-
Per leggeri scarti riconosciuti nelle misure complessive503 e per alcune variazioni nella resa stili-
stica504
attribuibili i materiali appartenenti al secondo ordine505
503 Si rimanda alla descrizione in questo volume, 47-49. 504 Si veda la discussione qui di seguito proposta, 151-160. 505 Per un approfondimento in questa sede, 97, 104-105.
Fig. 132 Capitello D1 con abaco decorato da kyma ionico.
La decorazione architettonica: analisi stilistica degli elementi marmorei 151
In occasione dei lavori del 2006 e del 2007, il rinvenimento, all’interno del recinto, del
parietale e alla modanatura di coronamento dell’anta del podio, ha consentito di attribuire con certezza alla Tomba Bella gli altri blocchi simili conservati nei magazzini del Museo di - ri dimensionali e il calcolo dei rapporti tra le
506
hanno confermato l’assegnazione dei materiali marmorei ai due ordini del monumento.
Ad un esame autoptico dei blocchi, se da un lato emerge una certa uniformità nella sintassi ornamentale dei due gruppi, dall’altro sono evi- denti alcune differenze.
quattro e a sei petali507, astragali con perle ova-
li e fusarole biconvesse dalla rapida esecuzio- ne508, anthemion con palmette aperte e chiuse
ovoli e lancette composto da ovoli di forma quasi globulare, sgusci arrotondati e secati alla base dalla punta dell’ovolo e lancette appena abbozzate, prive di solchi laterali. Inoltre manca una corri- spondenza assiale costante tra i motivi decorativi degli astragali e degli ovoli509
I blocchi appartenenti al secondo gruppo (G1-G8), invece, mostrano una maggiore cura nella
- mette presentano foglie plastiche e rilevate con un intaglio più profondo lungo i margini, e compare un fregio ad ovoli e lancette, composto da un ovolo appuntito alla base con sgusci distinti da solchi - siale tra i motivi decorativi e una maggiore abilità nell’uso del trapano che crea effetti chiaroscurali
Alcuni di questi materiali sono stati già pubblicati510, ma in certi casi erroneamente attribuiti al
coperchio del sarcofago (G1)511: un’attenta analisi della sequenza delle modanature dei blocchi e
512
506 In particolare, per la ricostruzione complessiva dell’ordine inferiore si veda in questo volume, 75-97; per l’ordine superiore,
103-109.
507 508
contrariamente agli astragali realizzati sul lato opposto.
509 Si veda a tal proposito RUMSCHEID 1994a, 253, 333.
510 In particolare i blocchi G1 e G2 sono già editi in STROCKA 1978, 902, tav. CCVIII, 18; DE BERNARDI FERRERO 2002, 26, 511 DE BERNARDI FERRERO
512
da anthemion,
nel coperchio del sarcofago il geison
di coronamento” in riferimento ai criteri tipologici adottati da Rumscheid513, dato che essi si com-
di una modanatura di coronamento nella parte superiore, ornata da anthemion, kyma ionico e fascia liscia.
513 RUMSCHEID 1994a, 328-329.
Fig. 136 Fregio con modanatura di coronamento G1.
Fig. 138a-b Fregio con modanatura di coronamento G3: faccia anteriore e dettaglio.
La decorazione architettonica: analisi stilistica degli elementi marmorei 153
I fregi parietali, generalmente collocati sui muri perimetrali esterni514, sono posizionati im-
mediatamente al di sotto dell’architrave parietale. Questi si caratterizzano per varietà e ricchezza ornamentale e riprendono lungo il perimetro murario i motivi decorativi dei capitelli d’anta o di pilastro. Uno dei modelli più illustri per i fregi parietali di età ellenistica e imperiale è sicuramen-
515 che mostra appieno le potenzialità ornamenta-
li di questa tipologia architettonica e il suo stretto collegamento con la decorazione dei capitelli d’anta516.
