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L’integrazione socio-sanitaria per il contrasto della violenza sulle donne

Integrazione socio-sanitaria: teorie di riferimento e iter normativo

PRESTAZIONI COMPETENZA ONERI INTENSITÀ E DURATA INTERVENTO

2.5 L’integrazione socio-sanitaria per il contrasto della violenza sulle donne

Nel prossimo capitolo ci occuperemo più nel dettaglio di uno dei temi più ricorrenti e discussi di quest’epoca, più che mai attuale e pressante nella nostra società: la violenza contro le donne. Sarà posta attenzione al dibattito internazionale in corso per il contrasto di questa piaga sociale contemporanea mirando a chiarire le risposte che l’Unione Europea sta dettando e promuovendo, per poi scendere nel nostro contesto nazionale e nel caso specifico in Toscana. Si delineerà il quadro d’intervento che la

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Regione Toscana, con innovativi e validi strumenti, sta delineando per fornire risposte integrate alle donne vittime di violenza. Entrando nello specifico delle politiche e degli interventi da promuovere per il contrasto della violenza sulle donne, si delinea una storia segnata profondamente da un grande ritardo. In Italia, in particolare, questa lentezza ha assunto proporzioni ragguardevoli. Infatti, fino al 2010, rispetto ad altri grandi stati europei, l’Italia non si era dotata di un Piano nazionale di azione in materia e la mancanza di questo strumento ha avuto come conseguenza la non promozione di adeguate e fattive misure di policy. Nello specifico, dalle interpretazioni correnti (Baldry, Roia 2011, Romito 2001, Forum - Associazione Donne giuriste 2009), il persistere di una visione del mondo di tipo patriarcale, caratterizzata da un disequilibrio di potere fra i sessi, è imputabile tra le diverse ragioni che ostacolano il fenomeno in oggetto a uscire dalla sfera privata, per essere introdotto nell’agenda pubblica. Nell’ipotesi che si sta cercando di sostenere, esistono anche altri fattori connessi direttamente al sistema di welfare che incidono (rallentandone l’implementazione o, al contrario, promuovendone lo sviluppo) sulle politiche contro la violenza. In realtà, dai diversi rapporti internazionali e nazionali, è dimostrato che le variabili in gioco sono molteplici e che alle formulazioni di principio avanzate dai vari organismi internazionali, non seguono automaticamente corrispettivi recepimenti normativi.

L’Unione Europea, solo recentemente, nel 2004, ha istituito la FRA che è l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali che da anni conduce un’indagine a livello europeo al fine di inquadrare le misure per combattere e prevenire la violenza contro le donne. La FRA, nel condurre questa indagine sulla violenza contro le donne, ha avuto come principale inquadramento normativo la direttiva UE sulle vittime (2012/29/UE) e la Convenzione di Istanbul (2011). Rispettivamente la prima ha introdotto norme che hanno avuto come riferimento la materia di diritti, la protezione e l’assistenza delle vittime di violenza di genere, sessuale; mentre la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica rappresenta il principale strumento regionale giuridicamente vincolante in Europa che ha affrontato in maniera globale le diverse forme di violenza, da quella fisica a quella psicologica, allo stalking.

Dalla lettura dei risultati dell’indagine della FRA del 2014, emerge ancora una volta un numero basso di casi che sono denunciati per mano delle vittime alle Forze

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dell’Ordine (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Municipale) o ai Centri Antiviolenza. Si evidenzia, infatti, che la donna spesso ritarda a rivolgersi ai servizi per paura di essere etichettata e di subire una “vittimizzazione secondaria”. Purtroppo, le donne vivono sulla loro pelle i pregiudizi di cui giornalmente sono vittime e sanno che spesso sono giudicate colpevoli della violenza che subiscono. Il radicamento degli stereotipi si presentano, tutt’oggi, come fattori di genesi e di giustificazione dell’azione violenta. In ogni caso, per la donna è sempre molto doloroso e difficile rivolgersi ai servizi per denunciare la violenza subita. Migliori interventi con risultati più efficienti permetterebbero, invece, alle donne di rivolgersi con più fiducia alla giustizia incoraggiandole a denunciare ogni abuso ricevuto. Una giustizia efficace deve essere in ogni caso accompagnata da un forte cambiamento sociale e culturale. Cambiare la cultura della nostra società non è cosa semplice, specialmente quando la maggior parte dei suoi componenti non avverte l’entità dei problemi che essa ingenera. La donna si ritrova spesso ad essere sola marchiata nel nome e nel corpo e questo ha come conseguenza primaria il fatto che i dati ufficiali della giustizia penale registrano solo i pochi casi segnalati. Sebbene alcuni Stati membri e istituti di ricerca dell’UE abbiano provveduto a dare vita ad indagini e altri studi sulla violenza contro le donne, si può affermare che in tutta l’UE continuano a mancare dati esaurienti.

La FRA, con la sua indagine europea 2014, si propone di ovviare a tale mancanza; si tratta, nello specifico, di una ricerca qualitativa che ha previsto l’utilizzo dello strumento metodologico dell’intervista semistrutturata svolte a 42.000 donne (d’età compresa fra i 18 - 74 anni) in tutti i 28 Stati membri dell’UE. Tra le donne intervistate, risulta ben chiaro che il 67% non ha subito nessuna forma di violenza fisica e/o sessuale dall’età di 15 anni nei 12 mesi precedenti l’intervista, mentre il restante 33% si può suddividere in 25% delle donne che è stata vittima più di 12 mesi prima dell’intervista mentre l’8% negli scorsi 12 mesi45

. Con questa indagine si auspica che le politiche dell’UE e degli Stati membri nonché i piani d’azione nazionali per combattere la violenza contro le donne, debbano essere elaborati sulla base di prove tratte direttamente dalle esperienze di violenza delle donne. Si tratta di dati sulle esperienze delle donne che dovrebbero essere raccolti in aggiunta a quelli amministrativi e di giustizia penale che non comprendono la maggior parte delle violenze non denunciate.

45 Violenza contro le donne: un’indagine a livello dell’Unione Europea file:///C:/Users/hp/Downloads/fra-

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Capitolo III