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Dalle lettere inviate a Collin da Victor Gamél, si desume l’intensa vita di società della coppia, alternata a lunghi soggiorni all’Estero. Marie e Victor Gamél compiono frequenti gite in Svezia, soprattutto a Lund e Malmö, per fare visita agli amici di Lund: nella lettera a Carl Martin Collin datata 29 agosto 1901, Victor lo ringrazia vivamente, anche da parte della moglie, “per la giornata di festa che tu avevi preparato per noi domenica. È stato molto divertente vedere la zona vecchia di Lund ancora una volta, e non meno i nuovi quartieri della città”.305 I Gamél ricambiavano invitando spesso a Copenaghen gli amici di Lund, come si evince dalla lettera che Victor scrive a Carl Martin Collin il novembre 1901, in cui lo invita a cena per il lunedì seguente, “insieme ad altri del nostro ceto e buoni amici”.306 La coppia frequenta i negozi del bel mondo cittadino, come i Magasin du Nord, luogo in cui una sera Victor aveva casualmente incontrato la “Konsulinde” Gudrun Westrup, moglie dell’amico Westrup; anche nel 1904, anno, come si evince dalle lettere, segnato dalla malattia di alcune persone care, i due non rinunciano alla vita di società, quasi un obbligo per persone del loro rango sociale: “mia moglie e io riprendiamo lentamente a vivere, così che ieri sera abbiamo partecipato a una ‘serata Fröding’ molto piacevole, in cui ‘una certa signorina Widdell’ ha recitato le sue (di Fröding) poesie in modo particolarmente originale. Poi abbiamo cenato sopra, nel nuovo Salone della Fontana dell’Hotel Phoenix: devi consigliarlo al Console”.307

305 […sende Dig vor bedste Tak for den festlige Dag, Du havde arrangeret for os i Lørdags. Det var

meget morsomt at see gamle Lund en Gang igjen, og ikke mindre Lunds nye Udløber...]: Lettera di Victor Gamél a Carl Martin Collin del 29 agosto 1901, in Corrispondenza Gamél-Collin, cit., p. 1.

306 […om Du ikke vil gjøre min Hustru og mig dem Glade, at komme herover og spise til Middag hos

os Kl: 6 sammen med nogle Andre af vor Slags og gode Venner?]: ibid., p. 2.

307 [Min Hustru og jeg begynde lidt igjen at tage Del i Levet, vi var saaledes til en meget fornøjelig

Fröding-Aften igaar, hvor en Froken Widdell fremsagde hans Digte (Frödings) paa en særdels udmærket Maade. Saa spiste os til Aften ovenpaa i den nye Fontainesalon i Hotel Phoenix, noget Du kan anbefale Consulus]: Lettera di Victor Gamél a Carl Martin Collin del 19 novembre 1904, in Corrispondenza Gamél-Collin, cit., p. 3; il riferimento ai Magasin du Nord è ibid., p. 1.

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I personaggi e i luoghi qui citati sono nomi noti alla storia della letteratura e della cultura nordica del tempo: l’Hotel Phoenix, prestigioso Hotel al numero 37 della centrale Bredgade di Copenaghen, un luogo in cui venivano ospitati gli amici personali dei sovrani, omaggiato da Jules Verne che lo cita nel suo Viaggio al centro della terra.308 L’Hotel aveva chiamato dalla svizzera il rinomato cuoco Stephan á Porta, che aveva introdotto in Copenaghen la pratica del frokost caldo, o “déjeuner à la fourchette” (gaffelmad).309

Le Frödings Aftener, “Serate Fröding”, erano dedicate specificamente al poeta Gustaf Fröding (1860-1911), il più grande lirico moderno scandinavo: si trattava di un fenomeno letterario e mondano al contempo, diffusosi rapidamente sul finire dell’Ottocento in tutta la Scandinavia, a partire dalla Svezia (Stoccolma), per raggiungere l’Inghilterra. Esse consistevano nella recitazione ad alta voce (fremsagde) delle sue poesie, un repertorio in cui si era specializzata proprio l’attrice svedese Signe Widdell (1869-1922), vista dai coniugi Gamél nella serata mondana al Phoenix.310

