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7.2 Le proprietà del modello di Rasch: discussione

7.2.3 Invarianza e oggettività specifica

Il paragrafo precedente ha mostrato un risultato importante del modello di Ra- sch76, ossia l’indipendenza dei parametri dei soggetti e degli item rispettivamente dagli

item e dal campione dei soggetti. Questa caratteristica ci introduce a un’importante pro-

prietà (forse la più importante in assoluto) del modello, cioè l’invarianza dei parametri. Infatti, se è vero che questi ultimi sono item- e sample-free, allora segue che il parame- tro di un item dovrà essere lo stesso a prescindere dal campione scelto e il parametro di un soggetto lo stesso a prescindere dagli item ai quali risponde. In particolare, quest’ultima caratteristica è nota come oggettività specifica.

Come già accennato nel corso del testo, qui ci troviamo di fronte a una differenza assolutamente costitutiva rispetto ai test classici in ambito psico- e sociometrico. Infatti, laddove la stima è rappresentata dai punteggi grezzi globali, il livello medio della pro- prietà espresso dai soggetti del campione e dagli item della batteria influisce direttamen- te sul risultato finale. Dato lo stesso campione e due batterie di affermazioni relative al- lo stesso continuum latente, una delle quali composta di item facili e una da item diffici- li, si otterranno verosimilmente due risultati diversi: il punteggio medio ottenuto sulla prima batteria sarà superiore a quello sulla seconda, pur trattandosi di stime della stessa

dimensione latente sullo stesso campione. Allo stesso modo, data una stessa batteria di

affermazioni sottoposta a due campioni distinti, uno formato da individui più abili e uno da individui meno abili, si otterrà prevedibilmente un punteggio medio maggiore nel primo campione e inferiore nel secondo.

Nel caso del modello di Rasch invece, come documentato nel paragrafo preceden- te, i parametri che si vanno stimando sono indipendenti dalla loro relativa distribuzione tra i soggetti e tra gli item: infatti, essi sono messi in relazione, su un continuum infinito, soltanto con la probabilità di superare un item e il fatto che un a un certo livello di abili-

75 Chiaramente, anche nel modello di Rasch, il livello di precisione della stima (l’informazione) e la

verosimiglianza saranno maggiori in termini assoluti nel caso in cui item e soggetti rispettino più stretta- mente il principio di cumulatività di stampo deterministico [de Ayala 2009].

76 In parte comune anche ad altri modelli della IRT precedentemente illustrati. In questa occasione,

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tà corrispondano o no individui (e quanti) è del tutto indifferente. In realtà, come cer- cheremo di ribadire, la situazione è più complessa: a stretto rigor di termini la proprietà

di invarianza appartiene ai parametri del modello e non alle sue stime [Lord 1980;

Hambleton 1994] ed è il grado in cui esso si adatta ai dati specifici in analisi che indica quanto la proprietà sia verosimile nei singoli casi di ricerca.

In generale, comunque, l’invarianza dei parametri è considerata parte necessaria di un processo di “misurazione fondamentale”77. Il concetto di oggettività specifica nel

modello di Rasch, così come definito da Wright [1968], comporta che

primo, la calibrazione degli strumenti di misurazione deve essere indi- pendente dagli oggetti che sono utilizzati per la calibrazione. Secondo, la misurazione degli oggetti deve essere indipendente dagli strumenti che sono utilizzati per misurare.

L’importanza di ciò78 è affermata in termini più generali da Wright e Stone

[1999], forse non senza un eccesso di enfasi79:

Il progresso della scienza dipende dall’invenzione, dalla costruzione e dal mantenimento di misure utili. La scienza vive sulla misurazione. La misurazione vive sull’oggettività. Un termine comune per oggetti- vità è generalità. L’oggettività è l’aspettativa e, quindi, il requisito che la quantità e il significato di una misura siano stati separati bene a suf- ficienza dallo strumento di misurazione e dalla situazione della misu- razione, cosicché la misura possa essere usata come una quantità, sen-

77 Wright parla di “misurazione fondamentale”, utilizzando un’accezione più ampia rispetto a quella

di Campbell: non si tratta, infatti, di una misurazione di entità concatenabili, bensì più in generale additi- ve. La Parte Terza sarà dedicata all’esame del rapporto tra il modello di Rasch e la teoria assiomatica del- la misurazione congiunta additiva, che si presenta come un modo alternativo di dimostrare la natura quan- titativa della proprietà rilevata. Poiché, come si vedrà, quella teoria è stata associata a misurazioni fisiche di tipo derivato, nel senso di Campbell, è bene non fare confusione tra queste connotazioni diverse espresse con la medesima etichetta da autori diversi.

78 Si ricordi anche quanto discusso nella Parte Prima riguardo alle concezioni del ruolo della misura-

zione nella ricerca scientifica.

79 Un’enfasi che finisce quasi per essere un po’ riduttiva verso qualsiasi impresa scientifica e umana

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za riserve per quanto riguarda quale fosse lo strumento particolare o quale fosse la particolare situazione.

Sebbene un’occasione di misurazione sia necessaria per dare origine a una misura, l’utilità della misura dipende dalla scomparsa dalla consi- derazione delle specificità della situazione. Deve essere possibile prendere la situazione come data e, per un momento, dimenticarsi di essa. Non fosse possibile una tale separazione del significato dalle cir- costanze della sua situazione, non solo la scienza ma anche il com- mercio, e perfino la comunicazione, diventerebbero impossibili.

Non è chiaramente questo il contesto per addentrarsi nelle possibili conseguenze nefaste della mancanza di oggettività nel commercio e nelle comunicazioni, per cui ci limiteremo a descrivere i motivi per cui il modello di Rasch può garantire, in via di principio, misure (stime) che non siano dipendenti dalla situazione e dallo strumento della misurazione80.