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Gli effetti della perdita di redditività delle banche

V. GLI INCUMBENT E LA REAZIONE ALLA NASCITA DEL FINTECH

2. La struttura del sistema bancario nei paesi dell’Unione Europea

2.3 Gli effetti della perdita di redditività delle banche

La crisi economica ha provocato profondi stravolgimenti nel settore bancario; nello specifico, ha modificato le dinamiche macroeconomiche, le evoluzioni sociali, regolamentari e tecnologiche. Tutto ciò ha influito sull’andamento dell’intero settore.

A causa della bassa redditività conseguita, dovuta principalmente alle cause elencate in precedenza, le banche hanno intrapreso una diversa strada che conduce alla valutazione di fonti di ricavo alternative. In sostanza, la scelta consiste nel valorizzare il consolidamento della propria offerta e l’innovazione nei servizi, così da riuscire ad incrementare il valore dei ricavi commissionali, al fine di contrastare la progressiva ricomposizione del margine di intermediazione.

Con lo scopo di perseguire questo obiettivo, le banche operano per incentivare una gestione volta ad una maggiore efficienza, in modo che la diminuzione dei costi consenta loro di aumentare la profittabilità. Affinché tale obiettivo sia raggiunto è stato necessario attuare una revisione dell’intero sistema, focalizzata principalmente sulla modifica del delivery model. Ad aiutare nel processo di cambiamento è stato anche un approccio progressivamente più digitale, diretto e meno fisico. I principali costi operativi che una struttura bancaria deve sostenere sono inerenti alle infrastrutture (sportelli bancari) e alle risorse interne (il personale dipendente). Quindi per operare la diminuzione dei costi necessaria a rendere più efficiente l’attività bancaria, è stato attuato un ridimensionamento del sistema distributivo. Per l’appunto, in uno studio condotto da KPMG è emerso che tra il 2009 e il 2018 il numero di sportelli bancari del campione analizzato si è ridotto di circa 11.500 unità (- 37%) tra filiali italiane ed estere. Nello stesso periodo anche il numero di dipendenti si è ridotto di circa 11.2000 unità (-26%)277. Infatti, come si può notare in Figura 36, il numero degli sportelli bancari è diminuito costantemente dal 2005 al 2016, e di conseguenza anche la concentrazione del mercato, proseguendo un trend iniziato nel 2015. Inoltre, nel 2016 è proseguito il calo dell'attività di fusione e acquisizione, sia in termini di numero che di valore delle transazioni. Tuttavia, i dati per la prima metà del 2017 indicano un aumento del valore di tali attività.

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Figura 36: Number of credit institution from 2005 to 2016278

Il trend di assorbimento di capacità produttiva è ravvisabile in tutti i paesi dell’Eurozona, inclusa l’Italia. Tra questi gli stati che hanno subito il maggiore calo sono stati l’Olanda (-112), la Germania (-71) e l’Austria (-64).

Al contempo, il calo del numero di unità bancarie nell’area dell’euro si è riflesso nell’aumento dei due indicatori chiave della capacità del sistema bancario (nella maggior parte dei paesi europei): popolazione per filiale e popolazione per dipendente bancario.

Dalla Figura 37 si comprende che il numero di abitanti per filiale ha avvertito un forte aumento tra il 2008 e il 2016. Tra i Paesi più colpiti da questo orientamento vi sono: Estonia, Olanda, Lituania e Lettonia.

Figura 37: Population per local branch in euro area countries in 2008, 2015 and 2016279

Dalla Tabella 13 si nota che i Paesi dell’Eurozona con un più elevato tasso di popolazione per istituto finanziario sono Grecia, Spagna, Slovacchia, Olanda e Francia, mentre tra questi Stati quello con maggiore apporto di popolazione per filiale è l’Olanda. L’Italia si trova tra i dieci considerati,

278 European Central Bank (2017), Report on financial structures 279 Ibidem.

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infatti nel 2016 vi erano 99.218 abitanti per istituto di credito e 2067 abitanti per filiale, inferiore alla media europea.

Tabella 13: Euro Area banking sector capacity indicators in 2016 (the top ten with a higher value of “population per credit institution)280

Dall’osservazione degli sviluppi dal 2005, si evince che vi è stato un uso sempre più efficiente delle risorse nei settori bancari dell’Eurozona, ma, nonostante ciò, non si è ancora riscontrata una diminuzione del rapporto cost/income nei Paesi di maggiore dimensione.

Un altro fattore di particolare rilevanza nel processo di razionalizzazione del sistema bancario sono le fusioni e le acquisizioni. Nell’Eurozona, a partire dal 2007, questo fenomeno ha subito un costante declino, sia in termini numerici (Figura 38) di transazioni portate a compimento che in termini di valore delle stesse. Nel 2016, infatti, il valore delle transazioni ha raggiunto il suo più basso livello dal 2000.

Figura 38: Bank M&As – number of transactions281

280 European Central Bank (2017), Report on financial structures 281 Ibidem.

Population per credit institution Population per branch Population per ATM Population per bank employee Assets per bank employee Population density Greece 283,783 4,624 1,588 253 8,253 82 Spain 224,484 1,613 931 249 14,589 92 Slovakia 187,269 4,2 1,983 274 3,696 111 Netherlands 177,396 10,173 2,417 198 28,732 410 France 150,243 1,794 1,101 166 20,725 106 Belgium 122,511 3,367 716 206 20,136 369 Slovenia 108,665 3,541 1,221 205 3,997 102 Italy 99,218 2,067 1,202 205 13,29 201 Portugal 71,232 2,096 666 222 9,191 112 Germany 48,462 2,575 951 131 12,406 231 Euro area 2016 67,341 2,278 1,064 174 15,823 120 Euro area 2008 47,898 1,731 1,035 141 13,952 122

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Un altro fattore necessario al perseguimento dello scopo di ottenere una maggiore efficienza è una più elevata digitalizzazione dei processi, come affermato da Jochnick (2020) «Banks (…) must scale

up their technological investment – both by digitising their legacy systems and by incorporating advanced analytics

into their risk management practices»282. La Jochnick, infatti, indica i Paesi scandinavi come un esempio

di ottimizzazione dei processi. Nonostante ciò, è opportuno considerare che «IT investments are costly

for banks in the short term, with potential profitability gains accruing over a longer time horizon283». Quindi, per

ottimizzare il procedimento è necessario che lo sforzo di digitalizzazione e miglioramento tecnologico delle banche sia appoggiato da un business model rinforzato e da una regolamentazione a favore del cambiamento.

Altrimenti, se non vi sarà una pronta risposta da parte delle banche all’innovazione del sistema tecnologico, queste soccomberanno alla concorrenza pressante di altri player che stanno iniziando ad entrare nel mercato, di cui parleremo in seguito.

I principali trend del 2019 dall’elaborazione effettuata dalla BCE sono stati284:

- Ulteriore calo, in media del 6,3%, del numero di filiali bancarie nella maggior parte degli Stati membri dell'UE;

- calo del numero di dipendenti bancari in media dello 0,9%;

- La quota del totale attivo delle cinque maggiori banche, a livello nazionale, varia dal 28% al 97%.