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Allo stato attuale della ricerca, non appare chiaro quale sia stata la cerchia di amici copenaghesi dei coniugi Gamél. Gli archivi privati delle più illustri personalità copenaghesi del tempo, quando interamente indicizzati (si veda infra) presso la Biblioteca Reale di Copenaghen, non hanno infatti restituito lettere dei due coniugi; fa eccezione una sola lettera inviata da Marie Gamél allo scrittore Johannes Jørgensen nel 1922, contenuta nell’Archivio di Johannes Jørgensen (Johannes Jørgensen Samling), su cui avremo modo di tornare infra perché di valore storico-letterario, limitandoci qui per ora a notare che essa non indica una famigliarità e un legame affettivo dell’autrice con il più noto scrittore danese sull’Italia, quanto semmai un rapporto cortese e formale, improntato alla simpatia reciproca.245

Considerando la scarsità di notizie relative a Marie Gamél in Danimarca e in ragione dei suo interessi letterari, in più di un caso extra-danesi, nonché della sua collaborazione con riviste svedesi, quali la «Nordisk Tidskrift för Vetenskap, Konst och Industri» e norvegesi quali «Kunst och Kultur», si è pertanto ritenuto di dover orientare le ricerche dei suoi realia anche sul versante svedese e norvegese, non limitandosi dunque alla sola Danimarca. Le lettere dei Gamél della Collezione Collin (C. M. Collin Samling; dicitura

Saml. C. M. Coll.) presso la Biblioteca Universitaria di Lund lasciano intravedere una rete di

legami più forti e personali, affettivi oltre gli immediati interessi economici comuni, dei

244 Le lettere sono conservate presso l’Archivio Privato Carl Martin Collin (Carl Martin Collin

Brevsamling) conservato presso la Biblioteca Universitaria di Lund (Lunds Universitetsbiblioteket),

che contiene una parte della Biblioteca Privata di Carl Martin Collin: di esse non di riporta qui la versione integrale, poiché alcune paiono prive di contenuti di immediato interesse storico-letterario; tuttavia una riproduzione degli originali è contenuta in AMO, col titolo Corrispondenza Gamél-

Collin. Una descrizione archivistica della Biblioteca Collin resta un desideratum della ricerca.

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Gamél con la Scania; esse restituiscono i riflessi di nomi di persone a loro care, sia in Danimarca che in Svezia. Al contempo, se pure prive di ritratti storici a tutto tondo, esse mostrano in controluce la vivace vita di società che la coppia conduceva a Copenaghen. E tuttavia con gli amici svedesi, in particolare con ‘la cerchia di Lund’, i coniugi Gamél erano soliti trascorrere momenti di otium domenicale, alternati a intensi momenti di vita cittadina in patria e ai soggiorni nel Sud Europa.

Attualmente, l’Archivio Collin conserva 6 lettere inviate da Victor a Carl Martin Collin, tutte datate tranne una: in esse la nostra autrice è sovente nominata, anche se spesso nella chiusa della lettera, luogo in cui essa si unisce al marito nel salute finale; nelle lettere, Victor nomina anche persone della loro cerchia danese, oltreché alcuni famigliari, e racconta dei propri spostamenti per lavoro o degli imminenti viaggi nella Penisola italiana.246

La prima lettera, scritta da Victor il 27 aprile del 1891, è inviata dall’ormai nota casa di Ceresvej 17, che, curiosamente, sostituisce nella lettera il nome della località, “Frederiksberg”: alla luce di questo elemento, il titolo Per Ceresvej 17 del canto nuziale per i 25 anni di nozze della coppia deve essere inteso quale riferentesi a una realtà ben nota, quale cioè nome in uso tra gli amici e caro agli stessi padroni di casa. In questa lettera, Victor spiega al “caro amico e fratello” (Kære Ven og Broder!) di voler intraprendere un viaggio a Malmö il primo maggio prossimo; in chiusura, come consuetudine nelle lettere del tempo, si legge “io e mia moglie stiamo bene, e mandiamo calorosi saluti agli amici di Lund, specialmente a Carl Martin Collin (Min Hustru og jeg befinder os vel, og sende varme

hilsener til Venner i Lund, specielle til Carl Martin Collin).247 La lettera contiene un inserto, scritto da mano diversa da quella di Victor e in lingua francese, inviata “dagli studenti di Lund” agli “studenti di Losanna”: su questo inserimento all’interno di una lettera privata, e per di più completamente staccata dal contesto della lettera precedente, avremo modo di tornare infra, nell’ambito di un discorso più generale sullo scandinavismo, che sembra caratterizzare gli esponenti della cerchia di persone vicine a Marie Gamél e a Victor, di cui

