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Gli attori dell’animazione: la relazione & il gruppo

Nel documento XXV LA SOCIETÀ FORMATIVA (pagine 62-69)

l’animazione e i linguaggi del corpo Tiziano Battaggia

6. Gli attori dell’animazione: la relazione & il gruppo

Nell’ambito dell’animazione, come ci ricordano Floris e Pollo (1992, pp. 38-39)

una relazione è animata quando si verificano contemporaneamente tre condizioni: il riconoscimento della diversità, la disponibilità reciproca ad apprendere, l’abilità nel cambiamento.

Tali condizioni sollecitano le motivazioni verso la socializzazione e la parteci-pazione, facilitano, quindi, le diverse forme di integrazione sociale, e sono fon-damentali per favorire quelle abilità utili per gestire in modo significativo i rap-porti con il contesto di interazioni di riferimento e con l’ambiente di apparte-nenza. Il fulcro di questi processi è costituito dal gruppo. Come ci ricorda Bion (1991), il gruppo, nella sua dimensione di gruppo di lavoro, capace di dominare fantasie, pensieri irrazionali ed esperienze emotive, è potenzialmente il grande motore della salute mentale. Per l’autore il gruppo è la collocazione naturale del lavoro umano. Gli uomini possono in certi casi lavorare da soli, ma è la loro as-sociazione in gruppo con gli altri a far sì che il lavoro contribuisca alla sopravvi-venza e alla soddisfazione del genere umano. I membri dei gruppi di lavoro han-no l’opportunità di sperimentare direttamente le conseguenze del proprio com-portamento e di apprendere dalla propria esperienza.

Il gruppo è quindi una risorsa preziosa per favorire lo sviluppo equilibrato delle persone, per stimolarne l’apprendimento di nuove strutture e facilitarne i cambiamenti. Infatti, in molti casi, favorendo la soddisfazione dei bisogni di ac-cettazione, di relazione, di espressione personale, riconoscendo e valorizzando la soggettività e promuovendo la comunicazione, appare possibile intervenire in modo efficace su modalità comportamentali di tipo aggressivo, oppure impron-tate a forme di isolamento o di passività e su stati di inibizione o di frustrazione, e prevenire perciò successive forme di disagio. Attraverso relazioni di gruppo si-gnificative è possibile scoprire le proprie risorse e capacità, e compiere rapidi 62

progressi migliorando di conseguenza nei comportamenti e nei rapporti inter-personali. Ciò può avvenire in contesti comunicativi che, per mezzo di differenti linguaggi e diversi strumenti, permettono di sperimentare una dimensione so-ciale di gruppo. Se tale dimensione è adeguatamente consapevolizzata, il gruppo diviene qualcosa di più della semplice somma dei membri che lo compongono e delle loro singole potenzialità. Uno dei presupposti centrali è connesso all’idea che ciascuno di noi costruisce il senso dei percorsi della propria esperienza anche e soprattutto attraverso lo scambio interattivo che consente la co-costruzione re-ciproca delle conoscenze e delle competenze.

In tal senso, possiamo dire che le relazioni animative costituiscono vere e pro-prie architetture, che creano il gruppo e ne mobilizzano i membri, se l’animatore che opera in questo paesaggio è capace di farsene carico, assumerle non solo co-me dati d’esperienza, ma anche per le rappresentazioni che veicolano, la cui let-tura fornisce valide indicazioni riguardo le proposte di intervento, a tutto van-taggio dello sviluppo sociale. Al contrario, l’escluderle dalla prospettiva della propria azione professionale rischia di generare collusioni e incomprensioni, compromettendo i processi d’integrazione.

L’animatore, come afferma Triani (2001), è coinvolto in un movimento verso l’esterno e verso di sé. Il primo inizia con l’azione di sensibilizzare e continua con il far esprimere per giungere a rendere partecipi le persone mettendo in comune il loro modo di vedere, di agire ed elaborare il loro rapporto con il mondo. Nel se-condo l’animatore attiva la sua sensibilità per porsi in attenzione con ciò che sta accadendo, lasciandosi provocare dagli eventi per andare in profondità a leggere ed elaborare ciò che prende vita dal processo, e ciò che intende porre all’attenzione degli altri.

