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PICCOLO SPECCHIO DI ASTROLOGIA

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 40-47)

Il segno dello Scorpione è (a torto!) il più chiacchierato dello Zodiaco. Sarà per il suo mitico pungiglione o per la sua lucida stella Antares, simbolo di pericolo. Esprime morte e rinascita, tra i mesi di ottobre e di novembre, quando il ciclo sta-gionale si conclude e ne inizia uno nuovo. Commemorazione dei defunti e Hal-loween, ecco due eventi in apparenza contrastanti, che esprimono la sintesi di un segno provocatorio, che dà vita a personaggi mai banali. ‘Quindici uomini sulla

cas-sa del morto e una bottiglia di rum’, ecco un verso scaturito dalla penna dello

Scor-pione Stevenson, che tiene buona compagnia al grande Dostoievskji, a Camus e al dissacrante Voltaire. La tradizione astrologica afferma che vale la pena essere amati almeno una volta da uno Scorpione, per scoprire l’intensità della passione.

Dal fatidico 11 settembre scorso nelle mailing list astrologiche internazionali gli studiosi non si stancano di commentare le date di nascita dei protagonisti: il Pe-sci Osama Bin Laden (10 marzo 1957, ora sconoPe-sciuta) e Il Cancro George W. Bush (6 luglio 1946 alle 7 e 26’ a.m. New Haven), confrontandole con la data dell’Indi-pendenza americana, 4 luglio 1776 alle 17 e 10, Filadelfia. L’americano Stephen Ar-royo, autore di alcuni best seller, ha osservato che nell’aprile 2000 si è verificata una congiunzione Giove/Saturno in Toro (segno delle Borse) , 16 mesi prima del disastro del Twin Towers. La stessa congiunzione si era verificata nell’aprile 1940, proprio 16 mesi prima di Pearl Harbor. Di qui, secondo la sua opinione, una forte volatilità di Borsa per almeno 6 settimane. Altri attribuiscono buone chance agli USA per alcuni mesi, ma fanno notare che in agosto 2002 si ripetono gli stessi pianeti dell’invasio-ne del Kwait.

Astrologia umanistica o deterministica? Ecco un grande equivoco che impedi-sce di considerare l’antica disciplina nel giusto modo. Si crede che essa consista semplicemente nel prevedere il futuro a breve o a lunga scadenza. In realtà essa analizza l’uomo, ponendolo al centro dell’universo nel momento in cui viene alla lu-ce. Di qui la sua natura geocentrica, mirata a conoscerne a fondo inclinazioni e aspirazioni. Dal movimento dei pianeti successivo alla nascita (detto transito) pos-sono nascere possibili previsioni, ma esse si basano pur sempre sulle coordinate astronomiche iniziali. Per momento esatto della nascita si intende il taglio del cor-done ombelicale, o la firma di un contratto per aziende o eventi.

Anthony Aveni, docente di astronomia statunitense, studioso di calendari, mi cattura da anni con le sue opere che collegano Cielo e Terra, scritte con competen-za e poesia. La mia preferita è ‘Conversando con i pianeti’, da cui (pag. 195, ed. De-dalo) vi propongo questo breve brano: ‘Per gli antichi Greci che inventarono l’astro-logia i pianeti non erano mossi dalla gravitazione ma avevano una volontà propria e, come gli esseri umani, possedevano un’anima che infondeva loro la vita. Nel me-dioevo la forza che collegava tutte le componenti della natura fu concepita come

dan-do all’universo intero una qualità collettiva paragonabile all’anima: era letteralmen-te il respiro dell’universo. I fisici cercarono questa sostanza fino al venletteralmen-tesimo secolo. Dedicato al Sagittario, Arcitenens latino, nono segno, di Fuoco, Mobile (sta a cavallo di due stagioni: autunno e inverno) , governato da Giove. Il suo amore più grande è la libertà. Viaggiatore, giramondo, curioso di tutto, poco asservito ad ob-biettivi finanziari e di carriera, è incline a seguire ideali ed utopie. E’ formidabile co-me insegnante (emulo del celebre Chirone, maestro di Achille e di Alessandro) e nel-la letteratura infantile: Jonathan Swift , Collodi, Louise Alcott, Walt Disney , Woody Allen, Steven Spielberg, ecco altrettanti personaggi emblematici del segno. Che non va sottovalutato. Apparentemente ingenuo e bonaccione, è l’unico a viaggiare ar-mato in tutto lo Zodiaco, con la sua freccia da scoccare per raggiungere luoghi ter-restri e mentali sempre più lontani. Utile anche per difesa, nel caso.