246 Si è qui deciso di non riportare all’interno della presente dissertazione tutte le lettere, a eccezione della seconda lettera inviata dalla nostra autrice a Collin, che getta una luce ulteriore sulla figura di Marie Gamél quale inter-mediatrice culturale: su questa lettera, cfr. infra, p. 107, n. 277.

247 Lettera di Victor Gamél a Carl Martin Collin del 27 aprile 1891, Corrispondenza Gamél-Collin, p. 2. Nella lettera si nomina un certo signor “Baier”, nome che, data la genericità del cognome, non si è tentato di rintracciare; la lettera contiene inoltre la sigla “P. B.”, che non è stato possibile sciogliere. Poiché tuttavia Victor dichiara di non poter lasciare l’ufficio a causa della malattia del proprio responsabile, è presumibile che si tratti di suo un viaggio d’affari, e che dunque la cosa non sia interessante ai fini del nostro discorso su Marie Gamél Holten: […da min Fuldmægtige har faaet

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anche Collin faceva parte.248 L’espressione “amici di Lund” (Venner i Lund), qui in uso, legittima il richiamo alla ‘cerchia’ contenuto nel presente paragrafo, al contempo rimandando all’idea di un gruppo esclusivo, legato dall’assiduità nella frequentazione e da interessi reciproci, quali ad esempio la passione per la cultura e la letteratura e l’impegno profuso per esse da quasi tutti gli appartenenti di tale cerchia, al punto che, tenendo presente la biblioteca privata di Collin confluita nella Biblioteca Universitaria di Lund, appare persino legittimo l’uso del termine ‘cenacolo’, a designare cioè un gruppo di persone legato da interessi non meramente finanziari ed economici, quanto culturali e, nello specifico, culturali e letterari.

Una seconda lettera inviata da Victor (ancora da Ceresvej) a Collin il 6 marzo 1900, contiene rispetto alla prima elementi più personali, permettendoci di conoscere alcune nomi di persone note che, oltre a Collin, costituivano il cenacolo di Lund.249 Nel corso di una sera di novembre, ancora avvolta nel buio precoce delle giornate nordiche, Victor pensa ai “buoni amici di Lund” (de gode Venner i Lund), e decide di scrivere dunque al “fratello Carl Martin Collin” (Broderen Carl Martin Collin).250 Proseguendo nella lettera egli si informa su

come procedano le cose nella “vecchia Svezia” (i gamle Sverrige), su come stia “tu, Westrup, Flensburg e gli altri buoni amici” (Hvordan lever Du selv, Westrup, Flensburg og

alle de andre gode Venner?), per aggiungere subito dopo “Come sta Olin” (Hvordan lever Olin?).251 Non è stato al momento possibile accertare l’identità di Olin, mentre certa appare quella di Flensburg, e, soprattutto, di Westrup, ricordato da Marie Gamél in una lettera inviata a Carl Martin Collin, in cui lo prega di salutarlo accanto alla moglie, celebre per la sua bellezza: facendo ciò ella ci fornisce un elemento decisivo ai fini dell’identificazione dei due personaggi (vedi infra).252 Si tratta del linguista e poeta laureatus Nils Flensburg (1855- 1926), dal 1909 professore di sanscrito e linguistica indoeuropea presso l’Università di Lund, e dell’industriale dello zucchero e magnate Vilhelm Westrup (1862-1939), dal 1895 vice console danese a Lund.253

248 Cfr. ibid.; sullo scandinavismo del circolo di Lund, si veda infra, pp. 101ss.

249 Lettera di Victor Gamél a Carl Martin Collin del 6 novembre 1900, in Corrispondenza Gamél-

Collin, cit., pp. 1-3, qui p. 1.

