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Le figure retoriche

Le figure retoriche sono generalmente legate a contesti culturali di natura collettiva o individuale e sono difficili da interpretare e tradurre in un’altra lingua. L’uso figurato della lingua da parte di un autore è prova di una sua personale e originale creatività ed è l’espressione del patrimonio proprio di una lingua e cultura. Alcune figure retoriche usate nel romanzo in esame sono per esempio la perifrasi, che si usa per censura verbale, quindi per attenuare l’informazione diretta di qualcosa di specialmente sgradevole o doloroso, come ad esempio nel testo troviamo: “Ahora estoy en otro territorio, el enjabonado talud por donde se

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deslizan mis inconsecuentes evocaciones, verdades siempre escapando en la nebulosa de lo falso y de lo cierto.” Si è pensato di tradurlo mantenendo la perifrasi “Ora sono in un altro

territorio”, lasciando intendere al lettore che ci si sta riferendo allo stato di fantasma della protagonista; un’altra è la sinestesia, che è il trasferimento del significato dall’uno all’altro dominio sensoriale; nel prototesto troviamo: “La voz del joven es dura cuando responde”; per la traduzione di questa espressione si è pensato di ricorrere alla sinestesia per esprimere meglio un cambio repentino nell’atteggiamento di Enrique, uno dei partecipanti alla rivoluzione cubana: “La voce del giovane è pungente quando risponde”. Secondo Mortara Garavelli (2010), la metafora è comunque la regina tra tutte le figure retoriche e la definizione più conosciuta è la seguente: sostituzione di una parola con un’altra il cui senso letterale ha una

qualche somiglianza col senso letterale della parola sostituita. 82(Garavelli, 2010:10) Più

specificamente, la metafora secondo Ingo (1999) è un fenomeno semantico, letterario e pragmatico. Nella semantica, la metafora è uno spostamento del significato che si basa sulla somiglianza tra i referenti, es: il collo della bottiglia. A livello letterario, si tratta di una comparazione ma senza il termine di paragone esplicito. Es: Quel ragazzino è uno scoiattolo (= agile e svelto come uno scoiattolo). La differenza di base tra la metafora semantica e quella

letteraria è che la metafora semantica è stata lessicalizzata, quindi è convenzionale ed è facile

da trovare nei dizionari, mentre la metafora letteraria è innovativa, provvisoria ed è prova da parte dello scrittore di bravura nel trovare un paragone tra due termini che mostrano una qualità in comune. (Ingo, 1991)

Ingo (1991) cita Dagut il quale sostiene che è difficile individuare le metafore perchè si trovano nel limite tra cambiamento linguistico e fluidità. Dagut (in Ingo, 1991) sostiene che la possibile traduzione di una metafora dipende da quali speciali esperienze culturali e associazioni semantiche vengono usate e in che estensione queste associazioni possono (o non) essere trasferite nella LA senza essere alterate. Il traduttore deve pertanto prendere in considerazione lo sfondo culturale del lettore della LA, per accertarsi che la nuova metafora verrà capita dai nuovi lettori. Il traduttore deve inoltre controllare se le espressioni che intende usare sono associazioni semanticamente corrette.83

Come spiega Faini (2010), la funzione della metafora nel testo letterario è quella di conferire espressività e originalità. L’autore di un testo usa la metafora per catturare l’attenzione del lettore e per produrre coloritura nel testo e dare quindi una descrizione essenziale, caratterizzata e suggestiva. Gli obbiettivi del traduttore devono essere gli stessi, ma il suo

82 Bice M. Garavelli, Il parlar figurato, manualetto di figure retoriche; edizioni Laterza; 2010. 83 Menachem Dagut, Can “Metaphor” Be Translated?,Babel, 1976.

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problema è maggiore dal momento che in primo luogo deve individuare il carattere figurato dell’espressione e capirne il significato, dopodiché dovrà valutare i modi di rappresentazione di questo significato. (Faini, 2010)

Nel testo di partenza abbiamo: “No seguiré más caminos tortuosos que invento para calmar la

ausencia de senderos”; si è pensato di tradurre l’espressione in modo letterale per poter lasciar

la metafora senza apportare particolari modifiche al testo, dal punto di vista semantico; di conseguenza abbiamo: “Non seguirò più percorsi tortuosi che invento per calmare l'assenza di

sentieri”.

