4. LA RICERCA SOCIALE: L'ESPERIENZA DELLA CASA D
4.5. La ricerca
4.5.3. Il percorso rieducativo
In generale qualunque attività e procedura di applicazione di una sanzione penale ad una persona condannata comporta l'adozione di particolari metodologie operative e, dunque, di un trattamento. L'ordinamento penitenziario vigente, come già detto nei capitoli precedenti, prevede che nei confronti dei condannati e internati debba essere attuato un trattamento penitenziario con l'obiettivo di rieducare: la pena detentiva può e deve tendere alla risocializzazione del condannato nel senso che, durante il periodo di privazione della libertà, che è il contenuto sanzionatorio essenziale, anzi unico della detenzione, la persona possa usufruire di occasioni, strumenti, interventi e sostegni idonei a far avviare e portare possibilmente a compimento un percorso personale.
“ Beh sono cresciuto in un ambiente difficile, ho cominciato con il carcere minorile a 14 anni e da li ne ho visti molti di carceri. In questo carcere devo dire che sono riuscito ad avere una spinta in più per vedere i valori della vita. mi piacerebbe aprire un'attività tutta mia, una pizzeria o pescheria...Grazie ai permessi premio ho conosciuto il territorio di Massa mi piacerebbe rimanere qui, aprire un negozio e crearmi anche una famiglia. Voglio farmi una nuova vita fuori! E il carcere di Massa ha favorito il mio reinserimento lavorativo e sociale.”
[ intervista – Detenuto 1]
prima era diversa, stavamo sempre chiusi in cella...la doccia non c'era tutti i giorni […] Qui ho trovato delle persone valide che mi hanno aiutato... Per me è stato un periodo di riflessione.. Sono stato incentivato a fare meglio nella vita, purtroppo ho capito che non ho fatto del male solo a me ma anche alla mia famiglia! Sono cambiato e oggi ho voglia di un riscatto... Di fare qualcosa per la mia famiglia e per i miei figli.”
[ Intervista – Detenuto 2]
“ Ho girato 18-19 carceri sono un ergastolano e che le devo dire ho una pena lunga […] Questo carcere mi ha cambiato molto, mi ha acceso la voglia di vivere, hanno creduto in me e mi hanno dato la possibilità di acquistare la libertà con i corsi e i permessi premio. Sono ergastolano ma merito anch'io un'opportunità, ho voglia di un riscatto sociale, di mettermi al servizio della società... Io penso di potercela fare..Mi ritengo fortunato ad avere una moglie e una famiglia... Grazie a lei e a quello che ho imparato qui penso di poter trovare un buon lavoro.”
[ Intervista – Detenuto 4]
“ 19 anni di carcere sono tanti...sono 8 anni che sono recluso in questo istituto […] Negli altri carceri dove sono stato, San Gimignano, Vibo Valencia, sono più chiusi, ci sono più regole, le celle sono chiuse... Qui invece la cella è aperta e ci sono più attività... Mi sento più libero, il carcere è favorevole all'educazione...ho avuto un cambiamento positivo...Ho capito gli sbagli che ho fatto.”
[ Intervista – Detenuto 6]
“ Questo periodo qui dentro mi è servito molto per capire ed è stato per me educativo.”
“ Noi detenuti viviamo quotidianamente di speranza, di fiducia e di aspettative: ogni nuova attività e possibilità lavorativa la accogliamo con entusiasmo.... E' un piccolo passo verso il reinserimento nella società. Devo dire che questa esperienza mi ha suscitato la voglia di conoscere il vero significato del lavoro onesto che ti permette di stare tranquillo...Non in tutti gli istituti di pena in Italia viene offerta la possibilità di un lavoro e di un riscatto...Qui invece la speranza è un sogno che si realizza.”
[ Intervista – Detenuto 4] Gli estratti di queste interviste mettono il luce come sia possibile in un contesto di pena e detenzione parlare di rieducazione: la maggior parte dei detenuti intervistati condividono l'idea che il carcere di Massa favorisce la risocializzazione e la rieducazione. I Detenuti possono intraprendere un buon percorso di crescita e di cambiamento, nonostante si trovino all'interno di una realtà difficile.
L ’ istituto di Massa si propone come struttura aperta finalizzata al recupero di coloro che hanno sbagliato, aiuta il detenuto a scoprire le proprie attitudini e canalizzare le capacità personali al fine di fornire delle competenze che saranno poi spendibili nella società, elevando dunque le probabilità di riuscire a reinserirsi.
