L’impiego del Total Cost of Ownership a supporto dello sviluppo

Un’ulteriore possibile applicazione dello strumento del TCO riguarda le attività di ricerca, progettazione e sviluppo di nuovi prodotti da parte delle aziende.

Il TCO calcola, infatti, i costi totali sostenuti dai consumatori per le operazioni di installazione, mantenimento e smaltimento del prodotto da loro acquistato. Da questo punto di vista questo strumento è fortemente legato alla riduzione strategica dei costi (ovvero ad una riduzione dei costi con contestuale aumento del valore creato per il cliente finale) e quindi coivolge una prospettiva manageriale piuttosto che meramente contabile 78. Quindi anche il TCO può essere utilizzato, al pari di altri strumenti di analisi e gestione dei costi 79, a supporto delle fasi iniziali di pianificazione e di presa delle decisioni riguardo allo sviluppo di nuovi prodotti da lanciare sul mercato (Ellram e Siferd, 1998).

Questa è, peraltro, l’ottica in cui l’approccio del TCO sarà applicato nell’ambito della nostra analisi: il calcolo e la valutazione dei costi totali generati dall’utilizzo dell’ammoniaca come combustibile per autotrazione potrà rappresentare, infatti, uno stimolo ed una base di partenza per lo sviluppo, da parte delle aziende del settore

automotive, di una nuova auto alimentata ad ammoniaca. In particolare la conoscenza in

via anticipata dei vari elementi di costo che l’utilizzatore finale di questo nuovo “prodotto” si troverà a sopportare durante tutto il suo ciclo di vita, fornirà un valido spunto per ricerche e soluzioni volte a sviluppare un prodotto che sia, oltrechè ecologico, anche relativamente economico e quindi attraente per i consumatori.

In particolare, viste le numerose conseguenze che sorgono a livello finanziario, economico e organizzativo dal processo di sviluppo di nuovi prodotti, è importante per le imprese saper gestire e monitorare il processo di sviluppo di nuovi prodotti attraverso l’utilizzo di adeguati strumenti di cost management (gestione dei costi), soprattutto per quel che riguarda lo sviluppo di prodotti ecologici. Infatti l’informazione di costo fornita da questi strumenti consente di monitorare il consumo di risorse nelle varie fasi                                                                                                                

78 _{Cfr. GIANNETTI R., MARELLI A., The role of cost management for sustainable} product development , 2015.

79 _{Si fa riferimento principalmente a strumenti come: Activity-Based Costing e Activity-}

del suddetto processo e ciò risulta fondamentale soprattutto per quelle aziende che mirano alla sostenibilità (delle loro attività e, di conseguenza, delle loro performances economiche).

Per questo motivo è importante capire quali strumenti di costing sono più utili allo scopo di fornire informazioni di costo a supporto delle attivià di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti.

A questo riguardo degna di nota è una ricerca svolta in Italia su un campione di 65 aziende italiane di medio-grandi dimensioni con la finalità di valutare il ruolo svolto da alcuni strumenti di cost management nelle attività di sviluppo di nuovi prodotti ed il loro collegamento con le strategie di sostenibilità 80. I soggetti intervistati sono stati managers operanti nei settori meccanico, chimico, farmaceutico, dei trasporti e dei servizi. Gli strumenti di costing oggetto d’indagine sono stati: Activity-Based Costing e Activity-Based Management, Target Costing e Design to Cost, Life Cycle Costing e Total Cost of Ownership.

Inoltre nell’ambito della ricerca si è anche voluto indagare in merito all’eventuale legame fra l’adozione di questi strumenti ed altri fattori di contesto specifici delle azienda ma diversi dalla strategia di sostenibilità: il settore di appartenenza, le dimensioni, il livello di competizione sul prodotto e sul prezzo percepita, le ragioni alla base dello sviluppo di nuovi prodotti, l’esistenza di partnership significative e le operazioni per un’attività sostenibile di sviluppo di nuovi prodotti.

I risultati di questa ricerca hanno mostrato che la risposta alla crisi economica del 2008 da parte delle aziende italiane è stata, appunto, lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi “green” e che, nell’ambito delle attività di sviluppo di nuovi prodotti, c’è stata una considerevole implementazione di strumenti di cost management 81. In particolare l’unica variabile che ha dimostrato di avere un legame con tutti gli strumenti di costing analizzati è stata la strategia di sostenibilità; le variabili relative al settore di appartenenza ed alle dimensioni hanno mostrato un possibile ruolo nello spiegare l’adozione degli strumenti, tranne che per il TCO.

Per quel che riguarda il Total Cost of Ownership la ricerca ha evidenziato che si tratta di uno dei due strumenti (insieme con il Life-Cycle Costing) meno comunemente applicati                                                                                                                

80 _{A tal proposito si veda: GIANNETTI R., MARELLI A., The role of cost management} for sustainable product development , 2015.

81 _{Principalmente questa implementazione ha riguardato l’Activity-Based Costing e}

a supporto delle attività di sviluppo di nuovi prodotti nelle realtà oggetto d’analisi. Inoltre è emerso che le variabili che più influenzano la sua adozione sono innanzitutto l’esistenza di partnership con il mondo universitario e, secondariamente, la presenza di una strategia di sostenibilità.

Probabilmente i motivi alla base di questa scarsa applicazione del TCO nell’ambito dei processi di sviluppo sono rappresentati, piuttosto che da una sua scarsa utilità a questo scopo, dalla complessità che lo contraddistingue e dalle altre barriere che ne limitano l’implementazione da parte delle aziende 82.

In ogni caso possiamo sostenere che il TCO costituisca, anche se ancora poco applicato nel mondo delle imprese, uno strumento di costing utilizzabile con successo a supporto delle attività di sviluppo di nuovi prodotti da parte delle aziende.