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57 Figura 2 – Previsioni del PRG del Comune di Duino Aurisina per la cava sita nella Baia di Sistiana

3.3 Il Fondo per il recupero ambientale delle aree di cava dismesse

La L.R. 30/89, sin dalla sua prima formulazione, ha previsto l’istituzione di un Fondo di recupero

ambientale poi sostituito mediante la Legge regionale 21 maggio 1998, n. 15 “Decorrenza della contribuzione di cui all'articolo 33 della Legge regionale 7 giugno 1989, n. 30, concernente Disciplina delle attività di cava” con il Fondo per il recupero ambientale delle aree di cava dismesse.

Il Fondo, istituito presso l’Assessorato regionale dell’industria, ha lo scopo di promuove il recupero ambientale delle aree dismesse anche attraverso l’eliminazione delle discariche. La Regione predispone annualmente un programma degli interventi previsti a valere sul Fondo (articolo 35 della L.R. 30/89).

La L.R. 15/98, oltre ad avere modificato l’articolo 32 della L.R. 30/89, ha abrogato la previsione del concorso al Fondo da parte dei titolari di attività estrattiva di cava, le citate proposte a livello regionale vertono sulla introduzione del contributo al ripristino ambientale a carico dei titolari di

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autorizzazioni commisurato al volume del materiale estratto; questo aspetto risulta rilevante nel contesto regionale dove non è previsto un canone per il materiale cavato.

I soggetti chiamati alla presentazione delle istanze relativamente al Fondo per il recupero delle aree di cava dismesse sono:

• i Comuni;

• le Piccole e Medie Imprese.

Gli interventi sono finanziabili, indipendentemente dal soggetto proponente, a condizione che non sia possibile individuare un soggetto obbligato al recupero ambientale delle aree.

Nella prima formulazione i beneficiari dei citati finanziamenti erano esclusivamente i Comuni, successivamente la Legge regionale 11 maggio 2006, n. 4 “Disposizioni varie in materia di

entrate, riqualificazione della spesa, politiche sociali e di sviluppo”, all’articolo 14, ha previsto la

possibilità di accesso ai contributi agli imprenditori privati nelle ipotesi di recupero ambientale di cave abbandonate tramite il riutilizzo dei materiali presenti nelle discariche minerarie. Il contributo può essere concesso solo in presenza di un accordo di disponibilità dell’area interessata dalla discarica tra il proprietario e il soggetto proponente. L’estensione dei contributi a favore delle Piccole e Medie Imprese si è tradotta nel destinare una quota parte delle risorse a tali interventi in occasione dei bandi relativi alle annualità 2006-2007-2008-2009. Con la programmazione delle risorse è stata attribuita una priorità alle istanze presentate dai Comuni mettendo a disposizione in media per le Piccole e Medie Imprese il 10% delle risorse totali disponibili.

Tabella 1 - Riepilogo dei bandi finanziati con il Fondo di cui all’articolo 32 della L.R. 30/896 BANDO PER L’ANNO RISORSE STANZIATE TOTALI PROGETTI FINANZIATI

2006 € 3.000.000,00 n. 12 interventi proposti da Comuni

n. 1 intervento proposto da Piccole e Medie Imprese

2007 € 3.000.000,00 n. 14 interventi proposti da Comuni

n. 2 interventi proposti da Piccole e Medie Imprese

2008 € 3.000.000,00 n. 11 interventi proposti da Comuni

-

2009 € 3.000.000,00 n. 14 interventi proposti da Comuni

-

Le istanze presentate dai Comuni annualmente risultano superiori rispetto alla disponibilità delle risorse; dal 2006 sono stati finanziati solo 3 interventi proposti dalle Piccole e Medie Imprese a fronte dei 51 interventi finanziati a favore dei Comuni. Il bando del 2006, stabilendo i criteri per l’assegnazione delle risorse a favore dei Comuni, prevedeva l’attribuzione, su un totale

6 Documenti disponibili su internet agli indirizzi:

bando anno 2006 http://www.regione.sardegna.it/j/v/55?s=1&v=9&c=389&c1=1241&id=3500; bando anno 2007 http://www.regione.sardegna.it/j/v/55?s=1&v=9&c=389&c1=1241&id=6655; bando anno 2008 http://www.regione.sardegna.it/j/v/55?s=1&v=9&c=389&c1=1241&id=12885;

bando anno 2009 http://www.regione.sardegna.it/j/v/55?s=1&v=9&c=389&c1=1241&id=18157; [ultimo accesso: luglio 2011].

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CAPITOLO 3

massimo di 100, di 60 punti riservati alla localizzazione dell’area (aree destinate a parchi o

riserve naturali di cui alla L.R. n. 31/897, aree di interesse comunitario di cui alla Direttiva

92/43/CEE Habitat, aree di particolare interesse archeologico, monumentale e paesaggistico). Il peso attribuito alla proposta progettuale e alla destinazione dell’area è stato pari a 20 punti. Le destinazioni promosse risultavano essere le attività ad uso pubblico (quali parchi, itinerari turistici) e le attività per scopi produttivi (agriturismo, maneggi); il bando tuttavia attribuiva un maggior peso alla destinazione ad uso pubblico delle aree.

I criteri di attribuzione dei punteggi successivamente nelle annualità 2007-2008-2009 sono stati rimodulati attribuendo un maggior peso alla localizzazione (75 punti) ed escludendo dagli interventi ritenuti prioritari quelli a carattere produttivo (agriturismo, maneggi).