In ambito microasiatico, i fregi parietali sono già presenti in età ellenistica e, tra gli esempi
Ptolemaion 517. I motivi
ornamentali documentati sono molteplici: i fregi con elementi vegetali518 del tempio di Artemis a
Magnesia519, dell’Heroon NW di Sagalassos520 e del pronaos del tempio di Augusto e Roma ad An- 521 522 e della cella nel tempio di Augusto e Roma
523 524
525.
ellenistici come quello attestato al Charmyleion 526 Wandfries della villa 527, e rimanda a formule di prima età imperiale come quella del
tempio di Atena a Ilion528. Per quanto concerne la modanatura di coronamento dei blocchi dell’edi-
prestano alla libera espressione degli scalpellini529.
514 heroa
(RUMSCHEID 1994a, 328-329); in alcuni casi i fregi parietali sono attestati anche lungo i muri interni, come ad esempio sul ROCCO
RUMSCHEID 1994a, 328).
515 RUMSCHEID 1994a, 289. 516 BERVE, GRUBEN
517 RUMSCHEID 1994a, 328; datato stilisticamente all’ultimo terzo del III sec. a.C. in RUMSCHEID 1994b, 35.
518 Nel corso del I e del II sec. d.C. sono attestati fregi parietali composti da motivi vegetali: si tratta di sequenze di foglie acan-
POSAMENTIR, WÖRRLE 2006, 243; per le immagini di confronto si veda NAUMANN VANDEPUT
(II sec. d.C.; MERT
519 Per la discussione cronologica si rimanda a RUMSCHEID 1994a, 25-28, 328, RUMSCHEID
volume, 145, nota 469. Un fregio parietale con motivo a tralci era probabilmente presente anche sull’altare del tempio di Ar- RUMSCHEID 1994a, 25-28), RUMSCHEID 1994a, 328, RUMSCHEID
520 Per la datazione ad età augustea cfr. WAELKENS et alii 2000, 577-583.
521 pronaos; cfr. RUMSCHEID 1994b,
GÖRKAY 2012, 203-218.
522 Stilisticamente datato al terzo quarto del I sec. a.C.; RUMSCHEID 1994a, 328, e 1994b,19.
523 Si tratta di un fregio parietale collocato lungo le pareti interne del naos, cfr. RUMSCHEID - 524 RUMSCHEID 1994a, 329.
525 RUMSCHEID 1994a, 328, RUMSCHEID ROCCO 526 Cfr. RUMSCHEID
527 Fregio ornato da rosette; metà del II sec. a. C.; cfr. RUMSCHEID 1994a, 328; RUMSCHEID 528 Fregio costituito da rosette e phialai; cfr. RUMSCHEID 1994a, 328; RUMSCHEID
cronologica si veda RUMSCHEID 1994a, 18-19.
529
decorativi, quali anthemia, fregi ad ovoli e astragali, ad esempio in un capitello d’anta ritrovato nei pressi dell’Arkadiane ad RUMSCHEID
RUMSCHEID
di soluzioni.
terminazione a punta, solco mediano inciso e pistillo ribassato (G1-G3-G4-G5-G6), trovano confronti in monumenti occidentali (Nemi, tem- pio di Diana Nemorense530; Roma, tempio di
Apollo in Circo531; Roma, tempio del Divo Giu-
lio, soprattutto per il tipo dell’orlo532 -
scontrano anche in Asia Minore, nel teatro e nel tempio del culto imperiale di Stratonicea533, ad
Afrodisia nel Sebasteion534, a Pergamo nel tem-
pio dell’agora superiore535 e nella stessa Hiera-
polis nel Portico del Santuario di Apollo536
140).
-
(G1), invece, non sembrano essere una tipologia frequentemente attestata; sono documentati in forme simili solo a Hierapolis nel Portico del Santua- rio di Apollo537 e, soprattutto per il tipo dell’orlo rilevato, nel Tabernakelbau milesio538
-
Bella539 e nel Tempio di Apollo540, ma anche nel Rundbau 541 e nel tempio dell’agora supe-
riore di Pergamo542 e, in particolare, nel tempio di Stratonicea543 e nel Sebasteion di Afrodisia544, in
- dente (Roma, tempio della Magna Mater545
per RUMSCHEID augustea, SMITH
però la medesima sequenza delle modanature dei blocchi della Tomba Bella.
