Domande I risultati corrispondono
PROGETTI FINANZIATI E AMBIT
4.7 Una lettura “realista” dei progett
Per ricostruire le diverse configurazioni che il programma regionale ha assunto nei nove progetti finanziati si è scelto di utilizzare un approccio realista alla valutazione grazie alla capacità che ha nell’individuare i nessi causali tra interventi/trattamenti ed esiti, cogliendo le relazioni esistenti tra meccanismi di funzionamento e contesti di riferimento. In questo modo, a partire dai principali risultati emersi dalla lettura dei nove progetti e dalle interviste ai sette coordinatori, è possibile individuare i significati che assumono gli elementi messi in campo nei progetti tra cui le azioni attivate dagli attori coinvolti in fase di costruzione e implementazione degli interventi, con un’attenzione particolare agli effetti inattesi emersi. Tali significati che gli stakeholders attribuiscono ai diversi elementi di una politica sociale risultano, spesso, difficili da individuare ed interpretare.
Come ha mostrato Stame (2002), il valutatore è l’unico che può avere una visione d’insieme del funzionamento del programma, sia rispetto agli operatori sia rispetto ai beneficiari che ne hanno, invece, una visione solo parziale (tabella 4.3). In particolare, se i beneficiari e gli operatori hanno maggiori conoscenze sul funzionamento del programma, sono i valutatori a poterlo interpretare. I beneficiari possono fornire informazioni sulle esperienze concrete ma non dispongono di sufficienti elementi per interpretare il contesto o l’outcome. Gli operatori, invece, hanno gli elementi necessari per dare indicazioni sul contesto
97 e sugli outcome perchè possono contare sulla conoscenza di altri programmi e progetti di interventi pubblici, ma non hanno una visione d’insieme del programma, di cui implementano solo una parte. Solo i valutatori, partendo da una teoria iniziale costruita sulla base di conoscenze teoriche e scientifiche e attraverso le informazioni fornite da tutti gli attori coinvolti nel programma), possono pervenire ad un quadro esaustivo del suo funzionamento.
Ripercorrendo i principali obiettivi esplicitati nel programma regionale, la sintesi realista permette in primis di individuare le teorie del cambiamento sottese al programma. Il punto di partenza è rappresentato dall’insieme dei risultati che si vogliono raggiungere attraverso il programma e dalla costruzione delle possibili configurazioni Meccanismo Contesto Outcome (MCO) che possono portare sia agli effetti voluti che a quelli inattesi e imprevisti.
Tabella 4.3 Le configurazioni MCO di un programma per i diversi attori di una
politica.
Fonte: Stame 2002, p. 154.
L’obiettivo principale del Programma è l’inclusione sociale e la prevenzione del disagio nelle famiglie di nuova formazione, povere e/o in difficoltà, considerando emergenza elettiva quella delle madri delle bambine e dei bambini a rischio sociale, attraverso l’integrazione, in modo organico e condiviso, delle procedure sanitarie e di quelle sociali. Il raggiungimento di tale obiettivo può avvenire attraverso:
il coinvolgimento attivo dei punti nascita che hanno il compito di individuare le partorienti e le puerpere potenzialmente a rischio mediante la compilazione della scheda degli indicatori costruita ad hoc;
l’attivazione di una rete territoriale e la costruzione di partnership di lavoro per la valorizzazione reciproca tra organismi pubblici e privati;
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la presenza di attività di tutoraggio volte a consentire l’apprendimento, la sperimentazione e lo sviluppo delle potenzialità genitoriali e/o individuali e di nuove abilità legate sia alla madre che al bambino;
il sostegno della funzione genitoriale con azioni e pratiche solidaristiche, di aiuto e mutuo-aiuto, sperimentando, in modo organizzato, strutturato e sostenuto, rapporti nella comunità.
Secondo la logica realista il punto di partenza è rappresentato dall’obiettivo principale, ossia l’outcome (l’inclusione e la prevenzione del rischio) che si vuole raggiungere attraverso l’attivazione di una serie di meccanismi. Il funzionamento di tali meccanismi (la scheda degli indicatori viene somministrata all’interno dei punti nascita in modo continuativo e strutturato) permette di raggiungere quegli obiettivi o esiti intermedi (individuazione delle madri potenzialmente a rischio) all’interno di un determinato contesto favorevole (si tratta di una procedura ormai consolidata all’interno della struttura; esiste un equipe predisposta alla somministrazione della scheda e alla diretta segnalazione agli organi competenti di eventuali casi a rischio). La sintesi realista non si focalizza sulla regolarità nei meccanismi attivati, ma mira ad individuare tra essi quelli che agevolano o impediscono il raggiungimento degli esiti desiderati.