Tabella 2 – Criteri e sottocriteri di selezione utilizzati per l’assegnazione delle risorse del Fondo di cui all’articolo 32 della L.R. 30/89

BANDO PER L’ANNO 2009 (Soggetti beneficiari: COMUNI)

CRITERI SOTTOCRITERI

Aree destinate a parchi o riserve naturali di cui alla L.R. n. 31/89 30 Aree di interesse comunitario (SIC) di cui alla Direttiva 92/43/CEE Habitat 25 Localizzazione dell’area 75

Aree di particolare interesse archeologico, monumentale e paesaggistico 20 Messa in sicurezza

dell’area 15

Aree interessate da fenomeni di instabilità in atto o potenziali e\o derivanti da mancata o insufficiente regimazione dei deflussi delle acque sotterranee o superficiali

15

Destinazione dell’area 10 Attività ad uso pubblico ( quali parchi, itinerari turistici e similari ) 10 Cofinanziamento per la

realizzazione dei progetti

Percentuale del rapporto tra il cofinanziamento stesso e l’importo globale dell’intervento

TOTALE PESO DEI CRITERI 100

Tra le proposte finanziate a favore dei Comuni è possibile riscontrare sia interventi su siti estrattivi recenti sia interventi su siti estrattivi storici. I siti estrattivi oggetto di intervento non sempre risultano censiti all’interno del Catasto regionale dei giacimenti di cava, non esistono altresì delle ricognizioni effettuate a livello locale che consentano una programmazione degli interventi.

Il Fondo si pone l’obiettivo di incentivare il recupero ambientale al fine di migliorare le situazioni di degrado generate dalle cave dismesse e abbandonate. Lo strumento non nasce per sostenere la riqualificazione d’uso, tuttavia l’attribuzione di un peso alla destinazione delle aree quali parchi e itinerari turistici sottende la finalità di orientare le scelte in tale direzione. Le esperienze maturate dimostrano che tale strumento di finanziamento si configura spesso come complementare rispetto alle politiche di riuso delle aree, esempi sono rappresentati da alcuni interventi ammessi a contributo quali:

7 Legge regionale 7 giugno 1989, n. 31 “Norme per l’istituzione e la gestione dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali, nonché delle aree di particolare rilevanza naturalistica ed ambientale”.

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il recupero della cava costiera denominata Rocce Rosse localizzata ad Arbatax, Comune di Tortolì (bando per l’anno 2006);

• il recupero della cava sita nel cimitero monumentale di Bonaria in ambito urbano, Comune di Cagliari (bando per l’anno 2008).

La riqualificazione dell’area di cava denominata Rocce Rosse8 è stata prevista mediante il

Piano di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio PRUSST9 denominato “La via del mare”, l’area nonostante lo stato di abbandono risultava di grande interesse paesaggistico e caratterizzata dalla presenza degli affioramenti rocciosi che hanno dato il nome al sito stesso; il rapporto identitario tra la popolazione e il luogo ha suggerito la soluzione progettuale che è stata indirizzata verso la creazione di uno spazio pubblico polivalente garantendo il permanere dei caratteri testimoni dell’attività estrattiva (Balletto et al., 2007b; Balletto et al., 2010a).

Figura 1 – Cava denominata Rocce Rosse (Comune di Tortolì), inquadramento territoriale e immagine del progetto10

Il Fondo ex articolo 32 della L.R. 30/89 ha finanziato la messa in sicurezza del costone roccioso prospiciente la piazza Scogli Rossi, il progetto definitivo per il recupero ambientale dell’area è stato approvato con Deliberazione della Giunta Comunale del Comune di Tortolì n. 231 del 30 dicembre 201011. In seguito all’avvio dei lavori di messa in sicurezza del costone roccioso è stato bandito a cura del Comune di Tortolì (maggio 2011) il concorso di idee per “Interventi di

riqualificazione paesaggistico – ambientale ed architettonica del piazzale scogli rossi ad Arbatax”12 finalizzato ad acquisire idee progettuali per il recupero dell’area di cava per finalità

pubbliche, il bando richiede una attenzione specifica alla connessione e integrazione dello spazio recuperato rispetto al contesto circostante sia dal punto di vista funzionale e urbanistico sia dal punto di vista paesaggistico e ambientale.

8 La cava costiera attiva dalla fine dell’Ottocento è stata utilizzata per l’estrazione di blocchi da destinare alla realizzazione delle infrastrutture portuali.

9 Decreto Ministeriale 8 ottobre 1998, n. 1169 “Promozione di programmi innovativi in ambito urbano”.

10 L’immagine di progetto è disponibile su internet all’indirizzo: http://www.architetturadipietra.it/wp/?p=1255; [ultimo accesso: luglio 2011].

11 Documento disponibile su internet all’indirizzo:

http://www.comuneditortoli.it/portale_comune/public/allegati_atti_amministrativi/855718617_20100231G.pdf; [ultimo accesso: giugno 2011].

12 Documenti disponibili su internet all’indirizzo:

http://www.comuneditortoli.it/portale_comune/portale/dettagli_contenuto.asp?id_contenuto=185; [ultimo accesso: luglio 2011].

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CAPITOLO 3

Tabella 3 – Criteri di valutazione del concorso di idee “Interventi di riqualificazione paesaggistico – ambientale ed architettonica del piazzale scogli rossi ad Arbatax”