Risale a Tolomeo (II secolo dopo Cristo) l’attribuzione dei segni zodiacali ai paesi e alle città. L’Italia e Roma al Leone, per esempio. Altre volte si sceglie una da-ta emblematica, per redigere la Carda-ta del Cielo simbolica di un luogo. Per Torino si usa di solito il 7 febbraio 1563 alle 10 e 30, quando (come riferisce il cav. Luigi Ci-brario nella sua Storia di Torino) ‘madama Margarita di Francia, duchessa di Savoia, fece la sua solenne entrata con pompa regia sotto ad un baldacchino di tela d’oro’. Ne risulta un Acquario Ascendente Toro. Il segno della tecnologia e delle invenzioni ben si addice alla città-simbolo dell’auto, culla del cinema. il Toro Ascendente ne spiega una certa staticità e l’attenzione al risparmio. Parigi è invece legata alla Ver-gine, Venezia al Cancro, Firenze all’Ariete, Londra ai Gemelli.

Accanto ai giornali di Astrologia a larga tiratura ne esistono altri a minore dif-fusione, che raccolgono i lavori di ricerca di studiosi sconosciuti ma attenti. Provie-ne dagli Stati Uniti il bimestrale The Mountain Astrologer, uno dei pochi a colori, e a grande tiratura. Meno diffuso ma di grande qualità è Considerations, pubblicato trimestralmente a New York. Esce a Parigi un classico, l’Astrologue, diretto dal fa-moso André Barbault. ASTRALIS proviene da Lione, a cura del Cédra. In Germania vi sono numerose riviste, la più importante è Meridian, a cura della DAF. In Inghilterra è un classico l’Astrological Journal, più scientifico è Correlations, alternativo The

Astrology Quarterly. In tutto il mondo si arriva a una cinquantina di testate: le

rice-vo regolarmente, e le leggo con grande attenzione.

Raymond Merriman è uno degli specialisti più apprezzati in Astrologia Finan-ziaria, a livello mondiale. Il 15 ottobre scorso ha avuto l’onore di pubblicare un lun-go articolo sul Wall Street Journal, a proposito dell’impatto dell’attuale opposizione Saturno/Plutone sull’economia. Per poterne parlare con cognizione di causa Ray è andato indietro nel tempo, ricercando analoghe configurazioni in passato. In parti-colare negli anni 1834 e 35, quando negli Stati Uniti vi fu l’euforia per la

costruzio-ne delle prime ferrovie, con una forte speculaziocostruzio-ne terriera. Pochi anni più tardi si creò una crisi violenta, che fu superata solo molto tempo dopo (1857). Di qui il mo-nito a non sottovalutare la situazione economica e mondiale attuale, ispirandosi a principi di grande prudenza e tenendo conto che i cicli planetari hanno regole mol-to precise. Se nei primi anni ’90 la regola era incrementare il capitale, oggi dobbia-mo pensare soprattutto a preservarlo.

Che cos’è un Capricorno? E’ un animale fantastico, una capra con coda di del-fino, forse anticamente proveniente dal coccodrillo mesopotamico, cui fu abbinato lo stambecco, adorato da sempre per la sua forza simbolica. Aigokeros e Amaltea ne costituiscono gli archetipi dal punto di vista mitologico. Secondo Jung la capretta capricorniana si inerpica ogni giorno sui sentieri della montagna, accontentandosi di una manciata di sale. Raggiunge la sua meta al tramonto e si tuffa nel mare cir-costante, per rifare metodicamente lo stesso cammino nei giorni successivi. Di qui costanza, metodo, ambizione: qualità del segno che detiene la cornucopia dell’ab-bondanza. Il pianeta-guida del Capricorno è Saturno Crono, io dio che aveva inse-gnato ai greci l’arte di misurare il tempo, proprio perché impiega 30 anni a compie-re un’orbita in cielo , il tempo di una generazione.

