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I. 1.4.2.3 La tomba di Victor e Marie Gamél: un monumento di rilievo storico culturale

I.1.4.5 La Società Dante Alighier

La Società Dante Alighieri in Danimarca, più precisamente il Comitato Copenaghense della Società Dante Alighieri, era nata nel 1909 a opera del Console Italiano di Danimarca a Copenaghen, Valdemar Glückstadt.419 In una memoria in lingua italiana conservata presso l’Archivio Storico della Società Dante Alighieri a Roma, indirizzata al Presidente della Società, privo di data ma presumibilmente risalente al 1922, il console

415 Azione danese per i bambini di guerra (Protest mod dansk Krigsbørnehjælp), Småtryk, 1917. 416 Ibid., pagina del titolo.

417 Ibid., p. 1.

418 Marie Gamel n. Holten, Il sogno di Oreste, cit., p. 64; Maria Gamél n. Holten, Martiri di guerra, cit., p. 144.

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racconta il suo operato a partire dal 1908, e ciò allo scopo di chiarire le ragioni delle proprie dimissioni dalla carica di Presidente del Comitato copenaghense.420

In quell’anno, infatti, il console organizzò a Copenaghen, “di propria iniziativa” e “a proprie spese” un’esposizione d’arte e di industria (parola, ‘industria’, da intendersi nel senso dell’epoca, quale cioè sinonimo di ‘design’), con l’obiettivo di “sviluppare le relazioni commerciali fra l’Italia e la Danimarca”: l’evento prevedeva una serie di conferenze sull’Italia, la sua “vita” e la sua cultura, tenute in lingua italiana o danese da personalità danesi riconosciute come autorevoli in materia di cose italiane.421

Il grande successo dell’iniziativa indusse il Console a istituire il primo nucleo del Comitato che si sarebbe poi posto sotto gli auspice della Società Dante Alighieri italiana: esso era costituito da un ristretto “circolo di scienziati e artisti (autori, pittori, scultori, architetti, musicisti) legato all’Italia da vincoli di cultura”, poi, da “un altro gruppo, più grande forse, ma meno accessibile: tutti quei Danesi che dei loro viaggi in Italia serbano ricordi incancellabili e desiderano di coltivare nel proprio paese la conoscenza del Bel paese lontano”.422

Nel momento in cui Glückstadt scrive, il 1922, il consiglio direttivo del Comitato Copenaghense era composto da Kristoffer Nyrop (1858-1931), professore all’Università di Copenaghen, socio dell’Istituto Lombardo a Milano e Accademico dei Lincei, autore nel 1903 di una “Grammatica italiana pensata per l’autoapprendimento e le lezioni” (Italiensk Grammatik, udarbejdet til selvstudium og undervisning), e di un saggio sulle parole italiane entrate nell’uso della lingua danese; da Johan Ludvig Heiberg (1854- 1928), “professore di filologia classica all’Università di Copenaghen, autore di un’opera sull’Italia che fece sensazione per tutta la Scandinavia ed in breve tempo fu considerata un lavoro classico”, Italia. Studi sparsi e schizzi di viaggio; da Salomon Levysohn (1858-1926), “ripetitore d’opera al Teatro Regio di Copenaghen”; la Signora Knudtzon “vedova del vice- presidente della società, Sig. Fr. Knudtzon (1843-1917), laureato in filosofia” (vedi supra); da Bertha Dorph (v. supra), pittrice danese; da Helene Howitz, la traduttrice danese del Verismo italiano (v. supra), e infine dal segretario privato di Glückstadt, Hans Wriborg.423

420 Valdemar Glückstadt, Memoria, in ASSDA, Serie Comitati Esteri, Copenaghen, Busta 125, Fasc. 175/A. Questo documento è citato in seguito come Memoria Glückstadt, titolo con cui è presentato in

AMO: anni dopo, a seguito delle sue improvvise dimissioni, sarà costituito un comitato straordinario

di cui fa parte la stessa Marie Gamél Holten: cfr. supra, p. 139, n. 374. 421 Memoria Glückstadt, cit., p. 1.

