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2. RESTRIZIONI ALL’ESERCIZIO DEI DIRITTI PER

2.2 L’ANTI-TERRORISM, CRIME AND SECURITY ACT 2001

Il governo del Regno Unito reagì rapidamente agli eventi dell’11 settembre. In meno di tre mesi, infatti, venne introdotto un ulteriore elemento della legislazione anti-terroristica sul libro statutario.

Per molti aspetti l’Anti-Terrorism, Crime and Security Act 2001296

(ATCSA) è andato ben al di là di qualsiasi suo predecessore e ha

portato ad una deroga altamente controversa dell'art. 5 della convenzione europea, appena due anni dopo la sua incorporazione nella legge del Regno Unito.

Nella sua forma definitiva l’atto contiene previsioni riguardo la divulgazione di informazioni, la disciplina sul nucleare e sul settore aeronautico, la conservazione dei dati di comunicazione e i poteri anti-terrorismo affidati agli organi della polizia , i quali

conviction in connection with the commission, preparation or instigation of an act of terrorism.”

296 L’ Anti-terrorism, Crime and Security Bill ha ricevuto il Royal Assent il 14 dicembre 2001 dopo un veloce e controverso passaggio attraverso entrambe le camere del Parlamento.

possono essere ritenuti discutibili dal punto di vista delle libertà civili297.

Le disposizioni della parte quarta dell’atto sono direttamente o indirettamente rivolte a gruppi specifici di terroristi, anche se, in realtà consentono l’internamento di una serie di persone non collegate agli stessi. In altre parole, gli eventi dell’11 settembre sembrano aver fornito al governo una scusa per introdurre disposizioni coercitive e illiberali298.

All’interno di tale sezione erano contenute previsioni che permettevano “the indefinite detention without trial of non-British

citizens suspected of international terrorism”, con possibilità di

appello presso lo Special Immigration Appeals Tribunal (SIAC), istituito per mezzo dello Special Immigration Appeals Commission

Act 1997299.

Le previsioni riguardanti la detenzione sembrano, tuttavia, essere state le più controverse.

297 Si riporta l’elenco delle parti in cui è diviso l’ Anti-terrorism, Crime and Security Act 2001 : (i) Terrorist Property; (ii9 Freezing Orders; (iii) Disclosure of

Informations; (iv) Immigration and Asylum; (v) Race and Religion; (vi) Weapons of Mass Destruction; (vii) Security of Pathogens and Toxins; (viii) Security of Nuclear Industry; (ix) Aviation Security; (x) Police Powers; (xi) Retention of Communications Data; (xii) Bribery and Corruption; (xiii) Miscellaneous; (xiv) Supplemental.

298HELEN FENWICK, The Anti-Terrorism, Crime and Security Act 2001: A

Proportionate Response to 11 September?, in The Modern Law Review, Vol. 65, No.

5, Sep., 2002, pg 725.

299 Il Governo ritenne la nuova previsione incompatibile con l’art 5 (1) della Convenzione.

Ai sensi della section. 21 (1), il Segretario di Stato poteva rilasciare un certificato in relazione ad una persona, sulla base di una

“reasonable belief that the person' s presence in the UK is a 'risk to national security' and reasonable suspicion that he or she is a terrorist.”.

A opinione di molti, il termine “belief” (credenza) aveva una minore valenza rispetto al termine “suspicion” (sospetto), e ciò rendeva la norma facilmente eludibile.

Nel 2004 la Camera dei Lord condannò la normativa in questione, nella parte in cui permetteva un infinito termine di detenzione per i sospetti terroristi, considerandola discriminatoria in base alla nazionalità e, pertanto, incompatibile con le disposizioni della CEDU300.

Il Governo utilizzò tale decisione come giustificazione al fine, non di abrogare i poteri di detenzione, bensì di ampliarli, con l’introduzione di “control orders” verso tutto il popolo britannico, nel quadro del Prevention of Terrorism Act 2005301.

300 Il ricorso era stato presentato a nome di nove stranieri detenuti nel carcere di Belmarsh per quasi tre anni. La decisione si fondò sulla constatazione che l’atto risultava discriminatorio (in quanto applicabile solo ai cittadini stranieri) e violava il diritto alla libertà garantito dall’articolo 5.

301 L’atto permetteva al Segretario Generale di imporre "ordini di controllo" su persone sospettate di coinvolgimento in terrorismo. Il sistema degli ordini di controllo è stato descritto dal giudice Sullivan come un "affronto alla giustizia" . La legge è stata abrogata il 14 dicembre 2011 dalla sezione 1 del Terrorism Prevention and Investigation Measures Act 2011; vedi DODD, VIKRAM; CARLENE BAILEY, Terror law an affront to Justice-judge, in The Guardian, 13 aprile 2006.

Il Legislatore motivò l’introduzione di questa vasta gamma di misure, incluse quelle non strettamente legate al terrorismo, sostenendo che, essendo i terroristi, molto spesso impegnati anche nella criminalità ordinaria, la stessa si fosse resa necessaria per ampliarne le probabilità di cattura.

Come è stato efficacemente osservato, con una simile giustificazione, qualsiasi misura di giustizia penale, che altrimenti sembrerebbe troppo draconiana, potrebbe essere introdotta come parte di un pacchetto contenente misure anti- terroristiche302.

2.3 IL TERRORISM ACT 2006

Il Terrorism Act 2006 303 ha ricevuto il Royal Assent il 30 marzo 2006 e, con la sua entrata in vigore ha emendato il precedente. Le modifiche, anche in questo caso, furono una diretta conseguenza degli eventi terroristici del luglio 2005.

L’atto, in primis, prevede l’estensione del periodo di detenzione senza formalizzazione delle accuse, da 14 a 28 giorni304.

Introduce, inoltre un divieto di “glorificazione” del terrorismo, operato da persone che “praise or celebrate terrorism in a way that

302 Così, HELEN FENWICK, op.cit., pgg. 724-762.

303 Di seguito le parti in cui si divide il Terrorism Act 2006: (i) Offences; (ii)

Miscellaneous Provisions; (iii) Supplemental Provisions;

304 Il Criminal Justice Act 2003 aveva precedentemente aumentato il periodo da 7 a 14 giorni.

may encourage others to commit a terrorist act”, fornendo al ministro

dell’interno il potere di bandire i gruppi che svolgano tale attività.

Sono stati, infine, ulteriormente ampliati i poteri affidati agli organi di polizia in ambito investigativo.

Due anni dopo è stato introdotto anche il Counter-Terrorism Act

2008305 che ha introdotto ulteriori elementi, tra i quali: la possibilità di interrogare i sospetti terroristi dopo la formalizzazione dell’accusa, l’ottenimento delle impronte digitali e dei campioni di DNA dei sospetti e l’inserimento della causa razziale all’interno della definizione di terrorismo.

305 La prima lettura del disegno di legge si è tenuta nel gennaio 2008 e ha ricevuto il parere conforme il 26 novembre 2008 dopo un episodio di ping- pong parlamentare su alcune delle sue questioni più controverse