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4. Il bilancio d’esercizio

4.3. La nota integrativa

La nota integrativa costituisce parte integrante del bilancio d’esercizio con lo scopo di fornire ulteriori informazioni quantitative e descrittive, completando i dati dei prospetti contabili dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico e motivando determinati comportamenti degli amministratori. Essa permette di migliorare la capacità informativa del bilancio, ma, soprattutto, concorre a conseguire l’obiettivo della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

In base all’art. 2427 del Codice Civile, la nota integrativa deve contenere:

- i criteri di valutazione utilizzati nella redazione del bilancio d’esercizio;

- l’analisi delle voci dello stato patrimoniale;

- la spiegazione delle voci del conto economico;

- altre notizie integrative.

Più specificamente:

 con riferimento al primo punto, la nota integrativa deve indicare i criteri applicati nella valutazione delle voci del bilancio, nelle rettifiche di valore e nella conversione dei valori non espressi all’origine in moneta avente corso legale nello Stato.

Le voci di bilancio analizzate sono immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie, rimanenze, crediti, attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, disponibilità liquide, ratei e risconti attivi, fondi per rischi ed oneri, trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato, debiti e ratei e risconti passivi. Il criterio di valutazione adottato deve essere illustrato analiticamente (ad esempio, non è sufficiente indicare che le rimanenze di magazzino siano state valutate “al costo”, ma occorre anche descrivere gli elementi che compongono tale costo e il metodo di valutazione adottato);

 le rettifiche di valore analizzate consistono nell’ammortamento delle

immobilizzazioni materiali e immateriali e nella svalutazione di beni iscritti nell’attivo. Per ogni categoria di cespiti la nota integrativa deve indicare le aliquote ordinarie applicate e le aliquote anticipate applicate;

 la nota integrativa deve anche indicare il metodo usato per la conversione dei valori non espressi all’origine in “moneta di conto”. I metodi sono i seguenti:

metodo dei cambi storici, metodo del cambio di chiusura, trattamento contabile delle perdite e degli utili su cambi.

In nota integrativa devono essere registrati:

- le immobilizzazioni: per ciascuna voce occorre specificare il costo, le precedenti rivalutazioni, svalutazioni e gli ammortamenti, le acquisizioni, gli spostamenti da una ad altra voce, le alienazioni avvenute nell’esercizio, le rivalutazioni, svalutazioni e gli ammortamenti effettuati nell’esercizio e il totale delle rivalutazioni riguardanti le immobilizzazioni esistenti alla chiusura dell’esercizio. Occorre indicare poi la composizione (qualità e valore), le ragioni della loro iscrizione fra le

immobilizzazioni immateriali e dei criteri di ammortamento adottati delle seguenti voci: costi di impianto e di ampliamento, costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità.

Si richiede anche l’indicazione della misura e delle motivazioni della riduzione di valore applicate alle immobilizzazioni materiali e immateriali, facendo esplicito riferimento al loro concorso alla futura produzione di risultati economici, alla loro prevedibile durata utile e al loro valore di mercato, se rilevante. Si devono inoltre segnalare le differenze rispetto a quelle operate negli esercizi precedenti ed

evidenziare la loro influenza sui risultati economici di esercizio.

- le variazioni intervenute nella consistenza delle altre voci dell’attivo e del

passivo: in particolare per le voci del patrimonio netto, per i fondi e per il trattamento di fine rapporto vanno evidenziate la formazione e le utilizzazioni.

- tutte le partecipazioni in imprese controllate e collegate, cioè quelle inserite nelle immobilizzazioni finanziarie e quelle che rappresentano un’attività circolante. Per ciascuna partecipazione occorre indicare la denominazione, la sede, il capitale, l’importo del patrimonio netto, l’utile o la perdita dell’ultimo esercizio, la quota posseduta e il valore attribuito in bilancio o il corrispondente credito.

- l’ammontare dei crediti e dei debiti di durata residua superiore a cinque anni e dei debiti assistiti da garanzie reali su beni sociali, con specifica indicazione delle

garanzie e con specifica ripartizione secondo le aree geografiche. Nel punto 6bis della nota integrativa si fa riferimento agli eventuali effetti significativi delle variazioni nei cambi valutari verificatesi successivamente alla chiusura dell’esercizio, mentre in base al punto 6ter si deve indicare, distintamente per chiusura voce, l’ammontare dei crediti e dei debiti relativi ad operazioni che prevedono l’obbligo per l’acquisizione di retrocessione a termine.

