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Fantiuominiiononavròcoraggio didirne cosa delmondo,edinverononl'ave rei»« laforma delMonogrammascolpitonellamialapida',eceree paroledel Fabretti,allequalininnode' citati Au-toriha postol'occhio,non mi movesseroaciò. AveaquestoFabrettifi) riportataunasua iscri-zionecolMonogrammaf.accompagnatodelle duemisterioselettereAea,eda tuttocoprete occasionedidirenellanota,che,feceaquella epigrafe,crueem batic rectamlocodecussatae saepis-simevisamasserii Job. Burchara\<isMenebenius ineru-dita diatribedeMonogrammate|-atin nosiris raro ttdmodumreperies,necititilitteris

A

etO comitanti-bus:ma s'ingannòilMenchenio,e,cheè peg-gio,ilFabrettialtresì,perchè,nonerano mol-tissimiÌmonumenticolMonogramma|-,nel qua-le,siccomescritteacutamenteilBaronie (3)Crux in Cbristo ,et Cbristut in Crace monstratur,nè èvero cheÌmarmiCristianistampati F brattinon avesseroquesto |. senza l'A,e

Fa

,mentre cin-que ne hoiotrovatinella di lui Sillogetutticolla sola cifraf.ripetuta taloraduee tre volte (4).

£1)Però nonèmaraviglia,se nella Dissertazio-nede variisMonogrammatisnominis Cbristtapud ve-teres Christiane; figuri? posta in fine della recentissi-maoperasulle(scrizionidiReggio,illustratedal Ch.Sig.GiuseppeMorisani,nonè cosa,che nelHi brodelP.Mamachinonsia.

CO

Cap.t. BHIH.39.

(3) Ad««.312.fl.25.

.00Cap.^.

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m.iio. e io.eap.S.num,6tf. e 79.f-.10>

«•477- * 502.

«7* dissertazioni: rv.

Edeccovidettodell'epitaffiod'iValerlo,o Baleno,ciò,chehosaputo;intorno alqualenon Vi dovrà certamente parere,che iomi siatrattenu-totroppo più aluogo,che quello forsenon meri»

fava,pensandoallamultaaffezione,che ioho per lemielapidipiù che per altro, ed al piacere» clic provodittarmieoavoi,

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DISSERTAZIONE V.'"

SitilaConfessione,eComunionePasquale. Risposta dell' Ab. Luigi Cuccagniadun Prelatoassai

rispettabile ,cheinterrogollosu talmateria.

segiiisco*icomandidiMonsignore....nella, manierache posso, giacché la brevitàdeltempo,o lamianonancorbenrassodata salute,non mi per-mettanodi trattarepiùampiamentel'argomento,,sa cuiVS.1 11maeRmadesidera di esserdame raggua-gliata.Dul- partihaladi lei interrogazione;una cioèche riguardalaConfessione,e1'altra la Co-munionePasquale.Onde vprrebbesapere, sei Par-rocchianianticamentefossero obbligatiali* adempi-mentodalproprioParroco tanto dell'una, che dell' altra,e selosienoanciiepresentementestando al rigore de'Canoni,benchélaChiesasimostri con-tenta della solaComunione.La miarispostaè ne-gativatanto rapporto all'unache all' altra,ma non perquesto vorrei che fosseroconfuse ledueparti delladileiinterrogazione;nonessendo vero,che Confessione eComunione vadano sempreunite,e chequandosiparladell'una,s'Intenda parlato an-cora dell'altra,Meglioappariràda quello cheson per direinprogresso.Nellastessamanierasi ve-dràquantosiavana,emalfondatacosì1'unache l'altragiansenistica pretensione,chepersona dell»

Setta ha avuto la temerità di sostenere in di lei pre-senza,LaChiesa ha variatosu cii più volte la IU » disciplina tanto nella Confessione,che nellaComa'*

nione,e a noi corre1'obbligo disempre oswrvare quella, chetroviamoinvigore,

Ttm.Xy.

