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rifattidallepersone,che ci sonnominate:

ma

talj misurenon potendoper più ragion, averluogone*

numeride'tubi recati,converrà credere, cheque-stiabbianoundifferente significalo da quello,che nell'altrefistolehanno.Cerchisiora tal signifiV caioche forse ci verrà fatto di ritrovarlo,Da fron-tinoaccuratissimo Scrittoredituttociò,cheagli Acquedottisiappartiene,impariamo

(0

chei modulidell'acque daduedifferenti misuresi chia-marono,0 dalnumerode'quadranti di digito com-ponentiillorodiametro,comeper eiempio quina-riasidisse quelmodulo,ilcuidiametroebbe cin-quequadranti di digito,cioèundigitoeun quar-to,ovverodalnumerode' digiti quadrati dell' area e capacità di ciascunmodulo:nellaprimamanieri sinominaronolefistole dalla quinaria alla vicena-rta,enella seconda dalla così chiamataVicsnum quimmaliatentumuicenum.Oretraquelledel prim'ordineunave n'ebbe,,siccome ho accenna-to,detta vicenaria

CO

ed altradinome quìnum-dtnum,che Frontino^secondo1"emend*zion.del dottissimo

PoUnO

coi!descrive:(j)Fistola qui-numdtnumdiametri di'itot tre;,dodrantem; peri-metri dìgttos XI.dodrantem,duella»*:capii qui-naria* Villi

o

iom' inganno solennemente,oi tub,,dequali parlo,furono appuntodiquct.chc Chesidisseroquinumdmum,per essereil loroDia-metrodiquindiciquadranti di digito,edil perì-metrodipocomeno, chedodici digiti:lemisure

0

Art.25.e29.

CO

Art.30.32.33.

*4<f.

C0

Arr.45.

L

2

'

i<S4

DISSERTAZIONE

IV.

cheio dianzividiedi,rispondono quasiinteramentd

He

preterirledaFrontini,edilnonessere poi la medesimatosaconesse, vuoisi attribuire alle al-terazioni forTerte dal picinboin tanti secoli,eal nonavernoilaperfettamisuradell'antico piede Romano.Se èveratalmiaopinione, ciascuno facilmentesìpersuaderà ,rh e le note

VX

nontieno iu questi condottiperaltro,cheperdirciìllor nomequinttmdenttm,echeilXX.inquellodiQ.

Aiacio indichi esserela fittolastatavicenati*

£O

s inunaparola nell'uno,enell'altronumerosari espresso,n anzinascostoilnomedelmodulo,o fi-stola,percuil'acquapassava,laqual cosadi quant'uao,e vantaggio potesse essere,efosse agli Acquari, etàaltrialtresì,voivedetesenra biso-gnodiesserne avvertito.Soche a più d'uno parrà unanovità senaaesempiol'essersico'numeri se-gnatinon numeri,mavocidi'numeriderivare; maeh' c,che possa determinareiconfinidello ar-bitrio,e delle voglie degliuominitEche

sappia-mo

noi deimodi,e delle usanze tenute dagli Aqua-ri,eda'Plumbarjnelsegnarche facevanonelle loro officine gli acquedotti ?ITachigrafi certamen-te, eiGalligroficostumaronodiporrenumerinelle parole,e puranconelie sillabe delle parole,ebe daalcunnumero cominciavano;peròne'codici spessoavvienedileggereVida VIennium VlVen-tiiutn,Vàgtnt , eiytw - per Scxla Sexettnium, Oacn-.

(0

'1diametro diquMtotubo è di circa sei di-giti;nèsoper qua! ragionenonsiadisoli cin-que,come pur dovrebbeessere,pernon eccede-re per nienteilmoduloVìcenario >

DigilizMD/GoJ;le

DISSERTAZIONE

iyt 16, matti,qutìtquagenne,»£«y»t(*)e ciòhifitto na-scere molti equivoci*pochissimi essendoliavveda»

tidi una così stranamanieradi scrivere.Resta per tanto provato,a quel, che amene pare per le rife-rite fittole della Villa Adriana,che talorai nume-ri,e le vocida essiprodotte siscriveanoinqbel modo*chesiproferivano,e che da ciò è per av-ventura avvenuto,cheinalquantimonumentiai trovinode'numerisegnativ«fn*i*rtpF1siccome nella nostra iscrizione.

