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Le concessioni francesi dal 1817: una riorganizzazione incompleta

Il ritorno delle concessioni in mano ai francesi apre una nuova fase dello sfruttamento del corallo ad Algeri. Per comprendere l’ambiente istituzionale entro il quale i pescatori torresi si muoveranno a partire da quel momento, occorre, tuttavia, soffermarsi brevemente su quella che è la modesta opera di riorganizzazione francese delle concessioni.

Una volta conclusa la firma del contratto, in effetti, il governo francese, al quale sono ormai direttamente consegnate le concessioni, si affretta ad affidare al console generale

495 P. M

ASSON, À la veille d’une conquête, op. cit., p. 83.

496 Così scrive Gaetano Imbert: «Il 5 corrente maggio giunsi in quella rada [di Algeri, nda] […]. Il Sig.

Donnell venne con una sua lancia, e senza salire a bordo, letta ch’ebbe la lettera ch’io stesso gli consegnai da parte di Vostra Eccellenza, dissemi: che la pesca de’ coralli era già stata ceduta dalla Reggenza al governo di Francia, mediante una considerevole annua prestazione e che per rendermene appieno informato mi avrebbe rimessi nel dì presente alcuni duplicati di officj». ASN, Ministero degli Esteri,

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Pierre Deval la stesura di un «Organisation provisoire des concessions d’Afrique497

» di matrice statale. Parallelamente, una serie di ufficiali viene nominata, con l’incarico di istallarsi in loco e avviare l’opera di sfruttamento in attesa della creazione di una struttura amministrativa stabile. In particolare, Antoine Peïron, antico direttore di La Cala viene nominato vice-direttore della nuova agenzia, mentre a ricoprire il ruolo di agente principale provvisorio viene richiamato il già vice-console di Bona Antoine Léon. Quest’ultimo, tuttavia, a causa di una malattia muore prima di poter iniziare le sue funzioni e viene sostituito da François Maurin498.

Al di là di ciò, in Francia si avviano una serie di dibattiti riguardanti le modalità attraverso le quali organizzare le concessioni. L’idea generalizzata è quella di tornare al modello della Compagnie royale d’Afrique, affidando ad una grande compagnia la gestione dei traffici nordafricani499.

Tuttavia, la ricerca di un gruppo di imprenditori disposti ad assumersi un tale impegno si risolve con un nulla di fatto. Egualmente infruttuosi saranno gli ulteriori tentativi praticati nel corso degli anni successivi. Detto ciò, il governo non mette mai in discussione l’importanza delle acquisizioni. Dagli appelli rivolti da questo ai negozianti, in particolare marsigliesi, emerge infatti una volta di più l’importanza politica che le concessioni rivestono per Parigi. In una lettera del 25 ottobre 1820, ad esempio, così si esprime il Ministro dell’Interno francese, il conte Siméon:

S’il était nécessaire de stimuler votre zèle et celui de la chambre [de commerce, nda], je me bornerais à vous rappeler qu’il s’agit de maintenir des Concessions antiques, nécessaires à l’influence que nous devons ambitionner en Afrique, favorables à l’importance politique et commerciale de la nation et au crédit spécialement attaché au nom de la ville de Marseille dans la Méditerranée500.

L’assenza di una compagnia privilegiata in grado di agire in maniera decisa in Maghreb si ripercuote anche sul processo di riorganizzazione. Il governo, infatti, impegnato finanziariamente in altre questioni e impossibilitato a sostenere i costi necessari alla riedificazione si trova costretto a rinunciare alla ricostituzione dell’antico

497

ANOM, GGA B 26, Organisation provisoire des concessions d’Afrique.

498 Antoine Léon cade malato e muore immediatamente dopo il ritorno da un viaggio a La Cala, dove

l’agente era stato inviato per visitare le rovine dell’antica piazzaforte. P. MASSON, À la veille d’une

conquête, op. cit. p. 93.

499

La Camera di Commercio di Marsiglia, in particolare, viene chiamata a collaborare attivamente alla formazione della nuova compagnia e alla ricerca di negozianti interessati ad intervenire in tale progetto.

500 Cfr. P. M

145

stabilimento territoriale di La Cala, per cui la Camera di Commercio di Marsiglia calcola un investimento necessario pari a 400 000 mila o 500 000 mila Franchi501. In questo modo, il centro delle attività commerciali della resta Bona, mentre a La Calle viene inviato solamente un agente, nella persona di Jean-Dauphin Raimbert, già agente di Tabarca in epoca napoleonica502.

