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Il problema fondamentale che si è individuato per lo studio delle architetture in materiale deperibile è la sostanziale mancanza di un contributo di sintesi frutto dell’analisi puntuale del dato archeologico per quanto riguarda l’età romana, mentre per il periodo medievale si rimanda ai già citati lavori di Vittorio Fronza238.

Si è deciso pertanto di procedere allo spoglio sistematico della bibliografia edita per estrapolare quanto di interesse per questo studio: l’evidenza archeologica di costruzioni in materiale deperibile. Si preferisce il termine evidenza239 poiché, come si vedrà, nella maggior parte dei casi non si tratta di elementi riconducibili a strutture definite, bensì, di unità stratigrafiche negative o in giacitura secondaria (ad esempio crolli); indizi che testimoniano la presenza di un determinato tipo di tecnica che si cercherà di rendere intelligibile nei capitoli successivi, sia attraverso lo studio dei casi più chiari, sia attraverso il confronto con altri ambiti territoriali. Quanto all’espressione “materiali deperibili” in letteratura è ormai comunemente utilizzata in sostituzione al più connotato “edilizia povera”, desueto in quanto i ritrovamenti archeologici hanno ormai ampiamente dimostrato che si trova anche in contesti privilegiati240. Altre espressioni diffuse sono “architetture / strutture leggere”, più comuni nella letteratura relativa all’Alto Medioevo. Con “architetture in materiale deperibile” si intendono qui tutte quelle strutture che sono state costruite con elementi vegetali o minerali che non hanno lunga durata in mancanza di manutenzione, anche in associazione all’uso di materiali durevoli.

I dati sono stati raccolti inizialmente attraverso lo spoglio degli strumenti informativi ufficiali delle soprintendenze quali Notiziari e Quaderni, nonché delle più importanti riviste specializzate

238 FRONZA 2011,BACCHETTA 2003

239 Termine traducibile con l’inglese “features interfaces” introdotto da Harris con la pubblicazione del suo manuale nel

1979 (HARRIS 1979,p. 45), che descrive un momento del processo di stratificazione

240 Cfr. BACCHETTA 2003,p.119.L’evoluzione della terminologia si evince anche dai titoli dei più importanti

articoli in materia. SANTORO BIANCHI 1994,ORTALLI 1995: “Tecniche costruttive povere”; MAGNI 2000: “edilizia in materiale deperibile”.

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riguardanti l’Italia Settentrionale241. In un secondo momento si è proceduto all’approfondimento dei record ottenuti in questo modo, attraverso la ricerca mirata di contributi specifici riguardanti un determinato sito, con la consultazione di monografie, quando disponibili. La qualità delle informazioni raccolte è molto variabile ed influisce necessariamente con l’affidabilità del campione, tema che per la sua complessità sarà approfondito nel paragrafo successivo. Il livello di approfondimento della ricerca è stato deliberatamente limitato ad uno spoglio della letteratura principale, completo, ma certamente non esaustivo della totalità delle pubblicazioni242, operazione che per questioni di rapporto costi temporali / benefici, a causa dell’ampiezza spazio- temporale del campione non è stata praticabile in questo caso.

L’area di indagine che si è scelto di analizzare è l’Italia Settentrionale, quindi gli attuali Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia- Giulia, corrispondenti alle regiones augustee VIII Aemilia, IX Liguria, X Venetia, XI Transpadana. Sono esclusi i territori che in antichità erano al di fuori degli attuali confini italiani, come la penisola istriana. Inoltre si è deciso di non considerare nel campione i siti al di sopra dei 500 m s.l.m., posti in aree dove l’ambiente naturale ha un’influenza decisamente maggiore che in pianura nella scelta dei materiali da costruzione243, e non mette in evidenza quindi le differenze tra soluzioni costruttive, che sono invece centrali per lo scopo finale di questo studio.