530 Dopo la metà del I sec. a. C.; VON HESBERG
531 GROS VISCOGLIOSI 1996, 184-187. 532 VON HESBERG 533 MERT MERT 2008, 29, 68-69, 71-72, 211-221. 534 SMITH SMITH 2013, tav. 108, D 6.
535 Probabilmente riferibile su basi stilistiche alla prima metà II sec. a.C.; per la discussione sulla cronologia e sulla decorazione
cfr. RUMSCHEID 1994a, 121-122; RUMSCHEID
536 Per la cronologia si rimanda a ISMAELLI 537 ISMAELLI
538 Fine I sec. a.C. inizi I sec. d.C.; cfr. KÖSTER 539
540 DE BERNARDI FERRERO SACCHI, BONZANO 2012, 352-354; per la cronologia si rimanda in questo volume,
159-160.
541 ALZINGER ALZINGER 1974, 37, 147, RUMSCHEID
1994a, 165-169 e recentemente SCHERRER 2000, 98.
542 Per la cronologia già in questo volume, 154, nota 535; RUMSCHEID 543 MERT
544 SMITH
545 Riferibile al rifacimento augusteo, GROS 1976a, 221, tav.
Fig. 139a-b Wandfries e Wandabschluss
La decorazione architettonica: analisi stilistica degli elementi marmorei 155
concava; essi trovano immediati confronti essenzialmente a Hierapolis nel sarcofago del nostro
Charmyleion 546 e di Samo-
tracia547 e di età augustea nel tempio del culto imperiale di Stratonicea548
- tali della Tomba Bella hanno un carattere piuttosto semplice: le varietà documentate sono attestate sin dal II sec. a.C. e sembrano particolarmente impiegate in un orizzonte cronologico di prima età imperiale, come si può desumere dalla serie di confronti proposti; più raramente sono attestati in
546 RUMSCHEID
547 Ptolemaion, santuario dei Theoi Megaloi (285-246 a.C.) RUMSCHEID 548 MERT G1 a g h i l b c d e f G5 G1 G6 G1
Fig. 140 Fiori con petali appuntiti, solco mediano e pistillo incavato. Confronti, a: Nemi, tempio di Diana Nemorense (da VON HESBERG 1980); b: Roma, tempio di Apollo in circo (da GROS 1976a); c: Roma, tempio del Divo Giulio
(da VON HESBERG 1980); d: Stratonicea, teatro (da MERT 2008); e-g: Stratonicea, tempio (da MERT 2008);
h: Afrodisia, Sebasteion; i: Pergamo, agorà superiore, tempio (da RUMSCHEID
del Santuario di Apollo (da ISMAELLI 2009a).
G1 a b c
a: Hierapolis, Santuario di Apollo (da ISMAELLI 2009a);
forme simili nel corso della seconda metà del I e del II sec. d.C.549. Inoltre, gli schemi decorativi
- ticolare con l’area urbana550, come rilevato dall’analisi stilistica della decorazione architettonica dal
Portico e dal Tempio di Apollo a Hierapolis551.
- tali della Tomba Bella non suggeriscono uno scarto cronologico, ma piuttosto l’intervento di diffe-
Gli astragali rappresentano, insieme al fregio ad ovoli552, uno dei motivi decorativi meno facil-
mente inquadrabili dal punto di vista cronologico.
Nella Tomba Bella sono documentati due tipi di astragali in cui le perle sono ora sferiche ora ovali. Queste due varietà sono persino attestate contemporaneamente sui lati opposti dei medesimi
549 Si veda ad esempio la decorazione della basilica di Afrodisia (YILDIRIM - 550 Si ricordano anche altri confronti con le cornici degli Horrea Agrippiana MATTERN 2001, 139 tav. 8,
MATTERN
551 Alcuni schemi impiegati per la realizzazione delle rosette del Portico del Santuario di Apollo sembrerebbero da ricondurre ad
un’origine italica, cfr. ISMAELLI
Asia Minore un rimando alla tradizione occidentale, soprattutto italica (RUMSCHEID 1994a, 344); si rimanda ad una più ampia discussione in questo volume, 177.