L’attività dell’Agenzia provvisoria si prolunga fino al 1822 quando la struttura amministrativa vede una riorganizzazione importante. Nel 1822, il marsigliese Paret, ex agente della Compagnie royale d’Afrique ed unico negoziante francese a detenere in quegli anni una filiale di commercio ad Algeri, propone di rilevare il subappalto dello sfruttamento dei privilegi commerciali previsti dai trattati relativi alle concessioni. Nonostante la modestia del progetto, il governo, persa ormai la speranza di vedere nascere una grande compagnia di commercio, decide di accettare l’offerta503

. Si impegna, quindi, a pagare lismes richiesti tenendo per se gli introiti derivanti dalla pesca del corallo. In questo modo, l’esclusiva francese viene per la prima volta suddivisa in due diversi segmenti ben distinti. Il primo, prevede uno sfruttamento di tipo privato delle risorse locali (lana, cereali, cera, pelli); il secondo vede invece il permanere di un’amministrazione di tipo interamente statale dell’attività estrattiva. Ciò detto, il concessionario marsigliese rimane incaricato della gestione di una serie di servizi indispensabili per i corallari. Alcuni articoli del contratto, che vale la pena citare, mostrano la suddivisione di diritti e doveri relativi alla pesca tra il governo e Paret:

Art. 4. La pêche du corail sera protégée par le gouvernement qui touchera les droits sur les bateaux corailleurs.

Art. 5. Le gouvernement français, en se réservant le produit des droits sur les bateaux corailleurs, restera chargé de payer les lismes. Il est bien entendu que le gouvernement français, en s’obligeant à payer les lismes et les droits convenus par les traités, n’entend nullement se charger des donations que l’on fait dans certaines occasion pour capter la bienveillance des autorités locales. Ces donations seront à la charge du concessionnaire.

501

Ivi, p. 105

502 Raimbert viene inviato a La Cala principalmente «pour garder la Calle et faire l’interprète aux

patrons corailleurs qui vont s’y remiser», AD (BdR), 8M, 161, l’agente principale provvisorio François Maurin all’amministrazione di Marsiglia, 15 maggio 1819.

503

Nelle idee del governo, le concessions d’Afrique avrebbero dovuto essere affidate a una compagnia di commercio con capitale non inferiore a 1 200 000 franchi. La società costituita da Paret per lo sfruttamento dei privilegi, invece, possiede un capitale decisamente più limitato, che ammonta a circa 300 000 franchi.

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Art. 6. Le concessionnaire s’oblige à percevoir sans frais les droits payés par les patrons corailleurs tout le temps de la durée de son bail si cela convient au gouvernement, et de lui en faire passer le produit par l’intermédiaire qui lui sera désigné. Il en tiendra compte séparé.

Art. 7. Le Comptoir de Bône sera toujours muni des objets nécessaires aux bateaux corailleurs, et le concessionnaire s’oblige à les leur vendre à un taux modéré. Il sera dressé, à cet effet, chaque année, un tarif du prix auquel ces marchandises pourront être livrées. Ce tarif sera concerté, réglé entre le concessionnaire, Chambre de Commerce de Marseille et M. Le Préfet des Bouches-du-Rhône, et soumis à l’approbation de S. E. Le Ministre de l’Intérieur504

.

Per la gestione dell’attività estrattiva e l’imposizione della giurisdizione francese sui corallari, viene quindi creato uno speciale consolato di Bona, affidato al già citato Adrien Dupré. Questo, sarà sostituito, nel 1825, da un vice-console, Alexandre Deval, nipote del console di Algeri. Nonostante questi cambiamenti, l’organismo amministrativo resta decisamente modesto sino alla conquista che seguirà la rottura del 1827. Un «Tableau des français établis aux Concessions d’Afrique505», compilato nel dicembre del 1823, riporta ad esempio un numero estremamente contenuto di impiegati, accompagnati dalle proprie famiglie. Nella tabella sottostante mostriamo il numero e il ruolo di quanti coinvolti nel sistema delle concessioni, dodici individui dei quali, tuttavia, solo otto sono realmente dipendenti dell’amministrazione francese. Per dare l’idea della pochezza di una tale conformazione è sufficiente pensare, come ricorda Olivier Lopez, che i dipendenti della Compagnie royale d’Afrique raggiungevano i due- trecento individui506.

Tableau des Français établis aux Concessions d’Afrique au 31 Decembre 1823

Noms Employes Ages

Adrien Dupré Consul 44

Martin, Jean-Pierre Interprète chancellerie 39

Marie Adelaide, son épouse - 27

Sophie Elisabette Alexandrine, sa fille - 8

Louis Blaise, son fils - 5

Hélène Henriette, sa fille - 2

Sophie veuve Julien, sa belle-mère - 48

Julien, Joseph Etienne, son beau-frère - 15

Chieusse, Jacques Agent principal de M. Paret

31

504 Cfr. P. M

ASSON, À la veille d’une conquête, op. cit. p. 109.

505 ANOM, GGA2A7, 31 dicembre 1823. 506 O. L

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Ouvrier, Etienne Laurent Commis 23

Tama, Isaac Attaché au Consulat 72

Julie, son épouse - 49

Esther, sa fille - 21

Elie, son fils - 16

Reine, sa fille - 12

Pauline Cavaillon, sa servante - 29

Antoni, Luca Cuisinier du Consul 30

Mathieu, urbain Pierre Domestique du Consul 24 Piche, François Journalier principal de

l’Agence

61 Salletti, André Armand Estiveur de l’Agence 48 Andrac, Louis Hippolite Cuisinier de l’Agence 46 Piche, Antoine Romain Journalier de l’Agence 20

3.3 I pescatori di corallo napoletani: una risorsa importante per le

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