1. r.e rBstA
NELL'ASSroLocrA TNTEGRALE- Il
petsonalismo, che considera l'uomo nella sua globalità, foca-lizzail
suo obiettivo non solo sull'Éomo sornaticuslsil'homo
ui-uens, sull'homo laborans, sull'boruo sapiens, stt77'homo diligens, sulf'bomo religiosus, ma anche srt17'horno ludens.A
motivo dell'as-siologia completa di riferimento, che coinvolgeil
livello fisico, psico-afiettivo e spirituale, non solo nel momentoiella reciproca inìerse-cazione-
come abbiamo visto-
ma anche in quello della ri-creazioneo
restattazione delle energiedei vari livelli
logorati.-
Tommaso d'Aquino,in virtù
della sua anròpologia personali-stica e unitaria, considerail
gioco come <( remisiioinirni a
rebusagendis per
ludiua
uerba ael lacta >>':
un necessario momento dic_rescita, mediante
il
« riposo dell'anima » che è dato dall,esperienza del piacere dell'essere. << L'uomo-
precisa S. Tommaso-
èome habisogno del riposo fisico per ritemprare
il
corpo,il
quale non può lavoraredi
continuo per la limitaziòne delle suè energie, così ne ha bisogno per l'anima le cui forze sono adeguate solo pér determinati impegni. Perciò, quando l'animasi
occupaoltre le
sue forze in qu-alche lavoro,,.sentelo
sforzoe la
fatlca, specialmente perché nelle attività dell'anima collabora ancheil
corpo[...]
Ebbene,co-"
la
fatica fisicasi
smaltisce col riposo del corpo, cosìla
fatica del-l'anima deve smaltirsi col riposo deldel-l'anima. Orail
riposo dell'ani-ma è il^piacere, come abbiamo detto sopra nel Trattato delle pas-sioni »>2.t S. Th., II, IIae, s. 168, a.2.
2 Ibidem.
139
Nell'esetcizio ludico della petsona sono chiamate
a
raccolta le dimensioni più diverse, da quella corporale variegata a quella spin-tuale dell'inielligenza, della volontà, della fantasia creattice, a quella della socialità come integrazionedell'io
coltu
e con I'intelaiawta più vastadi
teciprocità.In
garadi
abilità, conlo
stiledi
gratuità e èon l'obiettivo dell'esperienza della libertà, con l'effetto costitutivo del gaudioe
della soddisfazione.11 gioco
è
l'esptessione della dimensione ludica della persona,di
cui è momentodi
armonia proprio perchéle
difierenziate ener-gie convetgono per rinfrancare l'essere intero.-
Già nel mometto
esteticosi
sperimentala
sintesiffa le
sferedella ragion pura e della ragion pratica, con l'obiettivo al godimento estetico delfarmonia sperimeniata.
Nel
momentodel
gioco, alla gioia del bello contemplatosi
sostituisceil
piaceredell'autorealiz-zazione
allo
statopuro
nel diuertimento.L'espetienza estetica e quella ludica si avvicinano e, sotto certi aspetti,
-si
fondono, come 1'anuopologia filosofica
e
teologica di Jùrgen Moltmann oggi sottolinea 3.Nel
suo otizzonte rigidamente inffascendente,F.
Nietzsche fa approdare alla festa pan-cosmicail
Superuomo, attraverso la media-zione della consapevole accettazione dell'eternoritorno
del mede-simo.È
questa « la felicità del circolo >> a.In
questa visione l'horno aesteticus el'hono
ludens coincidono.Nella concezione personalistica, invece, ove l'uomo non è
assor-bito dal
pan-cosmico ma restal'unità
originale imiducibile, mai mezzo, sempre fine, la dimensione ludica del gioco non ha obiettividi
armonia cosmicain
esclusiva, ma invecedi
ctescita del singolo, come autorealizzazione allo stato gratuito.È proprio
di
qui che si dipartono specificazioniulteriori
del di-vertimentoin
un'àntropologia plenaria, qualiil
carattere deldisin-teresse e non del guadagno: finirebbe altrimenti per essere vissuto come
un
lavorol e quellodi
ritmicità e posizione dialettica con la laboriosità: setutttla vita
fosse gioco, mancherebbela
soddisfa-zione dell'alteff:.rlnza deiritmi; il
caratteredi
gratuitàdi
obiettivo, sì da non confondersi conahe
attività che mirano pure alle soddi-sfazioni ma non deltipo
dell'autorealizzazione pura,Anche
infatti il
lavoro può portare alla soddisf azione, maque-3 Cfr. ,. MoLTMANN, Il eioco, Brescia 1971.
4 rn, NrerzscHr, La gaia scienza, it Opere, Y,2, p. )41
sta è
in
combinazione col guadagno.Lo
specifico della gratuità fa anticipare l'esperienzadel
regno dellalibertà e
della socialità ar-monica, nella quale persona e comunità restano polaizzatee
pur atticolate nel rispetto e nel riconoscimento del valore, nello stimolo alpiù
essere, per farepiìt
essere.Jùrgen
Moltmann
sottolineail fatto
chei
grandi fondatori religiosi, come anchegli autori di
scienze mistichee
ascetiche,hanno considerato
il
gioco,la
festa,ra gli
archetipi privilegiati, per poter parlare dell'obiettivo del regno perfetto, a cuiin
defini-tiva l'uomo anela.Parlando nell'orizzonte dell'escatologia cristiana, la
vita
futuraè
stata considerata come un << movimento a girotondo dei redenti, nella pienezzatrinitaria di Dio e
come un'armonia completa tra I'animae il
corpo. Essa non ha speratoun
cielo senza terra per delle anime senza corpo, bensìun
nuovo corpo spiritualizzato eliberato dalle repressioni della legge
e
della morte.Le
immagini dellavita futura non
provengonodal
mondo dellalotta e
dellavittoria,
del lavoro e del successo, della legge e della sua applica-zione, bensì dal mondo della fiducia primordiale propria del bam-bino r> s.La f.esta è la percezione
di
pienezza che si gusta, durantel'atti-vità
ludica, come meta proletticamente vissuta. Essa raggiungeil
suo culmine secondo
il
gradoin cui si
sperimentala
sua riuscitain
anticipo.Festa è clima sia nella fase della preparazione che nel momento della rcalizzazione e del suo successo.
È
ovvio chela
festa, come ogni altra espressionedi
autotra-scendimento, si risolvein
un'incessante prornàssa dell'ulteriore.Quanto
più
radicati sonoi motivi da cui
nascela
festa nel centro della persona, tantopiù il
suo vissuto sarà profondo e du-raturo.5 y. uoltnaexw, ll gioco, o. c., pp. 55-56.
t4t
Nella visione del personalismo teocenmico
di
Don Bosco, la di-mensione ludica-
sia come atttazione del gioco che come climadi
festa, che come spiritodi
allegria-
occupa una centralità indi-scussa e cafattefistica.Osserva
A.
Caviglia che l'originalità del Nostro << stanel
va-lore salesiano della ricreazione, nel valore dato alla giocondità, alle-gria, serenità lieta della educazione »> 6.Più
avantila
chiama « la trionfante novità »> 7 in Don Bosco. E alttove: << L'allegtia è l'unde-cimo comandamento. Chi entta in una casa sua non può non veder subito cheè
nel regno della gaiezza ela
nota dominante è l'alle-gtia >> 8.<< Sua divisa
-
afietmail
Ballesio, ex-allievodi
Don Bosco- fu il
" Seraite Dorninoin laetitia"
>>e.I1 biografo precisa che questo << Seruite