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La vite e il vino

Nel documento Volume Rapporto 2004 (.pdf 1.5mb) (pagine 91-98)

4. LE PRODUZIONI VEGETALI

4.2. La vite e il vino

La mitezza del clima che ha caratterizzato l’annata 2004 ha consentito al-le produzioni vitivinicoal-le di conseguire buoni risultati, sia in termini quanti-tativi che sotto il profilo qualitativo, portando al raggiungimento di buone concentrazioni zuccherine. Il quadro fitopatologico della vite non ha eviden-ziato, per l’anno 2004, situazioni di particolare gravità; tuttavia, sono stati registrati attacchi di Peronospora, così come è stato rilevato, probabilmente per effetto di stress idrici, un incremento di ceppi colpiti dal Mal dell’esca della vite. E’ importante sottolineare, all’interno del quadro fitosanitario, il continuo monitoraggio sulla Flavescenza dorata, malattia della vite veicolata dall’insetto Scaphoideus titanus; l’individuazione di nuove zone focolaio ha allargato il regime di lotta obbligatoria, prevista dalla Regione, ad alcuni comuni del bolognese, dove la fitopatia si è mostrata in diffusione.

Il quadro produttivo evidenzia, per le province dell’Emilia-Romagna, una situazione sostanzialmente immutata in termini di investimenti colturali, alla quale, invece, si oppongono buoni incrementi produttivi, in particolare in Romagna e nelle province di Reggio Emilia, Modena e Bologna. Tali incre-menti hanno determinato un innalzamento delle quantità di uve vinificate e di vino prodotto, in modo spiccato nelle province di Reggio Emilia, Bologna e Rimini (tab. 4.4).

La produzione di vino dell’annata 2004 risulta costituita per il 29% da vini a denominazione d’origine, per il 40% da vini a indicazione geografica e per il 31% da vini da tavola; la ripartizione del prodotto ottenuto in vini rossi /rosati e vini bianchi sancisce la prevalenza dei primi (circa 60%).

Il buon risultato fatto registrare dalla produzione vitivinicola nell’annata 2004 (incremento di produzione di uve del 27,2%, aumento pari al 30,8%

del vino prodotto) si scontra con la riduzione delle quotazioni, in discesa lungo tutta l’annata. Il comparto subisce un deprezzamento pari al 21%, che tuttavia consente ugualmente al settore di contribuire positivamente alla composizione della PLV (+2,8%). L’analisi dell’andamento delle quotazioni dei singoli vini (tab. 4.5) fa registrare, per la maggior parte delle produzioni tipiche, una contrazione dei prezzi, in alcuni casi piuttosto rilevante. La di-scesa dei prezzi contrasta nettamente con una vendemmia particolarmente generosa, in termini di quantità e qualità.

Il comparto vitivinicolo europeo è stato scosso, nel 2004, dalla modifica, apportata dall’UE, al Reg. (CE) n.753/2002 relativo alla protezione delle de-nominazioni dei vini, che consente ad alcuni paesi terzi di utilizzare menzio-ni tradizionali più protette, poste sulle etichette dei vimenzio-ni europei. La modifica si inserisce in un quadro internazionale in forte evoluzione, animato da nuo-vi concorrenti per i quali tale modifica costituisce una lauta opportunità (Sta-ti Uni(Sta-ti, Argen(Sta-tina, Australia, Sud Africa).

Per fronteggiare i nuovi competitori, gli strumenti della caratterizzazione, della qualità e del recupero sono fondamentali. La Regione, attraverso il Piano regionale per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, favorisce l’impianto di vigneti destinati alla produzione di vini VQPRD e IGT, e sti-mola il recupero di vitigni autoctoni (riconversione verso produzioni qualifi-cate e differenziate). Anche lo strumento della Rintracciabilità, obbligatorio dal 1 gennaio 2005, può rappresentare un elemento di valorizzazione delle produzioni; tuttavia, l’applicazione del regolamento ha suscitato dubbi rela-tivi alla possibilità di applicazione alle pratiche enologiche.

A tutela della sezione dei vini frizzanti (importantissima in regione) e per una loro formale differenziazione rispetto agli spumanti ed ai vini frizzanti elaborati, è giunto il Decreto Ministeriale del 29 Luglio 2004, attraverso il

Tab. 4.4 - Superfici e produzioni della vite per uva da vino in Emilia-Romagna Superficie in

produzione (ha)

Produzione totale (100 kg)

Uva vinificata (100 kg)

Vino prodotto (hl)