Anche il riferimento a una Vintersaisonen a Malmö, con la richiesta avanzata da Victor in merito al programma di un tale “Lindemann”, fa pensare a un’intensa partecipazione da parte della coppia della vita culturale e mondana della Scania; viceversa, la presenza della Konsulinde Westrup ai Magasin du Nord a Kongens Nytorv, luogo in cui

308 Il Direttore del Phoenix di Copenaghen (dal 1891 al 1917), Carl Neiiendam (1858-1930), era stato nominato nel 1892, anno delle nozze d’oro di Cristiano IX e della regina Louise, “Direttore dell’Albergo Reale” (Kongelig Hofhotelejer), titolo che fu conferito anche all’Hotel d’Angleterre, al Palace e al Bristol in quanto luoghi ritenuti consoni ad ospitare gli ospiti personali dei sovrani: cfr.

De københavnske Hoteller, in Filatelisten, URL

http://www.filatelisten.dk/pk_gaestgiveriet_hoteller_04-b-kbh.htm (ultimo accesso 15.01.2018). L’Hotel Kramer, luogo in cui Victor soggiorno a Malmö, sorgeva sulla Storgtorget, e aveva sede in un edificio di gusto neorinascimentale francese eseguito dall’architetto danese Carl Ferdinand Rasmussen: cfr. Lettera (non datata) di Victor Gamél a Carl Martin Collin, in Corrispondenza

Gamél-Collin, cit., p. 2 e Anders Johnson, Familjen Kramer drev hotel Kramer, in Bizstories, URL

http://naringslivshistoria.se/bizstories-nyheter/naringslivshistoria/familjen-kramer-drev-hotel-kramer/ (ultimo accesso 15.01.2018).

309 Si ritiene opportuno un chiarimento sulle abitudini alimentari dei Danesi, i quali sono adusi a pranzare con un pasto freddo e leggero, detto per questo frokost, riservando alla cena un pasto più sostanzioso e caldo: per questo l’introduzione del frokost caldo da parte del cuoco svizzero á Porta fu una grande innovazione: cfr. Hotel Phoenix Copenaghen. Fra verden af i går til verden af I dag, E- Book scaricabile dal sito ufficiale dell’Hotel Phoenix, in Historisk Tilbageblik, URL https://www.phoenixcopenhagen.dk/hotellet/hotellet/historisk-tilbageblik/ (ultimo accesso 15.01.2018).

310 Lettera di Victor Gamél a Carl Martin Collin del 19 novembre 1904, in Corrispondenza Gamél-

Collin, cit., p. 3. Su Gustaf Fröding cfr. Giuseppe Gabetti, voce Gustaf Fröding in EITO, cit., URL

http://www.treccani.it/enciclopedia/gustaf-froding_%28Enciclopedia-Italiana%29/ (ultimo accesso 15.01.2018). Attualmente non si è reperita alcuna bibliografia relativa alle Frödings-Aftener, ragione per cui i riferimenti noti sono quelli desunti, attualmente, dalle biografie dei personaggi che le intepretarono: tra queste, figura Signe Widell, attrice specializzata anche nella recitazione di Andersen: cfr. voce Signe Widell in SBH, cit., p. 722.