422 Ibid., pp- 1-2.

423 Ibid., p. 4; inoltre, Bruno Migliorini, voce Nyrop, Kristoffer in EITO, cit., URL http://www.treccani.it/enciclopedia/kristoffer-nyrop_%28Enciclopedia-Italiana%29/ (ultimo accesso 31.01.2018); Kristoffer Nyrop, Italiensk Grammatik, udarbejdet til selvstudium og undervisning,

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La società fondata da Glückstadt, sotto gli auspici e in collaborazione con la Società Dante Alighieri Italiana, si proponeva l’organizzazione di conferenze, talvolta tenute “in lingua italiana da eminenti italiani, oppure, ove questo sia impossibile, da noti scienziati danesi conoscenti a fondo l’italiano”, talaltra “in danese da spiccate personalità danesi le quali per la loro perfetta conoscenza dell’Italia, possano impressionare coloro che non sono in grado di seguire una conferenza in italiano”.424 Ad accompagnare la fondazione della società, era stata chiamata da Firenze una figura di rilievo della Società Dante Alighieri italiana, il prof. Guido Mazzoni, il quale aveva tenuto una conferenza; nel corso del tempo ne seguirono molte altre, con un folto programma di serate e interventi a tema, scrupolosamente elencati nelle lettere inviate periodicamente da Copenaghen alla Società Dante Alighieri a Roma, allo scopo di informare sul programma svolto l’anno precedente, unitamente all’elenco degli iscritti e delle iniziative ed eventi promossi.425 Tra le conferenze organizzate nel corso degli anni e tenute da “da eminenti italiani”, si ricordano qui almeno quella del Padre Semerìa (marzo 1921) dal titolo Dante e la civiltà umana, o quella del redattore de «La Tribuna» Maffio Maffii, dal titolo Vita politica e sociale nell’Italia a moderna (marzo 1925), oltre a quella di Renato Luzi su Virgilio e lo spirito direttivo della civiltà romana.426 Tra le conferenze in lingua danese spiccano quella di Georg Brandes su Michelangelo (ottobre del

Kjøbenhavn 1903 (2. ed.) e, dello stesso autore, Italienske Ord i Dansk, Andr. Fred. Høst, København 1922; (anonimo), voce Heiberg, Johan Ludvig in EITO, cit., URL http://www.treccani.it/enciclopedia/johan-ludvig-heiberg_res-c8e13d71-86d6-11dc-9a1b-

0016357eee51/ (ultimo accesso 31.01.2018); Johan Ludvig Heiberg, Italien. Spredte Studier og

Rejseskitser, Copenaghen 1904; Torben Krogh, voce Salomon Levysohn in DSD, cit., URL

http://denstoredanske.dk/Dansk_Biografisk_Leksikon/Kunst_og_kultur/Musik/Musiker/Salomon_Le vysohn (ultimo accesso 31.02.2018), e Gianni Schicchi. Opera i én Akt. Af Giacomo Puccini. Oversat af Salomon Levysohn, Kjøbenhavn 1918. Frederik Gotschalk Knudtzon è autore di un libro dal titolo Masaccio og den florentiniske Malerkonst paa hans Tid, København 1977, i anledning af Fr. G. Knudtzons Bogtrykkeri's 100 års jubilæum 5. oktober 1975; il primo anno di ed. è il 1875); su Bertha Dorph, Erik Mortensen, voce Bertha Dorph, cit.; su Helene Howitz voce Helene Howitz in

DF, cit.. Hans Wriborg è nominato come traduttore reale dall’italiano in «Personal Historisk

Tidskrift» voll. 1950-1951, 1959, p. 51. 424 Memoria Glückstadt, cit., p. 2.

425 Guido Mazzoni (1859-1953) fu professore di Letteratura Italiana a Padova e Firenze e Presidente dell’Accademia della Crusca, scolaro di Carducci e autore di edizioni critiche di Machiavelli e Parini: cfr. (anonimo), voce Guido Mazzoni in EITO, cit., URL http://www.treccani.it/enciclopedia/guido- mazzoni/ (ultimo accesso 31.01.2018).

426 ASSDA, Busta 125 157/A. Su Padre Semerìa (1867-1931), cfr. AA.VV., Nel centenario della

nascita di P. G. Semerìa 1867-1967, «Evangelizare» [sic], agosto 1917 numero speciale, anno 6 n. 8;

su Maffio Maffii (1881-1957) v. Maddalena Carli, voce Maffii, Maffio in EITO, cit., URL http://www.treccani.it/enciclopedia/maffio-maffii_%28Dizionario-Biografico%29/ (ultimo accesso 31.01.2018). Su Renato Luzi, segretario del Console Glückstadt e poi negli anni ’30 Console Italiano in Danimarca, non si sono reperite notizie biografiche: tuttavia, egli compare costantemente nell’archivio della Società Dante Alighieri, in qualità di attivo autore e conferenziere, nonché corrispondente danese de «La Tribuna»: si veda ad esempio «La Rassegna Nazionale» vol. 175, 1910, p. 638.

