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Il caso Comcast: espansione e gestione della delivery

Capitolo 3 – Il settore televisivo nelle strategie di gruppo

3.2 Il controllo e la gestione della delivery

3.2.3 Il caso Comcast: espansione e gestione della delivery

Come abbiamo appena visto, nel sistema televisivo americano esiste una contraddizione evidente: i maggiori carrier di cable television sono anche i maggiori provider di Internet, nonché, in alcuni casi, proprietari di network televisivi e parte di conglomerate mediali. Ne consegue che coloro che portano nelle case degli americani la televisione via cavo forniscono anche la banda larga per lo streaming online degli stessi contenuti. E con la banda larga, dunque, i provider forniscono ai telespettatori il modo di non guardare i programmi in televisione. Per ovviare a questa sorta di conflitto di interessi, il gruppo deve essere in grado di soddisfare le esigenze di due tipi di domanda: quella degli utenti, ma anche quella dei fornitori dei contenuti trasmessi. In questo senso, l'operatività del gruppo in diverse ASA può favorire la riconfigurazione strategica delle pratiche e delle offerte per evitare la contraddizione di fondo sia dannosa all'impresa di delivery. Caso emblematico è quello della cable company Comcast che, con l'impiego di economie di scopo rese possibili da acquisizioni strategiche, negli anni si è trasformata da azienda operante nel settore della delivery, a conglomerata mediale multi-business con interessi nella produzione e nella distribuzione audiovisiva e multi- piattaforma. Le sinergie fra i suoi business hanno contribuito alla costruzione di un impero che oggi, nel secondo decennio degli anni Duemila, si rivela più che mai adatto a mettere in atto le riconfigurazioni richieste dal mercato e dallo scenario mediale.62

Fondata nel 1963 con il nome di American Cable System, la compagnia debutta nel 62 Le informazioni relative alla storia di Comcast sono state reperite attraverso

http://www.mediadb.eu/en/data-base/international-media-corporations/comcastnbcuniversal-llc.html

,

business delle trasmissioni via cavo a Tupelo, nello stato del Mississippi, con cinque canali e circa 15.000 clienti. Nel 1969, la compagnia si espande in Pennsylvania e assume il nome di Comcast per poi essere sottoposta IPO tre anni dopo. Da allora, Comcast punta all'espansione orizzontale, verticale e diagonale, con conseguente allargamento della copertura dei mercati e dei bacini di utenza. Fra le acquisizioni più importanti, possiamo citare quella del 26% della Westinghouse Broadcasting nel 1986,63

che porta Comcast al primo milione di sottoscrizioni. Nel 1988, arriva il primo lancio nella comunicazione mobile, con l'acquisizione della American Cellular Network Corporation. Sotto la gestione di Brian Roberts, figlio del fondatore Ralph Roberts e amministratore delegato della compagnia dal 1990, nel 1995 Comcast diventa il terzo operatore via cavo degli USA con 4.3 milioni di abbonati, soprattutto grazie all'acquisizione della divisione americana della Maclean-Hunter nel 1994 e, nell'anno successivo, della E. W. Scripps Company.64 L'indirizzo strategico portato da Roberts

vede inoltre un'ulteriore diversificazione del business attraverso forti investimenti in un particolare settore, quello televisivo. Nel 1995, Comcast si assicura il 57% del canale di telemarketing QVC, oltre all'acquisizione del canale via cavo E! Entertainment in joint venture con la Walt Disney Corporation. Nel 2001, AT&T, principale concorrente di Comcast, mette in vendita il suo cable business che, con il supporto di Microsoft, Comcast stessa si aggiudica per 47 miliardi di dollari in azioni e l'assunzione di un debito di 25 miliardi. A seguito della fusione, la compagnia riconfigura le sue attività televisive: nel 2003 vende il gruppo QVC a Liberty Media e, di ritorno, lancia diversi canali via cavo che puntano a pubblici di nicchia – fra gli altri, Video Game Channel G4, Tech TV, TV One, SportsNetChicago e Golf Channel.

Dal punto di vista dei contenuti, una joint venture con la casa di produzione Sony, nel 2004, garantisce a Comcast i diritti di distribuzione sui propri network delle produzioni MGM. Con l'altro operatore via cavo Time Warner Cable, Comcast acquista anche il numero cinque dell'industria cable Adelphia, oramai in bancarotta, che vale alla compagnia di Roberts quasi due milioni di clienti in più in cluster geografici strategici. 63 Si tratta della divisione broadcasting della Westinghouse Electric Corporation (WEC). Fondata nel

1886 per la costruzione di apparecchiature elettriche civili e ferroviarie, la WEC è stata la prima compagnia negli USA a impiegare trasmissioni ad alto voltaggio a corrente alternata sulle lunghe distanze. Espandendosi poi al broadcasting, nel 1997 diventa CBS Corporation e viene infine acquisita da Viacom nel 1999.

64 La Maclean Hunter è una compagnia canadese operante nei settori di radio, televisione, stampa e delivery via cavo. La E. W. Scripps opera nel settore del broadcasting televisivo e radiofonico.

