STATO E ANDAMENTO DEL
ESPERTO PER LA SICUREZZA - BRASILE
I circa 23.000 km di frontiera, 7.000 marittima e 16.000 terrestre, di cui oltre 9.000, prevalentemente disabitata e in zone dense di foreste, condivisa con Paesi produttori di cocaina (Colombia, Bolivia, Perù) e di marijuana (Paraguay), nonché i circa 40 porti sull’Atlantico e i 4.000 aeroporti, di cui 700 con pista pavimentata, fanno del Brasile una piattaforma ideale per le rotte del traffico di stupefacenti dalle aree di produzione verso il resto del mondo, in particolare della cocaina verso l’Africa e l’Europa.
Il Brasile è da inquadrare come Paese sia di consumo, che secondo UNODC107 sarebbe il più grande mercato del Sud America108, sia di transito109, prevalentemente attraverso i suoi porti atlantici.
L’azione di contrasto, condotta principalmente dalla Polizia Federale e dall’Ufficio delle Dogane (Receita Federal), si sostanzia prioritariamente nell’esecuzione di controlli sui container destinati ai grandi porti europei e africani, individuati sulla base di analisi del rischio. La massiccia campagna di investimenti condotta negli ultimi anni, che ha dotato molti scali marittimi e aeroportuali di strumentazioni tecniche sempre più sofisticate per la ricerca degli stupefacenti, la “presa di coscienza” delle autorità locali in ordine all’entità del fenomeno e l’adozione di provvedimenti per destinare maggiori risorse umane alle attività di contrasto, sono elementi che hanno determinato apprezzabili incrementi in ordine alla droga sequestrata e all’aggressione dei capitali illecitamente accumulati dalle organizzazioni criminose.
Nel dicembre 2021, i vertici della Secretaria Nacional de Politicas sobre Drogas (Secretario Nacional, Diretor de Gestão de Ativos e Chefe de Gabinete), incardinata nel Ministério da Justiça e Segurança Pública, hanno effettuato una visita istituzionale a Roma e Palermo, per approfondire la conoscenza del modello italiano sulla “Lotta alla criminalità organizzata e sulla gestione dei beni sequestrati e confiscati alle organizzazioni criminali”, dimostrando interesse per aspetti da sviluppare in futuri progetti, anche in eventuale partenariato con l’Italia.
Nel 2021 in Brasile, la Coordenação Geral de Polícia de Repressão ao Tráfico de Drogas, Armas, Crimes Contra o Patrimônio e Facções Criminosas (CGPRE) ha conseguito importati risultati, sequestrando beni per R$ 1.081.196.354,96 (più del doppio del valore medio registrato negli ultimi sei anni), nonché 93,4 t di cocaina, 410,2 t di marijuana (di cui 464 kg di shunk), 5,6 t di hashish e 33.500 compresse di ecstasy, 1.807 di lança-perfume (spray a base di cloroetano), 42.795 di amfetamina, 154.304 di metamfetamina, 3.006 di LSD110.
In relazione ai sequestri di cocaina, si osserva che, nel 2021, il totale risulta inferiore a quello del 2019 (104 t), ma maggiore rispetto al 2020 (92,2 t), con oltre 20 t in più rispetto alla quantità media sequestrata negli ultimi sei anni. La maggior parte della cocaina è stata sequestrata nello Stato di San Paolo, principalmente nel Porto di Santos. Anche nello Stato del Mato Grosso do Sul sono stati sequestrati grandi quantità di cocaina, in ragione dei circa 900 km di frontiera con la Bolivia, il terzo produttore di tale stupefacente al mondo111. Nello Stato di Paraná, sono stati eseguiti, invece, cospicui sequestri nel porto di Paranaguá112.
107 Fonte: UNODC, WDR 2020 - Reserch, Blocco 2, p.27; trovato in: https://wdr.unodc.org/wdr2020/.
108 […] In Sud America, 2,8 milioni di persone, o quasi l'1 per cento della popolazione tra i 15 e i 64 anni, sono stati stimati come consumatori di cocaina nel 2018. Con quasi 1,5 milioni di consumatori di cocaina e "crack", il Brasile è il più grande mercato della cocaina in Sud America […].
109 Paese di transito - nomenclatura che esprime la condizione del Paese in cui la cocaina prodotta nei Paesi andini trova condizioni logistiche di molteplici vettori che facilitano la sua spedizione ai mercati di consumo al di fuori del Sud America.
