Ma proprio
perchéla
ragioneè
funzione della mente c,èil
pericolo della deformazione dell'obiettivo che essa si propone, che
può essere
il
complesso delle cose anzichélo
sviluppòdil,uomo.
13 Cfr..». DrDE_Ror, Etciclopedia, Bari 1968, p,473; c. H. DE RouvRoy »n slrNr-suraox, Noa-ueaa cbristiaxisme, Patis 1825.
Si ha così
la
ragione t'unzionale, che si esetcitain
funzione deisi-stemi ideologici e del potere economico e politico.
La
scuoladi
Francoforte-
con Horkheimer, Adornoe
Mar-cuse- ha
tematizzatoe
analizzato sistematicamente questarazio-nalità funzionale, come abbiamo già rilevato.
Razionalità autenticarnente lunzionante
o
ideologicaruente fun-zionale? Eccoil
vero dilemma shakespearianodi
oggi.La rilettura
delprimo
termine del personalismo educativo diDon
Bosco implica una scelta corretta davantia
questo dilemma che dicevita o
morte dell'uomo, e che non potevaieri
essere vi-stalizzato nellacultura
dell'ottocentonei termini
drammatici di oggi. Quella era caratterizzata dall'euforia naturale della primaap
plicazione planetaria della scienza sul piano tecno-indusriale. Oggila
scienza, che conle
sue ramificazioni tecnologiche ingeneraan-gosce
di
nuovo conio, pone problematiche diverse.Non si
puòsalvare
il
futuro prossimo dell'uomo senza farei
conti con la ricol-locazione della razionalità dall'ambito luruzionalea
quello funzio-nante dell' amane sitno inte grale ta.Il
primo passo che l'uomo, sconfitto nella razionalità, deveope-tate, è
quellodi
risalirela
china dell'abisso dell'irrazionaleplu-tiforme.
Senza l'esercizio della ragione l'uomo nonè libero,
nonè responsabile, perché non è animal rationale. << Una delle più grandi ttagedie dell'uomo moderno
-
puntualizza Paulo Freire-
per nondite la maggiore, consiste nel fatto che egli è dominato dalla f.orza
dei miti,
guidato dalla pubblicità organizzata, sia essa ideologicao no, per cui
sta rinunciando semprepiù e
senza accorgersenealla
sua capacitàdi
decidete.L'uomo viene
espulso dall'orbita delle decisioni. L'uomo semplice non cogliei
compiti chegli
spet-terebbero, perché una éliteglieli
presenta già interpretatie
glieli consegna, come si fa con una ricetta prescritta dal medico, per es-sere soltanto applicata » 15.Nel
quadro della formazione permanente, questo segnale di-ventadi
urgefiza nonpiù
dilazionabile a causadi
gravi regressionidi
masse interedi
adulti, che dovrebbero proporre se stessi ai gio-vani come modellidi vita
edi
azione. Si presentano invece moltevolte
segnati dall'incapacità della lettura mitica della storia,ane-stetizzati
da
manipolazioni dell'occultae
interessata persuasione14 Cfu, !. MARrrArN, Umanesimo integrale, o. c.
15 p. rnprnr, L'edacazione come esperielza della libertA, Milano 1971, p. 51.
15)
con
i
suoi tentacoli perfezionatie
pressochéinevitabili e,
perciò, pesantemente condizionanti l'eserciiio dellalibertà
degli ubmini.La
razionalità inceppata bloccai
dinamismi delle altre dimen-sioni umane,quali
quella dell'amoree
della religione.La
prima può essere esercitata allivello
del puroistinto
e senza mediazionie, quindi,
rischiadi
essere confusa con l'emozione ttanseunte econ
il
mezzo dialogico naturale, cheè il
sesso, ma assuntoe
vis-suto come fine.La
religionepuò
essere surrogata dalla supersti zione e dal pullulare di forme esoteriche e fondamentalistiche, che si registranoin un
ambitoreattivo
alla razionalità funzionale, tecni-cistica e unidimensionale.Il
recupero dell'uomo passa attraverso quello della razionalità, che riscatta dai rischi della degradazione dell'eserciziole
altre due componentidel trinomio
personalisticodi Don
Bosco: religionee
amorcvolezza.La
ragione deve tornare ad essere logos, cioè attitudine arti-colata che tinviene sì le ragioni delle diverse funzioni, ma che non perdadi
vista la possibilitàdi
approdareo
quanto meno intrawe-dere la ragione delle ragioni.Il
nibilisrno eil
relatiaismo come superamento delle categorie dell'assolutoe
dell'oggettivo decretano oggila
liquidazione dellecertezze e additano all'uomo le rotte di piccolo cabotaggio del post-nzoderno, lontane dalle traversate dei grandi approdi delle
rivolu-zioni
illuministichee di quelli
escatologici delle religioni.In
questo ambitodi
pensiero debole 16, risultanodisuutte
le tavoledi
riferimentodei valori
tradizionalie si
accettano fram-mentidi
verità.I
significati sonoindotti,
secondo queste visioni, da metafisiche ideologizzanti.Da
Stirner a Nietzsche, da Severino, a Vattimo, colpiduri
vengonoinferti
alla stabilità deivalori e
al-l'anelito dei significati.I
problemi del significato non possono es-sererisolti
perché sono, secondoil
positivismo logico, dissolti in se stessi r7. Queste operazionidi
iconoclastia del significatodenun-16 Cfr. r. sEvERrNo, Essexza del nihilisno,Btescia 1972; to., Gli abitatori del tempo, Rom*
1978; ro., Tecbne. Le rudici della oiolenza, Milano 1979; ro., Legge e caso, Milar,o L979;
r»., Il destino della necessità, Milano 1980; c. vArrrMo, Introdazione ad Heideeser, B^ri
l97l; r»., Ipotesi su Nietzsche, Milano 1974; ro., Il soggetto e la moscberu, Milano 1974;
ro., Le aaoenturc della diferenza, Milano 1980; ro., La frtte della modernilA, Milano 1985.
