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4. LA RICERCA SOCIALE: L'ESPERIENZA DELLA CASA D

4.4. L'area educativa e trattamentale dell'istituto

L'aspetto degli Istituti penitenziari è cambiato rispetto al passato, dovendo il carcere tendere verso una maggiore umanizzazione della pena, diventa sempre più importante e fondamentale il ruolo dell'educatore, il quale è estremamente delicato poiché è la figura a cui spetta il compito di trovare il percorso rieducativo giusto per ogni detenuto, innanzitutto a livello intramurario e poi, dove possibile, un reinserimento nella società libera. L’intervento pedagogico dell’educatore in carcere ha come oggetto il comportamento del detenuto, in tal senso, egli deve analizzare le cause interne ed esterne che hanno determinato la condotta deviante del soggetto. Lo scopo del trattamento rieducativo soggettivo offerto al detenuto mira a contribuire alla maturazione in lui di un atteggiamento responsabile al fine di un suo graduale reinserimento nella società.

Inoltre il fine dell’educatore è quello di intervenire nell’attività di osservazione e trattamento dei reclusi all’interno di un lavoro di èquipe coordinato dal Direttore del carcere.

L’ordinamento penitenziario riconosce all’educatore il ruolo di segretario tecnico dell’èquipe, al quale tutti gli operatori penitenziari del gruppo allargato del GOT, Gruppo di Osservazione e Trattamento151, devono trasmettere le

informazioni ed i dati raccolti durante il percorso detentivo del soggetto.

L'ufficio educatori della Casa di Reclusione di Massa conta 5 educatori, ad ognuno dei quali spetta la presa in carico di una sezione, questa strategia, da quello che ho potuto constatare durante la mia permanenza nell'istituto, può alle volte, risultare poco funzionale, dato che, nel momento in cui un soggetto viene spostato da un reparto all’altro si troverà costretto a relazionarsi con un nuovo funzionario giuridico pedagogico, a lui sconosciuto.

Inoltre ogni funzionario giuridico pedagogico viene, come già detto, incaricato

151 L'osservazione è espletata, secondo quanto disposto dall'art .28 D.P.R.30.6.2000 n.230 (regolamento di esecuzione) dal personale dipendente dell' amministrazione (educatori, assistenti sociali, personale di polizia penitenziaria) e, se necessario, anche dai professionisti indicati nell'art.80 dell'ordinamento penitenziario (esperti di psicologia, servizio sociale, pedagogia, psichiatria e criminologia clinica ),sotto il coordinamento e la responsabilità del Direttore dell'istituto. https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_2_3_0_9.wp.

dal direttore e dall'amministrazione del carcere, ad occuparsi di quelle attività che riguardano la rieducazione e il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti.

Durante le ore di tirocinio, collaborare con gli educatori, mi ha permesso di conoscere più da vicino le dinamiche che si creano all'interno del carcere: ho seguito principalmente quelle che sono le attività, come ad esempio la compilazione e la registrazione delle istanze dei detenuti, di competenza della Segreteria Tecnica, che ha funzione di supporto agli educatori e che collabora strettamente con gli altri uffici dell'Istituto. Oltre alla collaborazione di ufficio, mi è stato consentito di assistere alle riunioni di èquipe, cioè del Gruppo di Osservazione e Trattamento, all'interno del quale, come ho detto in precedenza, gli esperti cooperano per avere un quadro dettagliato sui detenuti e sul programma da intraprendere con ognuno di essi.

