BOX - Il Progetto LIGHTNESS per il supporto alle comunità energetiche dei cittadini
8.6. L’integrazione del Framework Build Upon2 per la valutazione degli impatti della riqualificazione energetica nelle politiche climatiche delle città
(Green Building Council Italia - V. Marino) Il Progetto Build Upon2 ha sviluppato un insieme di indicatori per valutare e monitorare nel tempo l’impatto ambientale, sociale ed economico degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici a
scala di città e meglio collegare gli obiettivi climatici alla scala nazionale e locale. Questo insieme di indicatori supporta le città nel migliorare le politiche locali guidando le iniziative di investimento pubbliche e
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187 private e nella sensibilizzazione dei cittadini. Il Framework non intende classificare le città per le loro strategie di riqualificazione, ma supportarle per sviluppare strategie migliori, e identificare le buone pratiche.
Il Framework è composto da indicatori principali detti
“core” che sono stati condivisi dai paesi partecipanti al progetto (Croazia, Ungheria, Irlanda, Italia, Spagna e
Turchia) e testati nelle città pilota. Altri indicatori, definiti come “non core” identificano per ciascun paese le priorità da monitorare oltre agli indicatori comuni europei (es. per l’Italia includono: resilienza agli effetti del cambiamento climatico, ai terremoti, etc.).
Il Framework è stato pensato per essere integrato nelle politiche di riqualificazione degli edifici intraprese alla scala locale, in particolare nei PAESC.
Tabella 8-3. Indicatori “core” del progetto Build Upon2 (aggiornamento Maggio 2021)
Categoria Sigla Indicatore Unità di misura
Ambientali Env 1 Tasso di riqualificazione energetica %
Ambientali Env 2 Emissioni di CO2 Ton/CO2 anno
Ambientali Env 3 Consumi energetici finali kWh/m2/anno
Ambientali Env 4 Produzione da fonti energetiche rinnovabili kWh/anno
Sociali Soc 1 Povertà energetica % di abitanti
Sociali Soc 2 Qualità dell’aria interna Nr. Abitazioni riqualificate oppure mq riqualificati Sociali Soc 3 Comfort termico invernale Nr. Abitazioni riqualificate oppure mq riqualificati Sociali Soc 4 Comfort termico estivo Nr. Abitazioni riqualificate oppure mq riqualificati
Economici Eco 1 Investimenti in riqualificazione energetica
Economici Eco 2 Efficienza energetica dell’investimento k h mq
Economici Eco 3 Posti di lavoro generati dalla riqualificazione FTE
Economici Eco 4 Miglioramento delle competenze Nr. Professionisti/costruttori formati Economici Eco 5 Risparmio economico annuale dovuto alla riqualificazione
Fonte: https://www.worldgbc.org/build-upon
Tabella 8-4. Indicatori “non-core” del progetto Build Upon2, aggiuntivi per l’Italia aggiornamento aggio 2021
Categoria Sigla Indicatore Unità di misura
Ambientali Env 5 Riqualificazione sostenibile certificata Nr edifici riqualificati certificati/anno
Ambientali Env 6 Consumo pro-capite di acqua L/persona/giorno
Ambientali Env 7 Monitoraggio dei consumi idrici % di abitazioni con ocntatori digitali per l’acqua potabile
Ambientali Env 8 Consumo di suolo % di area urbanizzata
Sociali Soc 5 Politiche per la resilienza al cambiamento climatico Si/No
Sociali Soc 6 Edifici riqualificati con criteri di riesilienza % di edifici rispetto a quelli riqualificati nell’anno Sociali Soc 7 Interventi di riqualificazione energetica e antisismica degli
edifici % di edifici rispetto a quelli riqualificati nell’anno Sociali Soc 8 Linee guida per la riqualificazione sostenibile di edifici storici Si/No
Soc 9 Interventi di riqualificazione energetica di edifici storici % di edifici storici rispetto a quelli riqualificati nell’anno
Fonte: progetto Build Upon2, documentazione interna
Il Framework BuildUpon2 può essere applicato a livello di iniziativa, ad esempio nel caso di un bando pubblico che supporti la riqualificazione di interventi di efficientamento energetico per i condomini, oppure su scala urbana, riportando complessivamente l’impatto di tutte le iniziative sviluppate in città nell’arco temporale di reporting. In entrambi i casi lo scopo è quello di riportare il contributo di quanto si realizza alla
scala locale rispetto agli obiettivi di più alta scala governativa.
