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Capitolo 2. Introduzione all’analisi economica: finalità

2.1 Introduzione

Nel capitolo precedente abbiamo presentato e analizzato i fondamentali aspetti tecnico- ingegneristici che riguardano l’utilizzo dell’ammoniaca come combustibile per autotrazione alternativo rispetto ai combustibili fossili, da utilizzare per l’alimentazione dei veicoli. In particolare abbiamo evidenziato che, rispetto ad altre ipotesi di “mobilità sostenibile” come l’elettrico o l’idrogeno, l’ammoniaca risulta l’opzione più verosimile ed adatta per un utilizzo come combustibile in quanto dotata dei maggiori vantaggi e caratterizzata dai minori drawbacks (fra l’altro facilmente affrontabili) 51.

Con questo capitolo, invece, inizia la sezione più propriamente economica la quale costituisce, fra l’altro, il reale focus di questo lavoro: l’analisi dei costi associati al possesso di un veicolo alimentato ad ammoniaca ed il confronto con i costi relativi ad altre tipologie di veicoli più “tradizionali” già in commercio, in modo da valutare la convenienza e la competitività, da un punto di vista prettamente economico, dell’utilizzo dell’ammoniaca come combustibile per autotrazione.

Il collegamento logico con la precedente sezione “tecnico-ingegneristica” risulta chiaro: una volta appurata, a livello ingegneristico, la fattibilità e la convenienza tecnica dell’idea di un veicolo alimentato ad ammoniaca, ciò che si richiede ad un’aziendalista è proprio l’analisi dei risvolti economici di questa possibilità per valutare, da ultimo, la sostenibilità economica di investimenti da parte delle aziende automobilistiche in questo nuovo ramo green del settore automotive.

Nonostante il focus dell’analisi sia il veicolo ad ammoniaca, si renderà necessario, nel corso del lavoro, sviluppare anche un’analisi delle componenti di costo associate all’utilizzo dei veicoli tradizionali in quanto altrimenti mancherebbe un metro di paragone ovvero un cosiddetto benchmark rispetto al quale valutare la fattibilità e la                                                                                                                

convenienza economica dell’utilizzo dell’auto ad ammoniaca 52. Infatti lo stesso concetto di “analisi e gestione dei costi” fa riferimento non solo al semplice calcolo del costo relativo ad un’auto ad ammonica, ma anche ad una valutazione qualitativa su di esso in modo da capire se si tratti di un costo competitivo o meno rispetto alla situazione di mercato 53 . Si capisce, quindi, che in mancanza di un metro di paragone in termini di costi, l’analisi da noi svolta risulterebbe incompleta poiché fornirebbe un dato di costo decontestualizzato e privo di alcuna accezione qualitativa.

Quindi nel prossimo capitolo, dedicato all’analisi dei costi dell’ammoniaca come combustibile per autotrazione, inizieremo con l’analizzare i costi associati alle alternative che costituiscono il benchmark di riferimento rispetto all’ammoniaca, in quanto dati necessari per fornire anche una valutazione in termini qualitativi del costo individuato per quest’ultima. Cominceremo cioè, come logica vuole, focalizzandoci su “ciò che si sa” in termini economici ovvero su quella parte del settore automotive già esistente e di cui, quindi, sono già disponibili dati ufficiali di costo: in particolare analizzeremo i costi delle quattro tipologie di motorizzazioni in commercio ovvero auto a benzina, a diesel, a GPL e a metano.

I risultati di questa prima parte dell’analisi serviranno, poi, come metro di paragone con cui confrontare i costi di un’ipotetica auto ad ammoniaca per valutarne la convenienza da un punto di vista economico. Nella seconda parte del capitolo, infatti, ci addentreremo in un mondo attualmente sconosciuto ovvero quello dell’analisi dei costi di un veicolo alimentato ad ammoniaca: aspetto attualmente privo di riferimenti oggettivi e ufficiali nella letteratura economica in quanto motorizzazione ancora non                                                                                                                

52 E’ chiaro che, per valutare la convenienza dal punto di vista dell’utilizzatore finale di

questo tipo di veicolo innovativo, il costo generato dall’alimentazione ad ammoniaca dovrà essere confrontato con il costo che deriverebbe dall’acquisto di una delle tipologie di veicoli tradizionali già disponibili sul mercato. Solo se, infatti, i costi del veicolo ad ammoniaca fossero inferiori o almeno uguali a quelli dei veicoli tradizionali, si potrebbe considerare plausibile una scelta del consumatore finale a favore dell’ammoniaca, visti i numerosi vantaggi di questa in termini di riduzione dell'inquinamento ambientale e del surriscaldamento globale.

