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L’ordine superiore: la struttura naomorfa

- cio superava in altezza il peribolo e doveva perciò essere completamente visibile dall’esterno. Simile per forma e schema compositivo alle tombe ad edicola a più piani398,

il monumento ierapolitano si sviluppa ben al di là della sola facciata. L’articolazione dei volumi del secondo or- dine e l’organizzazione delle diverse componenti archi- tettoniche sembrano infatti riprodurre, sebbene in scala ridotta, l’immagine di un tempio399.

L’idea di riproporre in ambito funerario gli aspetti ca- ratteristici dell’architettura sacra è del resto molto anti- ca e, come già evidenziato, trova nel monumento delle

400.

ellenistica lo schema di base costituito da podio e strut- tura naomorfa sopraelevata si diffuse rapidamente arric- chendosi di soluzioni architettoniche diverse e di svariate

401. Questo tipo monumen-

tale ebbe un ruolo determinante nel processo evolutivo dell’architettura funeraria e ancora, in avanzata età roma- na, condizionò molte delle scelte formali e autorappresen- tative dei ceti più abbienti402.

398 Per questa tipologia architettonica si veda VON HESBERG 1994, 144-185; GROS 1996, 399-401.

399 Nella Tomba Bella i riferimenti all’ambito sacro sono da ricercare nell’articolazione degli elementi architettonici di facciata

(VON HESBERG 1994, 209), nell’impiego di una decorazione elaborata per i fregi parietali, per il coronamento e la trabeazione CORMACK 2004, 51-58). Anche in pianta, sebbene manchi la gradinata di accesso, i riferimenti alla struttura templare sono dati dalla particolare articolazione degli spazi con la presenza del vestibolo, preceduto da una fronte colonnata, e della cella, in questo caso luogo deputato alla conservazione delle spoglie mortali del titolare della tomba.

400 In generale, sulle tombe a forma di tempio cfr. VON HESBERG 1994, 209-230; GROS

riferimento all’architettura d’Asia Minore; BERNS 2003.

401

403), si pongono il già ricordato Mausoleo di Alicarnasso, monumentale struttura dotata della caratteristica copertura pira- midale, e l’heroon di Belevi, articolato come gli esempi più antichi su due piani con cella e peristasi sovrapposte ad un alto

CORMACK

struttura naomorfa, disposta sempre su alto podio, viene dotata di semicolonne e colonne doriche addossate alle pareti della cella (KADER 1995, 199-229; BERNS 2003, 260).

402 Nelle necropoli microasiatiche sono documentate forme diverse di tombe naomorfe rapportabili alla stessa tipologia funera-

in antis, peripteri, pseudoperipteri, dotati o privi della gradinata di accesso frontale,

disposti su semplici crepidini o su podi molto alti (su questo aspetto cfr. CORMACK 2004, 51-52). Per alcuni di essi si arrivò

persino a replicare in toto heroon di Assos (CLARKE

1882, 126-128; CORMACK

(RHEIDT, RADT, KARAGÖZ 1986, 99-146; CORMACK 2004, 267-270) e nel complesso funerario di Side (KRAMER 1983, 145-166; CORMACK

Heroon

modello ricostruttivo (da BORCHHARTD 1993).

Tra gli esempi più celebri, l’heroon 403

-

camera funeraria mentre il piano superiore era probabilmente utilizzato per le attività rituali svolte

heroon si contraddistingue

per la particolare cura riservata all’architettura di facciata dalla quale emergevano le cariatidi di- sposte sulla fronte in luogo delle classiche colonne. L’assenza della peristasi404 garantiva la piena

visibilità dei lati lunghi della cella sulle cui pareti esterne correvano i rilievi commemorativi del defunto.

- - postazione frontale dell’impianto monumentale, li ritroviamo impiegati nell’architettura funeraria microasiatica di età romana e rivisitati alla luce delle nuove esperienze formali e costruttive405.

È quanto documentato per la Tomba Bella e pochi anni prima di essa anche per l’heroon nord-ovest di Sagalassos406, che rappresenta uno dei più interessanti confronti per il monumento ierapolitano

come pure l’assetto frontale della struttura naomorfa sopraelevata e l’articolazione degli spazi e degli elementi architettonici di facciata.

L’heroon di Sagalassos, datato ad età augustea, venne costruito nei pressi dell’agora in una po-

403 BORCHHARDT 1970, 353-390. 404

nella cd. tomba del Leone di Cnido (FEDAK 1990, 76-78; BERNS BERNS

in luogo del colonnato è disposta una pseudoperistasi addossata alle pareti esterne della cella.

405 CORMACK 2004, 21-22. 406 WAELKENS et alii 2000, 553-593.

Fig. 113

Heroon di nord-ovest

di Sagalassos. Proposta ricostruttiva; lati sud (a) e ovest (b), (da WAELKENS

La Tomba Bella nell’architettura funeraria microasiatica: tipologia e confronti 131

il podio; questo costituisce la base di appoggio per la struttura naomorfa407 caratterizzata da una

facciata distila in antis, di ordine corinzio, preceduta da una cella funeraria che si apre verso sud attraverso una porta dotata di un architrave riccamente decorato408.