Le autorità regionali e locali infatti giocano un ruolo importante nel guidare e realizzare iniziative per il clima, non solo nella stesura e nell'attuazione della politica edilizia, ma spesso nell'implementazione di obiettivi locali ancora più ambiziosi di quelli nazionali.
L'integrazione del Framework Build Upon2 nella metodologia dei PAESC rafforza il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di mitigazione nel settore dell'edilizia, che è uno dei maggiori responsabili delle emissioni di gas a effetto serra (GHG).
Nei PAESC, sia l'inventario delle emissioni che i risultati puntuali delle azioni proposte hanno bisogno di un set di indicatori ben definito. La metodologia del Patto dei Sindaci non ha un set predeterminato di indicatori, tutti i documenti contengono raccomandazioni indicative.
Specialmente nel quadro dell'adattamento, le autorità locali e i professionisti del cambiamento climatico indicano la mancanza di un approccio comune e trasparente per valutare gli impatti legati al clima. L'uso di metodologie diverse può portare a risultati differenti.
Per ridurre la possibilità di un'errata rappresentazione
dei dati e per favorire la comparabilità tra le città europee, è necessaria la standardizzazione degli indicatori e dei metodi per valutare gli impatti climatici, la vulnerabilità e il rischio. Build Upon2 propone una
"standardizzazione" per il sotto-settore della riqualificazione edilizia del PAESC.
Per l’Italia, il Framework è stato testato dalla città di Padova, in qualità di città pilota del progetto, nell’ambito di due workshop che si sono svolti tra ottobre 2020 e maggio 2021. Anche le città follower italiane del progetto, Brescia, Pesaro e Roma capitale, sono state coinvolte nella fase di test. In questo articolo si presentano i risultati della discussione e i principali aspetti critici che le città dovranno affrontare per svolgere l’attività di monitoraggio promossa dal Framework.
8.6.1. Integrazione del framework nelle politiche in atto e nelle attività di monitoraggio Dal confronto diretto con le pubbliche amministrazioni
che hanno partecipato alla fase di test si evince che il Framework Build Upon2 si può facilmente integrare nelle politiche locali, principalmente nei PAESC e nelle Strategie di Transizione Climatica, intraprese dalle città per raggiungere obiettivi di resilienza agli effetti del cambiamento climatico sul medio e lungo periodo, al 2030 e al 2050.
Il Framework Build Upon2 è considerato molto interessante soprattutto per la possibilità di sviluppare un sistema di monitoraggio con indicatori comuni a quelli del PAESC e ad altre iniziative intraprese a livello locale. Si ritiene necessario fare una sintesi tra gli indicatori che le città devono adottare e quelli proposti dal sistema Build Upon2, ad esempio quelli proposti da
Ecosistema urbano, ISTAT, ISPRA, richiesti a scala nazionale, per facilitare il lavoro delle amministrazioni e strutturare una raccolta dati efficace su più fronti.
L’organizzazione di una raccolta dati, necessaria per rispondere agli indicatori Build Upon2,permetterebbe di instaurare delle procedure utili anche ad implementare le altre attività di monitoraggio richieste alle città.
Incrociare indicatori e progetti è molto importante per effettuare una sintesi e semplificare il lavoro degli uffici tecnici.
Anche l’aggiornamento di alcuni strumenti come i regolamenti edilizi potrà favorire l’accesso ai dati per rispondere ad alcuni indicatori.
8.6.2. Il PAESC del Comune di Padova e l’integrazione degli indicatori Build Upon2 Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima del
comune di Padova fissa l’obiettivo di ridurre del 55% le emissioni climalteranti al 2030 attraverso 83 azioni di mitigazione e 33 azioni di adattamento.
Il PAESC è stato redatto con la collaborazione di diversi partner tecnici attraverso la costituzione di un tavolo intersettoriale dei diversi uffici comunali. Sono stati consultati numerosi stakeholder privati e pubblici per la condivisione di dati e sviluppo delle azioni e per la formulazione delle proposte operative attraverso patti di collaborazione. Di fatto il PAESC determina la strategia sostenibile del Comune e del Territorio.
