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Etnometodologia del mercato.

Nel documento Ben-essere organizzazione. (pagine 67-73)

Capitolo secondo: L’organizzazione e il Total Quality Management.

2.2 Etnometodologia del mercato.

“Conosci te stesso”: questa scritta si ergeva a lettere cubitali sul tempio di Apollo a Delfi.

La consapevolezza di sé, della propria coscienza e la conoscenza delle proprie emozioni sono la chiave per una ottimale gestione della propria persona e per meglio sviluppare relazioni funzionali con gli altri.

Probabilmente i due inventori del Total Quality Management, Edward Deming e Joseph Juran, non erano molto consapevoli delle implicazioni che il loro modello gestionale avrebbe avuto e soprattutto del perché.

Pionieri e maestri del management della qualità i due idearono un sistema economico ad hoc che sarebbe stato ideato negli Stati Uniti per essere testato in Giappone. Ci troviamo qui in un momento storico particolare: siamo nella fase post seconda guerra mondiale, la guerra fredda è alle porte. In un Giappone sconfitto verso cui gli americani vogliono evitare di imporre sistemi troppo punitivi affinché non si allei con l’URRS.

Il TQM97 è un approccio gestionale fondato sulla qualità, raggiungibile solo

con la partecipazione attiva dell’intera compagine collettiva, lo scopo è raggiungere un successo duraturo centrato sulla soddisfazione del cliente e sul beneficio conseguente di lavoratori e società.

Analizzeremo ora le qualità su cui si focalizza il TQM e cercheremo di andare oltre per comprendere i motivi per cui questo modello così funzionale

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attecchì immediatamente in Asia, mentre negli USA la metamorfosi fu molto più lenta e difficoltosa.

“...una forte etica culturale del lavoro si traduce in motivazione, entusiasmo e perseveranza maggiori – in altre parole, in un vantaggio sul piano emotivo”98.

Ciò significa che le caratteristiche insite in una cultura riescono a fornire una funzione propedeutica all’implementazione di una progettualità, facendo la differenza nella sua riuscita, vedremo adesso come.

Le caratteristiche di questa nuova via si fondano sul miglioramento incessante rispetto alla produttività, lealtà verso il sistema, una conoscenza profonda delle sue dinamiche, formazione continua caratterizzante le moderne learning organization, controllo di variabili e vulnerabilità.

Il mutamento continuo, la mancanza di staticità sono le chiavi di volta di questa vision, che implica una conseguente prontezza ed elasticità rispetto al cambiamento ed un miglioramento continuo basato sulla pianificazione. La volontà di controllare 99il mondo perde di enfasi rispetto alla bellezza

dell’incertezza che richiede una presenza attenta e con essa le manie egoiche di grandezza vengono spodestate dalla gioia dell’essere parte di una comunità agendo per il suo bene, suddette caratteristiche tipiche della cultura giapponese, hanno permesso la buona riuscita dell’applicazione del TQM. Questi due presupposti si bilanciano vicendevolmente poiché se da una parte accetto l’imprevisto non perdo di interesse rispetto alla realtà perché

98 D. Golema, Intelligenza emotiva, Rizzoli, Milano, 1996. Pag. 106.

99 A. Poropat, Buddhism and TQM, Preceedings ay the 20th Anzam Conference, Australian and New

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comunque intendo prendermi cura della stessa percependo di appartenervi. Nel medesimo modo rinuncio alle mie volontà prevaricatrici per la salvaguardia degli interessi comunitari.

Negli USA dovremmo aspettare gli anni ’90100 per sentir parlare di

cittadinanza organizzativa volta ad instaurare uno stile relazionale collaborativo all’interno del team, non solo riguardo i benefit, ma soprattutto per ciò che concerne comportamenti positivi quali aiuto tra colleghi e disponibilità al lavoro.

Vediamo adesso quali sono stati i motivi che hanno agevolato l’introduzione del modello in Giappone.

La cultura samurai 101è un emblema del TQM col suo apprendimento

continuativo, allenamento fisico e tradizionale mutuo aiuto verso il villaggio. L’attenzione al dettaglio tipica delle miniature, dell’ikebana e della cerimonia del the, si sono dimostrate perfettamente confacenti rispetto alla riduzione delle perdite di valore e l’alta qualità richiesta delle merci, oltre alla naturale predisposizione alla collaborazione delle piccole aree abitate. Anche la quantificazione delle variabili è per esempio ricollegabile al gioco del Sudoku. Per queste ragioni l’adozione del management della qualità non si rivelò una svolta culturale in questo territorio.

Naturalmente dobbiamo contestualizzare il tutto con norme, credo e istituzioni presenti nell’area. Un tratto distintivo è l’unicità della spiritualità nipponica caratterizzata dalla compresenza di tre diversi culti, che in

100 R. Stella et al., Sociologia dei new media, Utet, Torino, 2014.

101 J.A. Stowell, The influence of Confucian Values on interpersonal communication in South Korea, as

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Giappone è stata permessa dal fatto che fosse caratterizzata dall’adesioni ai riti più che ad un attaccamento alla dottrina. Shintoismo, Confucianesimo e Buddhismo hanno segnato le sfaccettature di questa collettività.