Oltre alle dimensioni complessive, l’analisi architettonica dei due monumenti funerari ha fatto emergere altri aspetti comuni quali la presenza di una struttura naomorfa sopraelevata, l’impiego in facciata del corinzio409, la disposizione di tale struttura su un podio alto e massiccio e l’assenza di

gradinate o scalette di accesso al piano elevato che risulta, almeno apparentemente, inaccessibile. Solo in pochi altri casi, databili in genere tra II e III sec. d.C., è possibile riscontrare la conte-

410. Particolarmente interessante è 411 che riproduce la forma di un tempio pro-

stilo tetrastilo di ordine corinzio, disposto su un alto basamento e privo della gradinata di accesso

407 Lo zoccolo è costruito direttamente sul banco roccioso; alla base misura ca. 8,23 x 7,62 m e conserva un’altezza variabile

tra 1,26 m (lato posteriore) e 2,81 m (facciata meridionale). Il podio misura ca. 7,01 x 7,85 m con un’altezza di ca. 2,80 m, mentre le dimensioni della struttura naomorfa sono di ca. 5,29 x 6,03 m. Complessivamente è stata stimata un’altezza di ca. 14,795 m (WAELKENS et alii 2000, 553-554).

408 L’heroon

- mente collocata nella cella o tra gli intercolunni della fronte.

409

e schema compositivo, mentre per l’heroon di Sagalassos ciò è stato accertato dal ritrovamento di alcuni capitelli corinzi appartenuti ai pilastri e alle colonne della fronte (WAELKENS et alii 2000, 582).

410 Tra questi si segnala un discreto numero di tombe, del tipo a edicola su podio, della necropoli di Termessos, in Pisidia. Gli

- nita da una fronte tetrastila, generalmente corinzia, con intercolunnio centrale ad arco, così come comunemente attestato e disposto entro edicole inaccessibili, ma aperte su uno o più lati in modo tale da garantirne la piena visibilità dall’esterno (vedi CORMACK 2004, 306-323).

411

Olba, in Cilicia. La sua descrizione più completa è in MACHATSCHEK

anche BERNS 2003, 186-187, CORMACK 2004, 217-219 e DURUKAN 2005, 109-114.

Fig. 114 a Sebaste, proposta ricostruttiva funerario T11 (a: da MACHATSCHEK 1967); Demircili. Prospetto della facciata principale della Tomba n. 2 (b: da MACHATSCHEK 1974).

piano inferiore del sepolcro mentre nella cella, dotata sulla fronte orientale di una falsa porta, si entrava dal lato posteriore attraverso un piccolo varco ricavato nel muro412.

Il basamento ospitava la camera funeraria mentre la cella soprastante era verosimilmente utiliz- zata per lo svolgimento delle pratiche cultuali413.

tombe a forma di tempio caratterizzate da aspetti ed elementi architettonici simili a quelli riscontrati

- vo414

da un alto podio con facciata distila in antis, quello superiore da una struttura naomorfa, prosti- la tetrastila415. Nelle rispettive facciate, così come previsto per l’heroon ierapolitano, sono stati

impiegati due ordini architettonici diversi, con la sovrapposizione del corinzio allo ionico416. Le

celle fungevano da camera funeraria, come attesta il ritrovamento al loro interno dei sarcofagi che

412

DURUKAN

413 SCHNEIDER EQUINI 2003, 263-264; CORMACK 2004, 218. Su questo aspetto vedi anche DURUKAN 2005,110, 113-114. 414 Si distinguono dal monumento ierapolitano per il minore pregio dei materiali impiegati e per una resa dei particolari archi-

tettonici e decorativi meno accurata. Per le tombe n. 2 e n. 4 di Demircili vedi MACHATSCHEK 1974, 251-261; CORMACK 2004, 206-209 e 211; per la datazione della tomba n. 2 si veda anche DURUKAN 2005, 112-114.

415 In entrambi i casi la struttura naomorfa è costruita in calcare e si articola in un pronao colonnato che precede una cella rettan-

golare con apertura arcuata disposta sulla fronte. La trabeazione è composta da un architrave a tre fasce, da un fregio decorato

con lastre di calcare poste a copertura.

416 La sovrapposizione dei genera stoai e nelle scaenae frontes

dei teatri, ma è attestata anche in ambito funerario dove però prevale l’uso di disporre lo stesso ordine architettonico, quasi sempre il corinzio, su ciascuno dei piani di cui si compone la tomba (LILJENSTOLPE 1999, 117-154, in particolare 145, tab. 9; sullo stesso argomento vedi anche WILSON JONES 2000, 111-117). Un ridotto numero di attestazioni prevede invece l’uso di sovrapporre ordini diversi nello stesso monumento sepolcrale. In ambiente microasiatico oltre alle tombe n. 2 e n. 4 di

Demircili si segnala anche il cd. heroon THÜR 1995b,

63-103; THÜR 1995c, 159-176; BERNS 2003, 43-44; 192-194). Fig. 115 Demircili; a: Tomba n. 2, b: Tomba n. 4 (da CORMACK 2004).

La Tomba Bella nell’architettura funeraria microasiatica: tipologia e confronti 133

conservavano le spoglie dei titolari del sepolcro e di alcuni loro familiari417. L’assenza di qualsiasi

forma di collegamento interno o esterno tra i diversi piani delle tombe documenta, però, ancora una volta, l’inaccessibilità di tale ambiente.