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PER UN CODICE DI COMPORTAMENTO TRA ASTROLOGO E CONSULTANTE

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 84-94)

L’approccio

Tra gli altri, si possono individuare alcuni approcci-tipo:

1) approccio fiducia cieca (la mia amica Francesca è venuta da lei e mi ha detto che ha azzeccato tutto, posso venire anche io, magari oggi pomeriggio?); 2) approccio cauto e timoroso (vorrei venire da lei, ma non desidero comunicarle

il mio numero di telefono, chiamo il giorno precedente l’appuntamento per la conferma;

3) approccio ironico 1 (mi hanno regalato un oroscopo, sono agnostico, ma cu-rioso di approfondire);

4) approccio ironico 2 (parlo con le stelle? Vorrei incontrarne una);

5) approccio cuore spezzato (in questo caso la difficoltà consiste nel riuscire a fissare un appuntamento districandosi tra un singhiozzo e l’altro);

6) approccio ultima spiaggia (sono stato dall’avvocato, dal medico, dall’omeopa-ta, dall’estetisdall’omeopa-ta, dalla parrucchiera, dal parroco. Posso venire anche da lei?) 7) approccio confidenziale (ciao, come stai? Sei tu che fai gli oroscopi? Allora

senti… Di solito si tratta di una persona che non si è mai vista prima, che uti-lizza una terminologia psicologicamente invasiva).

8) approccio sintetico (sono x, desidero un appuntamento, ci vediamo giovedì) 9) approccio fiume in piena (mi chiamo x, sono figlia di y, prima di incontrarci

avrei piacere di raccontarle brevemente la mia storia. Sono nata…) 10) approccio normale, come con un professionista di altre materie.

Il ruolo dell’esperienza

Ogni caso presenta delle caratteristiche uniche, irripetibili, che rendono speciale la persona. Tuttavia, con il trascorrere del tempo l’astrologo costruisce una griglia mentale che costituirà un valido aiuto nell’analisi immediata della persona che chiama. L’esperienza diventa il tassello fondamentale in questo tipo di lavoro: in-contrare molte persone e confrontarsi con problematiche differenti ogni giorno, aiuta ad ampliare i propri orizzonti di giudizio ed a stilare un identikit sempre più preciso dei bisogni espressi dalle persone. Senza voler andare troppo nel particolare, è qui che si colloca il dibattito tra i teorici della materia e quelli che potremmo defi-nire “praticanti”. In ambito astrologico la discussione si può esprimere nei termini seguenti: è importante possedere una preparazione della disciplina astrologica in termini storici, astronomici, matematici. Ma anche l’esperienza di interpretazione diretta, on the road, sul campo, ha importanza. Può il valore dell’esperienza pratica

prendere il sopravvento sulla teoria pura? Non capita di rado che i testi di

astrolo-gia legati all’interpretazione siano scritti da autori che non fanno oroscopi e se ne vantano: si tratta di un grosso limite, poiché soltanto attraverso migliaia di inter-pretazioni si apprende e si affina la tecnica, arricchendo la propria conoscenza di sfumature, nuove considerazioni e diventando via via sempre più sicuri. D’altra

par-te un proverbio molto conosciuto dice che sbagliando s’impara… Analizzare molti Temi Natali permette di creare una propria casistica personale: ai congressi, sia na-zionali sia internana-zionali, i relatori presentano spesso studi di carattere statistico (es. la Luna in Capricorno nei musicisti; l’influenza di Marte negli sportivi). Si tratta di ricerche che offrono nuovi impulsi all’astrologia: essa, come ogni altra disciplina che si rispetti, richiede continui aggiornamenti.

Alcune regole pratiche

Esiste un comportamento migliore di un altro nella fase del colloquio telefonico? Certamente la cordialità è l’elemento fondamentale per la buona riuscita del dialo-go, così come il mostrare interesse nei confronti di ciò che viene detto. Snobismo e distacco non sono consigliabili, così come l’eccessiva confidenza. Rispetto e dignità, buon’educazione e cortesia sono alla base.

