Delle lastre che originariamente rivestivano il podio non sono stati rinvenuti frammenti attribui-
dei blocchi di travertino che ne documentano in modo indiretto la messa in opera, gli spostamenti e
della decorazione parietale.
Numerose sono le linee incise conservate sulle facce a vista dei blocchi in situ, visibili in modo particolare sui lati nord e ovest del podio. Tali incisioni, realizzate in senso orizzontale e verticale, costituivano dei segni di riferimento all’interno dei quali venivano disposte le lastre marmoree; va notato come le linee orizzontali, lungo cui sono ricavati gli alloggiamenti quadrangolari per le
delle singole lastre278 -
mente al muro, subivano dei piccoli spostamenti fatti a mano o con delle piccole leve. Questo proce- dimento, non secondario nella ricostruzione del registro ornamentale del podio, è documentato dalle tacche presenti sulle facce a vista dei blocchi di travertino e funzionali proprio all’alloggiamento delle leve. In particolare, però, sono gli incavi per le grappe che indicano l’originario disegno della decorazione marmorea279. Nel nostro caso, gli allineamenti orizzontali degli incavi documentano 280; evidentemente, l’altezza modesta di tali
elementi non richiedeva la disposizione aggiuntiva di grappe lungo i loro margini verticali. Maggio-
lastre dato che non è sempre facile riconoscere, tra le numerose tracce presenti sulle facce a vista dei
Il lato settentrionale del podio è quello meglio conservato.
una breve linea orizzontale incisa nella parte inferiore dei blocchi del podio P11-P12281, a 0,41 m
dal piano di attesa del basamento282
277 Vedi in questo volume, 75-76.
278 -
lazione del rivestimento parietale; a tal proposito è possibile notare come i blocchi di travertino posti a contatto con le moda- nature di base della struttura sono stati lavorati grossolanamente con scalpello a punta mentre quelli posti in corrispondenza delle lastre presentano una lavorazione molto più accurata eseguita con gradina.
279 BRUTO, VANNICOLA 1990, 334. 280
sulle facce a vista dei blocchi di travertino, mentre con l’altra estremità, ricurva verso il basso, penetravano negli incassi ri- cavati sui margini orizzontali delle lastre marmoree. Per la tipologia delle grappe e sul loro impiego MARTIN 1965, ORLANDOS 1968, GINOUVÈS, MARTIN 1985, ADAM 1988, 53-60, GIULIANI 2006, 189-191.
281 La linea incisa è lunga ca. 0,495 m; un altro breve tratto è visibile sul blocco P15 (L: ca. 0,21 m).
282 Si sottolinea come la misura 0,41 m corrisponda all’altezza complessiva delle modanature di base del podio, delle basi di
91
Fig. 88 Parete settentrionale del podio. In evidenza le linee incise, le tacche di avvicinamento e gli ricostruttiva del rivestimento marmoreo (in basso).
ricorsi con altezza decrescente dal basso verso l’alto (0,52-0,48-0,46-0,42-0,39-0,36-0,36-0,32-
Gli spigoli del podio erano coperti da lesene angolari il cui aggetto superava quello delle lastre contigue di ca. 0,04-0,06 m283. Il posizionamento delle lesene sul muro nord è documentato dalle
documentato sui lati est e ovest dalle tacche di avvicinamento presenti sui blocchi P16 e P20284.
Questi dati ci consentono di ricostruire le dimensioni delle lesene angolari, caratterizzate da due lati aventi la stessa ampiezza285 (ca. 0,615-0,64 m).
L’articolazione tra i due sistemi di riferimento (linee verticali incise e tacche di avvicinamento), individuati sui blocchi conservati in situ, ci consente di ricostruire la lunghezza delle lastre dei primi
286
(0,88-0,92-0,88-0,92-0,88 m); la stessa sequenza è attestata per la terza assisa del rivestimento287.
288 doveva essere occupato da due
lastre di uguali dimensioni (di 0,88 m) il cui giunto veniva così a cadere perfettamente a metà della lunghezza della lastre contigue della prima e della terza assisa. Questa scansione delle lastre doveva
Il paramento murario sui lati lunghi del podio presenta numerose lacune determinate da diversi
289. Oltre alle aperture visibili sul lato est e alle
integrazioni con blocchi moderni presenti all’altezza delle ante, solo alcuni dei blocchi in situ con- servano le tracce utilizzate per il posizionamento delle lastre marmoree. In particolare, si sottolinea la corrispondenza individuata tra i segni disposti sulle pareti est e ovest del podio che ci consente di
290. Le linee incise
283
pareti del podio, può essere ricostruito, seppur in modo approssimativo, a partire dallo spessore calcolato sui piani di attesa delle modanature di base (ca. 0,055-0,06 m) e delle basi di lesena (ca. 0,095-0,12 m).
