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L’INFLUENZA DELLE IMMAGINI GENITORIALI NELLA SCELTA DEL PARTNER

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 111-123)

LA SCELTA DEL PARTNER

L’INFLUENZA DELLE IMMAGINI GENITORIALI NELLA SCELTA DEL PARTNER

I primi oggetti d’amore del bambino e il rapporto che instaura con essi restano sempre dei riferimenti di base per l’evoluzione psichica del bambino e per i rapporti affettivi successivi che instaurerà.

Quando il riferimento a queste primarie esperienze emotive è sfumato, non comporta grossi problemi nell’instaurazione del rapporto affettivo dell’individuo adulto ; quando invece è troppo massiccio e condizionante può accentuare le diffi-coltà di relazione.

Ritroviamo questo tipo di condizionamento nei casi di ragazze giovani che si legano preferenzialmente ad uomini molto più maturi: dall’oggetto scelto si aspet-tano la soddisfazione di un gran numero di bisogni, soprattutto quello di essere protette; la loro scelta inconscia si orienterà perciò su partners che per analoghe ra-gioni, sono predisposti a calarsi nel ruolo paterno.

Questo tipo di rapporto può evidentemente manifestare una serie di problemi, in particolare quando uno dei due, per una motivazione qualsiasi, si evolve verso un ruolo diverso (per esempio la donna bambina cresce psicologicamente e non ha più bisogno o del papà) Il comportamento simmetrico a quello appena descritto per la donna è quello dell’uomo che è spinto a ricercare nella propria partner delle carat-teristiche materno-protettive .

Per capire il senso e il peso di queste scelte e di questi bisogni è necessario ri-cordare che la persona desidera riscoprire nella relazione le impressioni affettive che ha ricevuto nell’infanzia, e non ricercare materialmente l’identità, fisica o psico-logica del genitore nel partner. In quest’ottica può essere interessante, per verificare il livello di condizionamento dovuto al rapporto con il genitore, analizzare quali analogie esistono fra il tema natale dei genitori e quello del compagno/a prescel-to/a.

Quando si hanno soggetti che nell’arco della loro vita affettiva hanno avuto molteplici partners può essere interessante comparare l’oroscopo di alcuni di questi (quelli a disposizione) con il tema natale di un genitore (spesso quello di sesso posto, ma vi sono significative eccezioni). Ho rilevato, quando ho avuto questa op-portunità, ricorrenti collocazioni dei pianeti veloci o dell’ascendente del partner ne-gli stessi gradi nei quali il genitore aveva il sole, luna , mercurio, venere, marte o ascendente.

Da un punto di vista astrologico non è possibile individuare quello che in psi-cologia è conosciuto come il complesso di Edipo, tuttavia il tema natale può segna-lare squilibri affettivi che possono determinare delle tendenze.

Non è sufficiente comunque un solo aspetto, un’unica configurazione astrolo-gica per determinare una fissazione affettiva, ma è necessaria la presenza di ele-menti concomitanti che si confermino a vicenda, per avere indicazioni attendibili.

Si può in generale affermare che gli aspetti di Saturno con i luminari, in parti-colare quando siano disarmonici, indicano frustrazioni nel rapporto con le immagini genitoriali, in particolare se vengono riscontrati a conferma aspetti di squilibrio che interessano l’asse IV-X.

Quando le configurazioni disarmoniche coinvolgono anche Venere, le probabi-lità di un rapporto negativo con l’archetipo maschile o femminile sono maggiori, e con esse maggiori sono anche le probabilità di difficoltà di espressione nel rapporto di coppia, e di ripetizione, nel rapporto sentimentale, delle esperienze affettive vis-sute nell’infanzia .

Condizionamenti simili, nei risultati, possono aversi nel caso di angoli negativi fra Sole e Luna, in particolare quando uno dei due pianeti è sovraccarico di aspetti, oppure è in aspetto disarmonico con Plutone. In quest’ultimo caso l’intervento del pianeta lento porta a un condizionamento istintuale che può far assumere al rap-porto con le figure genitoriali un aspetto morboso, di condizionamento massiccio e di ambivalenza fra amore e odio.

