto sui siti internet a circa 50/70 euro al litro, ma, al dettaglio, il costo lievita a 1 euro a millilitro, ovvero 1.000 euro al litro. L’osservazione di un solo sito, per circa sei mesi, ha evidenziato