552 Si veda in questa sede, 157-158.
b c d e f g
a G1
b: Hierapolis, tempio di Apollo (foto T. ISMAELLI); c: Stratonicea, tempio (da MERT Rundbau
(da ALZINGER 1974); e: Roma, tempio della Magna Mater (da GROS 1976a); f: Stratonicea, teatro
(da MERT 2008); g: Pergamo, tempio dell’agorà superiore (RUMSCHEID 1994b).
Charmyleion (da RUMSCHEID 1994b); c: Samotracia, santuario dei Theoi Megaloi (da RUMSCHEID
1994b) d: Stratonicea, tempio (da MERT 2008).
La decorazione architettonica: analisi stilistica degli elementi marmorei 157
Come suggerisce Rumscheid553, nonostante si possa tentare di seguire una linea di sviluppo del
tipo, individuando gli astragali più frequentemente attestati nel corso dell’età ellenistica e della
- stica e della prima età imperiale554. A partire dalla tarda età classica, come accade nel mausoleo di
Alicarnasso555
che diventano il tipo più frequentemente noto nell’Asia Minore ellenistica556 e nel corso del I sec.
d.C.557. Sebbene nel corso della prima età imperiale si possano certamente documentare perle ora 558, risulterebbe azzardato proporre
una datazione dei blocchi della Tomba Bella solo sulla base dei caratteri tipologici degli astragali. - neamente in due punti diversi del monumento sia all’esterno che all’interno del pronaos -
Anche per il fregio ad ovoli si può procedere solo ad un inquadramento di massima, dato il va-
per il kyma ionico dell’echino e dell’abaco del capitello (D1), è piuttosto problematico seguirne lo sviluppo tipologico: tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C. si assiste infatti alla compresenza della tipologia di kyma ionico con lancette e con freccette559. Quanto alla resa, certamente immediati risultano i
rimandi con alcuni kymatia ionici della tarda età ellenistica e della prima età imperiale, tra i quali quelli dell’Oktogonbau560 e della stoa 561 - 553 RUMSCHEID 1994a, 252.
554 Heraion di Samos (stilisticamente terzo quarto del I sec.
a.C.; RUMSCHEID 1994a, 252) o ancora in alcuni blocchi appartenenti, probabilmente, al tempio di Augusto ad Antiochia (età augusteo-tiberiana, RUMSCHEID naos e nei coronamenti di architrave della peristasi del tempio di Afrodite (RUMSCHEID Ara Augusti di Mileto (KÖSTER
555 RUMSCHEID
556 Si ricordano, tra gli altri, gli astragali del tempio di Zeus ad Olba (probabilmente su basi stilistiche riferibile alla seconda metà
del III sec. a.C.; RUMSCHEID 1994a, 253; RUMSCHEID veda 145, nota 469; RUMSCHEID
557 Tra i numerosi esempi che si possono citare, certamente vanno valutate le strette analogie con gli astragali con perle ovali
attestati nel coperchio del sarcofago della Tomba Bella (si rimanda all’analisi del coperchio in questo volume, 191-197) e sul SACCHI, BONZANO 2012, 341-342). Inoltre, si ricor- ALZINGER 1974, 9-16; RUMSCHEID
RUMSCHEID RUMSCHEID
Ara Augusti (KÖSTER Palästrahalle delle terme di Capitone di Mileto (KÖSTER
558 Il tipo sferico sembra maggiormente presente nel corso dell’età augustea secondo gli esempi attestati a Roma (LEON 1971,
LEON 1971, 271).