Conclusioni

In questo saggio breve si è esplorata l’animazione come pratica educativa, socia-le, di aiuto alla crescita e di coesione nel gruppo. Si è posto l’accento sull’impor-tanza che riveste nell’animazione l’apprendere dall’esperienza e il compartecipa-re. In una situazione animativa, infatti, ciascuno è chiamato a esaminare critica-mente la propria azione per tornare ad essa sperimentando nuovi modi e forme dell’agire e della relazione. Si è cercato di delineare le sue finalità fondamentali: l’aumento della libertà e del potere di persone, gruppi e comunità. A conclusio-ne, è presentata la struttura di un metodo, che aiuti a descrivere in sintesi il pro-cesso dell’intervento animativo. Propro-cesso nel quale convergono tecniche di vita, materiali compositi e multiformi, espressioni creative, relazioni molteplici e va-riegate.

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Assunzione del ruolo. Accettare di essere in rapporto ad un gruppo in una situa-zione disimmetrica, che implica la responsabilità personale di quanto avviene nel gruppo.

Relazione. Èl’ambito privilegiato del lavoro animativo. Ciò che acca-de nella relazione mi riguarda, mentre ciò che accaacca-de fuori fa parte della vita. Stare nella relazione favorisce l’integra-zione tra l’obiettivo del lavoro e me stesso.

Rielaborazione. Il lavoro nella relazione avviene attraverso la rielaborazio-ne, che mi permette di comprendere gli avvenimenti, in-vece di subirli.

Azioni congruenti. Cogliere il punto d’urgenza, l’emergente, aiutare il gruppo ad elaborarlo nell’attività per realizzare un prodotto signi-ficativo, che rappresenti la situazione in quel particolare momento. Il significato sta nel cambiamento: è il prodotto che lo svela.

Continuità. L’esperienza, favorita dall’identificarsi del gruppo nella storia – gioco – metafora comune, può ripetersi ad ogni nuovo incontro e riprendere dal punto in cui ciascuno si trova nel suo essere psicologico ed emotivo.

64 Tiziano Battaggia ASSUNZIONE DEL RUOLO RELAZIONE RIELABORAZIONE AZIONI CONGRUENTI CONTINUITÀ L’ANIMATORE & IL GRUPPO

Sfondo. Riguarda la qualità delle azioni del contenere, dell’acco-gliere e del comprendere.

Emergente. In uno sfondo capace di contenere le diverse parti, ciò che all’inizio viene percepito come disturbo o difficoltà può es-sere rielaborato per aiutare il gruppo a raggiungere un li-vello più alto d’integrazione.

Relazione. Il piacere e la motivazione, il rifiuto e la rabbia acquistano senso nella relazione con un animatore, che attraverso l’at-tività offre un linguaggio per la loro espressione.

Ascolto. I soggetti coinvolti, visti e sentiti, possono a loro volta al-lentare le tensioni interne per vedere e sentire ciò che ac-cade intorno a loro: passare dal dirsi al dire per l’altro e con l’altro “ciò che li riguarda”.

Integrazione. Rappresenta il passaggio dall’io al gruppo, dove si amplia l’area dei significati, e diventa possibile per ciascuno pro-durre azioni, pensieri, attività e giochi che arricchiscono l’esperienza comune e consolidano la propria identità.

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Far agire l’anima: l’animazione e i linguaggi del corpo

SFONDO EMERGENTE RELAZIONE ASCOLTO INTEGRAZIONE L’ANIMATORE & IL CONTESTO

Proposta d’attività. L’attività non è neutra, perché nessun’azione può essere pensata slegata dal contesto e dalle relazioni. L’animatore presta al gruppo un linguaggio per fare in modo che possa parlare di sé e dei suoi bisogni.

Azioni tracce. Ciò che è fuori (concreto), passa all’interno attraverso le sensazioni – emozioni che lo trasformano in immagine (idea – simbolo), e ciò che è dentro si concretizza all’ester-no nell’espressione della traccia, in un prodotto.

Lettura codice. Leggere le tracce, anche le più labili, avvia l’esperienza del-la comprensione e deldel-la costruzione di un codice di comu-nicazione, che permette di dare una forma alla relazione.

Espressione creatività. La creatività, quale qualità di base che consente a ciascuno di scegliere, tra le tante possibili, le strategie di comporta-mento più rispondenti agli obiettivi che si propone, è fa-vorita da situazioni oblique, nelle quali ciascuno può espri-mersi in rapporto alle sue potenzialità ed ai suoi bisogni più profondi.

Significato dell’esperienza. Riguarda la capacità di collocare e collocarsi in un

rap-porto che dia senso e respiro ad ogni elemento.

66 Tiziano Battaggia PROPOSTA D’ATTIVITÀ AZIONI TRACCE LETTURA CODICE ESPRESSIONE CREATIVITÀ SIGNIFICATO DELL’ESPERIENZA L’ANIMATORE & L’ATTIVITÀ

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