Hodetto disopra,che gli antichiRomaninet parlarenominaronoilminornumeroinnanzial maggiore,equestohoappresodalGrammatico SosipatroCarino,ilquale scrisse

(0

:sepKmdectm antiquidìxerunt,quoniamobstrvabant,utnhneret numeraprius ponerent,sedb*cjamconsuitudo ext-levit.De' tempiadunquediSosipatro,ed assai prima,erasisulconteggiare altrouso introdotto, non perorale,che siopponessealdire leptemde-etm\ma dove unavolta parlavasiin altromofot doposìCominciòad usare senzarerunadistinzione ilseptcmdecem,eildecem

&

septtm,dì che ci assi-cura Prisciano (3):Oraciquoque *int **l I'ìm>W«*

(1)VedeteScaligero nell'opera suapostumode ritiummaria p. 40. ediz. Plant. eGotofredoad t. 7.

C. Th.delustrai.conUt.

Int. Gram.Hb.i.pag.sy.td.Putscbii .

(3)Lib. 18. 1170. della stessa edizione.Vedetelo anchenellibrode Pondcrìbus,che solo citasi dal Vostio*ilquale assai cose ha scritte nell'opera de arti grttm.Ìib.6.cap.9.,e lib.7.cap.68., enell'al-trade vìtiis sermon. lib, 9. cap. 25.,intorno allama, niera tenuta da' Latini nel pronunziateiloronume, liordinali,ccardinali,

t

J

166

DISSERTAZIONE

IV.

staithtii cantraquindecim r

&

decem

&

quinqut: Liviuttamen frequenteretiamsineconsunzione se-piemdecem,

&

decemseptem.Ne'marmitrovasi certamente anchel'anticamanieradinumerare, léggendovìsi:

OCTAVVS DECIMVSCO BISQVI-NOS DEBISQVI-NOS

(2)

SEPTIMVM DECIMVM FRV-WENTVM

PVBLICVM.

ACCEPIT SEXTVM DE-CIMVM

venDIDIT

Q) SEPTMV DECEM KAL

(4)

OCTABV DÉCIMV KAL CO OCTAVVM DECEM CO MENSE OCTAVO DECIMO

C7)

NONO DECIMO

AETATIS

ANNO

C«)

SÉNA-VICENA

STIPENDIAC?) DIE

Q

VI

NT

A

DECI-MA

C'o)QVINTA

DECIMA LEGIO Cu)

QVIN-TADE.CIMA.e

QVARTADECIMA

INDICTIO(u).

Tantopoivalseuntal'uso,cheunalegge fu detta quinavicenarid,certiSoldati,ed Eretici qtartade-cìmanì,unasolennità*chefairevasiai2e. di De-cerne re icrtiadecim*Ci?)>unafistolaaquari* qui-fiundenum ;equintodecimum»oquintumdecitnuni etò>enome unaCittà collocata negl'Irpini,per

es-(1) Fair, tap.io.num.50$.

(2)Ii.cap.\. num.4.1.,e dinuovoalCMp. 5.3.374.

Mur.760.3.

Cj)Rfiff.fZ.i5.num.12.Fabret.cap. 3. tfwOT.437.

Hfi«- Itg'Jul

&

Pap. nelleaggiunte in fine .

C4)Marang.App.adActa S.fictor.p.ioj.

CO

Boldet.p.stf.

CO

Afcir.nMji.

C7)JU.rpiÓ^.

C8)Grwr-449-7-C?) &-*57J-»-C'O) InunmarmoriferitodalBaronio all'ari. Ó18.

num.7.,edemendatodalLupiEpit.S .Sev.p.24.

fu)

Gra/-544-4-5-C12)Spon.Misc.p.zYJMar.^.^.

C13)i3«« S.Igtiatii Mart. ap.Ruitiart.p.10.

