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La comunità educativa a dimensione familiare CONTROVENTO

CAPITOLO 3 UNA RICERCA SUI MINORI STRANIERI NON

3.2 Il sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in

3.3.1 La comunità educativa a dimensione familiare CONTROVENTO

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La cooperativa sociale Il Simbolo nasce nel novembre del 1994, promossa dalla Cari-

tas Diocesana di Pisa e dall’Associazione di Volontariato Il Simbolo (Legge

381/1991).

Fin dall’inizio, la cooperativa ha operato col fine di sviluppare nuovi servizi socio- educativi, con particolare riferimento all’accoglienza, all’educazione e alla forma- zione dei minori italiani e stranieri.

Riferirsi ai minori stranieri, mi ha spiegato il Dott. Carli, membro del Direttivo Na- zionale con la carica di referente delle Comunità della Regione Toscana e Vice Pre- sidente, è stata la risposta a una necessità comunale: la presenza di minori stranieri soli provenienti dall’Albania.

A seguito di questa elevata presenza, la cooperativa ha tentato di rispondere, sin dalla fine degli anni ’90, alle domande e ai bisogni di questa particolare categoria di mino- ri.

Il Simbolo oggi gestisce sia la comunità educativa a dimensione familiare CONTRO- VENTO, sia un appartamento per l’autonomia, comunità Anemos.

CONTROVENTO fa parte di una struttura situata nel quartiere San Giusto di Pisa,

precisamente nel convento secolare dei Cappuccini, il quale è stato convertito in quello che oggi è la comunità, senza alterarne la struttura. Ad oggi, nel complesso dei frati sono presenti altre due cooperative raggruppate in Rete Temporanea di Imprese:

Axis, Aforisma.

Nel giugno del 2006, la cooperativa ha dato vita alla comunità educativa CONTRO-

VENTO219 (Ex Casa del Vento): struttura residenziale maschile che accoglie princi- palmente minori stranieri in stato di abbandono privi di riferimenti genitoriali che si ritrovino nel territorio pisano, prevenendo il loro coinvolgimento in attività criminose e favorendo la loro integrazione nel tessuto sociale e culturale italiano. In casi specifici la comunità accoglie anche minori di nazionalità italiana provenienti dal territorio o da percorsi penitenziari. Il numero di MSNA ospitati nel territorio pi- sano ha toccato l’apice nel 2016, 126 accolti, ma non è un dato isolato perché il trend in ascesa era iniziato nel 2011, quando i giovani accolti passarono da 20 a 56, ed è proseguito fino agli 83 del 2014. Emblematici, al riguardo, i numeri di CONTRO-

VENTO, la comunità d’accoglienza del territorio pisano in venti anni di lavoro (dal

219 La struttura è in possesso dell’autorizzazione al funzionamento rilasciata dal Comune di Pisa, con provvedimento N. atto DZ-09/182 del 01/03/2011 ed è accreditata dal 14/06/2011 con Atto Istituzio- nale rilasciato al Direttore della Società della Salute Zona Pisana.

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2006 al 2016) ha accolto 791 ragazzi, ma il 59% di essi (466) ha varcato la soglia della struttura negli ultimi sei anni220. Oggi la situazione è diametralmente opposta, i posti di “pronto intervento” non sono più occupati, il numero dei ragazzi accolti è diminuito del 50%, dato confermato dal Dott. Carli.

L’équipe interna è composta di: educatore, mediatore e operatore legale. A differen- za della cooperativa Odissea e AUXILIUM VITAE, Il Simbolo non ha una psicologa interna, ma si avvale di consulenze esterne offerte dalla realtà pisana.

L’area in cui prima sorgeva il dormitorio dei frati cappuccini, dal 2006 è stata tra- sformata in quella che oggi è CONTROVENTO. Ci sono camere doppie luminose di cui i ragazzi curano la pulizia e l’ordine, un’area ricreativa per la condivisione del tempo libero e una cucina nella quale i minori si dilettano, talvolta, a preparare i pa- sti.

Il parco che circonda la struttura offre spazi verdi in cui i ragazzi si dedicano ad atti- vità di vario genere, come il giardinaggio e attività ricreative.

Il Dottor Carli mi ha spiegato che coinvolgere i ragazzi, è un modo per fortificare il loro legame con la struttura in sé e con il contesto circostante. Ciò permette una re- sponsabilizzazione dei minori, che imparano da un lato a capire il valore e l’importanza dell’impegno; e dall’altro che il senso di responsabilità collegato ad at- tività “non traumatiche”- abbandonare la famiglia ed il proprio Paese d’origine - ser- ve a destrutturare il significato negativo che i minori hanno associato alla parola re- sponsabilità.

Inoltre, attraverso l’elaborazione del Progetto Educativo Individuale (PEI) per MSNA, la Comunità promuove e sostiene il processo educativo del minore, aiutan- dolo nell’organizzazione della propria vita, promuovendo la costruzione di relazioni significative con gli adulti e stimolandolo a compiere esperienze diverse di vita, che

lo mettano in relazione con l’ambiente circostante.

Presupposto principale dell’intervento educativo, basato su un approccio relazionale,

220La peculiarità è che all’origine dell’impennata degli ultimi anni non vi sono i flussi di giovani richieden-

ti asilo in fuga dall’Africa: dati alla mano a Pisa e dintorni la crescita dei minori stranieri non accompagnati è soprattutto dovuta all’arrivo di giovani albanesi e più in generale dai Paesi dell’Est europeo. Ancora una volta i numeri di CONTROVENTO sono emblematici: dei 791 minori stranieri accolti in 20 anni, 164 arri- vano dall’Albania, 75 dalla Tunisia, 71 dalla Macedonia, 56 da Romania e Croazia, 25 dal Marocco, 12 dal Senegal e 11 dalla Cina. Fra i Paesi di provenienza più rappresentati (quelli che si collocano al di sopra dei dieci ragazzi accolti), quindi, non ve n’è alcuno fra i Paesi maggiormente coinvolti nei flussi di richiedenti

asilo e rifugiati. Sul tema si consulti il seguente link:

http://www.sds.zonapisana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=868:questa-mattina-il- convegno-storie-in-movimento-i-minori-stranieri-non-accompagnati-a-pisa-da-72-a-144-in-dodici- mes&catid=87&Itemid=119

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è l’attenzione alla crescita personale del minore, nella convinzione che la relazione sia lo strumento privilegiato nell’evoluzione della persona che vive una situazione di disagio.