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I. 1.4.2.3 La tomba di Victor e Marie Gamél: un monumento di rilievo storico culturale

I.2.2 Firenze Camere con vista e biblioteche

Rispetto a Roma, Firenze rappresenta più un luogo di studio e di ricerca che di vita. Nella Città del Giglio, Marie Gamél Holten soggiorna spesso, presumibilmente prima di raggiungere Roma, facendovi ritorno per compiere incursioni in regioni interne della Toscana, dell’Umbria, dell’Italia centrale, le quali diverranno i luoghi della sua opera letteraria, o usufruire ancora delle biblioteche, specie locali, per respirare e contemplare l’arte del Rinascimento e dell’amato Perugino. I realia di Marie Gamél reperiti a Firenze sono allo stato attuale di natura letteraria, tracce da lei lasciate all’interno delle biblioteche predilette, attraverso le quali è possibile ricostruire i suoi periodi di soggiorno, e volte persino intravederne le letture. Assidua frequentatrice della stampa italiana, come dimostrano le numerose riviste che da Roma venivano periodicamente inviate alla Biblioteca del Comitato Copenaghense della Dante Alighieri, Marie Gamél doveva aver partecipato ai numerosi avvenimenti culturali della Firenze primonovecentesca, e, in particolare, aver conosciuto, anche soltanto per via letteraria, il cenacolo vociano; sembra tuttavia strano che ella non abbia avuto contatti diretti, a Firenze, almeno con Knud Ferlov, una delle anime della Società Dante Alighieri di Copenaghen, o con Astrid Ahnfelt, la quale conosceva il Carducci e si era impegnata nella divulgazione della prima traduzione di fiabe anderseniane comparsa in Italia, a cura di Maria Pezzé Pascolato.467 Tralasciando questi possibili contatti, non documentati attualmente e dunque al momento da intendere quali probabili, scegliamo di soffermarci qui, anche etimologicamente, sulle camere con vista di Marie Gamél, da intendere qui nel senso forsteriano quale punto da cui, tranne rare eccezioni cui si cerca, si gode una vista sull’Arno.468

Nel maggio del 1915, Marie risiede in Lungarno Corsini 6, sede della Pensione

Lottini, oggi Hotel Bretagna, un “palazzo storico fiorentino”: un’elegante palazzina lungarno

467 Hans Christian Andersen, Novelle. Prima traduzione dall'originale danese, con prefazione e note di Maria Pezze' Pascolato. Ottava edizione con una lettera di Giosue Carducci e tredici tavole colorate fuori testo di Franca Pascolato e di Marotta, Ulrico Hoepli, Milano 1931 (prima ed. 1904). Su Maria Pezzé Pascolato, fondatrice della prima biblioteca per ragazzi in Italia e operatrice di cultura, si veda Nadia Maria Filippini, Maria Pezzé Pascolato, Cierre, Sommacampagna 2004; cfr. inoltre Lina Passarella Sartorelli (a cura di), Maria Pezzé Pascolato: notizie raccolte da un gruppo di

amici, Felice Le Monnier, Firenze 1935. Allo stato attuale non esistono realia che attestino una

conoscenza, diretta o indiretta, di Marie Gamél Holten con Anhfelt, Ferlov e Pezzé Pascolato: è tuttavia probabile, data la comunanza di interessi e, nel caso di Ferlov, l’appartenenza al Comitato Danese della Società Dante Alighieri, che la conoscenza sia stata reale. Su Maria Pezzé Pascolato in relazione all’opera letteraria della nostra autrice, si veda in particolare il paragrafo Casentino nordico

infra, pp. 273ss.

468 Edward Morgan Forster, Camera con vista. Traduzione di Marisa Caramella, Oscar Mondadori, Milano 2015 (prima ed. inglese A room with a view, 1908).