284
distano dai rispettivi margini esterni 0,38-0,40 m.
285 L’ampiezza complessiva delle lesene (0,615-0,64 m) è data, dunque, dallo spazio occupato dalle stesse sulle pareti del podio
(0,52 m) e dalla misura del loro aggetto (0,095-0,12 m).
286 Le lastre si dispongono tra le lesene angolari la cui distanza (4,48 m) è data dalla larghezza complessiva del lato nord del
podio (5,52 m) a cui vengono sottratti gli spazi occupati dalle stesse lesene (0,52+0,52 m).
287
con le sottostanti linee incise.
288
poste tra loro (0,48+0,88 e 0,48+0,88 m).
289 Vedi in questo volume, 25-27 e 29-32.
290 Si nota, infatti, che sia gli incavi per grappe e le tacche di avvicinamento presenti sui blocchi del lato ovest (P15, P20, P30,
P31 e P32), sia quelli ricavati sui blocchi del lato est (P11, P16, P75 e P76) sono disposti alla stessa distanza dai rispettivi spigoli nord del podio.
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lati lunghi, la sequenza verticale delle lastre è la stessa della parete nord del podio291. Per il primo
in situ292: alla lavorazione con scalpello a punta, in corrispondenza delle
modanature di base del podio, segue quella con gradina, impiegata sul resto delle pareti, destinate
291 Vedi in questo volume, 92.
292 Sul lato ovest, blocchi P15, P30-P32, P34; sul lato est P11, P58, P74-76.
Fig. 89 Parete occidentale del podio. In evidenza le linee incise, le tacche di avvicinamento e gli incavi per grappe marmoreo (in basso).
a ricevere le lastre marmoree293
consentono di ricostruire la lunghezza di alcuni elementi del rivestimento e, in particolare, delle due lastre poste a lato delle lesene angolari294 e dei pilastri d’anta; le lastre risultano essere lunghe
295
nel tentativo di ricostruire l’articolazione del rivestimento in corrispondenza dello spazio centrale delle pareti lunghe del podio, sulle quali si conserva una sola tacca di avvicinamento296. Note le
dimensioni di tale spazio297 è possibile stabilire, in via ipotetica, solo il numero complessivo delle
tutta l’altezza del podio, erano composti da sette o al più da otto lastre, mentre a partire dal secondo,
298.
marmoree. La proposta ricostruttiva dei gradini di accesso alla struttura ha già messo in evidenza299
come per tale ambiente il piano di appoggio300, sul quale si imposta il rivestimento parietale, era
posto ad una quota maggiore di quello documentato sulle pareti esterne del podio. Questa differen- za di quota consente di escludere lo sviluppo della modanatura di base all’interno del vestibolo301.
corrispondenza con quello presente sui lati esterni del podio302, mentre gli allineamenti successivi,
via via che si sale di quota, si dispongono alla medesima altezza303. Il rivestimento dei tre lati interni
del vestibolo, a partire dal piano pavimentale interno, prevedeva dunque la sequenza di ricorsi alti rispettivamente 0,47-0,25-0,44-0,46-0,42-0,39-0,36-0,36-0,32-0,16 m. Dal confronto con quanto previsto per i restanti muri del podio emerge il maggior numero di ricorsi utilizzati (dieci contro i nove delle pareti esterne), la diversa altezza dei primi tre ricorsi e il riallineamento dei successivi
293 L’allineamento lungo il quale è possibile seguire il passaggio tra i due sistemi di lavorazione è posto a 0,41 m dal piano di
attesa del basamento del podio.
294 Lo spazio occupato dalle lesene sulle pareti lunghe del podio (0,52 m) è delimitato dalle tacche di avvicinamento presenti sui
blocchi P16 (lato est), P20 e T3 (lato ovest).
295 Si noti come molte delle dimensioni ricostruite per le lastre del lato nord del podio trovino corrispondenza con le misure
previste per le lastre dei lati est e ovest.