Ecco alcune regole basilari che non bisognerebbe trascurare:

1) L’appuntamento dev’essere fissato almeno 2 giorni dopo il colloquio telefonico (la persona in questione penserà che non abbiamo molti clienti se la riceviamo così presto);

2) Non richiamare se non si presentano all’appuntamento (ne fisseranno subito un altro e non verranno nuovamente); accettare le scuse, anche se in ritardo, semmai rimandando un successivo incontro (“Sono molto occupato in questo periodo”);

3) Dichiarare con franchezza l’onorario richiesto, senza falsi pudori. In questo modo il cliente si sente preparato. Se la telefonata avviene in presenza di una terza persona è bene non rivelare la tariffa (soprattutto se si applicano tariffe differenziate a seconda della clientela: è meglio dire: “Al momento sono occu-pata, le spiacerebbe richiamare tra una mezz’oretta?”).

4) Preparare delle risposte standard di fronte a richieste tipo: “Mi farebbe un

pic-colo sconto?”, oppure “Mi sembra molto caro”. Si può replicare nel modo

se-guente:”Signora, sono sicura che allo specialista in medicina o all’avvocato non chiede sconti; lei si senta completamente libera. Io le suggerirei di riflet-terci con calma, il mio numero lo conosce, se ha bisogno di me ci risentiamo.” 5) Educare la clientela: si tratta di un cammino molto lungo, che richiede

pazien-za e sangue freddo (di fronte a persone che telefonano a tutte le ore, domeni-ca mattina e giorno di Natale compresi). Le emergenze vanno prese in conside-razione, in tutti gli altri casi è bene stabilire un orario, in modo da non creare nervosismi in famiglia. Non bisogna dimenticare, soprattutto se si ha l’abitudi-ne di offrire consulti l’abitudi-nella casa di abitaziol’abitudi-ne, che anche gli altri membri della famiglia hanno diritto al loro spazio. L’astrologo non è un Telefono Amico. 6) Un’altra situazione che capita spesso è quella in cui una persona chiede un

colloquio telefonico: in altre parole, vuole evitare di venire per non dover

caso è meglio dire:”Guardi, al momento sono molto occupato/a, se desidera possiamo fissare un appuntamento, può richiamarmi?”

7) Sorvolare e distaccarsi dalle critiche rivolte ad altri colleghi: ”Sono andata da Tizio e non sono stata contenta; poi ho visto Caio, peggio che mai”. E’ meglio assumere una posizione neutrale, con riservatezza: esiste una grande probabi-lità di essere noi le prossime vittime.

8) Quando un cliente si presenta con un suo Tema Natale precedente gli si può dire: “Sono molto contento che lei abbia una copia del suo oroscopo, tuttavia preferisco redigerlo con il mio computer, se non le dispiace”. Avere la carta in-testata con il proprio nome, cognome e indirizzo è utile: stampare il grafico sopra permetterà a chi lo riceve di avere bene presente i recapiti in caso desi-deri ritornare.

Si tratta naturalmente di pillole di buon senso, più che di consigli. L’esperienza aiuta a muoversi meglio di fronte a situazioni talvolta imbarazzanti. In generale tutti gradiscono oroscopi gratuiti che non sono <disponibili>disposti a remunerare. In questi, come in altri casi, ecco come affrontare l’argomento: “Cara Francesca, mi fa molto piacere redigere un oroscopo per te e per la tua famiglia; tuttavia, dal mo-mento che la preparazione astrologica richiede studi, corsi e l’acquisto di libri molto costosi, t’informo che il costo della mia prestazione è di euro…”. Si tratta di un utile test per selezionare chi ci frequenta a scopo di sfruttamento. In poco tempo coloro che anelavano a letture astrologiche si dilegueranno come neve al sole.

Da un punto di vista strettamente analitico durante il colloquio telefonico il consulto è nella sua fase embrionale. Ma si considera ufficialmente iniziato quando dall’altra parte del filo, l’astrologo chiede i dati e fissa l’appuntamento. Nel lasso di tempo che intercorre fra il contatto telefonico ed il colloquio, il consultante si crea tutta una serie di fantasie sia sulla persona sia si troverà davanti, sia su come si svolgerà il consulto, un “qualcosa “ di non ben definibile, ma misterioso. Si tratta di aspettative in senso bidirezionale, poiché anche l’astrologo alimenta una serie di pensieri, pur di tipo completamente diverso. (aspettative di tipo temporale: sarà puntuale?; aspettative economiche legate alla parcella; pensieri interpretativi preli-minari se ha già redatto il grafico).