Gli indicatori del Framework Build Upon2 sono stati integrati in due capitoli del documento:
• Una città più efficiente
• Una città più resiliente
Le fasi del PAESC che interessano Build Upon2 sono quelle di attuazione e monitoraggio. Sono state identificate due tipologie di indicatori:
• Indicatori di risultato: due indicatori per iniziativa, sono stati inseriti quasi tutti gli indicatori di Build Upon2
• Indicatori di impatto: sono indicatori trasversali che misurano l’efficacia del piano per ciascun
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189 settore. Quindi la matrice Build Upon2 sarà quasi completamente utilizzata per questi indicatori, integrandoli con quelli esistenti.
Una prima stesura degli indicatori di impatto per le azioni relative al patrimonio edilizio è presentata in Tabella 8-5.
Tabella 8-5. Indicatori di impatto per gli interventi sul costruito nel PAESC del Comune di Padova con integrazione degli indicatori di Build Upon2
Indicatore Unità di misura Fonte Frequenza
raccolta dati
Indicatori Build Upon2 Riduzione del consumo finale di energia da
misure di ristrutturazione energetica Riduzione delle emissioni dirette di CO2 da
misure di ristrutturazione energetica Ton CO2/anno Settore Ambiente
Padova Annuale Env 2
Risparmio energetico medio per tipologia di
intervento MWh/intervento ENEA Annuale Env 3
Energia prodotta da fonti rinnovabili come risultato di misure di ristrutturazione energetica
8.6.3. Collaborazione tra i settori e gli uffici delle amministrazioni Data la natura trasversale degli indicatori del
Framework BuildUpon2, diventa necessaria un’elevata collaborazione tra gli uffici che normalmente lavorano in autonomia. I funzionari coinvolti nei workshop hanno ritenuto l’applicazione del Framework un’occasione importante per attuare nuove procedure e integrare maggiormente le politiche urbane attuali.
Per il monitoraggio del PAESC, il Comune di Padova ha istituito un gruppo di lavoro intersettoriale che coinvolge 22 settori, con l’identificazione di un referente per la raccolta dati.
Secondo tutte le città coinvolte, il settore principale per la raccolta dati è quello relativo ad ambiente ed energia, seguono i settori collegati all’edilizia pubblica e privata e all’urbanistica. Altri settori come quelli relativi ai servizi sociali e alla statistica sono altrettanto rilevanti. Inoltre, è molto importante il contributo che
possono dare alcuni stakeholder esterni, soprattutto le Regioni e gli enti nazionali.
Una sfida determinante è il tempo necessario per svolgere l’attività di monitoraggio. A questo proposito, risulta necessario tentare di automatizzare la raccolta dati e il loro aggiornamento, oppure aumentare le risorse umane per fronteggiare il carico di lavoro.
La dimensione urbana può diventare la barriera principale per le grandi città, come nel caso di Roma, dove questa implica una moltiplicazione degli uffici sul territorio da coordinare e una molteplicità di interventi da monitorare. La raccolta dati risulta quindi dispendiosa in termini di tempo e risorse e la quantità di dati da raccogliere e gestire è elevata. In questo caso sarà maggiormente percorribile l’applicazione del Framework alla scala urbana piuttosto che rispetto ad una singola iniziativa.
8.6.4. Fonte dei dati e accordi necessari
Per costruire gli indicatori di Build Upon2, molti dati sono potenzialmente disponibili nelle pratiche edilizie e nelle relazioni tecniche che i professionisti, soggetti agli adempimenti legislativi, consegnano per ricevere le
autorizzazioni collegate agli interventi sul costruito. Per semplificare e automatizzare le procedure, bisogna trasferire sull’utente la consegna del dato in formato digitale pre-elaborato. Le amministrazioni hanno
incominciato già da tempo un processo di digitalizzazione delle pratiche edilizie, normalmente attraverso l’uso di sistemi informatici sviluppati a livello regionale. Ne è un esempio il portale Gestione delle Pratiche Edilizie (GPE) sviluppato da Regione Veneto per l’iniziativa Veneto 2050 e ora in fase di test a Padova. Una migliore customizzazione dei template per le pratiche edilizie agevolerebbe l’automatizzazione della raccolta dati per valutare gli impatti della riqualificazione degli edifici. Più a monte si propone la modifica, più a cascata si applica, pertanto il livello regionale o nazionale dovrebbe essere coinvolto in questo processo di digitalizzazione delle informazioni.
