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La scala Cognitive and Affective Mindfulness Scale.

Nel documento Ben-essere organizzazione. (pagine 37-42)

Come abbiamo potuto vedere finora la capacità di regolamentare le proprie emozione è alla base della salute mentale, alcune incapacità nel fare ciò possono causare diniego emozionale oppure una situazione che ci porta ad essere in balìa di esse. La mindful ci permette di avere una percezione chiara ed un giudizio imparziale. Non parliamo solo di capire le nostre emozioni, ma anche di guardare ad esse con curiosità ed accettazione facilitando una stabilità interna. Non vogliamo modificare il carattere dell’individuo, quanto garantirgli una consapevolezza tale da poter fare scelte deliberate ed attuare condotte coscienti, non basate sulla pura impulsività.

Per “Cognitive Affective Mindfulness Scale60” intendiamo l’analisi delle

capacità di presenza mentale, attenzione, focalizzazione del presente ed accettazione, tipiche di questa tecnica di meditazione psicologica. Non è specifica per alcune tipologie meditative e non richiede un allenamento precedente, pertanto può essere utilizzata anche per lo studio di terapie che non includano la pratica meditativa.

La prima versione di questo indice fu sviluppato in una terapia integrativa per lo studio della depressione nel 200061, riscontrando che la mindful

favoriva una diminuzione dell’evitamento esperenziale e della ruminazione depressiva.

60A.M. Hayes, Clarifying the construct of mindfulness in the context of emotion regulation and the process

of change in therapy, Clinical Psychology: science and …, Wiley Online Library, 2004.

61 G. Feldman et al., Mindfulness and emotion regulation: The development and initial validation of the

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Oltre ad aumentare la consapevolezza questa tecnica incrementava la flessibilità di risposta emotiva e la capacità di risollevarsi dagli stati negativi, aiutando il paziente a capire le reali cause del proprio malessere senza perdersi in fantasie di risoluzione prive di un reale impegno.

Pertanto si verificò l’efficacia della presenza mentale nel fornire un quadro chiaro e senza distorsioni della realtà e dello sviluppo degli eventi, riconducibile al concetto di equanimità buddhista62. Questa idea ci mostra le

emozioni come entità impermanenti con le quali potersi rapportare senza evitarle e senza doverne essere schiavi.

Applicando la mindfulness alla terapia psicologica bisogna aver riguardo di alcune criticità, come il fatto che i pazienti dovranno affrontare delle negatività senza poterle fronteggiare con le loro acquisite strategie di coping, si tratta di rivoluzionare le modalità di risposta dei soggetti.

Nel momento stesso però in cui l’individuo abbandona le sue risposte abituali e guarda più profondamente alle emozioni distruttive che lo muovono, capisce le sue abitudini errate e le loro dinamiche. Questo momento di passaggio crea un iniziale innalzamento dei livelli stressogeni che i buddhisti identificano come innalzamento delle nevrosi.

La scienza dei sistemi dinamici 63però ci insegna come ogni periodo di

riorganizzazione sistemica sia caratterizzato da turbolenze, si tratta di un processo naturale che non deve creare scompiglio. Dobbiamo difatti

62 G. Desbordes et al., Moving beyond mindfulness: defining equanimity as an outcome measure in

meditation and contemplative research, Mindfulness, Springer, 2015.

63 M.O. Florita, L'intreccio: neuroscienze, clinica e teoria dei sistemi dinamici complessi, torrossa.com,

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considerare sempre che la mindful fornisce una preparazione alla transizione riducendo evitamento64 o invischiamento emozionale in modo che il paziente

abbia gli strumenti per gestire le emozioni al meglio. L’evitamento porta l’individuo ad evitare di fronteggiare uno stimolo verso il quale si sente incapace, l’invischiamento al contrario corrisponde ad un’incapacità di sottrarsi a determinate dinamiche da parte del soggetto, che risulta imbrigliato in esse ed inabile a dominarle. Entrambi questi aspetti sono legati ad una errata gestione emotiva, la consapevolezza anche in questo caso può rivelarsi un aiuto.

Vediamo adesso come viene sviluppato il modello CAMS per permettere la valutazione delle caratteristiche soggettive relativa agli aspetti più rilevanti legati all’approccio mindful.

64 V. Cottone, La Sensibilita all'Ansia e l'Evitamento Esperenziale nei pazienti con Disturbo di Panico,

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Le tematiche del questionario CAMS65 sono le seguenti:

1. It is easy for me to concentrate on what I am doing. 2. I can tolerate emotional pain.

3. I can accept things I cannot change.

4. I can usually describe how I feel at the moment in considerable detail. 5. I am easily distracted.

6. It’s easy for me to keep track of my thoughts and feelings. 7. I try to notice my thoughts without judging them.

8. I am able to accept the thoughts and feelings I have. 9. I am able to focus on the present moment.

10. I am able to pay close attention to one thing for a long period of time.

Il soggetto può esprimersi a riguardo scegliendo una quantificazione che oscilla tra quattro possibilità: Raramente/A volte/Spesso/Sempre.

Attraverso questi dati siamo in grado di valutare la consapevolezza del soggetto circa la sua condizione emotiva, la sua capacità di concentrazione e la sua resilienza.

65 G. Feldman et al., Mindfulness and emotion regulation: The development and initial validation of the

Cognitive and Affective Mindfulness Scale-Revised (CAMS-R). Journal of Psychopathology and Behavioral Assessment, 29(3), 177-190, 2007.

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Possiamo quindi andare a determinare se vi sia stato un incremento in positivo delle qualità che il modello MBSR si propone di implementare nel soggetto attraverso la sua stessa percezione di sé.

Questo strumento può quindi essere utile per permettere anche alla stessa persona di realizzare un’auto-valutazione, fornendo un mezzo per acquisire maggiore consapevolezza riguardo le sue capacità e debolezze.

Proseguiremo adesso con l’analisi di un ulteriore metodo già citato in questo capitolo, il protocollo “Cultivating Emotional Balance” di Alan Wallace e Paul Ekman, per vedere un altro metodo frutto della collaborazione tra psicologia e buddhismo attraverso la mindful.

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Nel documento Ben-essere organizzazione. (pagine 37-42)