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5.2.3 Gruppo AM_3: fondazione su trave corrente, elevato ad intelaiatura lignea

Fig. 45 - Ricostruzione ipotetica del gruppo tecnologico R_5

Questo gruppo, pur testimoniato solamente da 12 evidenze, è quello che presenta le potenzialità ricostruttive più interessanti, in quanto si tratta per la maggior parte di evidenze costituite da resti materiali straordinariamente conservati come i casi, già molto noti, di Ferrara e Fidenza.

La caratteristica principale è la presenza, come modalità fondazionale, di una trave corrente alla quale si associano elementi verticali. Questa intelaiatura, i cui giunti non sempre sono noti, costituiva anche l’elevato.

In due casi ev. 5 - Ferrara ed ev. 19 - Fidenza, le travi presentano i fori di alloggiamento per i montanti verticali, mentre in altri due, ev. 18 - Fidenza ed ev. 12 - Ferrara la trave presentava una scanalatura per l’alloggiamento di assi per le pareti lignee.

La trave è posta in alcuni casi entro un cavo di fondazione con alcuni accorgimenti per l’isolamento dall’umidità. Anche per i montanti verticali sono state riscontrate pietre battipalo. Quanto agli elevati erano quasi sempre di interamente lignei, costituiti da assi posti affiancati in verticale o in orizzontale. L’ev. 10 – Ferrara è particolarmente interessante in quanto mostra un sistema di connessione delle assi che erano appoggiate (così è riportato dagli scavatori345) alla struttura principale e connesse tra loro tramite una scanalatura sul lato lungo.

Dal punto di vista cronologico le evidenze di questo gruppo compaiono alla fine del VI secolo ed hanno la maggior diffusione tra XI e XII secolo.

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Territorialmente sono maggiormente diffuse nella regio VIII FERRARA – San Romano

Un altro scavo a Ferrara ha restituito i resti di un edificio in legno databile tra l’XI e il XIII secolo, eccezionalmente conservati.

L’edificio 13 in particolare presentava perimetrali impostati su una trave corrente larga 0, 20 m e spessa 0,15 m che aveva una scanalatura larga 0,03 m. La trave più a N aveva alloggiamenti per incastri tenone-mortasa, che, secondo l’interpretazione degli scavatori, erano atte a sostenere una muratura in assi di legno sovrapposte in orizzontale di modo da facilitare lo scorrimento della pioggia, oppure assi di legno affiancate in verticale sostenute da elementi strutturali che si impostavano sugli alloggi tenone-mortasa.

Fig. 46 – Veduta dell’edificio 13 (GADD,WARD PERKINS 1991, p 110). Si noti la trave orizzontale con scanalature nella parte superiore della fotografia.

Confronti

La tipologia di struttura sopra descritta trova confronti con strutture che vengono definiti timber

framed buildings. Sempre a Londra lungo le sponde del Tamigi sono stati rinvenuti esempi di questi

edifici con datazioni a partire dall’XI secolo. Per gli studiosi inglesi il passaggio dalle abitazioni fondate su pali agli edifici ad intelaiatura lignea costituì anche un aumento del valore degli immobili in quanto la “nuova” tecnica li rese più durevoli 346.

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Per quanto riguarda la Francia questa tecnica è comparabile con il pan de bois, che ancora oggi sopravvive in alcuni edifici.

Fig. 47 : ricostruzione di un edificio di XIII secolo rinvenuto sulle rive del Tamigi (MILNE 1992)

Su tale tecnica costruttiva la letteratura è davvero amplissima347. Tuttavia mancano studi sulle sue origini, ovvero su edifici anteriori al XIII secolo come quelli rinvenuti in Italia. A Boscherville in Normandia, presso la collegiale di S. George si segnala il rinvenimento di un edificio con caratteristiche simili a quelli presentati, con montanti verticali impiantati con giunti tenone – mortasa su una trave corrente, databile ai primi decenni del XII. Nello stesso edificio negli altri perimetrali i montanti verticali sono fondati su uno zoccolo in pietra, elemento che è caratteristico del pan de bois francese e del quale questo sito rappresenta una delle prime testimonianze348. Non solo: la fase precedente di XI secolo presenta caratteristiche comparabili con le evidenze del gruppo AM_ 2.1, testimoniando anche in questo caso il passaggio da una struttura su pali verticali ad una ad intelaiatura lignea.

347 Tra i riferimenti più recenti si veda ALIX 2013,con bibliografia precedente.

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5.3 – Contestualizzazione

Alla descrizione dei caratteri costruttivi si aggiungono ora i dati relativi alla cronologia ed alla distribuzione territoriale relativamente ad ogni gruppo di evidenze.

In termini assoluti le evidenze del gruppo AM_2 con le loro varianti sono le più diffuse, seguite da AM_1 e AM_3 (Grafico 8).

Questo dato dice poco se non inserito in una scala cronologica assoluta (Grafico 9): le evidenze del gruppo del tipo AM_1 con fondazioni in muratura sono predominanti tra IV e V secolo, ma non scompariranno mai, anzi, nel VII secolo tornano ad essere predominanti. Al contrario, tra VIII e X secolo le tecniche riconducibili al gruppo AM_2 sono decisamente predominanti rispetto alle altre. A partire dall’XI i tre gruppi sono presenti praticamente in egual maniera fino alla fine del XII secolo.

L’uso della pietra non viene quindi mai abbandonato, anche se in associazione al legno. Mentre le strutture completamente in legno diventano preponderanti a partire dal VII secolo.

AM 1 32% AM 2 57% AM 3 11% i

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Se questo fenomeno sia frutto di un percorso involutivo delle conoscenze tecniche lo si vedrà quando tecniche romane ed altomedievali saranno messe in relazione nei capitoli successivi. In base a quanto rilevato per ogni singolo gruppo tecnologico è interessante notare come l’apparizione delle strutture su trave corrente AM_3 si datino a partire dal VII secolo con un’intensificazione a partire dall’XI. Al contrario le strutture fondate su montanti verticali AM_2, hanno la loro maggiore diffusione tra IX e X secolo. Sembrerebbe quindi che anche in Italia si verifichi un passaggio dalle tecniche su montanti al cosiddetto pan de bois o timber framed. In alcuni siti, come Ferrara, le tecniche coesistono, segno che differenti tecniche permangono in uso anche dopo l’introduzione di altre.

In una distribuzione territoriale abbastanza omogenea risaltano solamente l’elevata presenza di evidenze del gruppo AM_3 in Emilia Romagna e della predominanza del gruppo AM_1 nella regio IX. Quest’ultima è l’unica regione dove prevalgono le evidenze che dimostrano un uso della pietra combinato a quello del legno, mentre nelle restanti, in particolare nell’VIII, le strutture in legno sono nettamente prevalenti (Grafico 10)

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I contesti d’uso, quando è stata individuata la funzione dell’edificio, sono per la maggior parte abitativi, in qualche caso produttivi o misti. Un caso, quello di Carvico (BG) è stato interpretato come edificio religioso, anche se permangono dei dubbi . Altro discorso molto complesso e che è stato a lungo dibattuto è chi fossero gli abitanti di queste case, ma le testimonianze archeologiche, tranne casi isolati349 non consentono di formulare ipotesi precise.