250 Ibid., p. 1.

251 L’espressione “i gamle Sverrige” è ibid., p. 1; per gli altri riferimenti, cfr. ibid. p. 2.

252 Sulla lettera che la nostra autrice invia in prima persona a Carl Martin Collin, si veda infra, p. 107; pp. 121-122. Su Nils Flensburg, si veda Bengt Hildebrand, voce Nils Flensburg in SBL, cit., URL https://sok.riksarkivet.se/sbl/Presentation.aspx?id=14229 (ultimo accesso 30.10.2019).

253 La rivista svedese «Hvar8Dag» aveva dedicato alla figura di Wilhelm Westrup la prima e seconda pagina del numero uscito il 19 maggio 1912, 6 giorni dopo il suo cinquantesimo compleanno: al suo ritratto autografato, che occupa l’intera prima pagina, segue una descrizione di questo illustre personaggio: cfr. Wilhelm Westrup. Till porträttet å föregäende sida, in «Hvar8Dag», 19 maggio

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Nel 1896 Westrup era stato tra i fondatori della Sydssvenska Kreditaktiebolaget, che divenne in breve tempo uno degli istituti bancari più importanti della Svezia: se si tenga presente che Victor Cyrille era figura di spicco della Landsmandsbank di Copenaghen, è probabile pensare che all’origine di questo rapporto di amicizia vi siano stati contatti di natura lavorativa.254 Collin, Westrup e Flensburg erano dunque figure di spicco della vita di cittadina di Lund, città universitaria peculiare nel suo essere in bilico tra antico e moderno, al punto che lo scrittore e poeta svedese Esaias Tegnér, che vi aveva vissuto, l’aveva definita “una città universitaria di contadini” (akademisk bondby).255 I tre erano anche grandi animatori della vita culturale della cittadina. In un articolo comparso nel 1916 sulla rivista danese «Illustreret Tidende», essi figurano tra i componenti della commissione per il celebre

Oehelenschläger-Tegnerske Stipendium, una borsa di studio istituita nel 1869 a seguito di un

incontro degli studenti universitari di Kristiania, Copenaghen e Lund, che prevedeva, accanto all’emolumento della borsa, un soggiorno di 4 mesi in una delle altre università scandinave.256

Il premio, nato allo scopo di favorire i reciproci contatti tra gli studenti universitari della Scandinavia e sotto gli auspici dello scandinavismo politico, rendeva omaggio ai rapporti felici tra Danimarca e Svezia rievocando nella sua stessa titolazione l’episodio, noto, dell’addottoramento di Oehlenschläger a Lund nel 1829, quando a incoronarlo di alloro era stato proprio Esaias Tegnér.257 I fermenti dello scandinavismo erano culminati nel 1843 a Uppsala, luogo in cui gli studenti nordici avevano fondato la Società

Scandinava (Skandinavisk Selskab), sciolta già nel 1856, cui seguirono, nel 1845, quelle di

Lund e Copenaghen. La fondazione della Società Studentesca Copenaghense, in particolare,

1912, n. 34, 13. Årg., pp. 529-530 (manca il nome dell’autore); si veda inoltre Å. W (autore non presente nella lista delle abbreviazioni a inizio volume); inoltre, cfr. voce Westrup, Johan Vilhelm

Magnus in Nordisk Familjebok. Konversation och Realencyklopedi, Ny, reviderad och rikt illustrerad

upplaga, Redaktör Th. Westrin, Trettioandra Bandet Werth-Väderkvarn, Nordisk familieboks förlags aktiebolag, Stockholm 1921, p. 88. Su Flensburg, cfr. Per Bengt Hildebrand, voce Nils O. M.

Flensburg in SBL, cit., URL https://sok.riksarkivet.se/sbl/Presentation.aspx?id=14229 (ultimo

accesso 13.01.2018).