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con soffitti affrescati, segnalata sui Bædecker del tempo come avente il “riscaldamento centralizzato”. Affacciandosi a una delle camere, guardando verso sinistra, si può godere della vista sul Ponte Vecchio.469 Un altro luogo in cui Marie sceglie di risiedere a Firenze, sempre con vista sull’Arno, è la Pensione Balestri, in Piazza Mentana 6.470 La pensione, gestita dalla famiglia Balestri-Wittum, ebbe tra i suoi ospiti anche D. H. Lawrence, che vi aveva soggiornato nel 1919.471 Benché l’archivio privato dei proprietari dell’Hotel, conservato dal bisnipote dei fondatori, lo studioso di storia locale Nicola Wittum, non abbia restituito realia relativi alla nostra autrice, è fuori di dubbio che ella abbia soggiornato alla pensione almeno per i periodi indicati nei Libri dei Soci del Gabinetto Vieusseux, uno strumento che, come vedremo a breve, consente allo studioso di autorità e allo storico della letteratura di studiare le dinamiche dei soggiorni fiorentini di un autore, nonché la durata delle settimane di soggiorno di studio calcolate sulla base della durata dell’abbonamento alla Biblioteca Circolante. Inoltre, sembra che anche il soggiorno a Vallombrosa dell’autrice, avvenuto, secondo la datazione dell’articolo Dalla storia di Vallombrosa, nell’estate del 1920, sia ancora da mettere in relazione con il soggiorno alla Pensione Balestri: poiché, infatti, Firenze, specie in prossimità dell’Arno, diveniva nel periodo estivo troppo calda e per di più infestata dalle zanzare, i Wittum, come molti altri albergatori fiorentini, avevano iniziato nel 1907 la costruzione di un albergo nella montagna vallombrosana, l’Hotel Panorama, luogo in cui dunque Marie Gamél poteva aver soggiornato in qualità di cliente della Pensione Balestri di Firenze.472

Il 15 aprile 1923 Marie soggiorna in un nuovo albergo, la “Pensione Giannini”, ubicata in Lungarno Serristori 21, ove si trattiene presumibilmente un mese.473 Questa

469 L’indirizzo è tratto dal Libro dei Soci del Gabinetto Vieusseux vol. 21, 11 settembre 1915 [723.

ASGV XX 2B.21]. Gli alberghi erano già all’epoca tenuti a consegnare al Municipio di appartenenza i

registri relativi agli ospiti: l’Archivio Comunale del Comune di Firenze non conserva, in relazione al suddetto hotel, registri di interesse. Allo stesso modo, l’Archivio di Stato di Firenze non conserva, per il periodo di nostro interesse, il Fondo Questura, contenente cioè le comunicazioni relative all’arrivo e alla partenza degli stranieri in transito/in soggiorno/in partenza nella/dalla città.

470 Si veda il Libro dei Soci del Gabinetto Vieusseux vol. 22, 5 giugno 1920 [724. ASGV XX 2B.22]. 471 Nicola Wittum, Balestri & Wittum. 1888-2004. Centosedici anni di storia, Edizioni Polistampa, Firenze 2004, p. 13. L’informazione relativa alla presenza di realia holteniani nell’Archivio Privato Balestri-Wittum mi è stata gentilmente fornita dal signor Nicola Wittum in una conversazione telefonica avuta in merito alla presente ricerca. Sulla Biblioteca Circolante del Gabinetto Vieusseux si veda Libri e lettori verso l’Italia Unita: dalle fonti del Gabinetto Vieusseux 1820-1870, «Antologia Vieusseux» nuova serie, a. XVII, gennaio-agosto 2011, n. 49-50, valido in generale anche per il periodo di nostro interesse; cfr. inoltre Chiara De Vecchis, Biblioteche e Gabinetti di Lettura nelle

guide alla città di Firenze, ibid., pp. 109-134. In relazione al nostro periodo di interesse si veda

anche Monica Pacini, Viaggiatori-lettori a Firenze dopo l’Unità, ibid., pp. 59-84.

472 Nicola Wittum, Balestri & Wittum. 1888-2004. Centosedici anni di storia, cit., pp. 63-70.

473 Libro dei Soci del Gabinetto Vieusseux vol. 22, 15 aprile 1923 [724. ASGV XX 2B.22]: l’indirizzo indicato è “Pensione Giannini”, Lungarno Serristori, 1 mese di biblioteca pagata”.

