I.1.4 L’età adulta: Copenaghen
I.1.4.2 I primi viaggi all’Estero
Sui primi anni di vita matrimoniale, dopo il distacco dalla casa di Mårum, non esistono allo stato attuale numerose prove documentarie; come testimoniano Odd Steenberg,
232 Giuliana Bruno, Atlante delle emozioni. In viaggio tra arte, architettura e cinema, cit., p. 207. 233 Ibid., pp. 207-208.
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pronipote affezionato della scrittrice, e la corrispondenza Gamél-Collin di cui siamo in possesso (vedi infra), i coniugi Marie e Victor Gamél amavano viaggiare, e l´Italia era una delle loro mete predilette.235
Non esclusivamente l’Italia: tracce della giovane coppia emergono, con una certa assiduità negli anni ’80 e ’90 dell´Ottocento (verosimilmente in un periodo compreso tra il 1886 e il 1892), anche negli annuari dell’Associazione Turistica Norvegese (Den
Norske Turistforening), istituzione analoga al Touring Club Italiano. Tale tesseramento
implica la possibilità che la coppia abbia usufruito delle numerose baite o rifugi riservati ai soci, sparsi ovunque sulle alte montagne norvegesi.236
Che la coppia amasse trascorrere le vacanze in luoghi montani è confermato ancora dalla sua presenza, nei primi anni del Novecento, a Merano, luogo in cui peraltro è attestata la presenza di altri Gamél, e a Bolzano, quest’ultima frequentata dalla nostra autrice, presumibilmente in solitaria o ospite di amici, in una fase avanzata della sua esistenza.237 Della presenza dei coniugi Gamél a Merano restano alcune sparute tracce. Lo spoglio di alcune riviste d’epoca stampate nella regione, le quali usavano dare notizia dei cittadini illustri ospitati nella zona, mostra come la famiglia Gamél, non dunque soltanto i due coniugi ma l’intero clan, godevano nella zona di grande popolarità.238 La «Lienzer Zeitung», ad esempio, quotidiano pubblicato a Lienz, aveva dato nel 1891 notizia della spedizione di Nansen finanziata da Augustin Gamél; la meranese «Der Burggräfler», ancora nel 1925, pubblicava un aneddoto su Victor Augustin Gamél, Consigliere di Stato (lo era diventato, si ricordi, subito dopo, o meglio, non appena Nansen aveva circumnavigato la Groenlandia); in Tirolo, circolava ancora il noto aneddoto della citazione in giudizio di Olaf
235 Odd Steenberg, Marie Gamél, cit., p. 1.
236 Si veda ad esempio Den Norske Turistforenings Årbok for 1886, cit., p. 161; Den Norske
Turistforenings Årbok for 1887, Det Steenske bogtrykkeri, Kristiania 1887, p. 170 (nomi riportati
nello stesso modo del precedente, con la stessa dicitura); Den Norske Turistforenings Årbok for 1890, Det Steenske bogtrykkeri, Kristiania 1890, p. 221 (nomi riportati nello stesso modo del precedente, con la stessa dicitura); Den Norske Turistforenings Årbok for 1892-93, Norske Turistforening, Kristiania 1892, p. 200 (nomi riportati nello stesso modo, con la stessa dicitura).
237 Odd Steenberg, Marie Gamél, cit., p. 1. La presenza a Bolzano, ricordata (con Merano) da Odd Steenberg, è stata confermata con riferimento esclusivo a Bolzano dalla di lui sorella, Carin Naae, in una missiva private inviata a chi scrive. In riferimento a Bolzano, non si sono attualmente reperiti
realia holteniani.
238 Lo spoglio di tali riviste è stato effettuato sul sito della Landesbibliothek Dr. Friedrich Teßmann,
Bibliotech Provinziela/Biblioteca Provinciale, URL
http://digital.tessmann.it/tessmannDigital/archivioGiornali/giornali;jsessionid=F5CE115BC1CA50B FD982F68A776B6BD4 (ultimo accesso 28.11.2017): nel portale è possibile effettuare anche la ricerca per parola.
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Poulsen, reo di aver imitato la balbuzie del ricco mercante.239 La circolazione in Tirolo di aneddoti di vita copenaghense può essere dovuta al prestigio di visitatori e villeggianti che avevano forse nella zona anche particolari interessi economici, tra i quali sono certo da annoverare anche i coniugi di nostro interesse, Victor e Marie Gamél. Specificamente, una notizia relativa alla presenza di Victor è riportata nella Meraner Zeitung, la quale era solita pubblicare in allegato al giornale una lista dei cittadini illustri presenti in città, in particolare ai frequentatori di bagni e delle sorgenti termali per cui la zona era famosa.240 Da una lista di questo genere si evince che nei primi giorni del settembre 1903 Victor è in Tirolo e alloggia “con la consorte”, così si scioglie l’abbreviazione “m(it) G(emahlin)”, al Grand Hotel Gröbner, che sorgeva sul colle Isarco a una quota di 1100 metri.241
Figura 6. Grand Hotel Groebner Colle Isarco © Jöchler Richard Touriseum - Museo provinciale del Turismo/Castel Trauttmansdorff
Sulle ragioni dell’assidua frequentazione del Tirolo da parte dei coniugi Gamél non possediamo notizie certe, per cui non ci resta che formulare alcune ipotesi. Se August, si è
239 Cfr. Dottor Nansen’s Nordpol-Expedition, in Vermischtes, «Lienzer Zeitung», n. 8, 21 Febbraio 1891, p. 5 vi si nomina il “Grossista Gamél” (Grosshandler Gamél); Die Entschuldigung (Le scuse), in «Der Burggräfler», n. 92 43. Jahr., 17 novembre 1927, p. 7. Su Olaf Poulsen e il mercante Gamél, si veda supra, p. 80; p. 80, n. 191.
