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75Indagine archeologica sulle architetture

Nel documento Il castello di Pietrabuona (pagine 77-81)

La prima età moderna

75Indagine archeologica sulle architetture

sottili piedritti, in arenaria o in ce- mento imitante la pietra, impostati su plinti parallelepipedi sorreggenti un architrave su cui si apre una fine- stra rettangolare, generalmente pro- tetta da una grata.

Lo spopolamento e il conseguen- te abbandono di numerosi edifici nella seconda metà del XX secolo sta oggi lentamente lasciando il po- sto ad una progressiva rioccupazio- ne degli spazi che, dismessa la fun- zione di edifici prettamente rurali, assurgono a residenze secondarie di cittadini che in esse cercano un mo- do di evasione dai rumorosi e inqui- nati centri urbani. Gli interventi, a li- vello esterno, si limitano frequente- mente alla ristilatura dei giunti, alla realizzazione di nuove finestre, lega- te evidentemente ad una rinnovata ripartizione degli interni, e all’inseri- mento di nuovi serramenti39.

NOTE

* Dal contributo originario “Il castello di Pietrabuona: vicende architettoniche dal Medioevo alla prima età moderna” di Antonino Meo nel DVD allegato al volume. L’indagine archeologica sulle archi- tetture di Pietrabuona è stata effettuata con il coordinamento di Antonino Meo e di Federico Andreazzoli.

1 Sulla figura di Pietro II e sulla sua attività di riorganizzazione della diocesi cfr. A. Spicciani,Un

vescovo tutore del patrimonio ecclesiastico: Pietro II di Lucca (896-933), in San Pietro in Campo a Montecarlo. Archeologia di una “plebs baptismalis” del territorio di Lucca, a cura di G. Ciampoltrini, Lucca 2007, pp. 107-136.

2 Il presente paragrafo si inserisce nella scia degli studi di archeologia dell’architettura condotti

tra gli anni Ottanta e Novanta principalmente da Juan Antonio Quirós Castillo e Fabio Redi per la Valdinievole e, più recentemente, limitatamente a Sorana, da Antonino Meo e Federico Andreazzoli.

3 Per rimanere in Valdinievole, un’idea di come doveva presentarsi nel X secolo il castello può de-

rivare dal confronto con quanto emerso a Terrazzana, cfr. M. Milanese - J.A. Quirós Castillo,

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Capitolo II - Il castello di Pietrabuona

Fig. 22 - Edificio medievale con ripresa post-terremoto

L’archeologia medievale e post-medievale della Valdinievole, in Atti del Convegno su Archeologia della Valdinievole (Buggiano castello, 29 giugno 1996), Buggiano 1997, pp. 99-161.

4 Come ad esempio a Scarlino.

5 Dati interessanti a tal proposito potrebbero derivare da un’indagine di scavo, che potrebbe met-

tere in evidenza caratteri materiali ed economici del primo incastellamento e cause del suo immediato fallimento.

6 Cfr. par.La Rocca, in questo stesso volume.

7 Cfr. J.A. Quirós Castillo,Storia e archeologia di una chiesa rurale nella diocesi medievale di

Lucca: San Lorenzo a Cerreto (Pescia, PT), in «Archeologia Medievale», n. 23 (1996), pp. 401-448.

8 Le maestranze comacine sono attestate a Lucca grazie ad una serie di documenti affrontati in:

G. Concioni,San Martino di Lucca. La cattedrale medioevale, in «Rivista di archeologia, storia, costu- me», n. 1 (2004); P. Guidi,Di alcuni maestri lombardi a Lucca nel secolo XIII (Appunti d’archivio per la loro biografia e per la storia dell’arte), in «Archivio Storico Italiano», s.7, XII, pp. 209-231; G. Volpe, Toscana medievale. Massa Marittima, Volterra, Sarzana, Firenze 1964; Quirós Castillo, Storia e archeo- logia di una chiesa rurale, cit., pp. 401-448.

9 Cfr. Campiglia Marittima. Un castello e il suo territorio. Ricerca archeologica, a cura di G.

Bianchi, Firenze 2004.

10 Cfr. A. Meo,Fasi di formazione e sviluppo, in Il castello di Sorana, di A. Merlo, cit., pp. 85-96.

Sulla casa-torre pisana cfr. F. Redi,Pisa com’era, Pisa 1991.

11 Cfr. par.Note storiche, in questo stesso volume. 12 AALU,Libri Antichi n. 66, c.52, 22 novembre 1354.

13 Cfr. par.L’oratorio di San Michele Arcangelo, in questo stesso volume. 14 Cfr. AALU,Libri Antichi n. 66, c.52, 22 novembre 1354.