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pensione, gestita dal proprietario Giannini, è segnalata nelle guide dell’epoca: in essa “si parlavano, oltre all’italiano, il francese, il tedesco e l’inglese.474 Questi, dunque, i luoghi in cui Marie soggiornò a Firenze: nella migliore tradizione del viaggio straniero in Italia camere d’albergo, principalmente allo scopo di visitare i musei fiorentini e le principali biblioteche, in particolare la Sala Lettura del Gabinetto Scientifico e Letterario Vieusseux e la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Proprio l’Archivio Storico del Gabinetto Scientifico e Letterario Vieusseux contiene due strumenti preziosi sia per lo storico del viaggio in Italia, sia per lo storico della cultura che per il sociologo della letteratura, campi in cui in parte rientra anche il presente lavoro, di natura interdisciplinare e dialogica: i Libri dei

Soci e i Libri del Prestito.475

I primi, “un firmamento di firme”, raccolgono tutte le firme autografe degli iscritti alla Biblioteca Circolante per il periodo compreso tra il 1820, anno di fondazione del Gabinetto Scientifico e Letterario “G. P. Vieusseux”, e il 1925, anno in cui il sistema di registrazione e di abbonamento, come anche quello di prestito, furono sostituiti per volere dell’allora direttore Bonaventura Tecchi dalle ‘schede dei lettori’, oggi perdute.476

474 Si veda ad esempio la Guide for Travellers in Italy edita dalla Società Italiana degli Albergatori di Roma, Roma 1908, p. 38.

475 Su questi strumenti utilizzati da chi scrive per ricostruire ove possibile le esperienze di studio dell’autrice, con particolare riferimento alla Biblioteca Circolante del Gabinetto Scientifico e Letterario “G. P. Vieusseux”, cfr. supra, p. 24, n. 49.

476 Si veda Laura Desideri, Un firmamento di firme. Il Libro dei Soci del Gabinetto Vieusseux (25

gennaio 1820 – 18 giugno 1926), cit. Il Libro dei Soci, consultabile presso l’Archivio Storico del

Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux a Palazzo Strozzi e in Via Maggio n. 4, è stato completamente (ma vedi infra) digitalizzato ed è ora disponibile all’URL http://www.vieusseux.it/archivio-storico/il-libro-dei-soci-del-gabinetto-vieusseux.html (ultimo accesso 02.02.2018): nel corso della consultazione si tenga tuttavia presente che il vol. 22, che copre il periodo compreso tra il settembre 1919 e il settembre 1924, appare su internet lacunoso, presumibilmente a causa di errori subentrati durante il processo di scansione; tutte le pagine relative al periodo indicato, se pure in ordine sparso dovuto probabilmente a un errore subentrato nella fase di rilegatura, sono invece presenti nel volume cartaceo, consultabile nella sede dell’Archivio Storico del Gabinetto Vieusseux. Allo stato attuale (02.02.2018), dunque, è necessario, limitatamente al vol. 22, lo spoglio cartaceo, che è stato effettuato anche nel caso specifico della nostra autrice (utilizzando, per i restanti periodi, i volumi digitalizzati). I nomi degli iscritti, sovente appunto “viaggiatori- lettori”, sono attualmente identificati in modo sistematico da un gruppo di studiosi, e in seguito inseriti dalla storica Monica Pacini in un database, attualmente giunto fino all’anno 1885: cfr.

Database del Libro dei Soci 1820-1885, URL http://www.vieusseux.it/archivio-storico/il-libro-dei-

soci-del-gabinetto-vieusseux/database-del-libro-dei-soci-1820-1885.html (ultimo accesso 02.02.2918): “Il database è in continuo aggiornamento, stante le difficoltà di trascrizione e interpretazione della fonte”, come si legge ibid. La ricerca del nome di Marie Gamél Holten, in tutte le varianti possibili (Maria/Marie Gamél/Gamel f. Holten/Holten), all’interno del Database, non non ha prodotto alcun risultato, segno che la frequentazione della Biblioteca Circolante da parte della viaggiatrice danese è avvenuta solo a partire dai primi anni del Novecento.

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Figura 15. Il Libro dei Soci del Gabinetto Vieusseux vol. 22, 4 ottobre 1919 [724. ASGV XX 2B.22]

® Gabinetto Scientifico Letterario G. P. Vieusseux. Per gentile concessione.

