• Non ci sono risultati.

I primi due termini del uinomio boschiano - ragione e reli

Nel documento DON BOSCO (pagine 156-159)

2l Cfr. r. w-ocu, Dialettica e speraflzd, Firenze 1976.

z v-E. FR NKL, La sofrerenza di txa oita settzd senso. psicoterapia per I'uomo d'ocei, To-rino-reumann 1978, p. .16. L'autore,-{acendo dferimento alla sua'espÉri.-. ai1.i.p-.irà, ai studioso e soprattutto di espetto della sollerenza nei campi di sterminio, propone i,o.g"-a dt una lede incondizionata per un significato incondizionato. « Ogni giorno-mi trovo da-vanti a- significato malati incurabili. sono ultimo della sofierenza. assediato Di dal persona-ho attraversato loro grido avido di una" questo'purgatorio, risÉosta-il" e;rn.ni; iliabicÀg mi ttovai in un campo di concenramento t...] piu tardi, allorquando la 'moite

mi'app-"riua im-minente, chiesi a me stesso il o9r9hé dellf mia uira t...1 se c'è un significatol-À-*aè*

essere incondizionato: il sofirire il morire gli può togliere nulla."ciò di'*i hrnno

bisogno i-nostri pazienti è una fede incondizionata Io ,rn signifiirto iniònaixo"ato aau vita

t... 9.hS...1 può trasformare un completo fallimento in

"ri eroico irio-"iòl-Òfr.-q".ìio ,i"

possibile non è solamente dimostratò da più di un paziente ai nostri giotni, Àa'anihi da un contadino dei tempi biblici in qualche posto della-Palestina. I suoi eiano lranai nèl vero senso della. parola. lbbene, essi rimasero létteralmente vuoti. Eppute, sprigion"ando

"""

aa"-c.ia incondizionata in.un signififato ultimo e una fede inconàizioirata -nelt'essere ultiÀò, Abacuc cantava il suo inno trionfale: " Anche se l'albero di fim non metterà getmogli, anché se le.viti no-n datanno più alcun frutto, anche se iI raccolto dell'olivo cei.E à. àiche r. i

campi non daranno più cibo, anche se'i greggi spatiranno dagli ovili, e t. ni"naii" nelte stalle,_prrte*io gioirò nel signor,e, esulterò nefDio^della mia silvezza"'(cantico ai Aoiiii, 3, 16-18). Poss3 es_sere questa la lezione di questo libro ». È questa la finale del ]ibro di v. E..FRANKL, Fondamenti e applicazioni della logoterapia, Torinò 1977, pp. ll3.li,4.

é Utr. r. MANcrNr, Futuro dell'aomo e spazio pet l,inaoiazione, Ancona {975,

gione

-

oggi accultutati,

si

ritrascrivono come ruzionalità critico-assiologico-radicale che fa compiere all'uomo l'esperienza dell'auto-ffascendimento,

lo

avvia all'incontro con

la

Trascendenza perso-nale e

quindi

all'accettazione ragionevole

e

motivata del progetto cristiano

di

vita.

Questo si caratteizza subito come salvezza integrale dell'uomo.

Cristo come punto

di

incontro dell'amore che discende e

di

quello che ascende, è riscattato dall'assurdo dell'uomo grazie alla sua scelta radicale della

vita. Tutto il

telos della sua missione

è nel

dono della vita. << Sono venuto perché

tutti

abbiano la vita »> 24.

fl

fonda-mento della certezza

di

questa scelta viene toccato con l'espedenza pasquale,

in cui la

nemica dell'uomo

- la

morte

-

perde

il

suo

fosco dominio E e diventa definitivamente realtà penultima.

E

così la posizione dell'uomo, con

tutti i

suoi aneliti costitutivi

di

pace,

libertà, giustizia, bellezza, verità, comunione,

in

proiezione del sent-pre-di-più citca

la

durata

e

del sernpre-in-più circa f intensità, ri-sulta non

più in

tetmini

di

« utopia >> ma

di

<< topia )>. C'è

infatti

uno spazio

in

cui si

è

rcalizzata la

vittotia

della

vita

sulla sua av-versaria capitale.

All'interrogativo radicale che oggi con

tutte le

nuove minacce contro l'esistenza si fa

più

drammatico

-

è possibile essere uomo?

-

I'esperienza pasquale, culmine

del

progetto religioso cristiano, risponde con l'esclamativo che è insieme

di

carattere storico e re-ligioso.