L’intervallo temporale che si è scelto di prendere in considerazione è compreso tra il II secolo a.C., periodo a partire dal quale il controllo dei territori sopra citati da parte dei Romani era avanzato sia in ambito urbano che rurale, e il XII secolo d.C. quando le autonomie territoriali locali non erano ancora così strutturate da influenzare il costruito, che coincide con una netta ripresa dell’edilizia in pietra244.

Nei capitoli successivi con la dicitura “età romana” si intenderà il periodo compreso tra il II secolo a.C. ed il IV secolo d.C.. Con “alto medioevo” sarà invece definito il periodo compreso tra V secolo

241 Antichità Altoadriatiche 1972 – 2010, Udine; Annali benacensi. Rivista del Gruppo Archeologico Cavriana 1974 – 2007,

Cavriana; Aquileia nostra : bollettino dell'Associazione nazionale per Aquileia, 1973 – 2010, Aquileia;

Archeologia ad alta velocità in Emilia : indagini geologiche e archeologiche lungo il tracciato ferroviario : atti del convegno (Parma, 9 giugno 2003) a c. di M. BERNABÒ BREA e R. VALLONI , 2008, Firenze; Archeologia dell’Emilia Romagna 1997 – 1999, Firenze; Archeologia in Liguria 1967 – 2005, Genova; Archivio storico lombardo 1973 – 2011, Milano; Bollettino della società piemontese di archeologia e belle arti, 1970 – 2010, Torino; Ligures: Rivista di Archeologia, Storia, Arte e Cultura Ligure 2003 – 2009, Bordighera; Mélanges de l'École française de Rome. Italie et Méditerranée 1989 – 2011, Parigi; Notiziario della soprintendenza archeologica della Lombardia (NSAL), 1981 – 2009, Milano; Quaderni del Centro studi lunensi 1976 – 2004, Luni di Ortonovo; Quaderni di archeologia dell’Emilia Romagna 1998 – 2010, Firenze; Quaderni di archeologia del Mantovano: rivista del gruppo archeologico ostigliese

1999 – 2007, Mantova; Quaderni di archeologia del Veneto (QdAV) 1985 – 2010, Venezia; Quaderni della Soprintendenza

archeologica del Piemonte, 1982 – 2010, Torino; Quaderni friulani di archeologia: pubblicazione annuale della Società friulana di archeologia 1999 – 2009, Udine; Papers of the British School at Rome 1970 – 2011, Londra.

Rivista archeologica dell'antica Provincia e Diocesi di Como. Antichità ed arte : periodico della Società archeologica comense 1986

– 2008.

Rivista di studi liguri: organo ufficiale dell'Istituto internazionale di studi liguri 1976 – 2007, Bordighera.

Sibrium: collana di studi e documentazioni. Rivista del Centro di studi preistorici e archeologici, Musei civici di Villa Mirabello, Varese, 1979 – 2009.

242 Si osservi in Appendice I, per capire quanta differenza possa fare un’indagine mirata solamente su di un

territorio, la quantità di dati rilevati per la città di Mediolanum (ANTONINI 2011)in età romana in confronto alle altre realtà urbane. In questo caso erano state prese in considerazione anche vecchie pubblicazioni e riviste locali a bassa diffusione.

243 Vd. supra letteratura su abitazioni in fascia alpina e in particolare SANTORO BIANCHI 1992,a proposito del sito

di Castelraimondo.

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d.C. e XI secolo d.C.. Con “tardo antico” si farà invece riferimento al periodo della transizione compreso tra III sec. d.C. e VI sec. d.C.245.

Un orizzonte temporale così ampio è necessario per studiare l’evoluzione di soluzioni costruttive frutto di un sapere diffuso, che solo sulla lunga durata lasciano intuire differenze ed innovazioni246.

245 Periodizzazione tradizionalmente accettata: cfr VITOLO 2000,pp. XXX - XXXII. 246 L’esito di un approccio di questo genere è stato pubblicato in DE CHAZELLES 2009.

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