Il Libro dei Soci, suddiviso in 23 volumi di grande formato, rappresenta

l’inveramento di un’antica profezia di Niccolò Tommaseo, secondo cui esso è

“documento di storia, e curiosità preziosa ai cercatori di autografi e a chi dalla mano di scritto arguisce l’indole dello scrivente, sono i registri dove i forestieri segnano di proprio pugno il nome loro e il libro che chieggono. Del passare che fecero da Firenze tanti uomini notabili nello spazio di tanti anni, non rimarrà forse traccia che in que´ registri”.477

477 Niccolò Tommaseo, Di Giampietro Vieusseux e dell’andamento della civiltà italiana in un quarto

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Sfogliando le pagine dei Libri dei Soci, emergono i nomi illustri di Stendhal, Heine, Ruskin, Dostoekvskij, Mark Twain, D. H. Lawrence, oltre a una miriade di ‘comparse’ e ‘figure minori’ del mondo della cultura e della letteratura, per lo più studiosi stranieri o studiosi italiani di storia locale. Accanto a Marie Gamél, ad esempio, si incontra frequentemente anche il nome di Ebba Holm, già membro del Consiglio Direttivo della Dante Alighieri di Copenaghen contemporaneamente a Marie Gamél Holten, figura di pittrice e incisore, amica di Johannes Jørgensen e autrice del monumentale lavoro xilografico sulla Commedia di Dante; o quello di Ebba Atterbom (1868-1961), la quale già nel 1903 aveva tradotto in svedese il romanzo Elias Portolu di Grazia Deledda.478

Nella sala di lettura del Gabinetto Scientifico e Letterario “G. P. Vieusseux” era possibile leggere giornali e riviste o dedicarsi allo studio delle opere prese in prestito, letture su cui, se si tengono opportunamente in considerazione le relative ‘ombre’, fa luce il secondo strumento custodito presso l’Archivio Storico della stessa Istituzione, prezioso ai fini della presente (e consimili) ricerca: i Libri del Prestito del Gabinetto Scientifico

Letterario “G. P. Vieusseux”.479 In uso a partire dagli anni Cinquanta dell’Ottocento, esso è costituito da volumi pergamenacei di grande formato contenenti l’elenco di tutti i titoli della Circolante per numero di inventario (‘libro-matricola’) e con i nomi di tutti coloro che avevano richiesto/preso in prestito/restituito il suddetto titolo, sovente con l’indicazione della data di prestito/restituzione. La calligrafia è quella del bibliotecario di turno al momento della restituzione: poiché ciascun foglio era diviso in due settori, uno superiore e inferiore, contenente il numero di inventario e titolo del libro, riportati in ordine crescente e secondo un andamento orizzontale, il volume aperto risulta costituito da 4 settori corrispondenti a 4 titoli diversi, con due numeri consecutivi di inventario a coppie. Quando un riquadro terminava, si aggiungeva di norma, a guisa di un moderno post-it, una o più fogline: un libro

la Storia del Risorgimento 1985), p. 9. Si veda inoltre Laura Desideri, Fonti per la storia della

lettura. Luci e ombre nei Registri del Vieusseux (1826-1926), cit., p. 161; p. 161 n. 4.

478 Grazia Deledda, Elias Portolu: en berättelse från Sardinien. Bemyndigad öfversättning af Ebba Atterbom, Wahlström & Widstrand, Stockholm 1903. Su Ebba Atterbom, figura di mediatrice della cultura e della letteratura svedese in Italia e dell’italiana in Svezia, e dunque figura che con parola danese si definisce qui tværtkulturell, si veda Gunnel Furuland, voce Ebba Atterbom in SÖ, URL http://www.oversattarlexikon.se/artiklar/Ebba_Atterbom (ultimo accesso 02.02.2018). Su Ebba Holm, che bel 1933 espose al Lyceum di Firenze, cfr. Vera Rasmussen, voce Ebba Holm (1889-

1976), DKBL, cit., URL http://www.kvinfo.dk/side/597/bio/356/origin/170/ (ultimo accesso

12.02.2018).