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ella aveva incontrato Victor, rivela forse la speciale attrattiva che Copenaghen, molto più mondana della Lund “universitaria e contadina”, esercitava sulle classi dell’alta borghesia nordica nel primo Novecento, presumibilmente accanto a Stoccolma.311

La socialità, selskabeligheden, per usare un’espressione dello stesso Victor Gamél, appare qualità richiesta e distintiva dell’alta borghesia nordica primonovecentesca: essa serve a curare gli affari, cementare vincoli e rapporti di gruppo anche all’insegna di scelte di gusto comuni nel campo letterario e culturale, come dimostrano le Fröding-Aftener, probabilmente ancora all’insegna di uno scandinavismo che è culturale prima che politico. Questi momenti non erano sempre, o almeno non erano esclusivamente, momenti di otium o di svago, come si evince chiaramente da una affermazione di Victor, che in una lettera a Collin usa l’espressione “a liberarmi dalla madre patria e godermi il mio ozio a Sud” (at

stykke af fra Fædrelandet, og nyde min Otium Sydpaa): si trattava di obblighi sociali, dettati

da interessi comuni, sentiti come un dovere dagli appartenenti a questo ceto sociale. Pertanto, immediatamente dopo il rientro da un soggiorno nel Sud Europa, è necessario “riordinare la casa in vista dell’inverno” (vi have nu Huset i Orden i Vinterdragt), e questo proprio al fine di riprendere il prima possibile la vita di società (vi nu begynder straks med

Selskabeligheden…).312

L’elemento della socialità non deve neppure essere trascurato ai fini del discorso sulla nostra autrice: è probabile che proprio l’impossibilità a partecipare a questa vita sociale sopraggiunta con la morte improvvisa del coniuge abbia spinto la futura viaggiatrice e poligrafa a prediligere una vita erratica, cercando una propria autonomia e una propria libertà altrove.313

Fino al 1905, anno della morte di Victor, la coppia aveva viaggiato in Italia, qui intesa ancora, in ossequio alla pratica culturale del Grand Tour, che pure in questo periodo va esaurendosi, quale entità geografica, non politica. I due prediligono, per ragioni che non si conoscono ma su cui è possibile avanzare delle ipotesi, il Tirolo, mentre al momento non esistono prove documentarie relative alla presenza in altre zone d’Italia dei coniugi Gamél, che comprovino cioè quanto affermato da Steenberg, che l’Italia, non dunque esclusivamente il Tirolo della fine dell’Ottocento e del primo Novecento, era “una delle loro mete

311 Cfr. rispettivamente Lettera di Victor Gamél a Carl Martin Collin del 19 novembre 1904, in

Corrispondenza Gamél-Collin, cit., rispettivamente p. 3 e p. 2.

312 Si veda la Lettera di Victor Gamél a Carl Martin Collin del 6 novembre 1900, in Corrispondenza

Gamél-Collin, cit., p. 2.

313 Sul modo personale in cui la prematura morte del coniuge fu interiormente elaborata dalla nostra autrice, se cioè la scelta sia stata obbligata e/o quanto sofferta, chi scrive ha scelto di non interrogarsi; per completezza scientifica chiariamo inoltre che da questo punto di vista non si sono sono reperiti

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predilette”.314 Nella lettera a Carl Martin Collin del 6 novembre 1900, Victor parla di un “viaggio in Italia” (Tour til Italien), ed egli dunque si riferisce a località attualmente sconosciute.315

Le lettere di Victor a Carl Martin Collin si rivelano ancora una volta utili al fine di ricostruire una prima cronologia dei viaggi ‘italiani’ di Marie Gamél, in questa fase della vita dell’autrice compiuti al fianco del marito. Nel settembre del 1900, la coppia si trova in Italia, come scrive Victor all’amico, anche se non è possibile precisare dove; un anno dopo, il 9 agosto del 1901, Victor rivela a Collin di essere allegro per l’imminente “viaggio a Sud” (at nyde min Otium Sydpaa): tale viaggio, dunque, sarebbe avvenuto un mese dopo, a settembre.316

La presenza della coppia a “Sud” è testimoniata da una lista dei viaggiatori stranieri presenti a Merano, pubblicata il 6 settembre del 1903 in allegato alla «Meraner Zeitung», ove si legge che i Gamél alloggiano presso l’Hotel Gröbner di Merano; il nome di “Victor Gamél con sua moglie, Direttore di Banca, Copenaghen” è ripetuto nella lista pubblicata dalla stessa rivista anche per la settimana successiva.317