110 Fonte: Setor de Estatísticas da CGPRE/DICOR/PF.
111 UNODC, WDR 2021.
112 Fonte: Polizia Federale del Brasile.
Quanto invece alla marijuana, intercettata nel 202, in Brasile, risulta inferiore soltanto al quantitativo del 2020 (546 t) e supera di più di 70 t la quantità media sequestrata negli ultimi sei anni. In ragione della vicinanza con il Paraguay (Paese produttore), negli Stati di San Paolo, Paranà, Mato Grosso do Sul e Santa Catarina, sono stati eseguiti sequestri di grandi quantità (il 9 marzo 2021, in Santa Catarina, il più grande mai effettuato113) di questo tipo di droga114.
Il traffico di droga, via mare, continua ad essere la fonte più comune di sequestri di cocaina in Brasile, rappresentando quasi il 50% di tutta la cocaina rinvenuta dalla Polizia Federale nel 2021115 con il più elevato numero di eventi-sequestro di tale sostanza stupefacente mai registrato, pari a 129, avvenuti per la maggior parte in San Paolo (55), in Paranaguà (31) e in Salvador (12)116. La cocaina sequestrata in Brasile e diretta all’estero ha come prevalente destinazione l’Europa (principalmente è destinata in Olanda, Belgio, Francia, Spagna, Portogallo e Germania).
L’analisi, in base ai volumi intercettati, offre il seguente quadro: destinazione non definita (6,4 t), Paesi Bassi (6,1 t), Spagna (5,2 t), Mozambico (5 t 117), Francia (4 t), Belgio (3,3 t), Ghana (2,8 t), Portogallo (2,4 t), Estonia (1.8 t), altre destinazioni (8,3 t)118.
I sequestri all’estero di cocaina, contaminata in Brasile, delineano una situazione nella quale, ancora una volta, prevalgono i Paesi europei su quelli dell’Africa e dell’Asia; in specie e nell’ordine, Francia (11 t), Belgio (9.7 t), Paesi Bassi (9,6 t), Spagna (3,7 t), Senegal (2 t), Italia (1,7 t), Germania (1,6 t), Hong Kong (1,6 t), Sudafrica (1,5 t), altri (4,8 t)119.
I metodi di occultamento della cocaina ricorrenti sono il rip-on/rip-off 120, seguito dalla contaminazione del carico lecito, nonché dalla collocazione di piccole quantità, 30-60 kg, nel refrigeratore dei container. È stato riscontrato un caso, raro in Brasile, di aggancio di contenitori metallici alla chiglia di una nave a lunga percorrenza121.
In ambienti aeroportuali brasiliani, sono stati eseguiti 469 arresti di persone (54% uomini per lo più sudamericani), intente a trasportare droghe su voli commerciali122, sequestrando, complessivamente, 1,3 t di marijuana, 1,2 t di cocaina, 29 kg di hashish, nonché 154.292 compresse di metamfetamina, 17.517 di amfetamina e 8 di ecstasy. L’aeroporto che ha registrato il maggior numero di sequestri di cocaina è stato quello di Guarulhos nello Stato di San Paolo (a seguire, Fortaleza, Rio de Janeiro, Manaus e altri), mentre il più alto dato relativo agli eventi riguardanti la marijuana ha interessato l’aeroporto di Manaus/AM. D’altro canto, è l’Africa la destinazione dominante per la cocaina spedita dal Brasile su voli internazionali (eventi per mete: 46 Etiopia, 19 Portogallo, 13 Qatar, 11 Rep.
Dominicana, 9 Benin)123.
113 Fonte:https://www.gov.br/prf/pt-br/noticias/estaduais/santa-catarina/acao-conjunta-prf-e-pf-faz-a-maior-apreensao-de-maconha-da-historia-de-sc-24-5-toneladas-escondidas-em-carga-de-milho-na-br-101-em-biguacu.
114 Fonte: Polizia Federale del Brasile.
115 Fonte: Dados compilado pelo NTMAR/DISOP/CRD/CGPRE/DICOR/PF.
116 Fonte: Polizia Federale del Brasile.
117 la destinazione Mozambico con il volume di 5.080 kg si riferisce a un sequestro effettuato nella zona portuale della città di Rio de Janeiro diretta verosimilmente nel Paese africano.