Variazione % 2004/03 Province

2003 2004 2003 2004 2003 2004 2003 2004 sup. prod. vino Piacenza 5.750 5.706 433.108 499.750 433.100 489.700 294.500 357.500 -0,8 15,4 21,4 Parma 1.005 984 110.554 122.100 110.300 122.000 78.300 87.800 -2,1 10,4 12,1 Reggio E. 8.418 8.568 1.360.300 1.740.762 1.270.000 1.740.000 900.000 1.315.000 1,8 28,0 46,1 Modena 7.156 7.158 1.373.952 1.729.352 1.370.452 1.625.200 1.021.857 1.190.454 0,0 25,9 16,5 Bologna 7.009 6.936 868.000 1.166.800 868.000 1.166.800 581.600 840.100 -1,0 34,4 44,4 Ferrara 702 712 90.200 106.800 89.298 106.800 63.140 74.760 1,4 18,4 18,4 Ravenna 15.760 15.810 2.400.000 2.980.000 2.215.000 2.780.000 1.617.025 2.085.000 0,3 24,2 28,9 Forlì 6.360 6.295 550.000 770.735 531.000 610.500 382.320 488.400 -1,0 40,1 27,7 Rimini 3.035 3.041 215.912 300.351 215.000 301.000 152.000 218.000 0,2 39,1 43,4 TOTALE 55.195 55.210 7.402.026 9.416.650 7.102.150 8.942.000 5.090.742 6.657.014 0,0 27,2 30,8 Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile.

quale sono state definite le disposizioni sulla elaborazione, confezionamen-to, designazione e presentazione dei vini frizzanti. Il decreto introduce una precisa classificazione degli stessi, distinguendoli in: vini frizzanti generici, vini frizzanti VFQPRD, vini frizzanti gassificati.

4.3. I cereali

I cereali si sono avvantaggiati dell’andamento meteorologico che ha ca-ratterizzato l’annata trascorsa, e hanno risposto con rese particolarmente ele-vate, soprattutto in pianura. Il quadro fitosanitario legato alle produzioni ce-realicole non presenta emergenze di rilievo. Sul mais sono continuate le ope-razioni di monitoraggio nei confronti della Diabrotica, che non ha apportato danni ingenti alle colture; sono, invece, stati riscontrati, per l’annata trascor-sa, attacchi di piralide, nei confronti della quale, stante il divieto di utilizzare Tab. 4.5 - Prezzi alla produzione delle uve e dei vini rilevati sulle principali piaz-ze regionali

Medie annue Mensili Produzioni

2003 2004 Var. %

2004/03 min. nel 2004

max nel 2004 Uva bianca di pianura

(provincia di Ravenna) (€/kg) 0,25 0,20 -18,5 Uva bianca a I.G.T. di colle

(provincia di Bologna) (€/kg) 0,35 0,28 -20,0 Uva lambrusco di pianura

(provincia di Modena) (€/kg) 0,32 0,29 -10,9 Vino bianco da tavola gr. 11/12

(€/ettogrado) 3,48 3,27 -6,0 2,64 3,43 Vino rosso da tavola gr. 11/12

(€/ettogrado) 4,33 4,00 -7,6 2,74 4,28 Vino lambrusco di Sorbara D.O.C.

(provincia di Modena) (€/ettogrado) 7,08 5,85 -17,4 5,15 6,25 Vino Sangiovese D.O.C.

(provincia di Forlì) (€/ettogrado) 6,19 5,40 -12,8 3,80 7,00 Vino Trebbiano D.O.C.

(provincia di Forlì) (€/ettogrado) 3,47 3,54 2,0 2,60 4,10 Vino Reno Pignoletto D.O.C.

(provincia di Bologna) (€/ettogrado) 7,20 7,10 -1,4 6,50 7,20 Fonte: Camere di Commercio dell'Emilia-Romagna.

sementi OGM, si renderanno necessarie adeguate strategie di difesa. Le con-dizioni meteorologiche favorevoli hanno scongiurato lo sviluppo dei funghi dei generi Aspergillus, Fusarium e Penicilium, responsabili della formazione delle micotossine del mais.

Analizzando il comparto cerealicolo sotto il profilo produttivo (tab. 4.6), si può riscontrare, anche per questo settore, un’ottima performance quantita-tiva per quasi tutti i cereali, con un unico risultato negativo (per l’avena:

-22,2%, probabilmente connesso alla forte riduzione degli investimenti col-turali: -34%) e un incremento produttivo generale del comparto pari al 22,7%. L’andamento pressoché omogeneo delle produzioni (quasi tutte in crescita) è supportato da un’ottima prestazione in termini di rese produttive, mentre la situazione degli investimenti colturali è piuttosto eterogenea. A fronte di variazioni ridotte delle superfici destinate a riso, mais e frumento tenero, si sono registrati maggiori incrementi negli investimenti a grano duro (+9,3%), ancora non influenzati dall’introduzione della riforma della PAC e sospinti da un importo complessivo dell’aiuto supplementare e del premio qualità superiore a quello dell’anno precedente.