254 Wilhelm Westrup. Till porträttet å föregäende sida, cit., p. 529.

255 Lettera di Victor Gamél a Carl Martin Collin del 6 novembre 1900, in Corrispondenza Gamél-

Collin, cit, p. 1; cfr. inoltre Esaias Tegnér i Lund, in Kulturen, URL https://www.kulturen.com/vara-

besoksmal/tegnermuseet/esaias-tegner-lund/ (ultimo accesso 13.01.2018). Su Esaias Tegnér si veda Dick Claésson, voce Esaias Tegnér (1782-1846) in Litteraturbanken, URL https://litteraturbanken.se/forfattare/TegnerE (ultimo accesso 30.10.2019). Nel 1878 Georg Brandes gli aveva dedicato la monografia Esaias Tegnér.

256 Sul movimento politico e culturale dello scandinavismo si veda Gianna Chiesa Isnardi, Storia e

cultura della Scandinavia. Uomini e mondi del Nord, cit., pp. 951-958.

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era stata accompagnata dal discorso ufficiale del poeta Martin Orla Lehmann (1810-1870) che, infiammando gli animi degli astanti, aveva propugnato l’unione della Scandinavia.258

Il criterio per ottenere tale stipendio era solo secondariamente il rendimento universitario: di più contavano la capacità di stringere rapporti e relazioni con i compagni di studio delle altre nazioni nordiche nelle più diverse situazioni. Proprio nel 1916, dunque, la città di Copenaghen era stata deputata sede di conferimento del Premio. Collin e Westrup erano giunti a Copenaghen da Lund in qualità di curatori, laddove Flensburg e Carl Henrik Sthyr rappresentavano i Presidenti delle Associazioni Studentesche rispettivamente di Lund e Copenaghen; tra i responsabili danesi del Premio figuravano il rettore Hans Peter Hansen (1867-1942), il prof. C. C. Jessen (non meglio identificato), e, soprattutto, il prof. Ellinger, cognato di Marie Gamél.259 Nello stesso anno inoltre, il fondo della borsa aveva subito un forte incremento grazie alla generosità non solo del console Westrup, ma di sua moglie Gudrun Westrup, sorella della celebre attrice Dagny Juel (1867-1901), “l’Aspasia di Strinbergs”: è lei “la bella moglie” di cui Marie fa cenno a Collin in una lettera, pregandolo di porgere i suoi saluti a Westrup e alla consorte.260 Sebbene non sia dimostrato che i coniugi

Gamél abbiano avuti diretti contatti con Dagny Juel, o con Strindberg, mentre certi sono i contatti con Westrup e la moglie Gudrun, è tuttavia lecito presumere che in occasioni ufficiali o semi ufficiali, come pure in ricevimenti privati, Marie Gamél e Stindberg siano entrati almeno in contatto.

Gudrun Westrup, come il marito fervente sostenitrice dello scandinavismo, aveva proprio nel 1916 voluto l’istituzione di un fondo gemello a quello già previsto per il Premio, che ammontava a 25000 corone (Juel-Westrupske Fond), allo scopo di promovere il soggiorno a Lund di studenti provenienti da Kristiania e/o Copenaghen.

Da quanto finora riportato, emerge il ritratto di un gruppo di persone dell’alta finanza, attive nel mondo culturale, intente a promuovere reciproci rapporti tra le città

258 Ibid., pp. 951-958. Su Orla Lehmann si veda Grethe Jensen, voce Orla Lehmann in DSD, cit., URL http://denstoredanske.dk/Danmarks_geografi_og_historie/Danmarks_historie/Danmark_1536- 1849/Orla_Lehmann (ultimo accesso 10.02.2018).

259 Cfr. Saxo, Konsul Wilhelm Westrup, «Illustreret Tidende» 19 ottobre 1916, n. 3, 58. Årg, p. 28: ai personaggi testé nominati si aggiungeva come curatore supplente il preside O. Høy (non meglio identificato): cfr. ibid., p. 28; su Ellinger cfr. supra, p. 47; p. 47, n. 100.