240 Lista degli Stranieri presenti alle stazioni e sorgenti termali (Fremden-Liste Bäder u.
Sommerfrischen «Beilage zur Meraner Zeitung»), Domenica 6 settembre 1903, p. 1.
241 Lista degli Stranieri presenti alle stazioni e sorgenti termali, cit., p. 1; Lista degli Stranieri
presenti alle stazioni e sorgenti termali (Fremden-Liste Bäder u. Sommerfrischen) in «Beilage zur Meraner Zeitung»), domenica 13. Settembre 1903, p. 1: in entrambe le riviste si legge “Victor Gamél
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detto, era il protagonista di aneddoti e storie scherzose che avevano valicato i confini danesi, il suocero della nostra autrice, Victor Carl Christian Gamél, era proprietario di alcune fonderie nella zona. In un articolo sui prigionieri di guerra e gli internati italiani in Austria durante la prima guerra mondiale, pubblicato nel 1917 sulla rivista «Illustreret Tidende» e frutto dell’impegno umanitario dell’autrice a favore di questa categoria di persone, la giornalista Marie Gamél dimostra di conoscere un internato che, da Katzenau, fu destinato a Tenneck, una località montana collegata con la ferriera della Sulzau-Werfen, tra le più antiche del mondo. In quel luogo, durante la prima guerra mondiale, erano stati impiegati numerosi prigionieri di Guerra: il cittadino, presumibilmente un italiano del Regno, poteva pertanto, dopo averne fatto richiesta, essere stato impiegato nelle fattorie di privati, ad esempio come aiuto ai contadini.242 Marie Gamél Holten, dunque, poteva aver avuto notizia di questo giovane internato durante la sua permanenza in Austria o al fronte; forse invece la presenza dei Gamél può indicare l’esistenza di interessi economici e affari già in una fase antecedente allo scoppio del conflitto.243
Un’altra ipotesi, che ci mette tuttavia in guardia dal non entrare nel privato dell’autrice, appare più contenuto e al contempo più naturale e semplice, e per questa ragione è dunque da ritenersi il più plausibile: all’origine del soggiorno meranese della coppia vi sarebbero stati motivi di salute. Tale ipotesi sembra acquisire valore se si considera
242 Si veda Maria Gamél født Holten, Dai campi di prigionia austriaci (Fra østrigske Fangelejre), «Illustreret Tidende» 22 giugno 1922, n. 25, pp. 351-352. Le informazioni relative alla ferriera di Tenneck e ai prigionieri di guerra ivi impiegati mi sono state fornite dalla Dott.ssa Julia Walleczek- Fritz, autrice di Hinter Stacheldraht: Die Kriegsgefangenenlager in den Kronländern Oberösterreich
und Salzburg im Ersten Weltkrieg, Phil. Diss. Univ. Innsbruck 2012 (da noi non visionato). La
studiosa austriaca, su richiesta di chi scrive e nell’impossibilità da parte nostra di leggere il suo testo, ha gentilmente controllato i documenti da lei reperiti nel corso della propria dissertazione dottorale, confermando l’assenza, almeno in via ufficiale, di prigionieri di guerra/internati italiani nella ferriera di Tenneck; come mi spiega Walleczek-Fritz, ciò non esclude, tuttavia, la possibilità che il giovane internato sa stato impiegato in una fattoria di privati o contadini. La possibilità che l’internato a Tenneck fosse un “italiano del Regno”, e dunque internato in quanto ritenuto soggetto politico sospetto, mi è stata indicata dal prof. Roberto Spazzali, ancora contattato da chi scrive in relazione a questo tema. Libero sia il prof. Spazzali che la dottoressa Walleczek-Fritz dalla responsabilità di quanto qui affermato, e colgo l’occasione per ringraziarli della gentile e preziosa disponibilità accordata alla presente ricerca.
243 La presenza di Marie Gamél Holten in Italia durante il primo conflitto mondiale indica che ella, presente in quanto straniera, doveva essere o giornalista o impegnata in una causa umanitaria, o, forse, entrambe le cose: si veda ad esempio Marie Gamél, n. Holten, Vita di guerra sulle Alpi.
Episodi dalla guerra italo-austriaca sulle montagne (Krigerliv i Alperne. Episoder fra den italienske- østrigske Bjergkrig), in «Berlingske Politiske og Avertissements-Tidende», n. 68, 168. anno, 8 marzo
1916, p. 2, un articolo che, scritto da Roma nel febbraio del 1916 (come dimostra la data in calce), si caratterizza per una conoscenza delle cose data, se non da una visione autoptica, quanto meno dalla possibilità di intervistare i soldati e ascoltarne le impressioni a caldo; o ancora, come nel caso di Dai
campi di prigionia austriaci, la presenza del resoconto scritto da un ufficiale ‘impiegato’ a
Mauthausen, redatto su richiesta della giornalista: cfr. infra, pp. 526ss. Lo scritto Dai campi di
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la morte precoce del marito Victor, avvenuta nel 1905. Il Tirolo dunque, era certo una delle mete predilette, non già l’unica, della coppia, come si evince da alcune lettere ritrovate inviate da Victor al suo amico fraterno, l’industriale, collezionista e bibliofilo svedese Carl Martin Collin (1857-1926).244 Queste lettere, inviate da Copenaghen oltreché da uno dei ritiri alpini tirolesi, Längefeldt, dicono anche della cerchia di amici e conoscenti che la coppia possiede non solo in Danimarca ma anche, come vedremo, in altri paesi scandinavi, in primo luogo la Svezia.