Nel 2005, Comcast muove un passo importante verso i media interattivi fondando la Interactive Media Division, una sezione focalizzata sull'espansione Web e sullo sviluppo della tecnologia interattiva in relazione alla distribuzione e ai contenuti. Nel 2010, la divisione Comcast Cable Communication diventa poi Comcast Xfinity, attraverso una campagna di rebranding che lancia un servizio triple play a pacchetto: Xfinity TV, Xfinity Voice ed Xfinity Internet. Con il rebranding, Comcast lancia anche un portale VOD:

with Xfinity, Comcast is moving toward making available an infinite amount of your favorite entertainment as well as a number of new, cross-platform ways to enjoy your favorite entertainment – anytime, anywhere and any way you want.65

Si tratta quindi di un'ampia gamma di contenuti e utilità multimediali sempre disponibili su ogni dispositivo dell'abbonato.

La svolta, anche per l'intero scenario televisivo e mediale, arriva nel 2011, quando la FCC approva la fusione fra Comcast e la NBCUniversal, acquistata dalla parent company General Electric (GE) per 13.8 miliardi di dollari. Comcast possiede il 51% della compagnia fino al marzo 2013, quando arriva al 100% grazie alla cessione delle quote restanti da parte della GE. La fusione è un importante caso, non privo di controversie, di integrazione di produzione, distribuzione e delivery multipiattaforma che contribuisce all'ulteriore saturazione del mercato televisivo americano. Con la fusione, infatti, Comcast arriva a controllare una porzione di delivery via cavo, broadcasting e broadband che la rende, nel 2011, il più grande ISP e MVPD degli USA. Con NBCUniversal, alla delivery sia aggiungono la produzione sia cinematografica che televisiva, con proprietà come gli NBC Studios e la Universal Cable Productions, oltre alla distribuzione attraverso diversi canali televisivi – fra i player nel settore delle serie TV originali, annoveriamo Bravo, SyFy, USA Network e, ovviamente, l'intero network NBC. Sul lato delle proprietà digitali, la compagnia si guadagna la piattaforma Hulu.com, oltre a NBC.com, Fandango, Daily Candy e IVillage.66

Concentrandoci sul settore televisivo, possiamo affermare che, attraverso una costante 65 http://customer.comcast.com/Pages/FAQViewer.aspx?seoid=xfinity-name&fss=xfinity, ultimo

accesso 13 marzo 2016.

66 Per un elenco delle proprietà Comcast, si rimanda al sito corporate della compagnia:

http://corporate.comcast.com/news-information/company-overview#accordion-1

, ultimo accesso 13

riorganizzazione della struttura proprietaria e dei business, le strategie di gruppo intraprese da Comcast negli anni si rivelano più che mai adattate allo scenario contemporaneo, in cui la logica anytime anywhere porta in primo piano proprio il ruolo dei sistemi di delivery e le loro contraddizioni interne. Uno degli obiettivi primari dell'azienda sembra infatti essere quello di rendersi indispensabile e conveniente anche con il passaggio dalle trasmissioni televisive allo streaming, facendo in particolare i conti con due importanti fenomeni: l'aumento delle carriage fees e il cord-cutting. Ma nonostante il malcontento generale, le cable companies rimangono ancora la scelta principale degli americani, con circa 56 milioni di abbonati contro i 34 dei servizi satellitari e i 10 delle compagnie telefoniche.67 Perché? Grazie ad alcune accorte

strategie.

È piuttosto chiaro che se fino a pochi anni fa il business primario della TV americana era il broadcasting, cioè trasmettere un segnale che il pubblico potesse ricevere e “consumare”, ora il business della TV è anche fare arrivare i propri contenuti al di là della TV, oltre il broadcasting e attraverso la banda larga. E Comcast ha dalla sua parte la storia di acquisizioni e diversificazioni che abbiamo sommariamente delineato. In risposta dunque alle evoluzioni del digitale, per esempio, alla fine del 2013, la società inizia a offrire il servizio Internet Plus, un piano TV-and-Internet a 49 dollari mensili per il primo anno – 10 dollari al mese in più di quanto pagherebbe un cord-cutter con piano Internet-Only. Con la stessa velocità di banda di quest'ultimo, il servizio offre una sottoscrizione in bundle che comprende basic TV services, il multiplex HBO e la possibilità di fruire i contenuti anche su dispositivi mobili. In questo caso, aggirare il cord-cutting equivale a renderlo sconveniente fornendo al mercato esattamente ciò che vuole: la fruizione dei contenuti attraverso la banda larga, anytime anywhere. Ma se l'utente sottoscrive comunque una tariffa Internet-Only, sarà lo stesso necessario il cavo o la fibra ottica per la banda larga di uno dei vari fornitori, in un ciclo di continua generazione di profitto per la compagnia che fornisce i servizi. Da tenere presente, inoltre, che la scomposizione del pacchetto della TV via cavo basic (unbundling) non sarebbe poi così conveniente per gli utenti, in quanto le carriage fees per i singoli canali tenderebbero a raddoppiare, con conseguenze dirette sulle le tariffe pagate dagli utenti – 67 A. Diallo, “Cable TV Model Not Just Unpopular But Unsustainable”, in Forbes, 14 ottobre 2013,

http://www.forbes.com/sites/amadoudiallo/2013/10/14/cable-tv-price-hikes-unsustainable/

, ultimo

che con un unbudling finirebbero comunque con il poter fruire meno canali. Dal lato della produzione, inoltre, l'eventuale unbundling potrebbe tagliare fuori dal mercato molte stazioni minori, che solo con i pacchetti riescono a entrare nelle offerte cable.68 Si

tratta, in breve, di trasformare i cord-cutters in cord-swappers. Comcast, così come altri provider, può inoltre trarre beneficio dai player online e dagli OTT grazie ad accordi come i paid peering agreements e le data sponsorhips, accordi che portano però in primo piano la questione della Net Neutrality.