260 Cfr. Sverker Oredsson, Westrup – industrialister, politiker, kultupersonligheter, in Kulturportal

Lund, URL

http://www.kulturportallund.se/index.php?option=com_content&view=category&id=499&Itemid=44 21&lang=en (13.01.2018). Alla morte di Dagny Juel, uccisa dal colpo di pistola di un folle nella città di Tbilisi, Westrup e la moglie Gudrun ne adottarono il figlio Zenon, futuro diplomatico: cfr. ibid. e, per un profilo di Dagny Juel, Morten Moi, voce Dagny Juel in SNL, cit., URL https://snl.no/Dagny_Juel (ultimo accesso 13.01.2018); sull’entità del fondo previsto per lo

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universitarie scandinave all’insegna di quello scandinavismo politico e culturale che dalla metà dell’Ottocento, e ancora nella prima parte del XX secolo caratterizza la storia politica e culturale delle tre nazioni nordiche. Sebbene allo stato attuale non esistano prove di una presa di posizione in tal senso da parte dell’autrice, né si può avere una certezza, rispetto al marito Victor, che egli aderisse a questo sentire, una lettera del 1891 da lui inviata all’amico Collin contiene e contenente, si è detto, un volantino, in lingua francese, scritto dagli studenti di Lund, sembra suggerire la vicinanze di Victor al mondo delle confraternite studentesche, in questo caso quella degli studenti di Losanna.261 Dall’analisi della calligrafia e dell’inchiostro si nota come non vi sia continuità tra la lettera inviata a Collin e questo ‘biglietto’, scritto con mano diversa da quella di Victor; pertanto è lecito inferire si tratti rispetto alla lettera di Victor Gamél di un inserimento o di un annesso, non sappiamo se da parte di Collin o dello stesso mittente. La missiva, scritta con fervore e impeto giovanile e in toni quasi dannunziani, propugna una fratellanza tra Svezia e Svizzera sulla base di elementi comuni, e in particolare per la somiglianza dell’ambiente naturale costituito da boschi, laghi e valli, le stesse che già in epoca antica avevano attratto i Vichinghi, i quali vi si erano insediati. Da quei luoghi spira, raggiungendo la Svezia, “un vento della libertà”, “quel vento di libertà forte come il granito delle montagne”.262 Lo scandinavismo di quegli anni, infatti, non poteva non simpatizzare con il coevo elvetismo, un movimento la cui nascita si registra ufficialmente nel 1912, ma i cui germi è dato osservare già sul finire dell’Ottocento.263 Le Confraternite Studentesche, a carattere eminentemente maschile e specialmente interne alla Scandinavia, erano il terreno fertile in cui far germogliare i pensieri dello scandinavismo, di cui i personaggi del cenacolo di Lund apparivano patres e tutores.

Sebbene, dunque, la produzione letteraria di Marie Gamél sia esente da fermenti scandinavistici, è in ogni caso opportuno tenere presente nel corso dell’analisi della sua produzione letteraria che la ‘cerchia degli amici’ di Lund era rappresentativa in quegli anni proprio dello scandinavismo culturale.

A conclusione della lettera giunge la preghiera da parte di Victor di porgere i saluti a un non meglio identificato “dr. Jørgensen”, ricordato con “sua moglie” (hans Frue)

261 Lettera di Victor Gamél a Carl Martin Collin del 27 aprile 1891, in Corrispondenza Gamél-

Collin, cit., pp. 2-3.

262 Ibid., cit., pp. 2-3.

263 Il 1912 è l’anno in cui, col manifesto Pro Helvetica dignitate ac securitate, nasce la Nuova

Società Elvetica: cfr. Egidio Ivetic, Jugoslavia sognata. Lo jugoslavismo delle origini, Franco Angeli

Storia, Milano 2012, pp. 175-176; per i parallelismi tra jugoslavismo e scandinavismo, si veda ibid. p. 176.