l7 Cfr. ru. scHLrcK, Sul londamento della coroscenw, Brescia 1961; r»., Probleui di eticc
ed. alorismi, Bologna 1970; r».,Tra realismo e teopositit)ittto, Bologoa 1974; n. cenr.rep, Sintassi logica d.el liflguaeeio, Milano 1961; ro., La costruzione logica del mondo e pseudo-problemi in filosofia, Milano 1966; tt., Analiticita, significanTa e indazione, Bologna 1971;
ro., Significato e necessità,Flrcnze1976i o. NEuR rH, ll circolo diVienna e l'auoenire
del-ciano, per contrasto, che l'uomo è
un
anelitoal
significato poichéla
frantumazione del senso devepur
avereun
senso.P.
Ricoeut, che accentuala
ruzionalità etmeneutica partendo dalla storia degli uomini che è piena,in
ogni civiltà,di
simboli-quali ad
es"mpio monumenti, manoscritti,gtafrti -
distingueil
duplice piano àella ricerca
di
senso: quello sertiologic-o-
fo-nolo-gia, lessiio, sintassi
-
e quello semantico, circail
significato ultimodi
questi significati penultimi 18.È
h pr&a,
q.resia, che I'uomo vive in un orizzonte a cui confe-risce un ^senso, §razie al quale,in
definitiva,lo
rende intelligibile.Il
significato ècÀì
costitutivo dell'uomo che, mentre Sartre ha iden-tificàto I'uomo stesso conla
libertà, Merleau-Pontydi
rimando lo ha definito come I'anelito del senso, a tal punto da essere quasi la sua ossessione ela
sua condanna t'.Il
significato èil
coagulante dei piccoli segmenti dell'esistenza.La
vita dell'uomo è dinamismo sia cronologico che teleologico: èrnoto uerso. Questo è determinato da una realtà che passa da un punto
all'altro
della traiettoria senza fermarsiai punti
intermedi, orientato com'è ad un punto definitivo. Senzail
telos o punto finale d'approdo,il
moto non è più direzione uerso, ma è solo agitazione sincopata e ripetitiva. Se dunqueil
fine è necessarioal
moto per-ché sia moto, se nepuò
concludere cheil fine è ciò
chedà
al motoil
significato suo. Cioèil
significatodi
una realtàin
moto, come I'esistenzalo è
costitutivamente,è dato dal
suofine.
Lavita
globale, comemoto
aerso, esigeun fine
globale.E
siccomeil
significatofa
che quella realtàin
ruoto sia oalore, alTota senzail
significato globalelavita
non ha valore, cioè non è vita. F. Nietz-sche diceva: « Chi ha un perché nella vita èin
gtadodi
sopportareogni cone, ogni situazione disagiata
e
angosciante >> m.Non si può vivere senza sapere perché. Non si può vivere senza
sapere per chi.
La
ruzionalità funzionante, propdo nel puntodi
innesto con la sua modalitàpiù
profondadi
rinvenimento delle ragionidi
tutteI'empirismo logico, Roma 1977; r. vEIsMANN, Analisi lineaistica e filosofid, Roma 1970' c. MoRRA, ll problema morule ilel neoposititsismo, Manduria 1972.
18 « Un senso diretto, primario, letteraiio, designa pute un altro senso inditetto, secondario, Égurato, che non può issere appreso se non aitravirso il ptimo ». (r. ntconun, Il conflitto
.d.elle interpretazioni, Mrlano 1977 ).
iq Cfr. ra.'r'aEuirlu-rotrr, Senso'e non senso, Milano l9§2; t»., Le arttsentarc della dialet' tica, Mila;no 1965; n., Feromenologia ilella Percezione, Milano 1965.
20 r. Nrrrzscru, éit. É v. r. rnexrl, Logoteiapia e analisi esistenziale, Btescia 1977, p.92' L55
le
funzioni, propone interrogativiineludibili, posti da E.
Bloch sul frontone dell'architettura del prirucipio-speranza: <<Chi
siamo noi? Da dove veniamo? Verso che cosa andiamo? Che cosa aspet-tiamo? Che cosa ci attende? >> 2r.Sono domande privilegiate,
per
quello cheV. Ftankl
chiama<<un fenomeno fondamentalmente antropologico: 1'auto-trascen-denza dell'esistenza umana »> e spiega: ., Inten-do
riferirmi
al f.atto che essere-uomovuol dire
andare verso qualcosaal di là di
se stesso, qualcosa che non è se stesso, qualcosao
qualcuno:un
si-gnificato da rcalizzate,
o un
altro essere umano da inconffare nel-l'amore. L'uomo realizza se stesso nel servire una cosa o nell'amare una persona. Quantopiù
adempieil
suo compito, quantopiù
sidona