Un secondo aspetto sottolineato da tutte le amministrazioni è la necessità di garantire la disponibilità dei dati raccolti a livello nazionale rispetto agli interventi edilizi supportati con il meccanismo delle detrazioni fiscali (ad es. Ecobonus, Sismabonus, Superbonus 110%, certificati bianchi, scambio sul posto, conto termico, etc). I dati sono attualmente disponibili sulla singola unità abitativa oppure, su richiesta da parte della pubblica amministrazione, in modo aggregato per tipologia di intervento. Questo livello di dettaglio non è sufficiente all’amministrazione perché possa utilizzare il dato per una pianificazione degli interventi sulle aree della città o per comprendere
quanti e quali interventi sono stati realizzati sugli stessi edifici. Sarebbe utile poter disporre del dato in associazione alla sezione di censimento, o al numero civico, per poterli geolocalizzare e monitorare, e programmare interventi complementari sul territorio.
Un altro aspetto rilevante è quello di poter disporre di questi dati con cadenza annuale per agevolare un monitoraggio continuativo a supporto degli indicatori ambientali comunali.
In modo analogo, anche le banche dati regionali, ad esempio il database degli attestati di prestazione energetica o il catasto degli impianti termici, dovrebbero essere accessibili in maniera aggregata invece che per singola utenza per permettere analisi complessive sul patrimonio edilizio e coordinare politiche di riqualificazione mirate rispetto all’efficienza del patrimonio edilizio.
Infine, la terza fonte di dati aggregati sul territorio comunale deriva dalle informazioni in possesso delle società municipalizzate o private che gestiscono le risorse energetiche e la distribuzione di acqua nel territorio per monitorare la domanda di risorse e valutare l’efficacia degli interventi di riqualificazione. In questo caso sarà più immediato stipulare accordi per la condivisione dei dati con l’amministrazione comunale.
8.6.5. Digitalizzazione della raccolta dati e comunicazione degli impatti: i prossimi passi di Build Upon2 Oltre alla necessità di digitalizzare e automatizzare la
raccolta dati per calcolare agli indicatori, presentata precedentemente, un ulteriore aspetto che ha caratterizzato molte delle discussioni dei workshop sia in Italia che all’estero è l’opportunità di comunicare gli impatti degli interventi di riqualificazione sul costruito in maniera sintetica e diretta. La comunicazione dei risultati raggiunti annualmente è fondamentale sia per verificare l’efficacia delle politiche in corso e sia per sensibilizzare la cittadinanza sulla necessità di un impegno comune per la riduzione degli effetti dei cambiamenti climatici nelle città.
Nell’ambito del progetto Build Upon2, una cordata di stakeholder spagnoli AEICE, Clúster de Hábitat Eficiente, insieme a Castilla y León Construction Institute (ICCL), CROLEC e MOVICODERS, e con la collaborazione di TECNARA, GBCe insieme alle città di
Valladolid e Saragozza, ha sviluppato lo strumento REHAVIVA, un sistema informativo concepito per la raccolta, l'elaborazione e l'analisi di dati sui diversi aspetti che riguardano la filiera della costruzione e riqualificazione del patrimonio residenziale.
Il sistema, costruito sul concetto di open data, serve in primo luogo come un database aperto e organizzato per raccogliere informazioni pubbliche sulla riqualificazione degli alloggi, e in secondo luogo come strumento decisionale per le amministrazioni locali e le imprese coinvolte nel mercato di riferimento.
Sulla base di questa esperienza il consorzio del progetto sta sviluppando un concept di strumento che possa essere affiancato al sistema di reporting del PAESC, che sarà oggetto di un futuro sviluppo progettuale e di ricerca (Figura 8-7).
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Figura 8-10. Una schermata del tool REHAVIVA con l’esemplificazione della visualizzazione degli edifici oggetto di intervento e dei relativi dati. Altre informazioni potrebbero essere riservate ad utenti autorizzati, ad es. le
pubbliche amministrazioni