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per aver compiuto, come i coniugi Gamél poco prima, un viaggio in Italia.264 Tale “dr. Jørgensen”, non identificato, è presumibilmente lo stesso che fece da testimone alle nozze di Marie e Victor, accanto al padre dell’autrice, lo skovrider Nicolai Holten.265

Nella chiusa di un’altra lettera, inviata da Ceresvej 17 a Collin il 29 agosto 1901, Victor, ringraziando l’amico per la piacevole gita domenicale a Lund (vedi infra), lo prega di salutare anche “la signorina Lundqvist” (Froken Lundkvist), una persona che “io e mia moglie siamo stati felici di rincontrare ancora una volta” (Det glædede min Hustru og

mig atter at træffe sammen med hende).266

Altre figure che animano la vita copenaghense e svedese della coppia sono destinate a restare silhouettes: in una lettera inviata all’amico il 9 novembre 1901 contenente un invito in Ceresvej 17 per la cena (til Middag) del lunedì successivo, veniamo a sapere della presenza “di altri convitati del nostro ceto e buoni amici” (sammem med nogle andre af vor

Slags og gode venner?); tra

questi, un signor “C. C.” e un certo “Fers”, cui l’invito è stato esteso.267

Ancora nel 1904, Victor invia a Collin una

264 [Jeg har hilser fra dr. Jørgensen. Han og hans Frue have ogsaa været i Italien…]: cfr. Lettera di

Victor Gamél a Carl Martin Collin del 6 novembre 1900, in Corrispondenza Gamél-Collin, cit., p. 2.

265 Cfr. supra, p. 76, n. 180. Questo personaggio non può essere identificato con il prof. B. J. Jørgensen (1801-1888), Veterinario Reale e Primo Insegnante dell’Istituto Superiore di Agronomia dell’Università di Copenaghen, cui si era inizialmente pensato per la comunanza di interessi con Nicolai Holten, padre e testimone della sposa, in quanto il suo decesso precede di due anni la lettera di Victor qui presa in esame, che parla di lui come di persona ancora in vita: cfr. Gudrun Lefmann, in

Landbohøjskolens historie, URL http://bibliotek.science.ku.dk/life150/forskere/bs_jorgensen/ (ultimo

accesso 13.01.2018).

266 Cfr. Lettera di Victor Gamél a Carl Martin Collin del 29 agosto 1901, in Corrispondenza Gamél-

Collin, cit., pp. 1-3, qui p. 3: froken denota in danese una donna non sposata. Al momento, non è

stato possibile identificare questo personaggio femminile.

267 Ibid., p. 1. Si interpreta qui il termine ‘Slags’ con ‘ceto’: è probabile che essa sia anche traducibile nel senso famigliare di ‘giro’: cfr. voce Slags in ODS, cit., URL http://ordnet.dk/ods/ordbog?query=slags+ (13.01.2018).

Figura 7. Längenfeld in Ötztal Austria

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cartolina postale di saluto da Längenfeld in Ötztal, località termale nel Tirolo; in essa, egli lo prega di estendere i saluti, sia da parte sua che di Marie, ai coniugi Westrup.268 L’ultima lettera datata (vedi infra) inviata da Victor a Carl Martin Collin è del 19 novembre 1904: in essa Victor chiede a Collin “come stia il console” (hvordan lever Consulus) Westrup, di cui ha incontrato casualmente la consorte al Magazin du Nord a Copenaghen; egli nomina anche un “Lindeman a Malmö, cui si sarebbe rivolto per ricevere il programma della stagione invernale” (…skrev jeg til Lindemann i Malmö for at faa Vintersaisonens Programm).269

Nella lettera Victor dà annuncio a Collin della morte de “il nostro vecchio amico generale Kofoed” (vor gamle Ven General Kofoed), avvenuta in estate: non è certo se questo amico fosse comune a Collin e Victor o l’aggettivo “nostro” (vor) debba riferirsi a Victor e Marie: certo è che, come si evince dal titolo e dalla data del decesso, il 25 ottobre 1904, egli deve essere identificato con l’ufficiale Ehrenreich Christopher Ludvig Kofoed, nato nel 1830, nel 1881 tra i membri fondatori della Società per la Scienza militare (Det

krigsvidenskabelige Selskab), fautore della difesa permanente della città inaugurata nel 1882

con la costruzione delle fortificazioni sul mare, opera unica nel campo dell’ingegneria di