TERRITORIO: ENTI LOCALI E CITTADINI
Fonte: Commissione Europea
8.3. L’efficienza energetico ambientale nel PAESC di Roma Capitale
(Roma Capitale – D. Tamburrano, D. Severa) L’8 giugno 2021 l’Assemblea Capitolina, con Deliberazione n. 55, ha approvato il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima (PAESC) di Roma Capitale con un obiettivo di riduzione complessivo delle emissioni climalteranti del 51,6 % entro il 2030 (Patto dei Sindaci Roma Capitale), ben oltre l’impegno assunto di almeno il 40%.
Nel PAESC l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi energetici assumono un ruolo centrale e rappresentano un filo conduttore delle politiche che Roma Capitale intende perseguire per l’obiettivo di mitigazione fissato.
Il principio dell’Energy efficiency first e l’iniziativa collegata al Green Deal europeo della Renovation Wave ispirano il capitolo 7 “Efficienza energetico-ambientale al primo posto. Ondata di rinnovazioni edilizie” nel quale si descrivono le linee di intervento sull’edilizia pubblica e privata secondo un approccio olistico.
In Europa, il 40% dei consumi energetici e il 36% delle emissioni derivano dai consumi in edilizia; inoltre, il 35% degli edifici ha più di 50 anni, con il 75% del parco
immobiliare che risulta essere inefficiente sotto il profilo energetico (Commissione Europea, 17 febbraio 2020).
I valori percentuali della città di Roma sono sovrapponibili ai dati europei: al 2015, il comparto residenziale è il maggiore responsabile dei consumi energetici, con 15.405 GWh, rappresentativi del 41%
del totale. Tale quota di consumi si è tradotta in termini di emissioni in 3.387 kt CO2, equivalenti al 36% delle emissioni totali stimate al 2015 (9.486 kt CO2). Il settore qui considerato risulta essere il secondo per produzione di emissioni, preceduto solo dal comparto dei trasporti e della mobilità, con 3.664 kt CO2 pari al 39% delle emissioni totali registrate (ISPRA, 2015).
Appare quindi evidente che gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030 e oltre, dovranno essere centrati sulle politiche per l’efficienza e la riqualificazione energetica del comparto edilizio pubblico e privato, sia per le nuove costruzioni che, e soprattutto, per il parco immobiliare esistente.
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181 Infatti, l’obiettivo per una corretta gestione energetica degli edifici è sicuramente quello della riduzione delle perdite energetiche prima ancora, o contestualmente, alle azioni di messa in campo di generazione di energia rinnovabile.
Poiché l’obiettivo è quello di voler rendere climaticamente neutro il parco edilizio entro il 2050, l’azione da intraprendere, anche in seguito all’esperienza della crisi pandemica, deve essere quella di contribuire all’azzeramento delle emissioni climalteranti e di rendere l’ambiente urbano maggiormente resiliente, salubre e sostenibile, affinché si contempli la qualità dei luoghi e dell’aria, la preservazione della cultura e quindi il benessere e la salute fisica e socio-economica di un territorio e dei suoi abitanti.
Questa visione olistica pone al centro il più recente framework reporting europeo dei quadri Level(s); i protocolli e i sistemi di certificazione energetico-ambientali come quelli della famiglia LEED-GBC Italia per l’edilizia e quelli SITES per l’incremento di resilienza e di sequestro della CO2 atmosferica ad opera delle aree verdi.
Un tale approccio consente di ridurre non solo i consumi diretti di energia in fase di utilizzo dell’edificio, ma anche i consumi indiretti (ad esempio quelli connessi al consumo idrico), così come le emissioni correlate all’utilizzo degli edifici rispetto al contesto urbanistico e sociale (riducendo ad esempio il contributo emissivo del settore dei trasporti), la riduzione delle patologie dovute alla sindrome dell’edificio malatoii (riducendo il carico sulle strutture sanitarie e sui relativi costi socio-economici principalmente per patologie respiratorieiii), l’abbattimento delle emissioni climalteranti contenute nei materiali (ottimizzando la circolarità degli edifici in termini di materiale, ma anche di correlazione fra costruzione e decostruzione, ovvero dell’LCA (Life Cycle Assessement) nel suo complesso).