479 Per una descrizione archivistica dei Libri dei Soci e dei Libri del Prestito, cfr. Caterina Del Vivo, Luisa Di Tolla (a cura di), L’Archivio Storico del Gabinetto Vieusseux. Inventario, cit., pp. 285-295.

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particolarmente richiesto, dunque, poteva avere 5 o sei fogline fitte di nomi, laddove i libri ‘poco letti’ presentano poche firme apposte sul primo fondo pergamenaceo.480

Raggiunto un certo numero, le fogline venivano eliminate per essere sostituite da una nuova pagina (quand’anche non da un nuovo fascicolo), per cui non è dato sapere se una personalità, il cui nome comparisse nelle fogline sostituite, abbia letto o meno quell’opera (un caso che si verifica, ad esempio, qualora una persona sia stata tra le prime a leggere un best seller, dunque un libro molto richiesto). Inoltre, quand’anche presenti, le stesse fogline potevano aver subito alcuni danni nelle operazioni di rilegatura seguite all’alluvione del ’66, “non sempre impeccabili”; altri errori possono essere inoltre subentrati nell’attribuzione dei titoli ai rispettivi numeri di matricola, sì che è consigliabile, laddove possibile, operare sempre confronti incrociati con i Libri dei Soci, e analizzare inchiostro e

ductus, ad esempio confrontandoli con la corrispondenza d’autore originale d’autore, qualora

la si possegga (è il caso di Marie Gamél Holten).481 Come ci ricorda Laura Desideri, considerando debitamente le ‘ombre’ di questo strumento è possibile osservarne le numerose “luci”.482 Dunque, tenendo conto delle ‘ombre’, e operando un confronto incrociato, laddove

possibile, con i Libri dei Soci, si possono trarre informazioni preziose su un determinato autore, come dimostra l’indagine compiuta da Simone Magherini intorno alle letture palazzeschiane, i cui risultati hanno portato a un ridefinizione del problema della ricezione di Nietzsche in Palazzeschi.483 Sui modi della ricerca magheriniana è esemplata la ricerca compiuta da chi scrive in relazione a Marie Gamél Holten, tanto più necessaria se si considera che, nel caso di uno scrittore sconosciuto, i riferimenti alle opere da lui lette costituiscono una lente preziosa da cui osservare l’intera opera, elevandosi quei riferimenti al rango di realia sociali e culturali.

480 Cfr. ibid., p. 290; Laura Desideri, Fonti per la storia della lettura. Luci e ombre nei Registri del

Vieusseux (1826-1926), cit., specie pp. 172-177, qui p. 176.

481 Ibid., p. 176. 482 Ibid., p. 176.

483 Simone Magherini, Palazzeschi lettore alla Biblioteca del Gabinetto G. P. Vieusseux di Firenze

(1903-1907), in Scherzi di gioventù e d’altre età. Album Palazzeschi (1885-1974). A cura di Simone

Magherini, Gloria Manghetti, prefazione di Giulio Tellini, Polistampa, Firenze 2001, pp. 31-236; Laura Desideri, Fonti per la storia della lettura. Luci e ombre nei Registri del Vieusseux (1826-

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Oltre alla Sala Lettura del Gabinetto Scientifico Letterario G. P. Vieusseux, anche la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze vede incedere nelle sue ampie scalinate la signora Marie Gamél Holten. In particolare, il

Registro dei Lettori

per l’anno 1923 riporta in data 7 maggio il nome della nostra autrice in relazione al libro

Della corte letteraria

di Sigismondo

Pandolfo Malatesta Signor di Rimino.

Commentario di

Angelo Battaglini, da lei consultato nella Sala Manoscritti dell’Istituzione, luogo in cui l’opera è ancora oggi conservata.484

484 Della vita e de' fatti di Sigismondo Malatesta...commentario del conte Francesco Gaetano

Battaglini, Stamperia Albertiniana 1793, in (Basinio da Parma), Basini Parmensis poetæ Opera præstantiora nunc primum edita et opportunis commentarijs inlustrata. Tomus primus [-tomi

secundi pars 1.-2.], 3 volumi in quarto, ex typographia Albertiniana, Arimini 1794. La collocazione dell’opera è BNCF PASS.1230.2.1, confermata dal Registro dei Lettori: ASBNCF 3936 [Registro dei

