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Il principio dello Störerhaftung

1. La sentenza Mc Fadden c Sony

1.2. La normativa tedesca

1.2.1 Il principio dello Störerhaftung

A questo punto della trattazione, è necessario operare una breve digressione relativa alla disciplina tedesca vigente all’epoca. Nello specifico, nell’ordinamento tedesco mancava una norma che disciplinasse l’ipotesi di illeciti posti in esser da terzi attraverso una connes- sione non protetta prevendendo la responsabilità del gestore della stessa429.

Stando così le cose, nel caso in commento, il Bundesgerichthof (BGH - la Corte supre- ma tedesca) ha ritenuto opportuno ricorrere al concetto di Störerhaftung (“responsabilità per turbativa”)430. Si tratta di una nozione di creazione giu

429 F. GIOVANELLA – M. DULONG DE ROSNAY, Community wireless networks, intermediary liability and the McFadden CJEU case, cit. p. 13.

430 Come rileva Angelopoulos (cfr. C. ANGELOPOULOS, Beyond the safe harbors: harmonising substantive intermediary liability for copyright infringement in Europe, in Intellectual Property Quarterly, 2013, p. 14, nota 96) «many translations

of the term “Störerhaftung” can be found in the literature, including “interferer”, “disturber”, “accessory”, “contributory” liability or sometimes breach of a duty of care. The final two can lead to confusion between the legal concepts of Störer and Teilnehmer and are not recommended, while “contributory” liability presents the risk of conflation with the US-specific doctrine. In this piece, the terms “Störerhaftung” or “disturber lia- bility” shall be used».

LA SENTENZA MC FADDEN C. SONY

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risprudenziale431, fondata sull’interpretazione analogica delle norme previste dal codice civi- le tedesco a tutela del proprietario e, nello specifico dall’art. 1004432 . Tale disposizione, in sostanza, prevede una responsabilità oggettiva in capo allo “Störer” (letteralmente “distur- batore”): quest’ultimo verrà chiamato a rispondere in virtù della sola illegittimità della pro- pria condotta, indipendentemente dalla sussistenza di una colpa in tal senso433. Lo Störerhaf- tung opera esclusivamente nell’ambito della tutela inibitoria434, in sede preventiva ma anche definitiva435. La stessa trova applicazione solo qualora ricorrano tre condizioni436; vi deve

431 La teoria dello Störerhaftung è stata sviluppata attraverso una serie di pronunce in tema di protezione dei di- ritti assoluti e concorrenza sleale, con riguardo anche alla tutela del diritto d’autore e dei diritti connessi (cfr. BGH, Internet-Versteigerung I, C. 304/01, 11 Marzo 2004; in argomento si veda anche: J BORNKAMM, E-

Commerce Directive vs. IP Enforcement – Legal Balance Achieved?, in GRUR, GERMAN ASSOCIATION FOR THE PRO- TECTION OF INTELLECTUAL PROPERTY, 2007, p. 642). A ciò, tuttavia, non ha seguito uno sviluppo coerente della dottrina, creando non pochi dubbi rispetto alla concreta portata del principio (si veda A. BAYER, Liability

2.0 – Does the Internet Environment Require New Standards for Secondary Liability? An Overview of the Current Legal Sit- uation in Germany, come citato in M. J. ADELMAN – R. BRAUNEIS - ET AL. (a cura di), Patents and Technological

Progress in a Globalized World, Heidelberg, 2009, p. 365).

432 L’art. 1004, rubricato Beseitigungs und Unterlassungsanspruch, dispone: « (1) Wird das Eigentum in anderer Weise als durch Entziehung oder Vorenthaltung des Besitzes beeinträchtigt, so kann der Eigentümer von dem Störer die Beseitigung der Beeinträchtigung verlangen. Sind weitere Beeinträchtigungen zu besorgen, so kann der Eigentümer auf Unterlassung klagen. (2) Der Anspruch ist ausgeschlossen, wenn der Eigentümer zur Duldung verpflichtet ist» (ossia: (1) If the property is impaired in any way other than by confiscation or withholding of property, the owner may require the disturber to remedy the impairment. If further impair- ments are to be obtained, the owner can sue for omission. (2) The claim is excluded if the owner is obliged to tolerate).

