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Le colture sementiere

Nel documento Volume Rapporto 2004 (.pdf 1.5mb) (pagine 100-103)

4. LE PRODUZIONI VEGETALI

4.5. Le colture sementiere

Il 2004 si è concluso con risultati generalmente soddisfacenti per l’atti-vità di moltiplicazione delle sementi, riportando le rese per ettaro in linea con le medie. Proprio le buone produzioni hanno permesso di raggiungere risultati economici interessanti che da due anni mancavano, ridando così fi-ducia al settore.

Iniziamo ad esaminare l’andamento delle diverse specie nel corso dell’anno, partendo dalla barbabietola da zucchero, che con una superficie coltivata di circa 3.390 ettari ha segnato una lieve flessione. La coltura è sta-ta influenzasta-ta dall’andamento climatico che ha mostrato nei primi mesi ab-bondanti precipitazioni e temperature relativamente basse di inizio primave-ra. Questo ha portato a una difficoltà di trapianto e di scarso sviluppo dell’apparato radicale. Tali problemi sono stati recuperati durante l’estate, tanto da conseguire una produzione di seme anche superiore alla media.

Per quanto riguarda i cereali a paglia ricordiamo cosa è successo per le specie principali: il frumento tenero, che dopo due anni di sostanziale man-tenimento delle superfici coltivate, nel 2004 ha mostrato una flessione del 15% circa, con 9.494 ettari. Per quanto riguarda l’aspetto produttivo si è avuto un incremento medio del 30%. Il frumento duro con circa 4.367 ettari coltivati, ha visto aumentare del 16% la superficie, avvicinandosi a quella del 2002. Per quanto riguarda il riso la superficie è stata di 415 ettari, in fles-sione del 18% rispetto allo scorso anno. Lo stesso andamento ha fatto

regi-strare il mais con una riduzione del 15% delle superfici rispetto al 2003 (565 ettari).

Lo sviluppo dei cereali autunno vernini soprattutto nei primi stadi vegeta-tivi è stato condizionato da due fattori: la difficile preparazione dei letti di semina, dovuto all’andamento climatico siccitoso del 2003 e le abbondanti precipitazioni primaverili. Quest’ultimo fattore ha determinato inoltre un al-lungamento del ciclo vegetativo ed un aumento alla suscettibilità ai patogeni fungini. La temperatura non molto elevata e una buona disponibilità di acqua hanno permesso di raggiungere livelli produttivi buoni e caratteristiche qua-litative soddisfacenti. Per quanto riguarda i cereali primaverili, rappresentati soprattutto da mais e sorghi, le condizioni climatiche hanno permesso un normale sviluppo delle colture consentendo di raggiungere valori quantitati-vi e qualitatiquantitati-vi nella norma.

Per quanto riguarda, le leguminose da foraggio, l’erba medica è la più rappresentativa nella nostra Regione con una superficie di circa 4.955 ettari;

rispetto all’anno precedente ha fatto registrare un modesto innalzamento (6%) della superficie coltivata. A questo modesto incremento di superficie è corrisposto un aumento più rilevante della produzione (circa 15-20%), che però non ha permesso di coprire le esigenze nazionali. Per quanto riguarda le graminacee foraggere, la specie di maggior interesse è sicuramente il loietto italico che, con una superficie di circa 3.584 ettari, ha evidenziato un incre-mento notevole rispetto al precedente anno (+36%). Per le leguminose da granella consideriamo le due principali specie: veccia e favino. Rispetto all’anno precedente la prima con 145 ettari ha fatto registrare una flessione del 27%, mentre la seconda con 206 ettari è quasi triplicata. Relativamente alle oleaginose, sia il girasole sia la soia, rispetto al 2003, hanno segnato un notevole incremento delle superfici: la soia con 1.904 ettari è aumentata del 44% ed il girasole con 496 ettari è cresciuto del 29%. Nonostante la superfi-cie per la moltiplicazione del seme di soia sia aumentata, il mercato interno è soddisfatto per oltre la metà dall’importazione. L’andamento climatico favo-revole soprattutto per la soia ha permesso di raggiungere rese soddisfacenti.

Per quanto riguarda le orticole, le biennali che vengono trapiantate, sono quelle che hanno risentito maggiormente della difficoltà nella preparazione del terreno causata dalla siccità dell’autunno 2003. In primavera le colture sono riuscite generalmente a recuperare l’avvio stentato, anche se precipita-zioni abbondanti e basse temperature hanno rallentato la ripresa vegetativa.

Nell’insieme l’annata ha fatto segnare una sostanziale conferma delle super-fici coltivate, solo per alcune colture a impianto autunnale si è registrato una parziale riduzione. I risultati produttivi hanno evidenziato ottime rese, con incrementi rispetto alla media, in particolare per le cipolle ibride e standard

del 15-35%, per le cicorie del 20% e per i cavoli del 25%.