559 Già in questo volume, 147, nota 480. 560 RUMSCHEID 561 RUMSCHEID a c b d Fig. 144 Dettaglio degli astragali
ra562, del tempio di Augusto ad Antiochia563 e della palestra delle terme di Capitone di Mileto564, ma
i tratti caratteristici di questi kymatia565 non rappresentano elementi tipici della prima età imperiale, 566 e tenderanno a diventare meno
frequenti solo nel corso del II sec. d.C. Gli anthemia
chiusa, disposte alternativamente. Le palmette della Tomba Bella hanno calici semilunati appena
eccezione è costituita dall’anthemion
567
Decorazioni con anthemia sono già note in età ellenistica in area microasiatica, costituite dall’al-
568. Nel corso della prima età imperiale, invece, sono documentati
più diffusamente in Asia Minore anthemia
569
e di Mileto570.
562 RUMSCHEID 2,4. 563 RUMSCHEID
564 KÖSTER 1993, 429-436; KÖSTER
565 Ovoli con forma globulare e terminazione a punta, sgusci con curvatura marcata e solchi laterali, lancette sottili a sezione
triangolare unite agli sgusci nella porzione superiore.
566 RUMSCHEID 1994a, 253-258.
567 Già Rumscheid affronta il problema dello spazio tra i singoli elementi che compongono il Lotos-Palmettenfries indicando
che si tratta di scelte degli scalpellini o di economia del lavoro e non di una discriminante cronologica; RUMSCHEID 1994a, 289.
568 Si vedano, tra i tanti, gli esempi del tempio di Apollo Smintheus RUMSCHEID 1994b, 9-10),
dell’altare e del tempio di Artemis Leukophryene (cfr. nota 469; RUMSCHEID 1994b, 39), del santuario di Zeus a Magnesia al Meandro (vedi nota 471; RUMSCHEID RUMSCHEID 1994b, 10-13; per l’ampia discussione cronologica si veda RUMSCHEID 1994a, 9-12, 217-250) e del portico nord dell’Heilige Halle a Priene, (cfr. nota 471; RUMSCHEID 1994b, 74). Per il Lotos-Palmettenfries si veda RUMSCHEID 1994a, 288-291.
569 Per il monumento di Memmio, cfr. RUMSCHEID THÜR
570 Per la c.d. Ara Augusti, KÖSTER , KÖSTER
Fig. 145 Particolare del fregio ad ovoli delle modanature di coronamento Fig. 146a-b Particolare degli anthemia lato palmette a contatto fra loro e sull’altro separate. a
b
La decorazione architettonica: analisi stilistica degli elementi marmorei 159
Per quanto riguarda la ti- - ma aperta e chiusa sono note
571
e proseguono senza soluzione di continuità per tutto il corso del I e del II sec. d.C.572; pertanto il
tipo non rappresenta certamente una discriminante cronologica. Piuttosto è opportuno sottoli- neare i dettagli della resa dei singoli elementi ornamentali dell’anthemion che sembrano fornire alcuni dati diagnostici.
Gli anthemia
Mittelblatt573 lungo l’asse mediano
e una conformazione della pagina fogliacea che rimanda ad un modello comune, i blocchi del primo
accennate, mentre le foglie del secondo gruppo (G1-G4) si distinguono per plasticità, accentuata da
574 e nel tem-
pio575 576, nella c.d. Ara Augusti di Mileto577 578
Tuttavia, è necessario sottolineare che il confronto più adeguato per la resa delle palmette si trova sugli anthemia del coperchio del sarcofago della Tomba Bella579: questo dato sembrerebbe
del medesimo gruppo di lapicidi580
Per lo schema decorativo dell’anthemion e per la resa dei singoli elementi ornamentali un altro puntuale confronto viene dagli anthemia delle cornici del Tempio di Apollo nella stessa Hierapolis, -
581, unite però da piccoli tralci ondulati alla base dei calici582. L’analisi 571 RUMSCHEID 1994a, 269-272; si vedano in particolare gli esempi di Magnesia al Meandro, Priene e Pergamo.
572
THÜR VANDEPUT
continuerà per tutta l’età imperiale come documentano alcuni monumenti quali la porta di Adriano (THÜR THÜR agora (KÖSTER
l’Heroon II (KÖSTER 2004, tavv. 49-51).