A fronte di un’ottima prestazione produttiva, la qualità dei prodotti cerea-licoli è risultata mediocre, per effetto del dilavamento di elementi proteici durante la levata, ed ha perciò condotto all’ottenimento di un prodotto scar-Tab. 4.6 - Superfici e produzioni dei principali cereali in Emilia-Romagna

Superficie

te-nero 167.480 166.270 52,5 63,5 8.797.034 10.549.780 -0,7 20,8 19,9 Frumento

duro 21.514 23.509 52,1 62,6 1.120.817 1.470.540 9,3 20,1 31,2 Orzo 35.101 32.480 44,3 52,3 1.554.486 1.699.280 -7,5 18,1 9,3 Mais da

gra-nella* 137.070 137.719 76,1 93,8 10.424.596 12.913.316 0,5 23,3 23,9 Sorgo da

Fonte: PLV 2004 Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura, Ambiente e Svi-luppo Sostenibile.

samente apprezzabile sul mercato, rendendo necessario, in alcuni casi, il ri-corso all’importazione dall’estero.

Le quotazioni dei cereali manifestano un andamento simile a quello ri-scontrato per gli altri comparti delle produzioni vegetali. I prezzi corrisposti per specifiche tipologie di prodotto (tab. 4.7) registrano un incremento, ma l’andamento delle quotazioni per questi prodotti durante lo svolgimento del-la campagna evidenzia consistenti flessioni. L’analisi delle quotazioni redel-lati- relati-ve alle macro-categorie cerealicole evidenzia forti depressioni, che superano il 20% per frumento duro, riso mais e sorgo.

Il comparto cerealicolo risulta fortemente condizionato dalla riforma del-la Politica Agricodel-la Comunitaria, in grado di orientare le scelte dei produtto-ri. Il cardine della riforma, costituito dal disaccoppiamento, introduce la so-stituzione degli attuali pagamenti legati al prodotto con un regime di paga-mento unico, da corrispondere sulla base della media degli aiuti percepiti du-rante il periodo 2000-2002. Mentre il livello del prezzo di intervento dei ce-reali non è stato toccato dalla definizione della riforma, è stato rivisto il re-gime di aiuti supplementari al grano duro, da ridurre progressivamente, nelle zone del Nord Italia, fino alla loro eliminazione nel 2006. Nelle zone suddet-Tab. 4.7 - Prezzi all'ingrosso dei cereali di produzione nazionale rilevati sulla piazza di Bologna (€/100 kg)

Medie annue Media

Fino nazionale prod. Nord (a)

(c) 2003 Franco arrivo - 2004 Franco partenza.

Fonte: Associazione Granaria Emiliana-Romagnola.

te, la riforma non prevede nemmeno la concessione del premio specifico per la qualità Reg. (CE) n.1782/2003): stanti questi punti, si evince che gli inve-stimenti a grano duro subiranno forti contrazioni, a favore di probabili in-crementi delle superfici a foraggere.

La riforma della PAC introduce quindi ulteriori elementi di incertezza nel comparto cerealicolo, in particolare tra i cereali autunno-vernini. Il settore è caratterizzato dalla volatilità dei prezzi e, almeno per quanto riguarda il gra-no tenero, la gra-nostra produzione continua a svolgere un ruolo complementare nei confronti del prodotto importato. Per questo, si rende necessaria un’azione di valorizzazione e differenziazione delle produzioni, attraverso la sicurezza, la rintracciabilità, l’approccio di filiera, l’igiene e la scelta di nuo-ve varietà, orientando la produzione alle esigenze della domanda per occu-pare i settori più remunerativi.

Sotto il profilo della differenziazione, è importante segnalare l’ingresso in produzione, durante l’anno 2004, del “Grano Romagnolo”, un grano tene-ro di qualità superiore che ha mostrato buone caratteristiche qualitative in termini di contenuto proteico ed è riuscito a spuntare buoni prezzi sul merca-to. E’importante sottolineare che la riforma della PAC, attraverso l’art.69 (miglioramento della qualità e della commercializzazione dei prodotti agri-coli), ha introdotto, a partire dal 2005, il pagamento di un premio supple-mentare per le aziende che impiegheranno grano da seme certificato. Il con-tributo favorisce indiscutibilmente la qualità del prodotto finale, e muove nella direzione della valorizzazione delle produzioni.

Durante l’anno 2004, proclamato dall’ONU “Anno internazionale del ri-so”, un ulteriore tassello è stato aggiunto nel mosaico delle produzioni tipi-che da valorizzare per il rilancio del settore: il Riso del Delta ha avviato le procedure per l’ottenimento del marchio IGP. Il definitivo ottenimento del marchio sarà decretato dall’UE, alla quale sarà inoltrato il disciplinare di produzione, già approvato dalla Regione.

Infine, risulta necessario ricordare che nell’anno 2004, dopo aspre batta-glie in seno all’UE, è stato formulato il decreto sulla coesistenza tra colture tradizionali e colture transgeniche (in particolare, mais e soia): i timori per il futuro delle produzioni tipiche, a denominazione d’origine e biologiche, che vedono in pericolo le loro distintività, e le paure legate alla cross-contamination hanno indotto la Regione Emilia-Romagna ad avvalersi del Principio di precauzione, e a vietare la coltivazione di specie OGM sul pro-prio territorio, fino alla predisposizione del Piano regionale di coesistenza, da adottare entro il 31 dicembre 2005.

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