In tutti questi casi occorre sempre studiare attentamente la storia affettiva del soggetto che si vuole comparare o di cui si vuole comprendere la vita amorosa, perché il rapporto con i genitori risulta qui non solo condizionante, ma spesso de-terminante ai fini delle tendenze evolutive del soggetto e del suo atteggiamento nel rapporto di coppia.

In ogni caso l’elemento che può dare maggiori indicazioni, rispetto ad even-tuali fissazioni edipiche, è la tipologia di comportamento affettivo del soggetto. Quando ci troviamo di fronte a soggetti che tendono frequentemente a ritrovarsi in situazioni affettive negative, delle quali puntualmente si lamentano, è necessario indagare in modo approfondito per verificare se ciò non sia frutto di forti condizio-namenti parentali.

E’ il caso dell’oroscopo N. 1, analizzato più avanti nel quale si può rilevare l’ef-fetto di un eccessivo attaccamento da parte della madre che ha stimolato maggior-mente istanze edipiche già presenti nel figlio.

Scelta del partner come difesa dalle immagini parentali

A volte può succedere che il soggetto utilizzi il partner come forma difensiva per meglio proteggersi da desideri edipici troppo intensi spesso rimoss… In questi casi il soggetto seleziona le caratteristiche del partner accuratamente per poter dire a stesso: “Sono così poco condizionato nella scelta affettiva dal genitore tant’è che ho scelto un partner completamente diverso”. In questo modo tenta di rinforzare i meccanismi di difesa verso i desideri edipici inconsci.

evitare il ritorno della parte rimossa, al partner verrà richiesto, oltre che di procura-re le soddisfazioni tipiche del rapporto amoroso già esaminate in pprocura-recedenza, anche un contributo all’organizzazione difensiva del proprio io nella parte in cui si sente più debole .

Nel tema natale, questa forma difensiva, può essere rilevata negli aspetti di-sarmonici fra Urano e uno dei luminari (per l’uomo la Luna, per la donna il Sole). In presenza di questi aspetti di Urano abbiamo, in particolare se altri aspetti del tema indicano la presenza di tendenze edipiche, un rifiuto delle immagini parentali come modelli di riferimento. In questi casi si ha la scelta di un partner con caratteristiche opposte a quelle del genitore, come il negativo di una fotografia.

E’ questo un caso che ho avuto occasione di studiare, e che, per l’interesse che mi ha suscitato, ho pensato di portare come esempio di condizionamento dovuto a alla difficoltà di distaccarsi da un certo tipo di relazione con un genitore.

Il soggetto in questione ha il Sole nel segno dello Scorpione e l’Ascendente nel Cancro; la casa V è fortemente occupata, Plutone é congiunto alla Luna e entrambi sono quadrati al Sole. Vi sono inoltre altri elementi indicatori dei problemi affettivi di questo soggetto: Marte in opposizione alla congiunzione Plutone-Luna e le due quadrature di Venere con Plutone e con Marte.

L’infanzia di questo soggetto è stata caratterizzata da un notevolissimo attac-camento alla madre con difficoltà nei rapporti con il padre, di cui preferisce non parlare (Luna congiunta a Plutone e in quadratura con il Sole). I forti valori canceri-ni e la madre stessa (di cui purtroppo non ho il tema natale ) hanno contribuito a questo attaccamento considerando il figlio come un prolungamento di se stessa.

Nell’ambito di questo clima affettivo il soggetto ha finito per delegare alla ma-dre tutto il proprio sviluppo emotivo: la porzione di autonomia affettiva che ho po-tuto riscontrare anche nell’individuo adulto è estremamente carente, e limitata da un forte senso di insicurezza e da serie difficoltà di avere un rapporto autonomo sia dall’immagine sia dai condizionamenti materni sia in campo affettivo che in campo sessuale.

Da quello che ho potuto dedurre dal dialogo con questo soggetto , egli è for-temente condizionato dagli impulsi edipici trasferendo fin da bambino sull’oggetto d’amore materno non solo l’affetto filiale, ma anche l’impulso sessuale; ci sono quindi le premesse perché il soggetto abbia difficoltà a liberarsi dal primitivo ogget-to d’amore e dai suoi condizionamenti anche nelle scelte successive

Egli ha ammesso che nel periodo della sua adolescenza temeva il momento in cui avrebbe dovuto allacciare una relazione con una sua coetanea; ciò era dovuto alla paura di perdere quella struttura affettivo-sensuale che lo teneva unito alla madre e, che dandogli sicurezza, lo teneva al riparo dalla delusione.