53 MIOLO VITALI P. (a cura di), 2009, definisce l’analisi e gestione dei costi come «una disciplina specialistica utile per orientare un gran numero di scelte compiute dai manager, nonché le attività di controllo dei risultati ottenuti». Già da questa definizione si

intuisce che l’analisi dei costi non si può limitare al semplice calcolo dei costi ma che deve anche valutarli, confrontarli e controllarli in modo da fornire informazioni utili per orientare le scelte dei manager. Per una revisione dei concetti di “analisi e gestione dei costi” e di “cost management” si veda: GIANNETTI R., La riduzione strategica dei costi, Torino: Giappichelli,

commercializzata e non presente sul mercato, se non sotto forma di rare e isolate applicazioni prototipali 54.

Trattandosi di un’analisi economica dei costi dell’auto ad ammoniaca possiamo affermare che il lavoro sarà incentrato sulla tematica e sull’ambito del “costing”, dove con questa espressione facciamo riferimento agli strumenti ed alle tecniche utilizzati per il calcolo analitico e la valutazione dei costi relativi a particolari oggetti di costo. A questo riguardo è di fondamentale importanza chiarire che cosa si intenda, nell’ambito di quest’analisi, con il termine generico di “costo” di un’auto (ad ammoniaca piuttosto che a benzina, diesel, metano o GPL), ovvero spiegare che tipo di costo si intende calcolare, e valutare, per ognuno dei veicoli considerati nell’analisi e, di conseguenza, anche quali singole componenti di costo verranno prese in considerazione ed incluse nel calcolo.

Nel nostro caso, per inciso, il “costo” di riferimento non sarà semplicemente ed esclusivamente il costo di acquisto dell’autovettura ma, in un’ottica più ampia, l’oggetto della nostra analisi sarà il cosiddetto Total Cost of Ownership (TCO) ovvero il costo totale di possesso delle varie tipologie di auto considerate. Per valutare la convenienza per l’utilizzatore finale di un’auto ad ammoniaca, quindi, non ci limiteremo a considerarne il prezzo di acquisto iniziale ma andremo oltre, cercando di comprendere il costo complessivo generato dall’acquisto, utilizzo e possesso dell’auto, nelle sue varie componenti. L’obiettivo dell’analisi è infatti quello di ricavare, attraverso dati oggettivi da una parte e stime verosimili dall’altra (soprattutto per quel che concerne l’auto ad ammoniaca in quanto ancora inesistente sul mercato), un costo totale di possesso per l’utilizzatore finale in termini di costo chilometrico (€ / km) per ognuna delle tipologie di motorizzazioni considerate: dal confronto fra questi valori emergerà la convenienza o

                                                                                                               

54 Nel capitolo precedente abbiamo presentato le tre principali applicazioni prototipali di

veicoli alimentati ad ammoniaca al momento esistenti. Si tratta dell’Effedi Gasolone 35 modello

diesel (prototipo di un veicolo elettrico ibrido ad autonomia estesa sviluppato nell’ambito del

Progetto SAVIA), della Marangoni Toyota GT-86 Eco-Explorer (auto sportiva alimentata con una miscela di benzina ed ammoniaca) e della NH3car (camioncino alimentato con una miscela di ammoniaca e benzina sviluppato negli USA). E’ importante sottolineare che, trattandosi appunto di semplici prototipi, questi non costituiscono riferimenti significativi per la nostra analisi economica: i relativi costi risultano, infatti, molto elevati in quanto si tratta di applicazioni singole ed isolate che non hanno potuto beneficiare delle economie di scala legate ad una produzione in serie su scala industriale. Obiettivo di questo lavoro è quello di svolgere un’analisi quanto più realistica possibile, per cui anche i costi del veicolo ad ammoniaca saranno stimati ipotizzando una produzione in serie a livello industriale di questo tipo di motorizzazione.

meno dell’utilizzo di un’auto ad ammoniaca per un ipotetico soggetto utilizzatore rispetto alle alternative a disposizione sul mercato.