Una figura retorica molto presente nel testo di partenza è la similitudine, dal latino similitudo, gr. parabolé "paragone, confronto tra due o più termini", da cui il termine parabola, che consiste nel confrontare due identità, in una delle quali si individuano proprietà somiglianti e paragonabili a quelle dell'altra, facendo uso di avverbi quali: come, simile a, sembra, assomiglia, così come, ecc., a differenza della metafora che non si serve di questi ultimi.

- Todas las cosas, hasta las más inocentes, eran susurradas como si las paredes estuvieran al

servicio de la corona española.

- Levantó un leño ardiendo esgrimiéndolo como una cimitarra.

- Se fue poniendo rojo, rojo como una puesta de sol en verano.

- Mi muerte cuelga en el vacío como la cadena de una argolla.

- “¿Qué quieren, que me vista de rojo y amarillo, como la bandera de España?”.

- En la palangana de loza el agua tiene el aspecto de un refresco de moras, como si ahí se

hubiese degollado un gallo en ofrenda a los orichas.

- Vio flamear bajo su nariz la hoja membretada y la pluma esgrimida como una lanza.

- Su sonrisa blanca ya buscaba disimulo detrás de unos bigotes que crecían con la celeridad de

los bosques de la manigua.

- Decían los murmuradores que la culpa la tenía su madre, autoritaria como un sargento

español.

- Pero cuando se enoja las palabras le salen como estampida de caballo cojo. - … el mármol de la cubierta tan blanco como los dientes del mulato.

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- Sofía Teófila de los Dolores, fuiste puesta en el centro de una mesa cubierta con mantel de

encaje tan desnuda como la partera te trajo al mundo.

- … estaba mi carne tierna, rosada y pálida como un lechoncillo apetitoso.

- Los ruidos diminutos, los que antes solían pasar inadvertidos, cobran sonoridades

impertinentes y el crujido más leve es tan feroz como un petardo en las primeras horas de la madrugada.

Queste sono solo alcune delle tante similitudini presenti nel prototesto. Non sono state riscontrate difficoltà degne di nota nella traduzione. Si è pensato di tradurle alla lettera per mantenere la creatività della scrittura dell’autrice.

La personificazione è un’altra figura retorica che troviamo con frequenza nel testo di partenza: - Se escuchan pasos que no son pasos sino el estremecimiento involuntario de la madera,

bostezo de las paredes, lamento del parquet nostálgico de pantuflas, botines y zapatos.

- Y el piano, mudo y cerrado, haciéndose el hipócrita, tararea notas sordas de una pieza

musical sin partitura.

- Los espejos, sorprendidos por esta broma inesperada, atisban a los muebles camino al

deterioro y sus tapices apagados por la falta de limpieza. Los sillones claman por el peso de unas nalgas rotundas o un trasero discreto. Los espejos añoran la nariz enrojecida por el llanto de una pena de amor y los granitos inocentes de un muchacho adolescente que se miró al pasar.

- Toda la casa y todos sus enseres, el fogón apagado y la fotografía colgada sin fechar, traman

una terrible venganza porque les han robado muchas cosas.

La personificazione consiste nell’attribuzione di comportamenti, pensieri e tratti umani a qualcosa che non lo è. Attraverso l’uso di questa figura retorica, l’autrice attribuisce i pensieri, le preoccupazioni e gli stati d’animo della protagonista, Sofía, agli oggetti della sua casa. I mobili della casa provano le stesse sensazioni di Sofía, soffrono il senso di abbandono e di nostalgia per una vita mai vissuta pienamente. L’enfasi, data dalla personificazione degli oggetti, ha lo scopo di far provare al lettore la malinconia vissuta dalla protagonista; questo suo continuo senso di amarezza per lo stato di “fantasma” che ha vissuto anche prima della morte, il suo doversi confermare alle regole morali e religiose della cultura cubana che l’hanno portata a dover rinnegare i suoi desideri più intimi e, infine, il suo corpo. Nella traduzione di queste espressioni non sono state riscontrate grosse difficoltà, si è cercato di trovare il termine più equivalente possibile per non perdere l’aspetto semantico ma soprattutto enfatico del prototesto.

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