Il 22 luglio del 1904, come si evince da una cartolina postale inviata da Victor a Carl Martin Collin, la coppia si trova in Tirolo, e precisamente in una casa di cura a Längenfeldt, nella Ötztal. Per la famiglia Gamél, il 1904 è un anno significativo, segnato dalla morte, nel giugno, poco prima dell’arrivo dei Gamél in Tirolo, del suo rappresentante più illustre, Augustin: questo evento trova un certo rilievo anche nella stampa locale. Forse per ragioni di riserbo, dunque, e di discrezione, la coppia aveva scelto in quell’occasione di trascorrere le proprie ‘vacanze’ nella tranquilla e appartata Längenfeldt, preferendola alla più mondana e internazionale Merano, dove Augustin Gamél era persona nota.318

Un anno dopo, il 18 giugno 1905, Victor Gamél muore improvvisamente a Frederiksberg. La moglie ne dà notizia a mezzo della stampa, ed invia di propria mano un biglietto all’amico fraterno Carl Martin Collin, comunicandogli la triste notizia e pregandolo,

314 Odd Steenberg, Marie Gamél, cit., p.1.

315 Si veda la Lettera di Victor Gamél a Carl Martin Collin del 6 novembre 1900, in Corrispondenza

Gamél-Collin, cit., p. 2. Non si considerano qui i viaggi compiuti in Norvegia dalla coppia nei primi

anni del matrimonio, dunque sul finire dell’Ottocento: cfr. supra, p. 95; p. 95, n. 236. 316 Ibid., p. 2.

317 Cfr. rispettivamente Fremden-Liste Bäder und Sommerfrischen. Beilage zur Meraner Zeitung, cit., e Fremden-Liste Bäder und Sommerfrischen. Beilage zur Meraner Zeitung, 13 settembre 1903, cit. 318 Cartolina postale di Victor Gamél a Carl Martin Collin del 22 luglio 1904 (unica lettera nella Collezione Collin accompagnata da involucro postale, con i timbri ben visibili), in Corrispondenza

Gamél-Collin, cit. La notizia del decesso del noto cugino venne data dalla «Meraner Zeitung» tre

giorni dopo il decesso: cfr. Aus aller Welt, in «Meraner Zeitung» 19 giugno 1904, n. 74, 38. Jahrg., pp. 5-6, qui p. 6.

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dal momento che non ne conosce personalmente l’indirizzo, di informare i coniugi Westrup.319

Il funerale ha luogo il 24 giugno 1905 alle 12:30 nella chiesa di Frederiksberg, il quartiere in cui Victor aveva trascorso accanto alla moglie gli ultimi anni della sua vita. Sulle cause del decesso, non si sono reperite, né invero cercate, notizie: è tuttavia lecito presumere che alla base della scelta di trascorrere lunghi soggiorni nelle case di cura tirolesi e preferibilmente montani vi siano state ragioni di salute. Poco dopo la morte di Victor, anche la Ceresvej 17 viene venduta; inizia ora una nuova fase nella vita di Marie Gamél Holten.

319 Lettera di Marie Gamél a Carl Martin Collin del 21 giugno 1905, in Corrispondenza Gamél-

Collin, cit., p. 2; ‘morti’ (Døde) in «Berlingske Politiske og Avertissements-Tidende» 23 giugno

1905: il necrologio riporta come data di morte il 22 giugno (I aftes). Poiché la data del biglietto inviato a Collin è del 21 giugno 1905, e Marie Gamél gli comunica che Victor è morto la domenica precedente, Victor è deceduto il 18 giugno 1905.

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I.1.4.2.3 La tomba di Victor e Marie Gamél: un monumento di rilievo storico-