Il primo pone una forte attenzione allo spirito Kami che permea il mondo, focalizzando l’attenzione sulla compresenza degli esseri ed elementi; dobbiamo aggiungere anche l’importanza relativa la purificazione e quindi una conseguente rilevanza per la questione dell’inquinamento.

Il Confucianesimo si basa invece sull’ordine sociale, l’importanza del ruolo dell’Imperatore come prescelto dagli dei e la funzione del popolo incentrata sul servire lui e gli scopi della nazione, il che ha ampiamente agevolato disciplina e sostenuto la supremazia istituzionale.

Infine abbiamo il Buddhismo, finalizzato al raggiungimento dell’illuminazione anelabile da tutti gli esseri senzienti, non solo dai discepoli. Caratterizzato dalla sua enfasi per compassione, l’accettazione della trascendenza ed il concetto stesso di vita come un movimento costante piuttosto che una destinazione. L’utilizzo della meditazione inoltre aggiunge predisposizione allo studio e alla disciplina fondamentali per l’educazione. Questa compresenza oltre a fornire un terreno pacifico e privo di conflitti religiosi, ha ingenerato un sistema etico che ricerca un sapere scientifico secondo il modello occidentale, un sistema di conoscenza profonda.

Deming presentando le sue idee decise di adottare una metodologia quanto più consona alla mentalità indigena seguendo questo schema buddhista: accettazione di un maestro, Buddha; una regola da seguire, Dharma ed una comunità che fornisca una risposta collettiva e cooperativa, Sangha.

Di rilevante importanza è il ruolo del manager, qui presentato non come colui che detiene una conoscenza assoluta ma come un facilitatore del

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gruppo. Anche in questo caso la rinuncia al dogmatismo è riconducibile alla tradizione Zen, che ricerca il raggiungimento della conoscenza tramite attenta osservazione ed esperienza. La sensazione tanto cara all’occidente dell’“essere arrivato” perde dei connotati positivi divenendo moralmente ripugnante e rappresentando un’illusione egoica. I lavoratori nipponici hanno una maggiore accettazione di lavori di livello inferiore ed un maggior senso critico poiché ogni illusione di staticità rappresenta un ostacolo verso l’illuminazione. Kaizen o miglioramento continuo sono caratteristici del tiro con l’arco e dello studente buddhista.

Il miglioramento continuo è moralmente corretto come l’allenamento senza sosta di corpo e mente. L’attenzione al cambiamento risulta molto utile anche dal punto di vista economico aiutando a creare metodologie e standardizzare le procedure per evitare fallimenti. Non si cerca di eliminare le variabili poiché sarebbe inaccettabile nell’impermanenza, piuttosto di ridurle ai minimi termini.

Rendere il mondo un posto migliore facendo sì che i proventi del lavoro non generino benefici solo per il capitalista ma per la comunità ponendo attenzione a compassione e al mondo. Il contrasto con il motto “America first102” appare quasi scontato.

Queste caratteristiche non riflettono una peculiarità unica del Giappone, il caso della Korea103 ci appare difatti simile, poiché legata anch’essa al

Confucianesimo; parliamo ancora di un’eredità storica fondata su lealtà verso lo stato e rispetto delle tradizioni. Il nodo centrale di quest’ottica

102 https://en.wikipedia.org/wiki/America_First_(policy) 103 J.A. Stowell….

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risiede nella famiglia, caratterizzata dalla benevolenza del padre e nella devozione dei figli, oltre che da una forte rilevanza degli antenati. I figli sono importanti poiché portano avanti la discendenza e si prendono cura dei genitori una volta vecchi, la numerosità della famiglia viene percepita come segno di prosperità.

Un’etica dove il giusto mezzo è una regola d’oro portando ad una negazione degli eccessi, la generosità si riflette nello sviluppare relazioni giuste e gentili, la virtù istituisce uno standard etico di condotta. Un ordine sociale perfetto da raggiungere attraverso l’armonia di tolleranza, deferenza e proprietà, con una profonda sottomissione all’autorità ed una discreta preservazione del sé votato alla soddisfazione dei superiori. Questo sistema serviva a preservare la figura imperiale, una modalità che ha perso senso di essere, nonostante ciò rimanga parte del bagaglio culturale.

La rivoluzione cinese del ’60 ha portato all’abbandono delle “4 Olds”: vecchie idee, culture, costumi ed abitudini; portando con sé una perdita di equilibrio e sviluppando conflitti e tensioni psicologiche. In Korea il forte nazionalismo e l’omogeneità culturale ha invece rinforzato i valori tradizionali con alcune modifiche. L’enfasi sull’educazione è rimasto un cardine, senza discriminazioni e votata a sviluppare la personalità individuale.

Con questo excursus abbiamo potuto comprendere come le radici storiche e sociali condizionino ogni ambito del nostro sviluppo, anche a livello economico.

Andremo ora a visionare in profondità gli effetti di queste tematiche sulla vita sociale all’interno dell’organismo industriale.

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