Le aspettative reciproche sono a volte elevate. La loro soddisfazione dipenderà da numerose variabili (simpatia, antipatia, capacità di ascolto, di entrare in sintonia, affinità reciproche in campo astrologico). E’ essenziale tener ben presente che il consultante spera di trovare la risoluzione immediata ai suoi problemi, qualcuno che gli dica cosa fare, come e quando. Se il cliente sviluppa fantasie di questo ge-nere, analogamente nell’astrologo, a livello inconscio, potrebbe cominciare a pren-dere forma la figura del “mago”, del “deus ex machina”, di colui che è in grado di prevedere, di salvare. Tale dinamica è connaturata all’essenza stessa della relazione d’aiuto e caratterizza spesso la prima fase della terapia fra psicoterapeuta e pazien-te. Immaginate quindi quale importanza riveste il prendere coscienza di questi

fe-nomeni proiettivi in un rapporto, quale il consulto astrologico, che per sua natura è ammantato da un’aura di alchimia e segretezza. È un “incontro fra ombre”, inevita-bile, ma è importante saperlo e prenderne attenta distanza.

Un asso nella manica

L’astrologo ha un asso nella manica rispetto al consultante, che gli permette di por-tarsi in una posizione di vantaggio, prima dell’incontro vero e proprio: l’astrologia.

Attraverso lo studio della Carta Natale entra in contatto virtualmente con il consultante, comincia a farsi un’idea ben precisa di lui. Dallo studio degli aspetti può evidenziarne attitudini, propensioni, gusti, ma soprattutto delineare un quadro delle possibili problematiche che emergeranno nel corso del colloquio.

Un’analisi di Mercurio-comunicazione potrà dare indicazioni circa il tipo di lin-guaggio da adottare durante il consulto. Ad esempio, Mercurio-Vergine ama ascol-tare, incasellando ciò che sente: apprezzerà un linguaggio conciso, chiaro, anche tecnico; suscettibile e permalosetto, non gradirà invece eccessive sottolineature. Un Mercurio-Cancro, emotivo e sensibilissimo, coglierà del colloquio ogni dettaglio e sfumatura: lo sguardo, il tono della voce, le pause, avranno la stessa rilevanza delle parole. Potrebbe anche venire utile dare un’occhiata ai rapporti sinastrici che inter-corrono tra astrologo e consultante, tanto per farsi un’idea delle dinamiche del consulto (difficoltà a comunicare, a farsi capire, oppure sintonia e feeling immedia-ti). Non dimenticando comunque che uno sguardo accogliente aiuta ad aprire le porte, anche sbarrate, dell’animo umano.

Un ulteriore elemento a favore dello studioso è che i segni zodiacali vivono una certa ciclicità di appuntamento: nei periodi in cui, ad esempio, ci sono interfe-renze marziane in Toro, sarà più facile avere clienti Scorpione; quando un segno vi-ve contrarietà stellari, nella statistica degli appuntamenti i suoi rappresentanti pre-valgono dall’astrologo: emerge l’inconscio collettivo, i nati in un segno vivono un periodo complesso, sia a livello personale sia di gruppo. Attribuire momenti difficili alle posizioni planetarie ha un effetto benefico dal momento che aiuta a non accol-larsi completamente il peso di un fallimento, in famiglia e fuori.

Si tratta, inoltre, di un modo per instaurare il dialogo con la persona che a vol-te è impacciata ed ha bisogno di essere guidata.

Facciamo un esempio: “Ho redatto il suo oroscopo, premetto che si tratta di un periodo complesso per il suo segno, che vive interferenze da parte di Marte, Urano, ecc…”.

“Davvero? Allora non è tutta colpa mia! Perché mia moglie mi colpevolizza, i miei figli sono scostanti. Ora le racconto…”.

Il ghiaccio è rotto e si può procedere nell’analisi astrologica.

Senz’altro tutti ci siamo domandati almeno una volta perché, eccezion fatta per i cultori dell’arte astrologica, in un dato momento della vita di una persona,

di-venta importante farsi redigere la carta natale. Questa richiesta sottende un biso-gno, un problema che cerca una soluzione, una dinamica del passato che emerge per essere risolta.

Tutte le persone hanno periodicamente necessità di aiuto e consiglio man ma-no che attraversama-no stadi e transizioni della vita, abbiamo sperimentato personal-mente che la nostra lucidità decisionale è inversapersonal-mente proporzionale al nostro coinvolgimento emotivo.

Perché proprio l’astrologo?

