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La destinazione d’uso degli ambienti della tomba

- cettuali ma variava da caso a caso451. L’esigenza di elevare materialmente la tomba, per esempio,

non ha comportato il trasferimento automatico della camera funeraria dal basso al piano superiore. Per questi tipi monumentali sono infatti documentate sepolture disposte indistintamente nel vano ricavato nel podio o nella cella soprastante la quale, oltre ad assolvere a tale funzione, poteva anche ospitare statue, busti, rilievi commemorativi ed essere utilizzata per lo svolgimento dei riti funerari.

449 Il piano di deposizione delle sepolture a fossa è posto al di sotto del livello di fondazione del monumento e la nuova pavimen-

da segnacoli o, come documentato a Semnea (vedi in questo volume, nota 439), da una vera e propria struttura commemora-

450 Vedi i casi sopra citati di Iasos, Iotape, Pergamo e Side. Diversamente da essi l’Heroon III di Mileto (vedi in questo volume,

nota 438) non occupa la posizione centrale ma è spostato verso il lato sinistro del cortile colonnato.

451 Sull’organizzazione dello spazio interno delle tombe e sulla distribuzione gerarchica dei ambienti vedi CORMACK 2004,

112-116.

Fig. 120 Pergamo. Tomba tempio sopra la collina

funerario e del suo peribolo (da KARAGÖZ

1986).

Fig. 121

proposta ricostruttiva (da THÜR 1990).

La variabilità distributiva e funzionale degli spazi in ambito funerario è indirettamente testi-

destinazione e uso dei vari ambienti e il luogo ri- servato alla propria sepoltura452.

Per fare solo qualche esempio, nella tomba so-

453

la camera funeraria, forse sigillata dopo la sepol- tura, era ricavata nel podio e ospitava il sarcofago

cella soprastante era presumibilmente utilizzata per lo svolgimento delle attività cultuali e al suo inter- no erano disposte una o più statue commemorative.

454, il proprietario

della tomba455 era sepolto nel vano inferiore rica-

vato all’interno del podio in cementizio mentre la struttura soprastante era costituita da un corpo cen- trale chiuso, con sedili e peristasi corinzia disposti

- mentale dell’impianto architettonico. Anche nel noto heroon

camera funeraria mentre la destinazione d’uso del piano elevato, periptero e inaccessibile, è tuttora incerta456

452 Come attestato dalle iscrizioni presenti a Patara (Tomba A) o nelle numerose tombe licie scavate nella roccia cfr. CORMACK,

2004 113-114.

453

454 THÜR 1990; BERNS 2003, 45-50, 197; CORMACK

455 (THÜR 1995c, 178-183).

456 -

dine superiore fossero disposte delle statue commemorative e che questo piano, in particolari occasioni, fosse raggiunto mediante scale lignee.

HEBERDEY e WILBERG 1900);

La Tomba Bella nell’architettura funeraria microasiatica: tipologia e confronti 139

Nella Tomba Bella, invece, come negli esempi monumentali più tardi di Termessos e di Demircili, il podio serviva al solo scopo di elevare il locus sepulturae collocato sul

457. La struttura

naomorfa era concepita come protezione del

animavano lo spazio interno della cella pen- sata come luogo ai più inaccessibile, riser- vato al ricordo e alla commemorazione del defunto entro la cerchia ristretta dei propri familiari458

Nel monumento ierapolitano il sarcofago

marmoreo, di notevoli dimensioni459, doveva essere collocato al centro della camera funeraria con i

-

Resta a questo punto da capire come si potesse raggiungere il piano elevato della Tomba ed ac- cedere alla struttura naomorfa460.

L’ubicazione della cella a circa cinque metri di altezza dal piano pavimentale e la contestuale assenza di una gradinata o di qualunque altra struttura utile a colmare tale dislivello ci restituisco- no, come più volte sottolineato, l’immagine di un ambiente inaccessibile. Quanto però evidenziato

(bomoi e hyposoria), potrebbe costituire una delle possibili soluzioni a tale problema. Accostata ad una delle pareti di queste tombe è, infatti, una scaletta ricavata in un unico blocco di calcare che

461

impiegata anche nella Tomba Bella, semplicemente appoggiata ad una delle pareti del podio, tale da non aver lasciato tracce della sua originaria presenza. Non è nemmeno da escludere la possibilità che l’accesso al piano superiore, così come proposto per altri monumenti funerari, avvenisse nella maniera più semplice, attraverso cioè l’impiego di scalette lignee462 che limitavano però la fruizione

di tale spazio a pochi individui, probabilmente ai soli familiari del defunto. Una volta rimossa la

ad assumere la dimensione di luogo isolato e impenetrabile.

