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L’immagine dell’islam 55

PARTE I. LO SPAZIO URBANO, L’ISLAM E L’ITALIA

CAPITOLO 2. L’ISLAM E LE MOSCHEE IN ITALIA

2.2 L’immagine dell’islam 55

Per poter comprendere la questione delle moschee in Italia è indispensabile tracciare un breve quadro storico della costruzione dell’immagine dell’islam in Europa. Per analizzare i rapporti sociali e le modalità di organizzazione dei musulmani è infatti necessario “prendere in considerazione una precisa coercizione imposta ad ogni musulmano che vive in Occidente, cioè il metadiscorso sull’islam”182. Questo metadiscorso, il “discorso orientalista” definito da Said, ha costruito la rappresentazione della contrapposizione tra Occidente e Oriente, frutto di “geografie immaginarie”183.

180 Casuscelli Giuseppe, 2000, “Le proposte d’intesa e l’ordinamento giuridico. Emigrare per

Allah/emigrare con Allah” in Ferrari Silvio, (a cura di), Musulmani in Italia. La condizione giuridica delle comunità islamiche, Il Mulino, Bologna, p. 92

181

Göle Nilüfer, 2005, op. cit., p. 22-23

182

Cesari Jocelyne, 2005a, op. cit., p. 47

Quali entità geografiche e culturali, oltre che storiche, “Occidente” e “Oriente” sono il prodotto delle energie materiali e intellettuali dell’uomo.184

Come è noto, Said ha mostrato come quella visione fosse “imperniata sulla differenza tra ciò che era familiare (l’Europa, l’Occidente, “Noi”) e ciò che era inconsueto (l’Oriente, l’Est, “loro”). Una visione che, in un certo senso, creò e poi mantenne i due mondi così concepiti come opposti”185. Tale opposizione si è anche

fondata su un processo di creazione di “alterità”, fondamentale per la costruzione – in opposizione – dell’identità, che consiste cioè “nell’applicare un principio per cui gli individui vengono classificati in due gruppi gerarchici: loro e noi”186. Si tratta d’altronde di una relazione costituita da un’asimmetria di potere, in cui il gruppo dominante impone, anche attraverso misure discriminatorie, il valore delle proprie particolarità a discapito di quelle degli altri187.

L’islam è parte costitutiva della visione dell’Oriente, o ancora meglio dello scontro con esso. Esso è divenuto nei secoli per l’Europa simbolo di minaccia, di malvagità, un’immagine duratura, costantemente attiva nel definire il suo statuto agli occhi europei. “Solo la fonte di queste idee occidentali sull’Oriente […] mutò col tempo, non le idee stesse”188. L’opposizione tra le due “entità” è alla base stessa della costruzione di un’identità europea. Come nota Jocelyne Cesari,

bisogna infatti ricordare che la coscienza europea legata all’irruzione della modernità ha corrisposto all’espressione di un destino particolare, politico e culturale che si è definito in opposizione al sistema ottomano. La cristallizzazione di questa coscienza di sé nel rapporto con l’altro musulmano appare a partire dal XVI secolo […].189

Si tratta dunque di un elemento che evidentemente influisce fortemente sulla costruzione di una legittimità dello statuto dell’islam, e dei musulmani, in seno alle società europee.

184

Ivi, p. 15

185 Ivi, p. 50

186 Staszak Jean-François, 2008, “Other/otherness”, Kitchin Robert e Thrift Nigel (a cura di),

International Encyclopedia of Human Geography, Elsevier, Oxford, pp. 43-47 (trad. mia)

187

Ibid.

188

Ivi, p. 69

Questa immagine è il risultato dell’astrazione di lunghi secoli di intensi rapporti tra popoli e culture delle due sponde di quel medium190 che è il Mediterraneo, caratterizzati da “sanguinosi conflitti”191 e conquiste ma anche da forti contaminazioni e “profonde influenze reciproche”192. Le conquiste prima arabe e poi turche in Spagna, in Sicilia e nei Balcani, fino ad arrivare, in epoche più recenti, all’espansione coloniale, e neo-coloniale, europea nelle terre in cui la religione islamica è maggioritaria: sono alcuni dei momenti principali che hanno punteggiato la conflittualità tra le parti.

Tutto questo ha concorso alla percezione di una diversità che “dà forma all’immaginario collettivo”193 e che di conseguenza ha effetti reali nella costruzione dell’immagine dell’islam per l’Europa e allo stesso tempo effetti concreti sul modo in cui i migranti musulmani sono accolti.

Gli avvenimenti legati al terrorismo internazionale dall’11 settembre 2001 in poi non hanno fatto altro che rinforzare la paura di un islam come minaccia politica internazionale. La situazione internazionale si è indubbiamente ripercossa sui musulmani “interni” che vivono in Europa, verso cui si sono rivolte reazioni di forte ostilità, indirizzatesi anche contro le sue forme simboliche e materiali194. Le tensioni che si generano intorno all’islam non si limitano, però, ai timori legati al terrorismo. Gli aspetti dell’islam ad essere messi in discussione sono molteplici e investono diverse sfere del comportamento religioso, spesso tramite discorsi e interpretazioni semplicistiche o strumentali, oppure mischiando piani che poco hanno a che fare tra di loro. Sono oggetto di discussione i comportamenti dei musulmani in Europa, ma anche nei paesi musulmani. E i musulmani d’Europa sembrano essere considerati come lo specchio di una cultura che pare sovradeterminarli. Così, è accaduto che negli ultimi decenni vi siano stati alcuni momenti di particolare tensione nei loro confronti, da cui sono nati controversie, anche internazionali, dibattiti e conflitti. Come in alcuni scontri sviluppatisi attorno a principi e idee195, ad esempio nel caso

190 Farinelli Franco, 1998, “Il Mediterraneo, la differenza, il differimento”, Geotema”, n. 12 191 Allievi Stefano, 2003, op. cit., p. IX

192 Ibid. 193

Ivi, p. X

194

Cesari Jocelyne, 2005a, op. cit.

dei Versi satanici di Rushdie o delle vignette danesi. Molte tensioni si sono alimentate in occasione di avvenimenti drammatici, terroristici o individuali (come l’assassinio del regista olandese Theo Van Gogh).

Vi sono poi quelle che potremmo sinteticamente descrivere come controversie riguardo l’utilizzo dello spazio pubblico. È qui che si inseriscono le questioni legate alla visibilità dell’islam nello spazio, degli edifici o dell’abbigliamento, ed è soprattutto questo aspetto ad essere analizzato in questa ricerca. Le moschee, infatti, sono uno dei punti di osservazione più interessanti rispetto a quanto discusso finora.