Ogni educatore ha anche il compito di curare i diversi progetti e attività, sia interne che esterne, attive nella Casa di Reclusione di Massa. Le attività interne sono curate e divise tra i diversi educatori, tra cui: il corso di alfabetizzazione per gli stranieri, il corso di scuola media, superiore e universitario, il corso di carta- pesta, il corso di fotografia, il corso di teatro classico, il giornalino, il corso di yoga e molti altri. Lavorare in questo ufficio mi ha permesso di collaborare in tali attività, partecipando anche ad alcune iniziative, tra le quali vorrei menzionare:

• La festa della famiglia, iniziativa organizzata dall'associazione Telefono Azzurro inserita nel progetto ludoteca “Bambini e Carceri: genitorialità e affettività in carcere”, dove i bambini di alcuni detenuti che frequentano la ludoteca, hanno presentato un piccolo spettacolo, la favola “Gli elfi della ludoteca” con dei bellissimi pupazzi che la Sartoria del Carcere e le volontarie di Telefono Azzurro hanno realizzato per l’evento; erano presenti inoltre i gruppi di animatori Magicolieri e Marscon, con giochi vari, sculture di palloncini e trucca-bimbi, nonché un terranova di 65 Kg chiamato Oscar, protagonista del progetto “Vi presento Oscar” che sta sperimentando l’ingresso dei cani in carcere in occasione delle visite dei bambini. Il contributo del Direttore (Dottoressa Maria Martone) e del funzionario giuridico pedagogico (Dottoressa Lucia Scaramuzzino), in

collaborazione con la referente del Telefono Azzurro ( Maria Giovanna Guerra), ha permesso a molti reclusi di godere della presenza dei loro figli e parenti e di poter rafforzare il rapporto padre- figlio che spesso in carcere viene meno.

• La Rassegna di arti visive realizzata con le opere dei detenuti italiani: l’iniziativa “Arte dal carcere: verso il futuro”, è stata realizzata a Massa dal Tribunale, dalla Casa di reclusione, dall’Associazione Amici del Museo Ugo Guidi onlus di Forte dei Marmi e dall’associazione Aics

Solidarietà di Massa Carrara. L’inaugurazione della mostra, alla quale ho partecipato, si è tenuta il 6 novembre con una cerimonia nell’aula di Corte di Assise del Tribunale di Massa. Il progetto ha come fine incoraggiare le abilità artistiche dei detenuti nelle carceri favorendone l’integrazione; inoltre ha un contenuto innovativo e socializzante, grazie non solo al luogo in cui si tiene la rassegna ma anche per il significato dell’evento, che si propone di realizzare un progetto educativo e di reinserimento sociale facilitando il percorso verso l’accettazione emotiva, psicologica e fisica dovuta al disagio della mancanza di libertà e alla demotivazione che ne consegue.

Per quanto riguarda le attività esterne esse sono curate da un educatore che si occupa di redigere, dopo l'autorizzazione del Direttore, un provvedimento di ammissione al lavoro esterno. La Casa di Reclusione di Massa sotto questo punto di vista è molto attiva sul territorio in materia di progetti di pubblica utilità per favorire il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti, tra cui: la convenzione con la società ASMIU, che gestisce i servizi di igiene urbana per il Comune di Massa, compresa la gestione di una piattaforma attrezzata per il conferimento e la valorizzazione dei rifiuti differenziati; la collaborazione con il CAI (Club Alpino Italiano) di Massa e Carrara, nell'ambito del progetto “Sentieri di libertà”, dove i detenuti autorizzati venivano accompagnati da alcuni membri del club sui sentieri delle Alpi Apuane con il compito di ripulire e ripristinare le aree di montagna.

stato affiancare gli educatori durante i colloqui. Grazie alla disponibilità mostratami dal Direttore, poter partecipare alle conversazioni tra le Dottoresse e soggetti reclusi, mi ha permesso di analizzare e conoscere più da vicino le dinamiche interne proprie della realtà penitenziaria. La maggior parte dei detenuti, senza nessun problema, mi ha autorizzata ad assistere ai loro colloqui, i quali si sono mostrati, il più delle volte, disponibili e felici di sapere che una persona estranea a quella realtà avesse curiosità di conoscere la loro storia e cosa avessero da raccontare. Il fatto di aver trascorso molto tempo all'interno dell'istituto mi ha consentito di instaurare con parte della popolazione detenuta rapporti di fiducia e reciproco rispetto, infatti gli stessi reclusi ormai mi consideravano una figura di riferimento, aspetto che ha di fatto facilitato il mio lavoro di ricerca.