296 La tacca di avvicinamento si conserva sul blocco P75 (lato est) e divide perfettamente a metà la lunghezza del podio; tale
si susseguivano in modo alternato. Tuttavia, l’assenza di ulteriori segni di riferimento in prossimità di tale traccia non ci
297 Pari a 6,08 m, misura che corrisponde alla distanza che separa le lesene angolari dai pilastri d’anta della fronte sud. 298
quattro lastre (rispettivamente di 0,96 m o di 0,72 m). Per il secondo e per i restanti ricorsi pari, la distanza tra gli elementi ricostruiti (di 0,32 e 0,88 m) era coperta da quattro o da cinque lastre (rispettivamente di 0,92 o di 0,74 m). È bene, tuttavia, sottolineare che la gamma delle possibili combinazioni tra gli elementi marmorei del rivestimento è, in questo caso, partico-
299 Vedi in questo volume, 75-76.
300 Costituito dal piano pavimentale interno al vestibolo. 301 Vedi in questo volume, 90.
302 Il primo allineamento di incavi per grappa del vestibolo è posto infatti a 1,28 m dal piano pavimentale esterno, mentre la
quota del corrispettivo allineamento delle pareti nord, est e ovest è di 0,97 m.
303 Il secondo allineamento per grappe del vestibolo è posto a 1,54 m dal piano pavimentale esterno, la quota del corrispettivo
allineamento dei lati nord, est e ovest è di 1,49 m; il terzo allineamento si riporta su una quota comune per tutti i lati del podio (1,97 m).
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vestibolo304 e si ricava dalla distanza che separa le piccole tacche di avvicinamento presenti sulle
facce a vista dei blocchi in situ (P55-P57 e P59-P60). Tali tracce si riferiscono al terzo e al quarto ricorso del rivestimento, composti rispettivamente da sei (0,56-0,92-0,84-0,84-0,92-0,56 m) e da
lungo l’asse mediano delle lastre sottostanti ed è verosimile ipotizzare che, così come documentato
ricorsi.
I sedili
All’interno del vestibolo erano disposti i sedili marmorei dei quali un grosso frammento (N1 di ca. 0,825 x 0,84 m; H: 0,47 m) è stato rinvenuto nelle immediate vicinanze del complesso funerario.
e da una seduta liscia, mentre risulta essere privo di schienale. Presi nel loro insieme, i dati rela- tivi al luogo di ritrovamento di N1, la frequente destinazione ad uso funerario di tale elemento, il
304 Per le pareti interne delle ante, come già evidenziato, sulla base degli incavi per grappe, è possibile ricostruire solo le altezze
dei ricorsi del rivestimento. L’assenza di ulteriori tracce di lavorazione e la presenza di lacune nella tessitura muraria non ci consentono di ricostruire la lunghezza delle singole lastre.
Fig. 90 Proposta ricostruttiva del rivestimento marmoreo della facciata meridionale del podio con la disposizione dei sedili lungo le pareti interne del vestibolo.
materiale, le dimensioni e la resa degli elementi decorativi305 ci consentono di attribuire il sedile alla
Tomba Bella. In particolare, l’altezza di N1 corrisponde a quella calcolata tra il piano pavimentale interno del vestibolo e il primo allineamento orizzontale di incavi per grappe (0,47 m). È verosimile ipotizzare che questo spazio fosse occupato proprio dai sedili marmorei, anche se il piano di attesa di N1, spezzato lungo il lato posteriore, non presenta tracce dei corrispettivi alloggiamenti per le grappe. Tuttavia, il diverso trattamento delle facce a vista dei blocchi di travertino sembra confer- mare quanto appena ipotizzato; lungo il primo allineamento di incavi per grappe si passa, infatti, da
- na306. I sedili originariamente dovevano essere accostati alle pareti del vestibolo in corrispondenza
della parte scalpellata e la loro seduta doveva costituire il piano d’imposta per il primo ricorso delle lastre del rivestimento307.
305 Vedi in questo volume, 160-161. 306
membrature architettoniche o per le lastre particolarmente spesse si era soliti aumentare lo spazio necessario a loro disposi- zione scalpellando la porzione di parete corrispondente (cfr. BRUTO, VANNICOLA 1990, 332; GIULIANI 2006, 189-190).
307
interno al vestibolo corrisponde con quello calcolato per le pareti esterne del podio.
Fig. 91 Proposta ricostruttiva della facciata meridionale del primo ordine della Tomba completa del rivestimento marmoreo.
97