DISSERTAZIONEIV. j«7 semequindicimiglialontanadaBeneventoCO.;

Nonè meraviglia pertantoichequalchevoltapar indicareco'numerileparole quinderìm> quintum-decimum,quinutidenum,ed altrettali siasi l'Vante-posto al

X

,cosi, coni' era , nel proferirsi-,enello scriversi interamente.Unacontrariaorigine diede alle voci undeviginti,duodeviginti,e similiilSig.

FilippoMazocchi

CO

da'numeriderivandole nella pronunzia;maiotemo,che tal suasentenzanon siavera,vorreialmenoL'avesseconfermata con più sicuriargomenti.Dalle cose infinoad ora ra-gionatesipotrebbepur conchiudere,chegli anti-chissimi Latini alcostumedegliEbrei, e degli altri popoli Orientalisifosseroinalcunmodo accomo-dati ì allorchè.i maggiorinumeri poserodopoi mi-nori,scrivendo S.Girolamo

CO

:Nosjuxta pro-prietatemlingua nostranuncdìcimus\Abrahamvìxit anniscentumseptuaginta quinque:iiU{Hebr*i)~c contrario loquuntur\vixitAbrahamannis quinque et septuagintaetcentum,mache in progresso di tem-pofosselorpiaciutoilconteggiare de' Greci,che indistintamente dissero vira»«/'!«««j*J»k«MÌvlra, laqua! cosaabbiamopoc'anziiettain Prisciano ,

CO

Laricordal'ItinerarioGerosolimitano,e pochi altrimonumentide' bassi <ecolÌ citati dall'Ol-Etehionellenote all'Italia del Oliveriop. 273.e piùCopiosamentein altranota manoscrittache po-se in fine dell'operadellostessoCluverio,che io nonsoper quale causa nellastampa,chefecesi di quelle sue marginali annotazioni,nonsiasi ripor-tata alsuo luogo.

CO

Recensio actor. in causa Hilarip. 6. net.5.

ligiiizedb/Google

s«S

DISSERTAZIONE

IV.

e fu gii avvertita dal Cardinal Noria,inpiù luoghi della grand' opera tali'Epochede'Siro-Macedoni,« Specialmente netCapoquarto deltaterza Disserta-zione-E siccomepoiiGreci sivalserodiuntal uso promiscuo

CO

nonscio nello scrivere•'Xiyw paVarinumeri,maeziandio nel segnarliconcifre

,

massimenellemedaglie,nellequalinonsaprei bendirequa!de*duemodisìapiù usi tato,é fre-quente,cosipotremnoi credere,checiòabella postaadoperasserotaloracertiRomanifilleltni»

senza aggravare oltreildovere la imperizia,o tra-lcontesside*quadratarj.Direte,chequesta ma-nieri dìnumerareè rarissimane*marmiLatini;

ebbeneio vidiròsimilmente,chenonèmeno ra-rane1Greci,ne'qualiCeccettuo le iscrizioni di Falmirapubblicate inquestosecolo (2),tonoì nu-meriquasisempreincisipermodo,chea'maggiori Vengonoapprettoiminori,edappenadelcontrario*

Dioseppei*Agembuchiofjj trovare tre , o quattro esempi,ed ioconinfinitericerche,e diligenze-non hopotuto insiemepornetanti,quanti ne rac-colsitra'Latini.Eccoveli tuttiPuò dopol'altro disposticonordine:AIti. (4) questo èanchenel

CO

Questadoppia'maniera ootueinumeri pressoiGreci,fudalMaffci negata nelle Qsserv.

Lctrer,Tom.5.p. 3Ó7.,mariconosciuta poscia,ed avuta per vera nelP opera delle Sigle allap. 2j.

CO

Mur.trs.ì. 117.2. 546.2. 708.7. 719.5. 744.1.

2.761.6. 789.2. 168 3.4. 1684.».

Ci) Inunaletterastampata dalQori nelTom.III.

delle Iscrizioni dellaToscanap.519.

C4)Gori l.cp.j14.Gr.210. Gualt.Tab.SJcn.107.

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marmo peri nonèa tenersi quel conto ,

DISSERTAZIONE IW i%

seguentemiratomeditodalMuieodiMoflriga«*

Arcivescovo di Petra:

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