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1919), di Johannes Jørgensen su San Francesco d’Assisi (gennaio 1923), e ancora del geologo e appassionato di archeologia Victor Madsen, nipote di Marie Gamél Holten, dal titolo Ostia. La porta di Roma e una seconda Pompei (marzo 1925).427 Tra gli autori italiani invitati a Copenaghen vi fu anche Grazia Deledda, di ritorno da Stoccolma, la quale però dovette rientrare in patria senza passare da Copenaghen; e nel 1937 giunse a Copenaghen anche Massimo Bontempelli, impegnato all’Estero in un ciclo di conferenze su Pirandello.428

Inoltre, la Società Dante Alighieri di Copenaghen organizzava, nella persona di un giovane ispettore scolastico, Christian Østrup (1891-1981), viaggi in Italia per docenti danesi, che avevano luogo specialmente nelle vacanze estive: in epoca fascista tali viaggi culminavano solitamente con una visita a Benito Mussolini.429 Inoltre la Società organizzava corsi di italiano della durata di 5 mesi, con tassi di iscrizione per i soci particolarmente convenienti.430 La sede della società, luogo di svolgimento dei corsi e sede della biblioteca, era all’interno del Consolato Generale d’Italia in Danimarca, in un’elegante residenza settecentesca sulla Fredericiagade, nel centro storico di Copenaghen, acquistata nel 1908 dal fratello del console Glückstadt, il noto banchiere e spregiudicato collezionista Emil (1875- 1943), il quale aveva deciso di farne una residenza di famiglia e di conservarvi la sua collezione di opere d’arte e oggetti preziosi.431 Il palazzo, oggi sede dell’Ambasciata italiana a Copenaghen, comprendeva una stanza da pranzo in stile liberty, un’ampia sala da ballo, una balconata aggettante sulla Amaliegade, oltre a una “sala lettura fornita di giornali e riviste italiane, se ne fanno dei sunti in danese che vengono distribuiti al pubblico ed alla stampa ed hanno così piena pubblicità”.432 Tale sala di lettura si arricchì presto di una biblioteca che al 1928 contava 1200 volumi, richiedendo pertanto la gestione da parte di uno specialista bibliotecario: questo ruolo venne con certezza assegnato anche Marie Gamél, non

427 ASSDA, Busta 125 Fasc. 157/A. 428 ASSDA, Busta 125, Fasc. 127/B.

429 Cfr. ASSDA, Busta 125 Fasc. 157/A; su Christian Østrup si veda Gregers Hansen, voce Chr.

Østrup in DSD, cit., URL

http://denstoredanske.dk/Dansk_Biografisk_Leksikon/Uddannelse_og_undervisning/Skoleinspekt% C3%B8r/Chr._%C3%98strup (ultimo accesso 31.01.2018). Il cognato dell’autrice e fratello di Nina Bang, Otto Ellinger, aveva chiesto di poter assistere ad una seduta del Governo: la richiesta formale, che doveva essere stata visionata dallo stesso Mussolini, è contenuta nell’Archivio Storico della

Delegazione Danese a Roma. Per controllare questo dato, ed eventualmente scoprire se anche la

nostra autrice si sia recata in visita da Mussolini, sarebbe opportuno controllare gli elenchi relativi alle visite al Duce conservati presso l’Archivio Centrale dello Stato a Roma (ACS), una ricerca che chi scrive ha potuto solo caldeggiare, e ciò a causa delle ragioni di tempo richieste dal presente lavoro.

430 Memoria Glückstadt, cit., p. 2.

431 Sulla figura di Emil Glückstadt cfr. Ib Gejl, voce Emil Glückstadt in DSD, cit., URL http://denstoredanske.dk/Dansk_Biografisk_Leksikon/Samfund,_jura_og_politik/%C3%98konomi/B ankdirekt%C3%B8r/Emil_Gl%C3%BCckstadt (ultimo accesso 31.01.2018).