Ecco, quindi, da dove sorge la necessità di rivolgersi a qualcuno che possa dare un consiglio o almeno un semplice parere. Ma perché non rivolgersi ad un amico op-pure ad un sacerdote od ancora ad uno psicoterapeuta? Perché proprio a colei o co-lui che interroga le stelle? Oltre al peso che riveste la speranza di avere una previ-sione sul proprio futuro, possibilmente azzeccata, sicuramente l’assenza di

un’eti-chetta impedisce di essere etiun’eti-chettati (specie come un caso patologico), così come

un giudizio non viziato da coinvolgimenti affettivi o credenze religiose viene rite-nuto sicuramente più obiettivo.

Se il consulto astrologico sottende un bisogno, il suo scopo principale è il sod-disfacimento di tale bisogno. Ecco quindi che il consulto viene a configurarsi come una vera e propria relazione d’aiuto e l’astrologia una professione attinente. C. Ro-gers definisce la relazione d’aiuto come “una relazione in cui almeno uno dei prota-gonisti ha lo scopo di promuovere nell’altro la crescita, lo sviluppo, la maturità ed il raggiungimento di un modo di agire più adeguato ed integrato”. Lo scopo diventa promuovere la consapevolezza dell’individuo, anche se limitatamente ad un proble-ma, ad una scelta affettiva o professionale.

Questo compito distingue nettamente la relazione d’aiuto e, quindi, il consulto astrologico da quelle che sono le semplici relazioni quotidiane per le quali non si esige una preparazione tecnica. Ma lo studio approfondito dell’ astrologia, la sua costante pratica, la buona volontà, il desiderio di aiutare l’altro non sono sufficienti. Una preparazione psicologica non accurata comporta il rischio di proiettare durante il consulto e, di conseguenza, nella relazione le nostre difficoltà, i nostri complessi personali, i nostri pregiudizi.

Quali sono i presupposti fondamentali per i quali il consulto astrologico possa

essere definito vera relazione d’aiuto?

Il primo requisito, il più importante, è l’autenticità, la capacità di essere libera-mente e profondalibera-mente se stessi nel rapporto con l’altro, anche nei confronti di sentimenti negativi, per non incorrere in messaggi ambigui o contraddittori. Sarà capitato a tutti di trovarsi davanti ad una persona, durante il colloquio astrologico e di non condividere un’affermazione, un modo di vivere, un pensiero dalla medesima esternato.

In questi casi, che si verificano più sovente del previsto, sarebbe più onesto astenersi da giudizi e pareri, anche se espressamente richiesti.

Alcuni esempi pratici:

1) un cliente desidera conoscere la data della propria morte e noi non condividia-mo quest’uso dell’astrologia. Una risposta possibile: “Guardi, io non credo di essere la persona giusta per questo tipo di approccio, preferisco mescolare Astrologia e positività”. In questo caso non si prende una posizione esplicita (se ne vada perché non ho intenzione di fare una cosa del genere), allontanandosi dalla situazione spinosa in modo elegante.

2) Un cliente che svolge una vita che non approviamo: “Io per mantenermi faccio la prostituta. Alcuni clienti mi hanno proposto di non utilizzare alcun dispositi-vo di protezione in cambio di una maggiore remunerazione. Che cosa ne pen-sa? Dovrei accettare?”. Una risposta possibile: ”Non credo di poterla aiutare, non ho esperienza in questo campo. Le consiglierei di consultare un ginecolo-go, posso indicargliene uno di fiducia”.

Conservare nel cassetto il recapito telefonico di altri validi professionisti (me-dico, psichiatra, psicologo) è utile per aggirare una situazione di impasse.

E’ importante che il nostro parere non entri all’interno della relazione, dal mo-mento che ogni pregiudizio andrebbe ad influenzare il nostro atteggiamo-mento (espressioni del corpo e del viso comprese). In ogni caso è bene ricordare che, di fronte ad atteggiamenti che contrastano con il nostro modo di pensare, sarebbe meglio esplicitare la nostra avversione anziché mascherarla.

La giusta misura è caldamente consigliata, chi siede di fronte a noi esprime un bisogno che prima di tutto dev’essere compreso; chiunque può giudicare, noi no.