La mancanza di aspetti disarmonici fra Saturno e la Luna fa pensare infatti a un rapporto non frustrante con l’immagine materna, che si presenta, anche se un po’ autoritaria (Luna nel segno del leone), adatta a fornire al figlio tutte le soddisfa-zioni . La mancanza di aspetti frustranti con la Luna non esclude comunque la pre-senza di altri tipi di problemi: una situazione conflittuale, in particolare, dovuto al-l’opposizione della Luna con Marte, probabilmente resa più complessa dall’opposi-zione di Plutone con Marte stesso.

Per molti anni questo soggetto , nei suoi rapporti con le donne ha evitato di prendere l’iniziativa ricercando, al limite , relazioni amichevoli con l’altro sesso (campo V ,molto occupato, che richiama i valori, per opposizione, del campo XI); tuttavia, spinto da una serie di tensioni nel tema natale, che richiamano elementi a carattere sessuale e di affermazione della propria virilità, e stato infine condotto ad allacciare una serie di relazioni dal punto di vista affettivo abbastanza superficiali (Mercurio in V), ma aventi una forte caratterizzazione sessuale.

Evidentemente il soggetto è sottoposto all’impulso di verificare continuamen-te la propria efficienza sessuale, la propria virilità (rapporti Marcontinuamen-te-Luna, Marcontinuamen-te-Ve- Marte-Ve-nere, Plutone-Venere); nello stesso tempo teme di essere troppo coinvolto dal pun-to di vista affettivo (rapporti Saturno-Venere e Luna-Venere).

La fissazione affettiva nei confronti della madre, confermata da parecchi aspetti del tema, ma in particolare dai rapporti di Venere con la Luna e dalla con-giunzione della Luna con Plutone, non consente altrimenti: è un po’ come se la-sciasse la madre fuori dalla stanza da letto, con un meccanismo che gli consente di

salvaguardare incontaminato e idealizzato l’amore, in origine non privo di sfumatu-re sensuali, che ha proiettato sull’immagine materna (rapporto Nettuno-Luna: idea-lizzazione e metamorfosi del rapporto con la madre ).

L’impegno esclusivamente sessuale gli permette di non pregiudicare il rapporto affettivo con la madre e nello stesso tempo di operare una scissione fra sessualità e affettività riservando la prima alle sole partners e quindi “purificando” il sentimento provato nei confronti della madre.

Le forti valenze scorpioniche, la V casa molto occupata, Marte in larga quadra-tura al Sole e la presenza, in questo campo, dì Mercurio, portano il soggetto a per-fezionarsi, se è lecito esprimersi così, in tecniche erotiche e amorose. Egli ha capito che può raggiungere un buon distacco emotivo, (Saturno congiunto con Venere) il suo atteggiamento diventa per lui fonte di sicurezza nuova, egli si afferma come un Casanova che in fondo prova disprezzo nei confronti delle molte partners, perché il loro amore (meglio sarebbe dire l’amore che egli disposto a provare nei loro con-fronti ) non è amore “Puro” come quello che invece ha riservato alla madre.

Naturalmente non bisogna pensare che tutti questi ragionamenti siano nel soggetto razionali e coscienti: alla mia domanda sulle motivazioni che, lo avevano spinto a passare da una donna all’altra, ha risposto che erano da ricercarsi nel fatto che per lo più si era imbattuto in compagne superficiali, spesso incapaci di com-prenderlo; il senso di insoddisfazione che ricavava dalle molteplici esperienze lo im-putava naturalmente, non al proprio atteggiamento, bensì alla propria partner.

Con questo non si vuole dire che il soggetto dell’oroscopo n° 1 si sia creato so-lo delle false immagini del rapporto affettivo che viveva con le numerose partners; é invece più probabile che abbia scelto, inconsciamente ma di proposito, soggetti non in grado di coinvolgerlo profondamente a livello affettivo perché gli consentis-sero di mantenere intatta la propria distinzione fra sesso e amore e nello stesso tempo di giustificarla ai propri occhi.