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sappiamo in quale periodo, ma presumibilmente negli anni ’20 del Novecento, e precisamente a partire dal 1921.433

Quando, nel 1922, il banchiere Emil Glückstadt fu investito dalla crisi finanziaria e dal fallimento della più importante banca danese, la Landsmandbank, di cui era primo direttore, anche il console Valdemar Glückstadt, suo fratello, si dimise dalla carica di Console e di Presidente del Comitato copenaghense della Dante, spinto non sappiamo da quali ragioni precise. La cosa causò un incidente diplomatico che trovò ampia risonanza nella stampa danese del tempo, al punto che si richiese l’istituzione di un’assemblea straordinaria al fine di eleggere un nuovo presidente: a tale compito fu chiamata anche Marie Gamél, che negli anni’ 20 doveva dunque essere personalità nota in Danimarca in tema di ‘cose italiane’.434

La prima apparizione del nome di Marie Gamél Holten in relazione alla Società Dante Alighieri di Copenaghen è contenuta in una lettera dal titolo Ordine del giorno votato

nell’Assemblea Generale Straordinaria della Dante Alighieri dell’11 ottobre 1921, seguita

alle dimissioni del consiglio precedente (consiglio Glückstadt), allo scopo di “coadiuvare il Presidente fino a che un nuovo consiglio di presidenza potrà essere eletto nella prossima assemblea generale ordinaria e passare all’ordine del giorno”.435 Insieme alla “Signora Gamel”, chiamata a fare parte della seconda generazione di persone che avrebbero contato

433 Ibid., p. 2. Si veda inoltre La residenza dell'Ambasciatore d'Italia a Copenaghen, in Ambasciata

d’Italia a Copenaghen, URL

http://www.ambcopenaghen.esteri.it/ambasciata_copenaghen/it/ambasciata/la_sede (ultimo accesso 31.01.2018); cfr. anche Chris Fischer, Hanne Raabyemagle, L'Ambasciata d´Italia a Copenaghen, Den Italienske Ambassade i København, København 2007.

434 Sulla crisi finanziaria del 1922 si veda Ib Gejl, voce Emil Glückstadt in DSD, cit. Alle dimissioni di Glückstadt fu nominato alla carica di Presidente del Comitato Copenaghense della Società Dante Alighieri il Console Italiano in Danimarca, Renato Luzi, già ex segretario e vice console durante la Presidenza Glückstadt: cfr. ASSDA 125 Fasc. 157/A.

435 Lettera del 11 ottobre 1921 contenuta in ASSDA 125 Fasc. 157/A. Questo documento, in lingua italiana e dattiloscritto, oltre alla lista dei membri convocati per l’Assemblea Straordinaria contiene una rassegna stampa, in traduzione italiana, degli articoli danesi apparsi su riviste che avevano dato rilievo alla vicenda, in particolare il «Berlingske Politiske og Avertissements-Tidende», «København», «Nationaltidende», «Politiken» e «Socialdemokraten» del 12 ottobre 1921. Da una’analisi dei documenti, che meriterebbero uno studio di caso e una trattazione più approfondita, sembra che la causa delle dimissioni di Glückstadt sia da imputare alle frizioni di quest’ultimo con l’allora Ministro Plenipotenziario dell’Italia in Danimarca, Pompeo Aloisi. In questo periodo è da presumere che, non diversamente da quanto accade per numerosi Comitati Esteri della Società Dante Alighieri, inizia a farsi sentire all’interno della Società un’ingerenza politica del Fascismo italiano, particolarmente attento nel seguire la penetrazione della cultura e lingua italiane negli ambienti stranieri, e ciò soprattutto a partire dagli anni ’26-’27; a questa attenzione, si deve forse aggiungere quella della “tutela dell’italianità degli emigranti”: Francesca Caravocchi, Il fascismo italiano e la

propaganda culturale all’estero: la “Dante Alighieri” e gli istituti di cultura, in Alberto Pena

Rodríguez, Heloisa Paulo (coord.), A cultura do poder. A propaganda nos estados autoritários, Imprensa da Universidade de Coimbra, Coimbra 2016, pp. 239-260, p. 242.