Homer’s secret Iliad è un libro curioso, che ha richiesto decenni di lavoro a due

coraggiosi coniugi americani, Florence e Kenneth Wood (John Murray ed.) . Si tratta di un’interpretazione astronomico stellare del poema omerico. Gli uomini e gli dèi protagonisti altro non sarebbero che l’espressione di stelle, costellazioni e pianeti, attraverso il ‘declino’ dell’Orsa Maggiore e il ritorno di Sirio, la stella più brillante, ad essere visibile nei cieli della Grecia. Un soldato ferito a un occhio coinciderebbe con la stella che si trova nell’occhio della costellazione corrispondente, e così per il pet-to. Il grande duello tra Achille ed Ettore altro non sarebbe che l’inseguimento in Cielo delle costellazioni del Cane Maggiore e di Orione. Ipotesi affascinanti, che spiegherebbero alcuni misteri dell’Iliade.

La Luna Nuova del 12 febbraio racchiude significati importanti soprattutto in Oriente. Essa coincide con il Capodanno Cinese, frutto di un Calendario Lunare an-cora oggi adottato in Asia, e festeggiato presso le comunità cinesi in tutto il mon-do. Si conclude così l’anno del Serpente e Inizia l’anno del Cavallo, della serie Yang, elemento Acqua. Anno dopo anno il Capodanno Cinese ha inizio con la Luna Nuova che cade nel segno dell’Acquario. Per questo motivo chi è nato tra gennaio e feb-braio deve per forza conoscere l’esatta data del Capodanno, per essere sicuro di quale animale simbolico gli corrisponde. La sequenza degli animali è fissa: Topo, Bufalo, Tigre, Lepre, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane, Cinghia-le. Ciascun anno può poi essere Yin o Yang e appartenere a uno dei 5 elementi: Fuoco, Terra, Metallo, Acqua, Legno.

E’ il mistico Onorio di Autun detto il solitario, vissuto nel XII secolo in Germa-nia (all’epoca era papa Innocenzo II) , a spiegarci l’antica teoria astrologica della di-scesa delle anime sulla Terra, oggi cara agli studiosi di Karma e Reincarnazione: ‘Di-cevano i filosofi che le anime erano create ab aeterno e collocate in stelle compa-gne e quando esse vedevano dall’alto procreare le madri vagheggiavano di essere incorporate e cadevano dalle regioni celesti per tale desiderio. I filosofi ponevano a dogma inoltre che due fossero le porte del cielo, l’una nel segno del Cancro, donde le anime uscivano e cominciavano a discendere, in tal modo incorporandosi. L’altra nel segno del Capricorno, attraverso la quale tornavano al Creatore, dopo che aves-sero svestito il corpo attraverso il regno di Plutone, cioè tenebroso, rientrando nella stella compagna di sempre’. Non a caso il Cancro è governato dalla Luna (mater-nità), e il Capricorno da Saturno (destino).

Nel n. 9/2001 della rivista Piemonte-Parchi un’interessante e precisa incursione di Anna Ferrari su Astrologia e Cattedrali: ‘La convivenza tra le radici pagane dell’a-strologia e il messaggio cristiano si perfeziona in età medioevale e si diffonde con l’interpretazione allegorica in cui l’astrologia diventa uno strumento di conoscenza e avvicinamento della verità. Ecco allora monumenti insigni (dalla Sacra di San Mi-chele alle cattedrali francesi) che ospitano personaggi della Bibbia e segni dello Zo-diaco. L’Ariete, per esempio, viene assimilato all’agnello che Cristo Buon pastore re-ca sulle spalle. La Bilancia allude alla giustizia divina e al Giudizio Universale. Il Leo-ne, emblema di potenza e giustizia, personifica il Cristo Giudice e Re, il Capricorno (capro con coda di pesce) sintetizza la duplice natura dell’uomo, in cui forze oppo-ste si contendono il dominio dell’anima. E così per gli altri segni, alla ricerca dell’ar-monia universale’.