15 Cfr. par.Il palazzo pubblico, in questo stesso volume.

16 Il comune rurale è attestato per la prima volta nello Statuto lucchese del 1308 fra quelli appar-

tenenti alla vicaria Vallis Nebule (ASLU, Statuti del Comune di Lucca n. 1, cc.41-65-75-95, 1308).

17 F. Redi,Edilizia civile in Valdinievole nel Medioevo: primi risultati di un censimento, in Atti del

convegno su Architettura in Valdinievole (dal X al XX secolo) (Buggiano castello, 26 giugno 1993), Buggiano 1994, pp. 87-102.

18 Sull’unità di misura impiegata cfr. par.Fasi di formazione e sviluppo, in questo stesso volume.

L’area prospicente la torre su via della Ruga è ricordata nella tradizione orale come Le Finestracce, a ri- cordo delle antiche aperture di un vano adibito a carcere.

19 Non a caso essi sono attestati nei centri principali: Pescia, Uzzano, Montecarlo, Cecina di

Larciano, Serravalle, Pistoiese, Larciano castello, Uzzano, Buggiano, Colle a Buggiano. Cfr. J.A. Quirós Castillo,Produzione di laterizi nella provincia di Pistoia e nella Toscana medievale e postmedievale, in «Archeologia dell’Architettura», n. 1 (1996), pp. 41-51.

20 Il medesimo fenomeno è attestato negli stessi anni a Sorana, dove si sviluppò il cosiddetto

“Borgo Paradiso” (cfr. Meo,op. cit., pp. 85-96).

21 Ibid. Nel lavoro su Sorana il grande intervento edilizio trecentesco era stato imputato a Firenze.

Nel caso di Pietrabuona il documento del 1354, più volte citato, mostra come l’operazione di smantel- lamento dei vecchi simboli del potere e la creazione di nuovi sia avvenuta prima della conquista fioren- tina, databile dopo il 1362.

22 La questione meriterebbe di essere approfondita ulteriormente da studi documentari e, soprat-

tutto, attraverso l’ampliamento dell’analisi sulle architetture degli altri centri della Valleriana al fine di 77 Indagine archeologica sulle architetture

comprendere ulteriori eventuali casi di “importazione” del modello e/o possibili varianti.

23 Cfr. par.Note storiche, in questo stesso volume. 24 AALU,Visite Pastorali n.5, cc.57 v-58 r., 15 aprile 1450. 25 Cfr. par.L’ospedale di San Matteo, in questo stesso volume. 26 Cfr. par.Simboli, epigrafi e segni di lapicidi, in questo stesso volume. 27 SASPE,Comune di Vellano n. 328, c. 31r., 19 luglio 1557.

28 Cfr. par.Simboli, epigrafi e segni di lapicidi, in questo stesso volume.

29 Su Sorana cfr. Meo,op. cit., pp. 85-96. Sull’esempio di Vellano, cfr. J.A. Quirós Castillo, La

Valdinievole nel medioevo. “Incastellamento” e archeologia del potere nei secoli X-XII, Pisa 1999, p. 234.

30 F. Andreazzoli,Fasi di formazione e sviluppo, in Il castello di Sorana, di A. Merlo, cit., pp. 96-109. 31 Ibid.

32 Il portale, privo della connessione con la lunetta soprastante, è inserito nella tabella cronotipolo-

gica redatta da Quirós Castillo nel 1992: J.A. Quirós Castillo, Cronotipologia dei portali nell’alta Valdinievole: la montagna pesciatina (PT), in «Archeologia Medievale», n. 19 (1992), pp. 729-737.

33 Cfr. par.L’oratorio di San Michele Arcangelo, in questo stesso volume.

34 I lavori per la torre campanaria sembrano potersi identificare con quelli iniziati nel 1604: SASPE,

Compagnie Soppresse n. 1029, cc.23rv., 22 maggio 1604.

35 Andreazzoli,op. cit., pp. 96-109.

36 Cfr. par.La fontana pubblica, in questo stesso volume.

37 Cfr. par.La chiesa dei Santi Matteo e Colombano, in questo stesso volume.

38 Tra gli edifici intaccati è da inserire l’abside della chiesa di culto infra-muranea. Lo stesso feno-

meno è stato attestato a Sorana. Cfr. Andreazzoli,op. cit., pp. 96-109.

39 Cfr. par.L’ambiente urbano, in questo stesso volume.

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