Il vestibolo ricavato tra le ante del podio rappresenta, invece, l’unico ambiente accessibile del piano inferiore della Tomba. Lungo le sue pareti erano disposti i sedili marmorei che costituiscono i soli elementi rinvenuti dell’arredo funerario.

457

principale è il sarcofago elevato su un alto e massiccio basamento, visibile dall’esterno, e in funzione del quale viene struttu-

458 -

fagi, interi o frammentari, disposti all’interno della cella funeraria, di nicchie ricavate nelle pareti o di elementi di supporto quali basamento o mensole in pietra (per questi tipi di ritrovamenti vedi CORMACK 2004 con le relative schede in appendice).

459

460 Quello dell’accessibilità del piano elevato è un problema riscontrato anche in altri monumenti funerari microasiatici articolati

su piani sovrapposti e analizzato in CORMACK 2004, 115, nota 558 e appendice; vedi i casi di Demircili (tombe n. 2 e n. 4),

heroon

(tomba n. 1 e tomba n. 2), Balboura (“Pediment Tomb”) e le numerose tombe di Termessos.

461 RONCHETTA 1999, 160.

462 Ciò è stato ipotizzato per l’heroon

le tombe n. 2 e n. 4 di Demircili, cfr. CORMACK 2004, 115.

Fig. 124 Demircili. Tomba n. 2, interno della cella funeraria (da CORMACK 2004).

Fig. 125 Tomba Bella. Sezione ricostruttiva est-ovest della cella. In evidenza la disposizione centrale del sarcofago marmoreo. Fig. 126 Hierapolis. Il complesso funerario Tb163 durante le operazioni di scavo. Al centro dell’immagine è visibile una scaletta in calcare che consentiva di raggiungere il piano elevato dell’impianto sepolcrale (da D’ANDRIA 2007).

La Tomba Bella nell’architettura funeraria microasiatica: tipologia e confronti 141

L’uso di sedili e di banchine è ampiamente attestato nell’architettura funeraria ierapolitana. Li ritroviamo infatti impiegati in quasi tutte le varianti tipologiche documentate nella città frigia463

464. Mentre, però, nella

Tomba Bella i sedili marmorei erano disposti nel piccolo vestibolo del podio, nella gran parte dei sepolcri ierapolitani essi465, generalmente di travertino, erano collocati all’esterno, immediatamente

sopra il basamento a gradini, e insieme alle basi, alle lesene angolari, ai capitelli e alle cornici, erano

466.

Anche nel resto delle necropoli microasiatiche è attestato un impiego diffuso di sedili divenuti in età imperiale, uno dei più comuni elementi dell’arredo funerario467. In genere essi erano disposti

la loro realizzazione erano direttamente legati alle soluzioni architettoniche e costruttive adottate per il monumento funerario.

D.P.

463 Come nelle diverse strutture poste a sostegno di sarcofagi (del tipo a podio, su basamento quadrangolare, su base a gradini),

nei bomoi, nelle tombe a heroon, persino nella tomba a obelisco (C13, detta Tomba del Solitario); cfr. SCHNEIDER EQUINI 1972, 98-138; D’ANDRIA 2007, 433-454; ATLANTE HIERAPOLIS, 59-83.

464 È il caso delle esedre funerarie di forma rettangolare, quadrata o di quelle curvilinee (cfr. SCHNEIDER EQUINI 1972, 107,

132-134).

465

466 RONCHETTA 1999, 151-156.

467 CORMACK 2004, 57-58; sull’argomento si veda anche

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La Tomba Bella nell’architettura funeraria microasiatica: tipologia e confronti 143 - 125, 170). bomoi ve hyposoria - - - sim 118-120).