Il

Cristo che vince l'invincibile

- la

morte

- è il

nucleo

proteico

del

messaggio della

vittoria del

senso sull'assurdo. Lo dichiarano, anche con immensa simpatia,

i

neo

marxisti tra

cui Machovec, Garaudy

e

Kolakowski 26,

pur

interpretandolo nell'ot-tica della loro posizione.

Questo progetto annunciato

e

rcalizzato, che

è in

definitiva

il

manifesto dell'umanesimo, scritto, nella storia,

dal

Signore della storia, è

il

punto culminante dell'evento-Cristo, da riscoprire lungo

i

sentieri della storia e da accettare lungo

i

tornanti della fede. Ed è \a certezza della possibilità dell'uomo

di

essere uomo. <<

Il

senso

profondo della rivelazione è questo risveglio e questo appello, nel cuore dell'esistenza, dell'immaginazione del possibile. Ma possibile si oppone ancora

più

fondamentalmente a irupossibile. La

via

del-2a Gu, 10, 10.

L, Rom 6,9; dr. Atti, B, 14; 1 Cor 13, 26.

26 Cfr. ivr. nilcnowc, Gesù per gli atei, Assisilg74; r-. KoLAKorrsKr, Senso e non senso ilella tredizione cristiana, Assisi igZ5; n. ceuuor, Huianisme marxiste et rcligion, Paris 1966.

157

l'assurdo è la via dell'impossibilità dell'uomo. Per me

il

senso della Croce

e

della Risurrezione

è

che l'uomo

è

possibile, cioè non è

impossibile » 27.

Nell'evento pasquale che, assimilato, crea dei testimoni,

si

tro-vano contenute le risposte vive ai tre maestri del sospetto.

Per Marx, che accusa

il

cristianesimo

di

adinamicità costitutiva della storia,

la

fede pasquale

si

presenta come dinamismo

di

co-munità e {orza di libertà, che però non si esaurisce nella liberazione economica, ma si afierma anche come libertà-per e libertà-di, mentre promette

-

sulla base dell'espefienza stofica della risurezione

-anche

la

liberazione dall'alienazione radicale, che

è la vittoria

de-finitiva

della

vita.

Che

in verità

sarà conseguita soltanto

da

chi non avrà vissuto l'impegno storico nel consumo egoistico della sua

teligione

-

è

il

motivo dell'accusa marxiana

-

ma nell'espansione della sua enetgia pasquale alla comunità degli uomini.

Alla

sfida

di

Nietzsche che

la

religiosità, specialmente nella forma cristiana,

è

tristezza

ed è

rivalsa

delle

Àezze figure della valle che non salgono sulle vette, l'esperienza cristiana si ofire come sintonia viva con

gli

autentici valori della terrestrità illuminati dal-l'incarnazione che

tutto ha

divinizzato

di

quanto

il

Verbo ha

as-sunto, e soprattutto dalla risurrezione che

tutto ha

stabilizzato di quello che è stato segnato dal dolore, non fine a se stesso ma tun-nel

di

raccordo con

la

terra nuova.

E

questa certezza

è

fondativa della gioia

di

vivere.

Al

freudismo, che interpreta

il

cristianesimo come forma pato-logica

di

senso

di

colpa e

di

condanna alla permanente repressione dell'istinto radicale della vita,

il

senso autentico della pasqua, vis-suto dai testimoni,

fa

riscoprire l'amore nella visione globale che

tutto

valorizza

di

quanto è autenticamente umano, ma che non si fgrma al pulsionale che da solo condanna a rimanere nella gabbia della solitudine, bensì

si

proietta verso

il

comunionale già àntici-pato nella storia 28.

Quest'incarnazione

del

progetto salda

in

un'unica, coerente realtà personale-esistenziale e storico-comunitaria e fa degli uomini,

? -n. _nrcorur., I compiti della comaniù ecclesiale ael mondo moderno, in A^.w., Teologia del ilnnouameilo, Assisi 1969, p. 172.

28 s. p,rrunaren{, L'oteismo é i'aomo, Napoli 1986, pp. 121-l5l, l7l,-192.

secondo

la

ripetuta espressione

di

Don Bosco, << buoni cristiani e

probi

cittadini,

utili

alla religione, al\a f.amiglia

e

alla patria>>a.

In

questo quadro l'energia propulsiva della fede si fa impegno per la giustizia e servizio

di

incessante promozione umana.

Qui il

Cantico dei cantici si prolunga nel

libro

dell'Esodo. La dimensione contemplativa

si

traduce

in lotta di

liberazione. L'esperienza

Nel documento DON BOSCO (pagine 156-159)