Secondo le parole stesse del soggetto, egli era talvolta stimolato a cercare un tipo di rapporto diverso, ma, allorché egli si avvicinava all’inevitabile modello affet-tivo, degno di amore (la madre) sorgevano notevoli problemi a carattere sessuale, dovuti all’identificazione della partner con la figura materna, e quindi alla sensazio-ne inconscia di avere un rapporto incestuoso con la madre; naturalmente le susse-guenti défaillances sessuali minavano la sicurezza nelle proprie capacità virili.

La sicurezza di questo casanova era messa in discussione, inoltre, ogni qualvol-ta non riusciva a conquisqualvol-tare l’oggetto d’amore, oppure allorché una donna inter-rompeva il rapporto con lui prima che avesse potuto stancarsi: in questi rari casi di-ventava improvvisamente innamoratissimo, ed era disponibile anche a un legame più duraturo, salvo poi allontanarsi velocemente non appena la persona cedeva.

In uno di questi casi appunto la partner ha spinto le proprie resistenze molto avanti, tanto che la fase di innamoramento è arrivata al punto da coinvolgere i ge-nitori di entrambi.

La madre del nostro soggetto ha accettato apparentemente senza grossi pro-blemi la “rivale”, probabilmente perché pensava di poterla facilmente dominare; il figlio si è dunque sposato, pur decidendo di coabitare, insieme con la moglie, con i genitori.

In questo modo gli resta una possibilità, sia pur ridotta di un del legame con la madre. La moglie in seguito, ha cercato di ottenere maggiore autonomia affettiva dal marito; la madre naturalmente, ha cercato a questo punto dì recuperare terreno criticando la nuora, cercando di metterla in cattiva luce agli occhi del figlio.

In questo clima la situazione familiare é divenuta in breve tempo invivibile. Da qualche tempo infatti la moglie chiede ripetutamente di andare a vivere lontano dai genitori di lui; il soggetto ha attualmente deciso di accettare le condizioni della moglie , ma ciò provoca in lui delle spinte aggressive nei confronti della donna che vuole allontanarlo dalla madre (la triangolazione Marte, Venere , Luna- Plutone si fa di nuovo sentire).

A seguito di queste spinte aggressive con la moglie il soggetto ha di nuovo co-minciato a trovare le proprie soddisfazioni sessuali fuori casa, nel tentativo di un recupero della propria sicurezza virile che lo va preoccupando a causa dell’identifi-cazione completa fra moglie e la madre (non più presente) e quindi a rinnovare la scissione sesso-amore che è per lui fonte di rassicurazione.

L’influenza di Nettuno sulla idealizzazione nella scelta del partner

Nel periodo iniziale di ogni rapporto amoroso, si entra nella c.d. “fase di innamora-mento”, nella quale si ha una idealizzazione dell’oggetto amato. Quando la fase di idealizzazione è molto spinta, nessun argomento può contrastare la speranza di un rapporto gratificante. Molto spesso non soltanto colui che idealizza non ha più al-cun senso critico ed è pronto a perdonare tutto al partner, ma giunge a disconosce-re ogni suo difetto e manchevolezza. Il soggetto idealizzante può giungedisconosce-re a rifiu-tare di prendere in considerazione la sue stesse sensazioni e percezioni se queste non sono conformi alla sua visione idealizzata.

Nel tipico colpo di fulmine la scelta dell’essere amato si impone alla razionalità del soggetto. I benefici narcisistici di ognuno dei partners sono molto forti. Essere amati da un partner che si percepisce come la persona che si è sempre desiderato avere è senza dubbio gratificante.

Questo processo di idealizzazione, secondo la teoria psicanalitica di Melanie Klein, trova la sua più lontana origine nei primi momenti di vita psichica del neona-to.

In “Invidia e Gratitudine” la Klein analizza in profondità lo svilupparsi del rap-porto del bambino col suo primo oggetto d’amore: la madre, ed individua nell’inevi-tabile situazione di dipendenza del neonato verso la madre onnipotente la scintilla che accende l’invidia costituzionalmente presente in ogni essere umano.

pri-me pulsioni aggressive nei confronti della madre, pulsioni che non consentono di interiorizzare immediatamente e completamente la madre come un oggetto buono e soddisfacente. Ma il bambino ha la necessità di costruire di un oggetto interno buono che è fondamento per la sicurezza e la serenità interiori.

