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STATO E ANDAMENTO DEL

ESPERTO PER LA SICUREZZA - MESSICO

Il Messico continua a rivestire un ruolo di preoccupante importanza nel panorama globale del narcotraffico, sotto ogni punto di vista, quale Paese produttore di sostanze stupefacenti (eroina, marijuana, metamfetamina e fentanil), nonché di transito e commercio verso Stati Uniti, Canada, Australia ed Europa (cocaina, eroina, marijuana e droghe sintetiche). Nonostante gli sforzi delle Autorità ed il cambio radicale di rotta nella politica antidroga (abrazos, no balazos, abbracci, non proiettili), il numero degli omicidi, la maggior parte dei quali riconducibili a dispute territoriali per il controllo delle piazze di spaccio o delle rotte nazionali o internazionali di traffico di droga, si attesta per il terzo anno consecutivo intorno alle 35.000 unità. L’attacco diretto alle istituzioni politiche (102 politici assassinati e oltre 1000 episodi di intimidazione verso candidati e attivisti nelle ultime elezioni

di metà mandato nel giugno 2021), alle Forze di Polizia (401 caduti nel 2021) e ai giornalisti (150 omicidi negli ultimi 20 anni, 30 dal 2018), è un chiaro indicatore della minaccia posta dai gruppi criminali organizzati e delle difficoltà che sta attraversando il Paese per cercare di fronteggiarli.

Secondo un recente rapporto di intelligence, in Messico sono attivi almeno 17 gruppi organizzati dediti, in via principale ancorché non esclusiva, al traffico di sostanze stupefacenti.

Per organizzazione, presenza territoriale e propensione internazionale, i più rilevanti gruppi criminali sono:

- Il Cartel de Sinaloa o del Pacifico: nato nello stato di Sinaloa negli anni ’60 da un gruppo di famiglie inizialmente dedite alla coltivazione della marijuana e del papavero da oppio (amapola), nonché al contrabbando verso gli Stati Uniti. Nel giro di pochi anni, sposterà il proprio core-business verso il traffico di stupefacenti, iniziando, sul finire degli anni ’70, a collaborare con i cartelli colombiani, entrando così nel mercato della cocaina. In quegli anni, le principali famiglie inizieranno a separarsi per dar vita ad autonomi gruppi criminali in varie parti del Paese ed entreranno, sin da subito, in conflitto tra loro. Nonostante numerosi scontri e scissioni interne, il cartello di Sinaloa è giunto sino ai giorni nostri sotto la guida tendenzialmente unita dei tre associati storici, Juan Jose Esparragoza Moreno "El Azul” (dato per morto nel 2014), Ismael Zamabada García “El Mayo Zambada” e Joaquín Guzmán Loera “El Chapo” (sostituito dopo essere stato nuovamente arrestato e quindi estradato negli Stati Uniti, nel 2017, dai suoi tre figli, generalmente identificati come “Los Chapitos”). Per anni, ha acquisito potere e prestigio criminale infiltrandosi nelle istituzioni del Paese, indirizzandone addirittura le principali operazioni antidroga contro i leader dei gruppi rivali. Oggi vede nel Cartel de Jalisco Nueva Generacion il principale e più agguerrito nemico, in particolar modo nella disputa per il controllo del mercato delle droghe di sintesi. Ha consolidato il proprio centro operativo negli Stati di Sinaloa, Sonora e Durango mentre conta una presenza in almeno 16 dei 32 stati messicani ed in circa 50 paesi stranieri;

- Il Cartello di Jalisco Nueva Generacion (CJNG): sorto nel 2010, per mano di Nemesio Oseguera Cervantes alias “El Mencho”, un ex poliziotto già al servizio del Cartel del Milenio, che ha assunto la guida del nuovo gruppo dopo la morte del precedente reggente, Ignacio Coronel alias “El Lobo”, ex personaggio di spicco del cartello di Sinaloa e poi leader del Cartel del Milenio. Appoggiato dai suoi principali soci, Erik Valencia “El 85” e Martin Arzola Ortega “El 53”, il “El Mencho” ha dapprima consolidato il proprio potere nello Stato di Jalisco e poi intrapreso una vera e propria crociata contro il gruppo degli Zetas, guadagnandosi il soprannome di “Mata-Zetas” (killer degli zetas) e, soprattutto, il controllo del principale porto commerciale del Golfo del Messico, il porto di Veracruz. Organizzazione paramilitare e ricorso sistematico alla violenza per fronteggiare i gruppi rivali, nonché le Forze di Polizia, sono le caratteristiche distintive di questo gruppo criminale, che, in poco più di un decennio, è arrivato a contendere la primazia ad un cartello storico come quello di Sinaloa. Le principali aree di influenza del CJNG sono gli Stati di Jalisco, Colima, Nayarit, Michoacan, Veracruz e Quintana Roo, mentre una minore presenza è registrata in almeno altri 18 Stati del Paese. All’estero, vanta importanti presenze in tutto il Continente americano, in Asia, Australia ed Europa. Attivo nel traffico di ogni tipo di sostanza stupefacente, gestisce soprattutto la produzione di quelle sintetiche, principalmente metamfetamine e fentanili, che sintetizza in laboratori clandestini alimentati dai precursori che riceve dalla Cina attraversi i porti del Pacifico di Manzanillo e Lazaro Cardenas;

- Il Cartello del Golfo (CDG): è uno dei gruppi storici dello scenario del narcotraffico messicano.