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nei rapporti tra Italia e Danimarca, specie culturali, figurano rispettivamente: l’“architetto Brunner; il Dr. Ferlow; il redattore Hauch; il prof. V. Johansen; il componista Carl Nielsen, il traduttore Wriborg e il docente Wanscher”.436 Presumibilmente qualche giorno dopo la convocazione dell’assemblea, la Società decide il riordino e la riorganizzazione della biblioteca. In una lettera di Renato Luzi inviata al Comm. Zaccagnini, Segretario Generale della “Dante Alighieri” a Roma allo scopo di informarlo sui cambiamenti relativi al mutamento direzionale all’interno della Società, si legge che

“La biblioteca, grazie all’opera di una colta e distinta signora danese, nota scrittrice di cose italiane, è stata completamente riorganizzata e funziona già regolarmente; essa ha però bisogno di nuovo sangue, tanto più che, come ebbi già a riferirLe, molti volumi andarono perduti all’epoca del passaggio dei prigionieri di guerra per Copenaghen.

La signora bibliotecaria mi dice che desidererebbe soprattutto degli autori moderni e mi fa i nomi di Fucini, Verga, Capuana, Bracco, Pascoli, ecc., ecc.; manchiamo di un Boccaccio, “Decamerone”, di una buona edizione di Dante, di Petrarca, di Ariosto, di Tasso e di un grande vocabolario italiano (preferiremmo il Fanfani o il grande Petrocchi), ecc.

Veda un po’ Lei di farci avere xxxxx [sic, ndr] quanto più materiale è possibile e gradiremmo assai se riuscisse a farci avere la nota collezione dei classici del Martini”.437

In un documento relativo al 1932 inviata al Presidente della Società Dante Alighieri a Roma, l’onorevole Giovanni Celesia di Vegliasco, il console Renato Luzi comunica le persone che avrebbe deciso di nominare quali membri del Consiglio Direttivo: fra questi la “Signora Maria Gamel, antica bibliotecaria di questo Comitato, scrittrice, autrice

436 Lettera dell’ 11 ottobre 1921 contenuta in ASSDA 125 Fasc. 157/A. Su Brunner cfr. Thomas Kappel, voce Carl Brummer in DSD, cit.; su Ferlov, cfr. Knud Bøg, voce Knud Ferlov ibid., cit.; il “redattore Hauch” era Gunnar Hauch, critico musicale del «Nationaltidende», su cui non si sono reperiti dati biografici, mentre si ha invece notizia di una sua corrispondenza con Edvard Grieg:

Breve fra Grieg. Et udvalg ved Gunnar Hauch, Gyldendanske Boghandel, Kjøbenhavn, 1922; su

Claus Røllum-Larsen, voce Carl Nielsen in DSD, cit.; sul traduttore Wriborg, cfr. «Personal Historisk Tidskrift» 1959; sul “docente Wanscher” cfr. Christian Elling, Else Kai Sass, voce Vilhelm

Wanscher ibid., URL

http://denstoredanske.dk/Dansk_Biografisk_Leksikon/Kunst_og_kultur/Billedkunst/Kunsthistoriker/ Vilhelm_Wanscher (ultimo accesso 31.01.2018); il “Prof. V. Johannsen” deve identificarsi con Viggo Johansen, dal 1906 professore presso l’Accademia di Arte di Copenaghen: cfr. Ole Wivel, voce Viggo Johansen in DSD, cit.

437 Lettera di Renato Luzi a Zaccagnini [n. 1477] del 29 novembre 1921, in ASSDA 125 Fasc. 157/A (riportata in AMO col titolo Richiesta di libri per la biblioteca del Comitato Copenaghese della

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di vari lavori sull’Italia”.438 Non sappiamo esattamente in quale periodo si sia estrinsecata l’attività di bibliotecaria della nostra autrice: se cioè l’aggettivo “antica” utilizzato da Glückstadt si riferisca ad un periodo di molto antecedente al 1922, ad esempio agli anni ’10, i primi cioè di attività del Comitato Copenaghense della Società Dante Alighieri, o ad un altro periodo. La prudenza in fatto di date è d’obbligo, in quanto un’altra figura all’interno del Comitato Copenaghense, la scrittrice, italianista nonché corrispondente in Danimarca della Regia Università per Stranieri di Perugia, Gudrun Steincke, è citata a sua volta in qualità di bibliotecaria in una lettera inviata il 26 giugno 1919 dal Comitato al Segretario della Società Dante Alighieri Libero Fracassetti per richiedere libri con cui allestire la biblioteca; dunque, l’aggettivo “antica” in riferimento alla bibliotecaria che nel 1921 riallestisce la biblioteca del Comitato (vedi supra) potrebbe riferirsi anche a Gudrun Steincke.439 Fatta eccezione per l’autunno del 1921, il nome di Marie Gamél appare con una certa frequenza nei documenti relativi al Comitato di Copenaghen a partire dagli anni’ 30 del Novecento.440