Il TCO costituisce, come specificheremo meglio nel prossimo paragrafo, sia una filosofia che uno strumento di calcolo dei costi che cerca di andare al di là del semplice prezzo di acquisto per valutare tutti i costi che sorgono nel ciclo di vita di un prodotto. Le sue principali applicazioni riguardano, soprattutto di recente, l’ambito dell’Information and Communication Technology (ICT) ovvero la valutazione degli investimenti in apparecchiature informatiche da parte delle aziende. Inoltre, pur trattandosi di uno strumento di costing di recente introduzione nella realtà delle imprese, il TCO è stato già oggetto di numerosi studi che ne hanno messo in evidenza i maggiori benefici e le principali criticità, ovvero i pro ed i contro di questo strumento.

In questo quadro generale un’ulteriore finalità della nostra analisi è, quindi, quella di approfondire benefici e criticità legati all’utilizzo della tecnica del TCO attraverso una sua applicazione pratica nell’ambito del settore automotive: l’idea è quella di sperimentare l’utilizzo di uno strumento già noto in un ambito nuovo per valutarne ed apprezzarne ulteriormente la validità ed i limiti.

Accanto a questo dato di costo (che comprenderà al suo interno, come vedremo, una serie di elementi di costo che vanno dal prezzo di acquisto iniziale al costo del carburante) verranno valutate e confrontate anche le autonomie di guida di questi veicoli, in quanto anch’esse potrebbero essere considerate nella scelta dell’utilizzatore finale e, di conseguenza, far pendere l’ago della bilancia più verso un’opzione piuttosto che un’altra.

Da quanto detto finora emerge in modo abbastanza chiaro quello che sarà il contributo dell’analisi economica che si intende svolgere in questo lavoro. In quanto analisi dei costi dell’utilizzo dell’ammoniaca come combustibile per autotrazione, infatti, il suo contributo va in due direzioni:

-­‐ da una parte la finalità è quella, come anticipato, di valutare la fattibilità e la convenienza economica dello sviluppo di un’innovativa auto alimentata ad ammoniaca (il che potrà avere risvolti anche a livello ingegneristico poiché quest’analisi potrebbe fungere da stimolo e spinta per ulteriori investigazioni teoriche e sforzi di ricerca e sviluppo nel settore automotive in questo senso);

-­‐ dall’altra il contributo ricadrà anche nell’ambito delle tecniche e degli strumenti di “costing” in quanto si sperimenterà un’applicazione pratica della nota tecnica del TCO in un ambito parzialmente nuovo ovvero quello del calcolo del costo chilometrico di un’autovettura dal punto di vista dell’utilizzatore finale. Come anticipato lo strumento del TCO è già noto in letteratura, con tutti i suoi limiti e benefici, e soprattutto nella sua principale applicazione che è quella dell’ICT: a questo riguardo il contributo di questa tesi vuole essere quello di sperimentarne l’utilizzo anche nell’ambito del settore automotive e, tramite questa sperimentazione pratica, riscontrarne ed apprezzarne ulteriormente l’utilità ed i limiti e, possibilmente, fornire nuovi spunti di riflessione sul tema. Naturalmente questa analisi non ci permetterà di sperimentare ed analizzare tutti gli aspetti evidenziati in teoria dalla letteratura economica sul TCO (in quanto si tratta di un’applicazione limitata ad un ambito particolare) ma ci darà almeno la possibilità di focalizzarci su alcuni elementi considerati critici riguardo a questo strumento di costing e di approfondirli grazie ai riscontri pratici che emergeranno nel corso dell’analisi.

Questo capitolo, in particolare, si concentrerà esclusivamente sulle basi teoriche e sull’impostazione dell’analisi economica che verrà, però, svolta in concreto solo nel prossimo capitolo. Inizieremo col presentare un breve approfondimento teorico sullo strumento che sarà al centro della successiva analisi, ossia il total cost of ownership

(TCO) in modo da comprenderne le caratteristiche e le applicazioni principali, le origini

ed i principali pregi e difetti evidenziati dalla letteratura economica in merito. In seguito ci concentreremo sull’impostazione dell’analisi che è oggetto di questo elaborato, presentando ed approfondendo la formula di calcolo del TCO nelle sue varie componenti e le ipotesi alla base del lavoro.