Nella tabella 4.9, sono riportate le superfici relative alle specie regola-mentate dalla Legge Regionale n.2/1998, nell’ultimo triennio. La Regione Emilia-Romagna attualmente ha in programma l’ulteriore miglioramento della gestione della legge regionale. Nel 2005 sulla base di prime esperienze pilota avviate dalle Associazioni di produttori moltiplicatori, verrà avviato un progetto di mappatura delle coltivazioni sementiere, con l’ausilio del si-stema satellitare Gps (Global positioning system). Tale attività fa parte di una delle principali azioni previste dal piano sementiero interregionale ap-provato nel 2004. Uno degli obiettivi che la Regione cerca di conseguire at-traverso l’attuazione dello stesso piano è il consolidamento della produzione sementiera, mirando allo sviluppo e valorizzazione delle produzioni di quali-tà nelle aree di moltiplicazione del proprio territorio. L’impegno è finanziare un progetto pilota di applicazione di una tecnologia informatica di supporto al settore, in particolare per la produzione di alcune specie sementiere ad e-levato valore aggiunto (bietola e orticole). Il progetto dovrebbe facilitare i-noltre il controllo delle coltivazioni sul territorio, favorendo l’ottenimento di una elevata qualità del prodotto per purezza genetica e fitosanitaria.

Si tratta, in sintesi, di arrivare a disporre, su un supporto informatico ed al-l'interno di un sistema condiviso con gli operatori del settore, della mappa Tab. 4.9 - Elenco delle specie regolamentate dalla Legge Regionale n. 2/1998 e relativa superfiie di coltivazione

Specie 2002 2003 2004 Var. % 03-04 Ravanello semina primaverile 1.010,69 978,20 917,13 -6,24 Cicorie semina primaverile 116,77 113,76 143,49 26,13 Brassica juncea primaverile - 5,75 10,25 78,26 Brassica rapa primaverile - 290,22 143,79 -50,45 Cetriolo 107,08 115,45 108,08 -6,38 Zucchino 56,97 65,35 55,10 -15,68 Cavolo 185,72 124,91 161,61 29,38 Cipolla 394,68 263,39 209,33 -20,52 Bietola da foraggio 17,24 24,67 5,05 -79,53 Bietola da costa 76,31 79,09 107,27 35,63 Bietola da orto 6,35 11,50 12,63 9,83 Carota 216,76 188,01 215,36 14,55 Cicorie semina autunnale 487,27 1.028,18 1.308,36 27,25 Ravanello semina autunnale 28,00 34,20 25,85 -24,42 Brassica juncea autunnale - 2,00 10,10 405,00 Brassica rapa autunnale - 116,64 156,65 34,30 Bietola da zucchero 2.285,89 3.676,29 3.391,57 -7,74 Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura Abiente e Sviluppo Sostenibile.

delle coltivazioni sementiere presenti ogni anno sul territorio, abbinandovi, ove opportuno, dati ed elementi tecnico-colturali di maggiore interesse. Que-sta iniziativa, richiedendo l'apporto di tutti gli operatori della filiera, è Que-stata facilitata anche dalla sottoscrizione, nell’agosto del 2004, presso l’Assesso-rato regionale all’Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile, degli accordi di moltiplicazione per le sementi orticole e per la bietola portaseme, da parte dei rappresentanti delle imprese sementiere e dei moltiplicatori di sementi.

Il progetto dovrà rispondere alle necessità operative dell’applicazione della Legge Regionale n.2/1998, sia nella gestione dei programmi annuali di coltivazione, sia nella rilevazione degli isolamenti.

Da ultimo si ritiene di richiamare alcune rilevanti implicazioni che la ri-forma a medio termine della PAC avrà sul settore sementiero:

− il profondo riassetto che la riforma avrà su alcune colture, tra le quali in particolare il grano duro, comporta non poche difficoltà di adattamento per un settore caratterizzato dalla necessità di programmare con largo anticipo le proprie produzioni;

− le superfici destinate a colture da seme, anche se orticole o di barbabietola, sono elegibili al premio unico aziendale; questo costituisce una forma di sostegno indiretto per tali specie favorendo, rispetto al passato, la competitivà economica di queste colture che non avevano mai usufruito di aiuti specifici;

− un caso particolare riguarda le sementi certificate di foraggere, che hanno una loro propria organizzazione comune di mercato. Per queste l’aiuto corrispondente alla produzione non può essere sommato al premio unico aziendale per la stessa superficie; in tal caso si dovrà rinunciare al premio inferiore. Questo caso si dovrebbe presentare raramente in quanto l’elegibilità degli aiuti può essere esercitata non solo sulla superficie che ha determinato l’aiuto stesso, ma può essere trasferita su qualsiasi superficie aziendale che ospita colture ammissibili;

− la riforma attraverso le misure di qualità (art. 69 Reg. (CE) n.1782/03) adottate a livello nazionale, incentiva l’impiego di sementi certificate per frumento duro, tenero, mais e alcune colture miglioratrici della fertilità.

Nel documento Volume Rapporto 2004 (.pdf 1.5mb) (pagine 100-103)