Il 7 settembre 1932, Marie Gamél risulta tra le persone che Luzi auspica diventino membri del direttivo copenaghense: la sua presenza è ufficialmente confermata, insieme a quella di tutti i componenti già indicati nella lettera del 21 settembre, in un documento successivo di pochi giorni, contenente la comunicazione ufficiale della composizione del Comitato Direttivo, istituito “in conformità dell’art. 14 dello Statuto sociale”, e che comprende: “Arch. Carl Brummer, Prof. Viggo Brøndal, Prof. Knud Fabricius, Sig.ra Maria Gamel, Sig. Rinaldo Ghisalberti, Sig.na Ebba Holm, Sig. Carl

438 Lettera di Renato Luzi a Celesia del 7 settembre 1932, in ASSDA, 125 Fasc. 157/B: il documento è riportato in AMO col titolo Lettera di Renato Luzi a Celesa concernente l’attività di bibliotecaria di

Marie Gamél Holten.

439 Gudrun Steincke aveva tradotto in danese la commedia Il dominatore di Oreste Poggio: cfr. En

stærk Mand. Lystspil i een Akt, dramma radiofonico trasmesso dalla Radio Danese il 29 aprile 1930.

440 Lettera del 26 giugno 1919 a Fracassetti, ASSDA 125 Fasc. 157/A. Si ricordi che nel 1923 la viaggiatrice aveva trascorso due mesi interi a Firenze e Roma, dedicandosi allo studio delle antichità toscane e romagnole, e alle più recenti scoperte fatte sul suolo italiano: è anche probabile che una delle ragioni del suo soggiorno a Napoli sia stata, dato il grande interesse di Marie Gamél per l’archeologia, la visita al Museo Nazionale. Inoltre, nel 1931, Marie Gamél entra inoltre a far parte del Comitato direttivo della Società Holteniana di Studi Geneaologici (Slægtsamfundet Holten), segno di un suo avvicinamento alla propria famiglia di origine e di una stanzialità che subentra alla pratica di viaggio. Cfr. Oversigt over udflugter og udemøder gennem årene, cit., privo di numerazione di pagina; la notizia del suo ingresso nella Società è riportata nell’anno 1936. Una delle ultime uscite organizzate ha avuto per meta Knuthenborg, incentrandosi dunque proprio sulla famiglia dello skovrider Nicolai Holten: cfr. p. 51ss.

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Lerche, Sign. Aristide Longo, Sign. Aage Lotinga, Dott. Victor Madsen, Avv. Aage Park, Dott. Vilhelm Ryder”.441

Come indicato da Luzi nella lettera relativa alla prima proposta,

“tutti i personaggi indicati sono noti italianofili, amici di sicura fede, appartenenti al Comitato da molto tempo; essi sono tutti noti e godono di generale considerazione, così che la loro presenza nel Consiglio rappresenterà un lustro ed una garanzia per la Società. Alla mia domanda hanno tutti risposto di essere disposti ad accettare la nomina e mi hanno promesso il loro appoggio”.442

Il 21 settembre 1932, data a cui risale la comunicazione ufficiale relativa al Comitato Direttivo appena costituitosi, Marie Gamél figura dunque tra i membri del Consiglio Direttivo della Società Dante Alighieri di Copenaghen.443 Ella risulta ancora in carica nel 1936, anno in cui una “A. Gamél” figura in un elenco, inviato da Luzi al Comm. Felice Felicioni, Presidente della Società Dante Alighieri di Roma: sebbene l’iniziale non sia la ‘M’ ma la “A.”, considerando che tutti gli altri componenti del Consiglio sono gli stessi del 1932, è probabile si tratti della nostra autrice, e che dunque la “A” sia un errore di battitura.444 In ogni caso, il nome della nostra autrice, per esteso, compare in un documento del Comitato datato 3 marzo 1939, contenente l’Elenco dei Soci (ivi compreso il Consiglio Direttivo) per il 1938 a firma del segretario Hans Wriborg per conto dell’allora Presidente