Le azioni di efficientamento energetico in edilizia previste nel PAESC di Roma Capitale, quindi, si intersecano e diventano sinergiche anche con gli altri ambiti di intervento di mitigazione, adattamento, trasformazione e consapevolezza sociale, quali la generazione di energia rinnovabile, la progressiva adozione di elettrodomestici più efficienti secondo la nuova etichettatura energetica UE in vigore dal 1°
marzo 2021, gli sportelli capitolini per l’energia pulita e l’efficientamento energetico dedicati a cittadini e imprese, la riforestazione urbana la mobilità sostenibile, la gestione dei rifiuti anche in edilizia, l’utilizzo della smartness e delle ICT in generale tra le quali la diffusione come standard privilegiato dello smartworking, in primis tra i dipendenti della amministrazione capitolina.
Nell’ambito del Piano di Sviluppo Resiliente Sostenibile ed Inclusivo, Roma Capitale ha previsto risorse per 1 miliardo di euro in 7 anni per la riqualificazione energetica degli edifici residenziali pubblici e 3 miliardi di euro in 7 anni per la riqualificazione degli edifici ad uso scolastico. Il potenziale tecnico-economico derivante solamente da queste due azioni è pari a circa 2.375 GWh/anno, risparmio tale da evitare al 2030 l’emissione di oltre 450 mila tonnellate di CO2iv. A latere degli incentivi dedicati alla riqualificazione energetica di edifici pubblici e privati presenti nel PNRR, nella programmazione finanziaria UE 2021-2027 ed in altre misure nazionali (quali ad esempio fondo nazionale per l’efficienza energetica, ecobonus, superbonus etc.), la grande innovazione “strutturale”
presente nel PAESC di Roma Capitale - e degna di maggior rilievo a livello di governance dei processi di efficientamento energetico dell’edilizia pubblica - è la scelta dell’Amministrazione dell’adozione elettiva del modello ESCo e dei Contratti di performance energetica per la riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica.
Tale innovazione si declina attraverso la definizione di una road map per la progressiva implementazione di una ESCo comunale pubblico-privata, con il compito di rispettare i vigenti obblighi UE per una riqualificazione energetica del 40% dei consumi degli edifici, di almeno il 3% annuo del patrimonio immobiliare di proprietà delle amministrazioni locali.
Le azioni sopra descritte, consentono di raggiungere al 2030 circa 1/4 dell’intero potenziale tecnico di efficientamento energetico in edilizia calcolato da ENEA per Roma Capitale, fornendo quindi un contributo significativo alla riduzione dei consumi finali degli edifici, in linea con una roadmap di completa decarbonizzazione del settore entro il 2050 e con lo scopo di rendere lo spazio costruito della città sempre più resiliente, salubre e sostenibile, aumentando il benessere e la salute fisica e socio-economica di tutti i cittadini.
BOX - European Islands Facility – NESOI “New Energy Solutions Optimised for Islands” (Sinloc- Sistema Iniziative Locali SpA - C. Boaretto, A. Martinez, A. Montanelli)
La European Islands Facility – NESOI “New Energy Solutions Optimised for Islands”
(www.nesoi.eu) è una piattaforma di Assistenza Tecnica finanziata dall’Unione Europea tramite il Programma Horizon2020 con il meccanismo del
“cascade funding”. Il principale obiettivo del progetto è quello di supportare il processo di transizione energetica delle isole europee, promuovendo la decentralizzazione dei sistemi energetici e il raggiungimento di soluzioni energetiche più efficienti, in linea con gli obiettivi nazionali ed europei.
Entro il 2023, NESOI mira a mobilitare oltre 100 milioni di euro di investimenti, portando a risparmi attesi di energia primaria pari a 440 GWh/anno e 160 ktCO2/anno di emissioni evitate.
Il progetto, partito ad ottobre 2019, è coordinato da Sinloc - Sistema Iniziative Locali e vede coinvolti primari operatori europei quali Centre for Research and Technology Hellas, Deloitte Advisory Spagna, E.ON Group Innovation GmbH, Fundacion Circe - Centro de Investigacion de Recursos y Consumos Energeticos, Hellenic Association for Energy Economics, Rina Consulting, R2M Solution, Wolf Theiss e Zabala Innovation Consulting. Un team multidisciplinare con comprovata esperienza di programmazione ed implementazione di progetti di transizione energetica con diversificate competenze economico-finanziarie, tecniche, legali e procedurali, ambientali e sociali.
