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4. Il bilancio d’esercizio

4.1. Lo Stato Patrimoniale

In base alla normativa del Codice Civile, lo Stato Patrimoniale è caratterizzato da una serie di elementi:

1) rigidità degli schemi e loro struttura: lo “schema di sintesi” individua i grandi raggruppamenti dell’attivo e del passivo.

Nell’attivo la distinzione fondamentale è tra immobilizzazioni e attivo

circolante, in particolare “gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le immobilizzazioni” (in base quindi al criterio della loro “destinazione”).

Un’altra caratteristica delle voci dell’attivo è rappresentata dal fatto che i singoli elementi patrimoniali sono al netto delle eventuali “rettifiche di valore”, che vengono iscritte in riduzione dei corrispondenti elementi dell’attivo.

Nel passivo, invece, la distinzione fondamentale è tra patrimonio netto, fondi per rischi e oneri e debiti e il criterio di distinzione è rappresentato dall’origine dei mezzi finanziari affluiti all’impresa (mezzi propri o mezzi di terzi).

All’interno dei grandi raggruppamenti di voci, contraddistinti da lettere dell’alfabeto maiuscole, esistono sotto-raggruppamenti (contraddistinti da numeri romani) e categorie analitiche nell’ambito dei sotto-raggruppamenti (individuate da numeri arabi);

ATTIVO PASSIVO

III - attività finanziarie non immobilizzate

IV - disponibilità liquide

D) RATEI E RISCONTI ATTIVI

A) PATRIMONIO NETTO I - capitale

II-VII - riserve

IX - utile (perdita) dell’esercizio B) FONDI PER RISCHI ED ONERI

C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO D) DEBITI

E) RATEI E RISCONTI PASSIVI

TOTALE ATTIVO TOTALE PASSIVO

Conti d’ordine Conti d’ordine

2) suddivisioni e raggruppamenti di voci: le categorie analitiche possono essere ulteriormente suddivise, senza eliminazione della voce complessiva e

dell’importo corrispondente; possono essere inoltre raggruppate solo quando il raggruppamento è irrilevante nell’importo e quando esso favorisce la chiarezza del bilancio;

a) crediti per decimi richiamati b) crediti per decimi da richiamare B)IMMOBILIZZAZIONI:

I – Immobilizzazioni immateriali:

1) Costi di impianto e di ampliamento 2) Costi di ricerca, sviluppo e pubblicità 3) Costi di brevetto industriale e di utilizzazione

delle opere dell’ingegno

4) Concessioni,licenze,marchi e diritti simili

5) Avviamento

6) Immobilizzazioni in corso e acconti 7) Altre

A)PATRIMONIO NETTO: ICapitale:

II – Riserva da sovrapprezzo delle azioni III – Riserve di rivalutazione

IV – Riserva legale

V – Riserva per azioni proprie in portafoglio

VI – Riserve statutarie

VII – Altre riserve, distintamente indicate

VIII – Utili (perdite) portati a nuovo IX – Utile (perdita) dell’esercizio B)FONDI PER RISCHI E ONERI:

1) per trattamento di quiescenza e obblighi simili

2) per imposte,anche differite 3) altri

II – Immobilizzazioni materiali:

1) Terreni e fabbricati 2) Impianti e macchinari

3) Attrezzature industriali e commerciali 4) Altri beni

5) Immobilizzazioni in corso e acconti III – Immobilizzazioni finanziarie:

1) Partecipazioni in:

a) imprese controllate b) imprese collegate c) altre imprese 2) Crediti:

a) verso imprese controllate b) verso imprese collegate c) verso controllanti

1) materie prime , sussidiarie e di consumo

2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati

3) lavori in corso su ordinazione 4) prodotti finiti e merci

5) acconti

II – Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo:

1) verso clienti

2) verso imprese controllate 3) verso imprese collegate 4) verso controllanti 4bis) crediti tributari 4ter) imposte anticipate 5) verso altri

III – Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni:

1) partecipazioni in imprese controllate 2) partecipazioni in imprese collegate 3) partecipazioni in imprese controllanti 4) altre partecipazioni