Lettori: ASBNCF 3936, 7 maggio 1923 (il documento riportato in AMO col titolo Marie Gamél lettrice alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze). La dicitura del registro è desunta dalla Guida

Archivistica dell’Archivio Storico della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, a cura di Novella Maggiora, che ringrazio: cfr. Novella Maggiora, L’Archivio Storico della Biblioteca Nazionale

Centrale di Firenze. Guida Archivistica, cit. Il libro di Battaglini è stato esposto nella recente mostra Piero della Francesca. Indagine su un mito, Forlì, Musei di San Domenico, 13 febbraio-26 giugno

2016 (la fotografia del volume esposto non è presente all’interno del catalogo della mostra, e l’affermazione si basa sulla visione autoptica).

Figura 16. Il Libro dei Lettori 1923, ASBNCF: Maria Gamél Holten prende in consultazione il volume di Angelo Battaglini Sulla Corte Letteraria di Sigismondo Malatesta

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Se si considera la peculiarità di quest’opera, appare chiaro che Marie Gamél poteva essere stata ‘indirizzata’ a questo volume, fonte della monografia illustrata Rimini,

città dei Malatesta, da lei pubblicata nel 1929, da una persona autorevole in materia, e,

verosimilmente: 1) da Salomone Morpurgo (1860-1940), Direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, cui sia i privati che le istituzioni potevano inviare richieste bibliografiche mirate, come attesta la di lui corrispondenza con privati e istituzioni straniere italiane coeve; 2) dal ravennate Corrado Ricci (1858-1934), fondatore dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte e autore nel 1924 di un opuscolo dal titolo Il Tempio

malatestiano; poiché la monografia illustrata holteniana Rimini, città dei Malatesta non reca

alcuna data, è probabile che essa debba essere collocarsi in un periodo successivo al 1923- 1924: tuttavia, poiché l’opuscolo di Ricci è del 1924, è pure possibile presumere che già prima della pubblicazione Marie Gamél abbia avuto occasione di discutere di questo soggetto direttamente con lo storico dell’arte ravennate, incontrato a Roma, in modo analogo a quanto era avvenuto con l’archeologo Marchetti Longhi, intervistato a viva voce in merito agli scavi dell’Area Sacra di Largo Argentina.485

Utilizzare il Libro dei Prestiti nel caso di un’autrice sconosciuta e in assenza di risultati dati relativi alla sua vita e alla sua produzione letteraria, significava assumere a priori un’ipotesi quale possibile, desumendola dai dati interni alla sua stessa produzione, e seguendo le tracce da questi di volta in volta indicate. La Biblioteca del Gabinetto Scientifico e Letterario “G. P. Vieusseux” a Firenze, frequentata dai viaggiatori stranieri, è anche una delle poche in Italia a conservare, prestando anzi loro un’attenzione privilegiata,

realia relativi ai suoi frequentatori nel corso del tempo, in ossequio a quell’operazione di

sociologia della lettura di cui Tommaseo aveva intravisto le potenzialità; su queste tracce, dunque, è possibile verificare alcune ipotesi di lettura di una determinata personalità, la qual cosa si rivela gradita quanto preziosa in relazione alla fantasmatica figura di Marie Gamél Holten.

485 La corrispondenza per l’anno 1923 relativa alle informazioni bibliografiche non ha restituito tracce di Marie Gamél Holten: le buste contenute nel plico sono 3; le altre sono probabilmente alluvionate o perdute. Una parte del Fondo Ricci, che allo stato attuale non è stato consultato, si trova alla Biblioteca di Storia dell’Arte e Archeologia di Roma (BIASA). La parte restante del Fondo, su cui si sono compiute indagini, è attualmente conservata a Ravenna presso l’Istituzione Biblioteca Classense. Con riferimento a quest’ultima istituzione, nessuno degli inventari relativi alle varie sezioni del Fondo ha restituito tracce di Marie Gamél Holten: le ricerche in questo senso sono state eseguite, su richiesta di chi scrive, dalla Dott.ssa Daniela Poggiali, che ringrazio sentitamente,