NESOI, supporta Enti Locali e soggetti promotori di iniziative di pubblico interesse nella concreta configurazione e attuazione di interventi sostenibili e di impatto per favorire il contrasto al cambiamento climatico e la decarbonizzazione delle isole. Lo fa offrendo una combinazione di servizi di consulenza forniti dal team di progetto e risorse finanziare finalizzate ad acquistare in loco competenze specialistiche complementari. Un modello di Assistenza Tecnica misto, in grado di coniugare la conoscenza dei contesti specifici con le migliori pratiche di Assistenza Tecnica maturate dai partner in numerosi progetti e paesi.
Inoltre NESOI svilupperà una piattaforma digitale per favorire l’incontro tra la comunità delle isole, i soggetti attuatori pubblici o privati dei progetti, i potenziali finanziatori e i fornitori di soluzioni tecnologiche. La piattaforma, inoltre, fornirà anche attività di formazione e informazioni per favorire la replicabilità delle soluzioni sviluppate.
Il valore complessivo di Assistenza Tecnica che verrà fornito da NESOI è di 6,2 milioni di euro, con un valore medio per progetto di circa 120 mila euro, di cui la metà destinati all’attivazione di consulenze locali.
Il primo bando per la selezione delle isole che beneficeranno dell’assistenza NESOI si è chiuso a dicembre 2019 con un ottimo riscontro, contando 117 candidature da 14 paesi europei, a conferma della forte necessità degli Enti Locali di ricevere supporto qualificato nelle fasi di strutturazione dei progetti. Le 28 iniziative selezionate con il primo bando coinvolgono più di 40 isole in tutta Europa.
Tra queste l’Italia è ben rappresentata dalla Sicilia, con Catania, Messina, Lipari e Salina, e dalla Sardegna, con Cagliari e l’Isola di San Pietro. In altri paesi da segnalare il progetto per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno sule isole Orcadi in Scozia, e la realizzazione di un sistema di traghetti elettrici che andranno a servire le isole Elafiti in Croazia.
Su queste prime iniziative si stimano investimenti superiori a 500 milioni di euro, 550 GWh/anno di risparmi di energia primaria, e 180 KtCO2/anno di emissioni evitate, superando ampiamente gli obiettivi di impatto inizialmente ipotizzati.
A fine estate verrà avviato un secondo lotto di 13 progetti, già oggetto di selezione sul primo bando; altrettanti partiranno dopo la selezione tramite il interventi, tra cui l’installazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e sistemi di accumulo, la decarbonizzazione nel settore dei
trasporti via mare e via terra, la costituzione di comunità energetiche in ambito residenziale e industriale, impianti a biomasse, sistemi a idrogeno, ecc. In molti casi, questi interventi sono combinati tra loro per massimizzare gli impatti ambientali ma anche le ricadute economico-sociali per le comunità di riferimento. Alcuni progetti prevedono anche il supporto nella pianificazione di area vasta e nella definizione di un percorso di transizione verso un’economia più green e la massima autonomia energetica.
In un contesto di:
▪ iper-frammentazione degli interventi target, caratteristica tipica di molti investimenti per la transizione energetica, e crescente complessità dato il profilo tecnologico sempre più innovativo;
▪ rapida evoluzione del quadro normativo, delle opzioni tecnologiche, gestionali e di governance dei processi di produzione, distribuzione e consumo dell’energia;
▪ difficoltà nel reperire, presso Enti Locali e sovraordinati, le competenze e conoscenze specifiche necessarie per programmare, configurare e attuare iniziative sostenibili;
▪ prossimo avvio dei programmi operativi del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 e del Piano Nazionale Rilancio e Resilienza e relativi stringenti calendari attuativi;
il modello di intervento NESOI sta ottenendo molteplici conferme in tutta Europa sull’importanza di sostenere i processi di pianificazione e aggregazione degli interventi, di valutazione dei profili di sostenibilità e impatto, di identificazione delle opzioni di finanziamento e procedurali ottimali per sbloccare gli investimenti. Data l’efficacia e il potenziale d’impatto già dimostrato, si auspica che questo modello possa diventare uno standard nel favorire una rapida e diffusa implementazione del New Green Deal europeo
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