‘Vorrei parlarti del cielo stellato’ (ed. Simonelli) è un libro speciale, che può, per una volta, unire nel piacere della lettura astronomi, astrologi, letterati e amanti di poesia. Alessandra Tarabochia Canavero, docente di Storia della filosofia medievale, vi ha inserito un nutrito epistolario con un amico inglese, Glenn. Entrambi coltivano la passione di cercare stelle, ‘perché l’uomo è fatto per osservare il cielo. Guardando le stelle può prenderle a modello. Conoscere i percorsi degli occhi quando guardano una volta stellata può aiutarci a riprodurre in noi l’armonia del nostro cielo: le stelle sono là , e quelli che ne sono capaci possono leggerle’. Un viaggio celestiale, tra chiese, musei, testi antichi, magia naturale, animali veri e fantastici, miti, colori, let-teratura e citazioni speciali. Intenso come quello dell’Opéra Cosmique, spettacolo del Cielo attualmente in gran voga alla Cité des Sciences di Parigi, Porte de la Villet-te.

Secondo Jai Singh, sovrano indiano nato nel 1686, fondatore della mitica Jai-pur, uno strumento astronomico deve avere il Cielo come unità di misura: più è grande meglio misurerà i fenomeni celesti. Allo scopo fece costruire 5 osservatori

oltre alla città che lo ha reso celebre, su una struttura quadrata che applica i princi-pi dell’Astrologia Indù, con un princi-pianeta guida per ciascuno dei 9 quartieri. Le tradi-zionali caste seguivano lo schema dei domicili celesti. Il tutto regolato dal Jantar Mantar , con i suoi astrolabi sospesi, le meridiane equatoriali, i numerosi gnomoni zodiacali. C’è chi accusa Jai Singh di aver trascurato l’aspetto scientifico per co-struire palazzi che dialogano con le stelle, veri capricci astrologici, o, come ha scrit-to Roberscrit-to Casati sul Sole 24 ore del 3 marzo scorso, ‘l’equivalente in pietra della musica delle sfere, spiegandoci com’è fatta l’architettura siderale’: splendido obbiet-tivo poeticamente raggiunto.

Il Codice di Dresda è uno dei soli 4 libri maya sopravvissuti: proviene dallo Yu-catan e risale all’XI secolo. E’ fatto di scorza d’albero ricoperta di calce e dipinta con colori vegetali, strettamente riservato alla casta sacerdotale. Non è stato facile de-cifrarlo: si è capito che il massimo interesse era rivolto al computo del tempo e in particolare al calendario di Venere, calcolato con estrema precisione. Per quella ci-viltà Venere era un dio maschile, chiamato Quetzalcoatl. Essi erano affascinati dal-l’armonia del pianeta, dal suo metodico ritorno nella medesima posizione ogni 8 anni. Il viaggio di Quetzacoatl nel mondo inferiore coincide con la ‘scomparsa’ del pianeta nel crespuscolo serale, per poi ricomparire 8 giorni più tardi, all’alba. Mon-tezuma, re degli Aztechi al tempo dell’invasione spagnola, depose le armi credendo che , secondo un’antica profezia, Questzalcoatl fosse tornato a reclamare il proprio regno, dopo un lungo esilio.

Ci segnala Angelo Vigorelli questa notizia ripresa dal Messaggero del 10/11/02

GINEVRA - Una grande catena di supermercati elvetica, la “Mi-gros”, è stata costretta a ritirare dagli scaffali di tutti i suoi locali i rotoli di una marca di carta igienica che, se guardati in trasparenza, sembrava recassero impressi i nomi in grafia araba di Allah e del profeta Maometto. In effetti, sul verso la carta riproduceva i segni astrologici dello Scorpione e della Vergine che, alla rovescia, pote-vano anche assomigliare alle denominazioni originali delle due figu-re più sacfigu-re per l’Islam. Un quotidiano svizzero riferisce che i diri-genti delle comunità musulmane nei cantoni di Ginevra e di Zurigo hanno voluto evitare scandali dalle conseguenze probabilmente im-prevedibili, soprattutto nella fase iniziale del santo mese del Rama-dan.

Il Centro Culturale Il Simbolo, in collaborazione con il Comune di Brescia, negli ultimi anni ha organizzato dei cicli di conferenze aventi come tema “L’uomo ed i suoi grandi interrogativi esistenzia-li”. Le conferenze sui temi “Il disagio di vivere e la paura” ed “Iti-nerari di speranza” sono state raccolte in due volumi, editi dal Co-mune di Brescia. Ne è ancora disponibile un numero limitato che verrà inviato gratuitamente.

Contattare Danila Biglino via S. Orsola 145/L 25135 Brescia -Tel. 030-360357

I PERSONAGGI

170 – Padre Pio

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