5) azioni proprie con indicazione anche del valore nominale complessivo 6) altri titoli

C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO SUBORDINATO

D) DEBITI, CON SEPARATA INDICAZIONE,

PER CIASCUNA VOCE, DEGLI IMPORTI ESIGIBILI OLTRE LESERCIZIO

SUCCESSIVO: 1) obbligazioni

2) obbligazioni convertibili

3) debiti verso soci per finanziamenti 4) debiti verso banche

5) debiti verso altri finanziatori 6) acconti

7) debiti verso fornitori

8) debiti rappresentati da titoli di credito 9) debiti verso imprese controllate 10) debiti verso imprese collegate 11) debiti verso controllanti 12) debiti tributari

13) debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale

14) altri debiti

E)RATEI E RISCONTI, CON SEPARATA INDICAZIONE DELLAGGIO SU PRESTITI

IV – Disponibilità liquide:

1) depositi bancari e postali 2) assegni

3) denaro e valori in cassa

D) RATEI E RISCONTI, CON SEPARATA INDICAZIONE DEL DISAGGIO SU PRESTITI

3) aggiunta di voci: la norma prevede che devono essere aggiunte altre voci nello schema di bilancio, qualora il loro contenuto non sia compreso in alcuna di quelle già previste;

4) adattamenti di voci: le categorie analitiche devono essere adattate quando lo esige la natura dell’attività esercitata;

5) confronto con l’esercizio precedente: per ogni voce dello stato patrimoniale deve essere indicato l’importo della voce corrispondente dell’esercizio

precedente; se le voci non sono comparabili, quelle relative all’esercizio precedente devono essere adattate e la non comparabilità e l’adattamento devono essere segnalati nella nota integrativa;

6) divieto di compensi di partite.

Se un elemento dell’attivo o del passivo ricade sotto più voci dello schema,

occorre annotare nella nota integrativa la sua appartenenza anche a voci diverse da quella nella quale è iscritto.

Nello Stato Patrimoniale inoltre devono risultare le garanzie prestate direttamente o indirettamente, indicando separatamente per ciascun tipo, le garanzie prestate a favore di imprese controllate, collegate e controllanti.

Infine devono rientrare tutti i conti d’ordine non esplicitamente citati nella norma civilistica, ovvero rischi, beni di terzi presso l’azienda e beni dell’azienda presso terzi.

Per quanto riguarda le singole voci, in base all’art. 2424bis del Codice Civile:

 gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le immobilizzazioni;

 le partecipazioni in altre imprese in misura non inferiore ad un quinto dei voti nell’assemblea ordinaria, o un decimo se la società collegata è quotata in borsa, si presumono immobilizzazioni (presunzione relativa);

 gli accantonamenti per rischi e oneri sono destinati a coprire perdite o debiti di natura determinata, dei quali tuttavia alla chiusura dell’esercizio sono indeterminati o l’ammontare o la data di sopravvivenza. In particolare, i fondi che hanno natura di riserve patrimoniali devono essere inseriti nel

“patrimonio netto”; i fondi che sono delle “poste rettificative” di valori dell’attivo vengono iscritti in riduzione dei corrispondenti elementi

dell’attivo; i restanti fondi rientrano nel raggruppamento “fondi per rischi e oneri”;

 nella voce “Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato” deve essere calcolato l’importo calcolato a norma dell’art. 2120 del Codice Civile;

 nella voce “Ratei e risconti attivi” devono essere iscritti i proventi di competenza dell’esercizio esigibili in esercizi successivi (ratei attivi) e i costi sostenuti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi successivi (risconti attivi);

 nella voce “Ratei e risconti passivi” devono essere iscritti i costi di

competenza dell’esercizio esigibili in esercizi successivi (ratei passivi) e i proventi percepiti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi successivi (risconti passivi);

 possono essere iscritti nelle voci relative ai ratei e risconti solo quote di costi e proventi comuni a due o più esercizi.

L’attuale normativa inoltre include tra i risconti attivi il “disaggio su prestiti” e accetta il concetto di rateo e risconto come valore comune a due o più esercizi.