L’autocontrollo è fondamentale, anche nelle espressioni del viso: mai celare stupore, ridere od esprimere pareri non richiesti; in alcuni casi è importante ribadire il segreto professionale (il segreto professionale è garantito, non deve preoccuparsi). A questo proposito è importante scegliere un setting adeguato (sala d’attesa, am-biente, abbigliamento adatto alle circostanze), dove non vi siano interferenze ester-ne ed i clienti non possano incontrarsi tra loro.

Il valore dello scambio - Alcuni requisiti indispensabili

Autenticità significa anche essere mossi da altruismo e generosità e da quel

senti-mento di solidarietà che dovrebbe ispirare anche le comuni relazioni umane. Non

c’è nulla di male a condividere l’esperienza di chi è davanti a noi, raccontando la nostra.

Consultante: “Mi sto separando ed è un periodo veramente difficile”.

Astrologo: “La capisco, anch’io ho vissuto quest’esperienza ed ho dovuto lavo-rare molto su me stesso per uscirne”.

Non trattandosi di un rapporto analitico stretto, nel corso del quale il terapeu-ta non rivela fatti personali, l’astrologo può, se lo ritiene opportuno, intervenire

co-me detto sopra. Il consultante si sentirà compreso, ascoltato, e soprattutto, sente che il suo problema è stato di un’altra persona che lo ha superato e può capirla. L’e-sperienza può intervenire vantaggiosamente anche nell’educazione dei figli ed in molte altre situazioni della vita.

Altro requisito imprescindibile è l’ascolto empatico, che consiste nel riuscire a vedere le cose con il cuore, con i sensi, con l’intelligenza dell’altro rimanendo se stessi, assumendo senza preconcetti la visione dell’altro. Empatia non significa sim-biosi: non si può essere d’aiuto se c’è totale identificazione con l’altro. Non ci può essere aiuto autentico senza amore per la propria professione e per l’altro che ci

siede di fronte, senza pretese di creare vincoli o stipulare ipoteche. Strettamente

correlata con questi aspetti, è l’accettazione positiva incondizionata, di cui abbia-mo già accennato e che consta in una forma mentis né valutativa, né giudicante, ma che si esplica in una totale accettazione dell’altra persona con il suo vissuto, con le sue scelte di vita che presuppongono spesso una scala di valori diversa dalla nostra.

Chirone, il mitico centauro che insegnò ad Esculapio l’arte di guarire è una fi-gura che ben si presta a rilevare l’essenza profonda di ogni relazione d’aiuto e quin-di anche del consulto astrologico. Affetto da piaghe incurabili incarna l’archetipo del guaritore-ferito, che comprende le ferite altrui.

L’asteroide Chirone, particolarmente caro a chi si occupa di astrologia medica, rappresenta nel tema natale la nostra capacità di autoguarigione, il potere del no-stro corpo di rigenerarsi. L’immagine mitologica del guaritore-ferito è molto diffusa in parecchie culture. In india, Kalì è la dea del vaiolo ed anche colei che lo cura. L’ar-chetipo riunisce in sé i due opposti e ciò comporta non solo che il paziente ha un medico dentro di sé, ma anche che nel medico c’è un paziente. Compito di colui che esercita una professione d’aiuto è quello di riconoscere dentro di sé il cliente-pa-ziente cioè una parte che patisce, che soffre.

Compito del buon astrologo è quello di capire che le problematiche del con-sultante sono anche le sue problematiche. Quando l’astrologo sarà in grado di

spe-rimentare il disagio dell’altro come una possibilità esistenziale dentro di sé, allora ne incarnerà l’archetipo. Parliamo di possibilità esistenziale: ciò significa che non è ne-cessario aver vissuto la medesima esperienza, con le stesse caratteristiche, per com-prendere lo stato d’animo di chi ci sta di fronte. Ma è indispensabile contemplare dentro se stessi l’eventualità di una perdita, di un abbandono, di un tradimento. Al-tre volte l’esperienza del consultante è simile alla nostra e riecheggia dentro nel profondo, riaprendo antiche ferite. Si tratta, in questo caso, di una circostanza mol-to delicata, soprattutmol-to quando la problematica condivisa non è stata superata dal-l’astrologo o lo è stata in modo differente dal consultante e cerca di spingerlo in quella direzione.

E’ importante riconoscere innanzi tutto che ognuno ha il suo personale per-corso evolutivo in sintonia col proprio carattere e con la propria personalità.

Rico-noscere l’altro come diverso da sé implica il porsi in una posizione paritaria: capita a

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 84-94)