- la composizione dei ratei e dei risconti attivi (ratei attivi, risconti attivi, risconti pluriennali e disaggio su prestiti) e passivi (ratei passivi, risconti passivi, aggio su prestiti) e degli altri fondi (fondo rischi su cambi, fondo per lavori ciclici di

manutenzione, fondo per la revisione delle navi e degli aeromobili, fondi per spese di ripristino dei beni gratuitamente devolvibili, fondi per operazioni e concorsi a premio, fondo autoassicurazione, fondo rischi di collaudo, fondo rischi di garanzia, fondi di manutenzione, fondi rischi per crediti di firma concessi a terzi, fondi rischi per effetti scontati, fondi rischi per contratti ad esecuzione differita, fondi rischi per controversie legali in corso, fondi rischi per ritardata consegna di lavori o di prodotti) quando il loro ammontare è apprezzabile. Le voci di patrimonio netto devono essere

analiticamente indicate , con specificazione in appositi prospetti della loro origine , possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro avvenuta utilizzazione nei precedenti esercizi.

- l’ammontare degli oneri finanziari imputati nell’esercizio ai valori iscritti nell’attivo dello stato patrimoniale, distintamente per ciascuna voce (le voci in questione possono essere immobilizzazioni immateriali e materiali).

- gli impegni non risultanti nello stato patrimoniale, insieme alla loro composizione e natura.

- ricavi delle vendite e delle prestazioni: devono essere suddivisi in base alle categorie di attività (ad esempio in base alle tipologie di prodotti o di clienti) e alle aree geografiche (che variano a seconda del bacino di attività dell’impresa).

- eventuali proventi da partecipazioni (con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate) diversi dai dividendi (ad esempio crediti d’imposta, premi, warrants).

- la suddivisione degli interessi e degli altri oneri finanziari relativi a prestiti obbligazionari, a debiti verso banche e altri.

- proventi straordinari: sono composti da plusvalenze da alienazione di beni, plusvalenze da cessione titoli o partecipazioni sociali e sopravvenienze attive; gli oneri straordinari sono composti da minusvalenze da alienazione di beni,

minusvalenze da cessione titoli o partecipazioni sociali, imposte relative a precedenti esercizi e sopravvenienze passive. Gli indicati dettagli sono richiesti solo nel caso in cui l’ammontare delle voci sia apprezzabile.

- un apposito prospetto contenente:

a) la descrizione delle differenze temporanee che hanno comportato la rilevazione di imposte differite e anticipate, specificando l’aliquota applicata e le variazioni rispetto all’esercizio precedente, gli importi accreditati o addebitati a conto economico oppure a patrimonio netto, le voci escluse dal computo e le relative motivazioni;

b) l’ammontare delle spese anticipate contabilizzato in bilancio attinenti a perdite dell’esercizio o di esercizi precedenti e le motivazioni dell’iscrizione, l’ammontare ancora non contabilizzato e le motivazioni della mancata iscrizione.

- Il numero medio dei dipendenti: deve essere ripartito per categorie (ad esempio dirigenti, quadri, impiegati, operai)

- i compensi spettanti agli amministratori ed ai sindaci (oneri diversi di gestione e compensi che rappresentano una partecipazione agli utili).

- le diverse categorie di azioni che compongono il capitale sociale (ordinarie, privilegiate, di risparmio, ecc).

- l’eventuale presenza, nel passivo del bilancio, di azioni di godimento, obbligazioni convertibili in azioni e altri titoli emessi. Per ogni categoria vanno forniti il numero di titoli emessi, il valore nominale, il valore di rimborso (se diverso dal nominale), ed eventuali clausole significative.

- il numero e le caratteristiche degli altri strumenti finanziari emessi dalla società, con l’indicazione dei diritti patrimoniali e partecipativi che conferiscono e delle principali caratteristiche delle operazioni relative. Devono essere indicati anche i finanziamenti effettuati dai soci della società, ripartiti per scadenze e con separata indicazione di quelli con clausola di poste rogazione rispetto agli altri creditori;

- i patrimoni destinati ad uno specifico affare;

- le operazioni di locazione finanziaria;

- altre informazioni complementari (nel caso in cui le informazioni non siano sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta);

- un prospetto di bilancio da allegare nelle società soggette ad attività di direzione e di coordinamento;

- l’assunzione di partecipazioni in altre imprese comportanti una responsabilità illimitata;

- il prospetto dei beni rivalutati: deve contenere il costo storico dei beni, le

rivalutazioni monetarie operate sui beni a seguito dell’emanazione di specifiche leggi

e le rivalutazioni economiche operate in assenza di specifiche leggi. Per semplificare la redazione di tale prospetto, la società deve suddividere le vendite dei beni nelle seguenti categorie:

a) vendita di beni soggetti a rivalutazione;

b) vendita di beni non soggetti a rivalutazione.