Il bambino dipende dalla madre e non può distruggerla, sia pure nella propria fantasia, con le sue pulsioni aggressive tutte le volte che questa non risponde con immediatezza alle sue richieste di essere soddisfatto. La psiche del bambino tenta di superare questo problema attraverso la scissione: divide la realtà fra oggetti buoni e oggetti cattivi e indirizza gli impulsi aggressivi, originariamente diretti contro la madre, verso gli “oggetti cattivi” tentando di allontanarli. Gli oggetti buoni saranno invece interiorizzati.

In questo modo il bambino ha la possibilità di separare gli aspetti cattivi della madre che diventano una sorta di madre cattiva che si diverte a far piangere il bambino e che poi diventerà la strega delle favole contro cui bisogna lottare e di-fendersi. Rimane così una madre completamente buona, che accudisce e soddisfa il bambino in modo poterla interiorizzare e identificarsi con lei Questa scissione con-sente perciò al bambino di sfuggire all’intensa angoscia cui è esposto a causa della sua totale dipendenza dall’oggetto d’amore primario.

Il bambino dovrà poi superare questa fase acquisendo la consapevolezza che la madre non è completamente buona, ma ha, come tutti gli esseri umani, vincoli e li-miti; questo passaggio richiederà, per il bambino, di superare una delusione con l’acquisizione di un nuovo livello di maturazione psicologica.

La domanda amorosa riprende un po’ questo processo, richiede il ricorso alla scissione e all’idealizzazione per ritrovare nel partner un oggetto buono e gratifi-cante. Il mondo dell’innamorato viene di nuovo diviso in due, da un lato l’oggetto buono che appartiene al soggetto, dall’altro il resto del mondo che può contenere anche oggetti cattivi (gli ostacoli che si frappongono all’unione) che se possibile vengono ignorati (innamorati soli al mondo).

La strategia amorosa riproduce questo stato, tendendo, talvolta con un note-vole uso di immaginazione a mantenere il carattere totalmente buono del partner, e in questo modo si ricostruisce il sentimento di onnipotenza, con un grande benefi-co narcisistibenefi-co.

E’ raro che la fase dell’innamoramento sia priva di una supervalutazione del partner: tuttavia si tratta di un processo naturale, in questa prima fase. In certi casi però l’idealizzazione può diventare più marcata, oppure si può prolungare molto ol-tre il momento iniziale, e può talvolta assumere caratteri patologici.

Naturalmente, e più che mai in questo campo, non esiste un criterio che con-senta di operare una netta distinzione fra ciò che è normale e ciò che invece non lo é; possiamo in certe situazioni ò avanzare qualche dubbio. Può essere il caso di sog-getti in cui rileviamo il ripetersi di queste esperienze nonostante delusioni e falli-menti, oppure quando il soggetto tende a negare ogni difficoltà, ogni problema og-gettivo che a tutti balza agli occhi).

Nell’ innamoramento, anche in quello normale, arriva il momento in cui l’idea-lizzazione non può più essere mantenuto, e si fa quindi strada la delusione che vie-ne avanti più o meno rapidamente.

E’ un punto cruciale nella vita della coppia, il momento in cui risorgono le pul-sioni aggressive prima soffocate o indirizzate verso l’esterno, e la realtà psichica del soggetto torna a modificarsi, c’è il ritorno della razionalità.

La stretta correlazione fra delusione e sensazione della inadeguatezza dell’og-getto d’amore a rappresentare il nostro ideale dell’io si fa strada in questo preciso momento, e quanto più spinta è stata l’idealizzazione, tanto più forte è la delusio-ne: in casi limite il partner può essere improvvisamente visto come una specie di traditore delle aspettative iniziali. Raramente il soggetto ammette di non avere vi-sto, in tempo utile, queste carenze e invece preferisce attribuisce al partner la re-sponsabilità di averlo/a imbrogliato/a.

Il risveglio dell’ambivalenza sentimentale nei confronti dell’oggetto d’amore può essere difficile da sopportare, e presuppone che il soggetto riconosca in sé una certa dose di aggressività, una certa capacità di odio nei confronti di quell’oggetto d’amore che non risponde più alle aspettative di essere completamente buono.

Questa fase di maturazione non è certo agevole da superare. Risvegliare nei

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