“ All'inizio della condanna, 10 anni fa, a Sollicciano mi sono travato malissimo...Era per me un mondo che non conoscevo e poi mi trovavo in sezione protetta. Ci sono stato due anni, ho lavorato per 6 mesi come scopino e portavitto e ho frequentato la scuola per imparare la lingua... Se mi chiede come mi sono trovato come ho detto male, ho fatto di tutto per andare via! Mi hanno mandato a Prato e li ci sono stato per altri due anni, qui mi hanno messo in sezione comune ma la vita era uguale a Firenze..Anche qui ogni 3 mesi a turnazione ho lavorato come portavitto e scopino e ho fatto il volontario in cucina […] Da 6 anni sono a Massa e qui si sta bene, in carcere ci sono tante cose da fare...Gli operatori
sono più disponibili rispetto agli altri carceri, ti aiutano, ti danno la voglia di fare meglio.”
[ Intervista – Detenuto 3]
“ Sono stato a Poggio Reale, ad Opera, al Carcere di Paola a Cosenza, a Rebibbia e a Pisa. A 18 anni sono entrato nel carcere di Poggio Reale, un carcere chiuso, severo, i colloqui erano blindati, non c'era socialità e le stanze dove dormivamo erano grandi da 15- 16 persone..Sono stato poi per 12 anni nel carcere di Opera, alta sicurezza, avevo la stanza da solo, qui ho lavorato come spesino, ho frequentato la scuola, era un carcere più aperto. Nel carcere di Paola a Cosenza mi sono trovato abbastanza bene, lavoravo. Come ho detto ne ho visti molti di carceri e posso dire che il carcere di Massa tutela la persona, è un carcere ottimo dal punto di vista rieducativo.”
[ Intervista – Detenuto 1]
“ Con sei anni e mezzo di reclusione ho girato un po' di carceri...Sono stato a Sondrio, Rebibbia, Crotone, Catanzaro, Monza, Pisa, Lucca, San Gimignano. La Cr Massa tra tutti è il migliore grazie alle attività che ci sono e c'è anche la possibilità di lavorare. A San Gimignano si stava benino ma come attività non c'era niente, le stanze erano piccole... Insomma una schifezza! […]”
[ Intervista – Detenuto 2]
“ Sono stato a Lucca 3 volte per alcuni mesi, è una Casa Circondariale e ci sono più di 100 persone […] Ci si può stare anche bene ma se è sovraffollato si vive male, siamo lasciati soli. Sono di Lucca quindi conoscevo tutti solo per questo mi sono trovato abbastanza bene […] E' un carcere sovraffollato, non c'è lavoro, pochi impieghi, si lavora solo un mese su sei... Infatti a Lucca non ho mai lavorato, ti concedono un'ora d'aria la mattina e una il pomeriggio... non c'è
educazione, non c'è mai niente da fare.. Non vengono date possibilità e quindi tutte le volte ci si ricade. A Massa c'è più libertà, ci sono tante attività e anche l'ambiente è più ampio.”
[ Intervista – Detenuto 7]
“ Prima di arrivare qui a Massa sono stato 2 anni a Sollicciano, è un carcere chiuso, ci sono poche ore d'aria...Anche a livello di opportunità non ce ne sono molte, per poter lavorare i tempi sono lunghi perché è un carcere di 1000 persone. Qui a Massa invece sei più aperto come vivibilità è meglio e anche le opportunità sono migliori.”
[ Intervista – Detenuto 12] Questi piccoli passaggi evidenziano come le esperienze detentive siano vissute in modo negativo se non vi è un buon grado di apertura mentale. Nella maggior parte delle carceri descritte dai soggetti il periodo della detenzione è contrassegnato per lo più da un ozio forzato che fa sprecare il tempo che dovrebbe essere invece impiegato per la risocializzazione e per un vero ripensamento della propria vita. I detenuti, chi più e chi meno, lamentano una cattiva gestione degli spazi detentivi, troppo chiusi e rigidi e la poco apertura verso le attività educative.
Emerge chiara la differenza tra l’istituto di Massa ed altri istituti, sottolineata dalla maggior parte dei rispondenti, che la descrivono improntata alla tutela e favorevole al recupero della persona detenuta.