573 RUMSCHEID 1994a, 270. 574 MERT 575 MERT 2008, 227, 155. 576 THÜR Peristylhaus efesina; cfr. THÜR 577 KÖSTER 578 RUMSCHEID
579 Va messo in evidenza, però, che gli anthemia del sarcofago presentano una maggiore cura nella resa dei dettagli con la
presenza di due piccole volute alla base delle palmette caratterizzate al centro da un forellino di trapano; si veda, in questo volume, l’analisi del coperchio, 191-197.
580
581 SACCHI, BONZANO
582 I tralci ondulati, così come il numero delle foglie che compongono le palmette, non rappresentano una discriminante cro-
nologica certa, in quanto essi dipendevano anche dalla capacità degli scalpellini e dalla disponibilità di spazio sul supporto; RUMSCHEID 1994a, 271.
G1 Fig. 147 Particolare degli anthemia
stilistica dei materiali attribuiti al Tempio di Apollo ha lasciato presupporre che il cantiere si avvias- se a compimento già nel corso dell’età di Claudio583
Tra i materiali della Tomba Bella va segnalato anche un sedile marmoreo (N1) i cui piedi sono
Anche in questo caso, la palmetta presenta lungo l’asse mediano un Mittelblatt ed è caratterizzata da un accentuato sviluppo verticale e una forte plasticità delle foglie marcata da un leggero intaglio
584. La pagina fogliacea può essere paragonata agli esemplari provenienti dal
tempio di Stratonicea585 586 e dalla porta di Mazeo e Mitridate587,
583 SACCHI, BONZANO 2012, 352-354; si veda in questo volume, 187, nota 726. 584 Per questa caratteristica formale si rimanda a RUMSCHEID 1994a, 271. 585 MERT 586 ALZINGER 1974, 16-20. 587 RUMSCHEID ALZINGER 1974, 9-16. a e f g b c d
(da MERT THÜR 1989); c: Mileto, c.d. Ara Augusti
(da KÖSTER 2004); d: Afrodisia, teatro, porta del secondo ordine della frontescena;
THÜR 1989); f: Mileto, c.d. Ara Augusti (da KÖSTER 2004),
RUMSCHEID 1994b).
Fig. 149a-b Tempio di Apollo, cornice
La decorazione architettonica: analisi stilistica degli elementi marmorei 161
dal coronamento del monumento a pilastro di Mileto588 e dalla porta
sud-occidentale dell’agora inferiore di Sagalassos589
Sebbene l’anthemion dei blocchi della Tomba Bella sia solo par- zialmente utile all’inquadramento cronologico dei pezzi, dato l’am- pio spettro cronologico in cui si inserisce lo schema decorativo con
590, la tipologia dei singoli elementi
decorativi e la resa delle pagine fogliacee sembrerebbe ricondurre ad una sua realizzazione nella prima metà del I sec. d.C., visti i confronti con le decorazioni di monumenti augustei e giulio-claudii; questa da- tazione sembrerebbe inoltre supportata dal pertinente confronto con le cornici del Tempio di Apollo, datate ad età giulio-claudia.
Fregi-architravi
591 è composta da un architrave ionico
a tre fasce lavorato insieme ad un fregio a foglie acantine di cui attualmente restano due frammenti (H1-H2).
592 e lati
brevi arrotondati, che appare in Asia Minore già nel corso del II sec. a.C.593 ed è più volte ripetuta
nella prima età imperiale594. Il coronamento dell’architrave si compone di tondino, ovolo e kyma
recta dritta, contrariamente alla tipologia più frequentemente nota in Asia Minore costituita da
astragalo, kyma ionico e cavetto decorato da anthemion595 -
ronamento dell’architrave della Tomba Bella è attestata anche nel propylon augusteo del santuario di Atena a Priene596.
597, invece, risulta piuttosto insolito nel panorama della decorazione ar-
chitettonica d’Asia Minore. Rispetto alle formule più comunemente diffuse a partire dal III sec.
598, e ancora con scene
588 KÖSTER
589 Datato al regno di Tiberio in VANDEPUT 1997, 63.
590 RUMSCHEID 1994a, 269-272; si ricordano gli esemplari di età ellenistica e la lunga continuità della produzione di questi schemi
decorativi per tutta l’età imperiale, sebbene in associazione a caratteri morfologici differenti.