118 Fonte: Polizia Federale del Brasile.
119 Fonte: Polizia Federale del Brasile.
120 Il metodo è descritto nel capitolo dedicato alla Repubblica Dominicana.
121 Fonte: Polizia Federale del Brasil.e
122 Fonte: PROAR/DISOP/CRD/CGPRE/DICOR/PF.
123 Fonte: Polizia Federale del Brasile.
Brasile, sequestro di 24,5 tonnellate di marijuana - settembre 2021
La cooperazione, mediante la condivisione delle informazioni, ha consentito alla Polizia Federale di collaborare con i collaterali in diciotto casi di sequestri di cocaina, di cui uno in Africa, per 6 t, e diciassette in Europa, per complessive 7,9 t. Da evidenziare, altresì, la collaborazione di tale Autorità con la Marina Brasiliana nell’interdizione di tre imbarcazioni, che trasportavano, nel complesso, circa 5 t di hashish e 2,2 t di cocaina, nonché con la Forza Area Brasiliana nel sequestro di diciassette aerei, provenienti prevalentemente da Bolivia e Paraguay, che trasportavano droga e/o oro illegale nel territorio nazionale124, dimostrando con ciò che le logistiche dei rispettivi settori di competenza a volte si mescolano125.
Le organizzazioni criminose che controllano il traffico di sostanze stupefacenti in Brasile si sono sempre più rinforzate e, con riferimento a quella predominante, il Primeiro Comando da Capital (PCC) - complementare e collegato alla ‘ndrangheta126 e che, fino a non molto tempo fa, non si dedicava all’esportazione - risultano casi di suoi sodali coinvolti in traffici internazionali (a oggi, 167 detenuti del PCC127) e una delineata tendenza all’espansione internazionale nel Sudamerica. Più in dettaglio, è risultato che il PCC ha mostrato mire espansionistiche per i suoi commerci illegali in: Perù, con grandi trafficanti di cocaina diretta in Brasile; Bolivia, con produttori di cocaina e negoziatori per l’invio in altri Paesi; Paraguay, ove è in corso una lotta per il dominio del territorio con una lunga lista di azioni criminali; Uruguay, per l’uso intensificato dei porti con l’appoggio dei gruppi criminali locali. Anche gli USA e l’Europa (Gran Bretagna, Olanda, Francia, Svizzera, Italia, Spagna e Portogallo), rientrano tra i Paesi di interesse del PCC, così come l’Africa e l’Asia, dove interagisce con le locali organizzazioni criminali. Risulta attivo, altresì, in Suriname, Guiana Inglese, Guiana Francese, Venezuela, Cile e Argentina. Da evidenziare che il PCC è fortemente impegnato nel “lavaggio del denaro” e che, il 15 dicembre 2021, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti lo ha inserito nella lista delle organizzazioni criminali più pericolose del pianeta128.
Tornando all'Italia, con sempre maggiore frequenza si è avuta prova di viaggi in Brasile di appartenenti a organizzazioni criminali di tipo mafioso dedite al traffico internazionale di droga e mentre in alcuni casi le presenze sono state verificate e confermate in tempi successivi, in altri, si è riusciti a documentarne le attività, con positivi effetti sulle investigazioni svolte in territorio italiano e suscettibili di ulteriori proficui sviluppi.
I recenti arresti, proprio in Brasile, dei noti Nicola e Patrick Assisi (2019), nonché di Rocco Morabito e Vincenzo Pasquino (2021)129 sono da ritenersi chiari indicatori, da un lato, dell’esistenza di un saldo legame tra le citate organizzazioni criminose e, dall’altro, dell’elevato livello di collaborazione e di cooperazione bilaterale di polizia.
124 Fonte: Dados compilados pelo Núcleo de Repressão ao Tráfico de Droga pelo Modal Aéreo – NTAER.
125 Fonte: Polizia Federale del Brasile.
126 Fonti: operazioni di polizia avviate dal 2010 in avanti (“MONTE POLLINO”, “BUONGUSTAIO”, “HULK”, “OVERSEA”) che hanno consentito di evidenziare l’esistenza di accordi tra il PCC e la 'ndrangheta al fine di far arrivare la cocaina dalla Bolivia ai porti spagnoli, olandesi e italiani, per i quali il PCC doveva garantire la sicurezza dei trasporti di cocaina dalla Bolivia ai porti brasiliani, principalmente quello di Santos; 13.04.2020, in Mozambico, dopo 21 anni di latitanza, arrestato il brasiliano Gilberto Aparecido dos Santos, capo della logistica del PCC, che faceva affari diretti con la ‘ndrangheta” https://irpimedia.irpi.eu/arrestato-fuminho-re-logistica-narcotraffico-brasiliano-ndrangheta/;Rapporto Paese del Mini Gruppo di Dublino - Brasile - novembre 2020.
127 Fonte: Ministério da Justiça - Departamento Penitenciário Nacional - Diretoria do Sistema Penitenciário Federal.
128 Fonte: Polizia Federale del Brasile.
129 Vds capitolo relativo all’Argentina.
Brasile, sequestro di 1,6 tonnellate di cocaina - novembre 2021