Fondato nel 1984 da Juan Garcia Abrego, è cresciuto in maniera esponenziale grazie alla

Città del Messico sequestro di 124 kg di cloridrato di cocaina - luglio 2021

partnership criminale con il cartello colombiano di Calì, per il trasporto di cocaina verso gli Stati Uniti. Negli anni, si sono succeduti diversi leader, per lo più arrestati o assassinati da gruppi rivali.

Tra questi figura, Osiel Cardenas Guillen, creatore del braccio armato del cartello, attraverso il reclutamento di personale delle forze speciali dell’esercito messicano, che, nel giro di qualche anno, si consoliderà quale gruppo autonomo, conosciuto come “Los Zetas”, trasformandosi, di fatto, nel peggior nemico del CDG. Attualmente, il leader riconosciuto del CDG è Alfredo Cardenas Martinez, “El Contador”, recentemente tornato in libertà dopo una lunga detenzione. Il cartello ha perso molta della sua influenza e presenza territoriale, specialmente a seguito della scissione degli Zetas, anche se mantiene saldo il controllo nello stato di Tamaulipas, da dove controlla una lunga frontiera con gli Stati Uniti e l’accesso all’Oceano Atlantico. Minore presenza si registra negli Stati di Quintana Roo, Zacatecas, Nuevo Leon e San Luis Potosi. Alleato con il CJNG è in aperto contrasto con il Cartel del Noreste e quello di Sinaloa;

- Il Cartello di Juárez o Vincente Carrillo Fuentes Organización (VCFO) o La Linea: nato agli inizi degli anni ’80, registra la sua massima espansione a partire dagli anni ’90, sotto la leadership di Amado Carrillo Fuentes “El señor de los cielos”, che si è conquistato il soprannome per la capacità imprenditoriale e la spavalderia con cui contrabbandava tonnellate di cocaina per via aerea dai Paesi del centro e sud America verso il Messico e, da lì, verso gli Stati Uniti d’America.

Alla sua morte, nel 1997, gli sono succeduti i due fratelli, Vicente “El Viceroy” e Rodolfo ed il nipote Vicente Carrillo Leyva. Da quel momento, una serie di alleanze, tradimenti e scontri interni hanno determinato la frammentazione del cartello in gruppi operativi locali, che tuttavia mantengono una forte presenza negli Stati di Chihuahua, Durango e Sonora. In particolare, mantiene il predominio su Ciudad Juárez, che rappresenta uno dei crocevia più importanti per il traffico terrestre tra Messico e Stati Uniti, riuscendo a dirigere i traffici su entrambi i lati del confine attraverso i propri gruppi armati, “La Linea” sul fronte messicano e “Los Atzecas” su quello americano (presenti nelle città di El Paso, Dallas e Austin”). Il Cartel de Juárez è in aperto scontro con il Cartello di Sinaloa mentre cerca di stringere alleanze con il CJNG;

- I Los Zetas, nati negli anni ’90 come braccio armato del Cartello del Golfo, attraverso il reclutamento di elementi delle forze speciali dell’esercito messicano, intorno al 2010 sono diventati un gruppo indipendente ed autonomo, guidato inizialmente da Heriberto Lazcano

“Z-3” (ucciso nel 2012) e, successivamente, da Miguel Ángel Treviño Morales (arrestato nel 2013). Tristemente famosi per il loro sanguinario atteggiamento, l’uso di tattiche paramilitari ed armamenti sofisticati, nonché la ricerca dell’ostentazione mediatica delle loro operazioni, gli Zetas non hanno resistito all’avvento del CJNG e alla perdita dei propri leader più carismatici, scindendosi in due gruppi oggi chiamati “Cartel del Noreste” e “Zetas vieja Escuela”. Il Cartel del Noreste è oggi capeggiato da Juan Gerardo Treviño Chávez “El Huevo”, nipote del sanguinario Miguel Ángel Treviño Morales ed esercita la propria influenza principalmente sulla città di Nuevo Laredo, Tamaulipas (altra frontiera cruciale con gli Stati Uniti), dove è presente con un gruppo armato particolarmente pericoloso chiamato “Tropa del Infierno”; può contare, inoltre, su proprie propaggini attive in alcuni territori degli Stati di Veracruz, Nuevo Leon e Cohauila. È in aperto conflitto con il Cartello di Sinaloa, quello del Golfo e gli Zetas Vieja Escuela. Questi ultimi, infine, pur non avendo una leadership riconosciuta, sono presenti in vari contesti territoriali, tra cui Ciudad Victoria (Tamaulipas) e nelle città di Cancún (Quintana Roo), Monterrey (Nuevo León), Veracruz e Hidalgo. Sono alleati con il cartello del Golfo nello Stato di Tamaulipas e sono in lotta con il cartel del noreste.

Aeroporto di Città del Messico, sequestro di 24,53 kg di cocaina - ottobre 2021