591 Si veda in questo volume, 105-106.
592 RUMSCHEID 1994a, 315-316.
593 Si tratta di un carattere molto diffuso nell’architettura ionica di età ellenistica che è presente nello stesso periodo anche nelle
architetture doriche; cfr. ROCCO 1994, 99.
594 ISMAELLI
595 Generalmente questa combinazione di modanature appare di frequente nelle trabeazioni ioniche e sembra affermarsi come
modello canonico. In Asia Minore, infatti, tale tipo di coronamento dell’architrave appare già nel tempio di Zeus Sosipolis a Magnesia al Meandro (cfr. AKURGAL 1983, 183-184; GRUBEN 1986, 387), ma la sua origine deve forse essere rintracciata ROCCO 2003, 121); successivamente viene ripreso nello ionico peloponnesiaco (tra gli altri il Leonidaion ad Olimpia; ROCCO 2003, 121, nota 30) e nelle architetture ioniche macedoni della prima età ellenistica (ROCCO 2003, 169).
596 RUMSCHEID
una evoluzione coerente delle forme.
597 A differenza di H1, il frammento H2 è decorato da una sequenza di foglie acantine originate da un cespo d’acanto
GINOUVÉS, MARTIN 1985, 167.
598 A partire dalla metà del IV sec. a.C., ma soprattutto nel corso del III sec. a.C., tipologie frequenti in ambito microasiatico sono
costituite anche da fregi lisci su trabeazioni ioniche e corinzie; RUMSCHEID 1994a, 316-317.
Fig. 150 Particolare della palmetta del sedile N1.
599, la decorazione con sequenze di foglie d’acanto rappresenta un tratto assolutamente di-
stintivo per il quale non esistono confronti puntuali. Infatti, non sono generalmente attestati fregi decorati da sequenze di foglie acantine se non in monumenti di tarda età imperiale, associati a tratti morfologici diversi600; decorazioni a foglie d’acanto, inoltre, sono maggiormente diffuse in altre
599 RUMSCHEID 1994a, 316.
600 Tra gli altri, si ricordano i fregi ornati da sequenze di foglie d’acanto di due monumenti funerari in Cilicia (Demircili, tomba
1, II-III sec. d.C.; BERNS 2003, 223-224; CORMACK BERNS 2003, 224; CORMACK Traianeum di Pergamo (112-129 d.C.; VANDEPUT
a b c d e
MERT
porta di Mazeo e Mitridate (da RUMSCHEID
pilastro (da KÖSTER 2004); e: Sagalassos, porta sud-occidentale, agorà inferiore (da VANDEPUT 1997).
a
a b
b Fig. 152a-b Fregio-architrave H1.
Fig. 153a-b
La decorazione architettonica: analisi stilistica degli elementi marmorei 163
- menti, negli architravi e nei geisa, sia in Asia Minore601, sia in Occidente602.
Gli unici casi tardoellenistici-primo imperiali al momento noti in area microasiatica con fregi
Oktogonbau603 e nel cosiddetto Akan-
thusfries604. Tuttavia, questi presentano uno schema compositivo che differisce dagli esemplari del-
la Tomba Bella: infatti, l’Oktogonbau e l’Akanthusfries sono caratterizzati da un fregio piuttosto complesso e articolato costituito, nel primo caso, da foglie d’acanto alternate a palmette da cui si
d’acanto605
Il fregio della Tomba Bella, quindi, rappresenta una particolare varietà degli schemi decorativi maggiormente noti nei fregi microasiatici e sembra costituire una formula sperimentale che porta ad esaltare in senso decorativo i dettagli dei fregi a tralci. Infatti, se generalmente nei Rankenfriese 606
compaiono cespi d’acanto da cui si generano sinusoidi più o meno complesse, nei blocchi dell’edi-
dalle quali si dipartono non più girali ma brevi steli a sviluppo verticale, culminanti con calicetti bilobati. Data la rarità della soluzione del fregio della Tomba Bella si tenterà, pertanto, un inqua-