M

„t DISSERTAZIONE

T.

Ioprimo luogoadunqueparlar»«Ila Con?

fessione ;e per procedere cqpchiareaza,econ me-todo,premetto chenei primi secoli,trarnequii, cunadelle pivi grandi citi»dell'Jmpero Romano,H difficiletrovare1"istituitonedelle Parrocchie,Il Vescovoera l'unicoparrocodi tuttala cuti,ne a Preti, ch'eglimandava quie là ad assistereiFedelt potevanochiamarti Parrochi ,o Pastoridiquel po-iolo.maerano aempiici cooperatori delVescovo, innomedicuioperavano.Neiprimitivitempia fedelidunqueessendogovernatidalVescovo asti-atilo dalsuo Presbiterio,o Senato come chiama-vasi",iFedeliticonfessavano alVescovostesso,o qualchevolta dianzia lui,einsieme acuttoiipre-Aitcrio.Ed, eccq perciò.che alloranonpoteva e,-terviunprecetto della Chiesa , cheobbligassei di-Tersi ceti de' Fedeli aconfessarsi,ni acomunicar..

otnu.no dal proprioParroco;comeè accaduto noi secoli posteriori, eaccadepresentementerapporto ,11.Comunione.IlCanone secondodelConcilio Antiochènocelebrato l'anno 141. dicecosi1Om*,l, ani ingtiiiimur inIceli(UmD'i,it

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i'P"-quescuCanonesivedecbiaramen.e,che.1Concilia

«Lingue1.gente, che entrava,»Chiesacolle d.-.posizioni ivi accennate,ecela fa vedere differen-tida quelpopolointiero, col qualenon

comunica-„,

suppónendo ,chegliuninonfossero del ceto degli altri , e che appartenesseroad altra Chiesa par,

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DISSERTAZIONE

V.

ticolareaventeunadisciplinadiffetentedaquella Chiesaincaientravano;dipiù luppone,ehel'una Chiesaaver dovesse a)ano governo un Sacerdote differenteda quello dell'altra;eche ciònon natan-tevolendoglitiniconfessarsi,ilqoncilio deter-mina, chesieno confessati,e quindiammessi ezian-dio aliaComunionecon gli altri CLab. tona.a.col.

jil.).In

Roma

atempodi S.Cornelio vierano 46. Preti, chereggevanoaltrettante Basiliche fenist, adFab, vid.s.Cpt. Mil. de sebis.Don.Ub.f, cf.l, et '

Not,7 r. Patr, Mattt

J

,enelle Diocesi circonvicine sappiamo,che a'tempidi S.Innocenzio,cioè sul finire del quarto secolo,e sipuò argomentar anche prima,vierano delle Parrocchie

;perciocché nella lettera^,riprendeilVescovodiTivoliperaver invasaunaparrocchia, cheapparteneva alla Diocesi diNomento,edavervi celebratoidivini Misterj

.

Nat» Nomentanam,siveFeliciensemParoectam,ad

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"<Epi.copiNomentanl )éllamrima maie-ftbiispemnentemìnvasisse se,atqueUltedivina te-lebraste mjsteria,incanutito eedem, ac nesciente,mie stne dolerecenamtusestCGonst. epist.Roto.Pontif.

colon.? i4.etsegedit, Pari),172,0. Nonbisogna però confondere,titolicolleParrocchie per esser queste alquanto differentid>quelli,come impa-riamonomedal|o stessodi .ParrocchieS.Innocenteintende le Chiese distribuite,il.naie sottoil qu»e lt per le Diocesi fuori della citta Vescovile, e sottoilnomedi titoli incende quelle Chiese,che K£i.!H!,*

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«tinelle Domeniche non potevanocelebrarvijdi,i„i mi,te-ITa','[','1po

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nonavesse.

.ojricevuto dalVeacovolaSantaEucaristia.Dal che sipuòraccogliere cheneppnrpelea .musini.

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DISSERTAZIONE

V,