433 Il porre in esse un comportamento che intenzionalmente cagioni la messa in pericolo o possa ragionevol- mente farla supporre, rappresenta un elemento sufficiente ai fini della configurazione della responsabilità in capo al soggetto. Si veda A. BAYER, Liability 2.0 – Does the Internet Environment Require New Standards for Second-

ary Liability? An Overview of the Current Legal Situation in Germany, come citato in M. J. ADELMAN – R. BRAUNEIS - ET AL. (a cura di), Patents and Technological Progress in a Globalized World, cit., p. 365. Stante la natura puramente causale della condotta, la giurisprudenza ha ritenuto opportuno limitare l’applicazione di tale principio ai solo casi di violazione di un ragionevole dovere di verifica (c.d. Prüfpflicht); così C. ANGELOPOULOS, Beyond the safe harbors: harmonising substantive intermediary liability for copyright infringement in Europe, cit., pp. 14 – 15. In linea con

quanto previsto dall’art. 1004 BGB, lo Störer è responsabile della mancata rimozione nel caso di attuali viola- zioni della proprietà o minacce, cfr. S. WOLLIN, Störerhaftung im Immaterialgüter- und Persönlichkeitsrecht: Zustand- shaftung analog § 1004 I BGB (Schriften zum geistigen Eigentum und zum Wettbewerbsrecht), Baden-Baden, 2018, p. 19. 434 Ciò è in linea con la natura di responsabilità oggettiva dello Störerhaftung, che, in quanto tale, non può che fondare richieste di provvedimenti ingiuntivi i quali impongano al convenuto di porre termine e di astenersi dalle violazioni. Il principio risulta esser, invece, incompatibile con un’eventuale richiesta di risarcimento di danno nei confronti dello Störer, giustificata solo nelle ipotesi di responsabilità diretta. In argomento si veda C. ANGELOPOULOS, Beyond the safe harbors: harmonising substantive intermediary liability for copyright infringement in Eu- rope, cit., p. 15.

435 All’autorità giudiziaria viene data, infatti, la possibilità di emettere provvedimenti inibitori finalizzati a por- re fine all’attività illecita o a prevenirla in futuro. Cfr. F. GIOVANELLA – M. DULONG DE ROSNAY, Community wireless networks, intermediary liability and the McFadden CJEU case, cit., p. 14.

436 Si tratta di elementi isolati, dal p.v. teorico, da M. LEISTNER, Structural Aspects of secondary (provider) liability in Europe, in Estratti del congresso ALAI Cartagèna, 18 settembre 2013, consultabile all’URL:

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essere: un contributo causale volontario all’illecito posto in esser dal terzo437; la possibilità legale e fattuale di prevenire la violazione altrui; il mancato rispetto da parte dello Störer di un ragionevole dovere di diligenza o di un compito di monitoraggio volto a prevenire l’illecito438. Più in generale, il principio dello Störerhaftung nasce con il fine di sanzionare con un provvedimento ingiuntivo chiunque abbia in qualche modo, deliberatamente o causal- mente, contribuito alla violazione di un diritto assoluto riconosciuto e protetto dall’ordinamento, senza esserne l’autore materiale o il complice439.

Solo negli ultimi anni, le Corti tedesche hanno ritenuto opportuno richiamarlo e por- lo a fondamento di alcune pronunce relative al mondo di Internet440. Nell’ipotesi in cui sia- no implicati degli ISP, però, la situazione si fa più complessa in quanto è necessario operare un coordinamento con la disciplina specifica in materia di intermediari. Si tratta di un’operazione non così diretta considerando che, nell’ordinamento tedesco, si sono susse- guite diverse regolamentazioni a riguardo.