Le tabelle 4.4, 4.5 e 4.6 mostrano le diverse configurazioni emerse dalla lettura dei progetti e dall’intervista ai rispettivi coordinatori, che operano nella programmazione e nell’attuazione degli interventi rispetto a: segnalazione da parte dei punti nascita dei casi a rischio, attivazione del partenariato e scelta degli individui per lo svolgimento dell’attività di tutoraggio.
La segnalazione da parte dei punti nascita (tabella 4.4) rappresenta un’azione fondamentale per la fase start-up dei progetti: senza l’individuazione di famiglie a rischio diventa impossibile poter operare sul territorio. La compilazione della scheda con gli indicatori di rischio e l’invio della stessa all’Unità Operativa Materno Infantile (U.O.M.I) di competenza territoriale rappresentano l’anello debole della catena di implementazione delle procedure. L’obiettivo “integrazione socio-sanitaria” in realtà non viene raggiunto nella quasi totalità dei casi. Per far fronte al mancato invio della segnalazione dei nuclei familiari a rischio, ogni ambito territoriale attiva una serie di azioni volte al recupero delle informazioni necessarie per l’attivazione degli interventi. Solo nel caso di due ambiti (S3 e N18) lo stesso contesto, ossia il fatto di aver avuto precedenti esperienze di lavoro con l’ASL, producono esiti differenti, favorendo nel primo caso ed ostacolando nel secondo la collaborazione tra la parte sociale e la parte sanitaria. Probabilmente le esperienze pregresse non aiutano in contesti territorialmente più ampi (N18) dove la comunicazione, la cooperazione e la sinergia tra strutture ed enti
99 diversi diventa più complessa da gestire.
I meccanismi che si attivano in risposta ad un mancato funzionamento nella segnalazione iniziale dei casi a rischio da parte dei punti nascita seguono principalmente due percorsi: uno in cui gli operatori si recano direttamente presso i punti nascita degli ambiti territoriali per recuperare informazioni utili sulle partorienti; l’altro in cui la difficoltà viene superata recuperando i dati sui nuovi nati mediante banche dati fornite da altre strutture (anagrafi) e il contatto diretto con le neo-famiglie.
Configurazioni MCO relative alla segnalazione di casi a rischio dai punti nascita per i diversi ambiti territoriali
Meccanismo Contesto Outcome
S1 Contatti con Caritas Nessuna esperienza precedente
in partenariato con l’ASL
Recupero delle informazioni sui nuclei familiari a rischio
S3
Richiesta all’ASL delle schede con gli indicatori di rischio
Esperienze precedenti Ottenimento delle informazioni da parte dell’ASL
S4
Raccolta dati presso strutture sanitarie attraverso operatori sociali
Visite domiciliari a famiglie con nuovi nati
Nessuna esperienza precedente in partenariato con l’ASL
Recupero delle informazioni sui nuclei familiari a rischio
S8
Raccolta dati presso le strutture sanitarie attraverso operatori sociali
Nessuna esperienza precedente in partenariato con l’ASL
Recupero delle informazioni sui nuclei familiari a rischio
A6 Visite domiciliari a
famiglie con nuovi nati
Nessuna esperienza precedente in partenariato con l’ASL
Recupero delle informazioni sui nuclei familiari a rischio
A7
Raccolta dati attraverso ufficio anagrafe Visite domiciliari a famiglie con nuovi nati
Nessuna esperienza precedente in partenariato con l’ASL
Recupero delle informazioni sui nuclei familiari a rischio
N18
Tutor e operatori materno infantili si recano ai punti nascita (procedura
standardizzata)
Esperienze precedenti Recupero delle informazioni sui nuclei familiari a rischio
Tabella 4.4 Sequenza Meccanismo Contesto Outcome nella segnalazione dei casi a rischio da parte
dei punti nascita nei progetti finanziati nel Programma.
La tabella 4.5 riporta un altro meccanismo importante, la cui attivazione ed il giusto funzionamento dovrebbero aiutare a prevenire il rischio delle famiglie disagiate. Si tratta della sinergia tra enti territoriali, pubblici e privati, a partire dalla creazione di partnership di lavoro.
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caso in cui i partner che costituiscono il partenariato sono coinvolti anche nella fase di implementazione degli interventi, e il caso in cui la dimensione del partenariato si modifica vedendo l’ingresso di nove enti e/o la fuoriuscita di alcuni enti. La partecipazione parziale degli enti che costituiscono il partenariato nella fase di implementazione dei progetti attiene agli ambiti S1 e A7 che condividono gli stessi meccanismi e gli stessi contesti. Un partenariato molto ampio, con una presenza forte di enti del privato sociale, per l’ambito S1, e con la presenza di un’alta percentuale di istituti scolastici, per l’ambito A7, probabilmente è la causa del ridimensionamento della rete di partenariato. Per quanto riguarda l’ambito N18, l’incremento della rete di partenariato risente del contesto caratterizzato dalla scarsa specificità e congruità del ruolo di ciascun partner nella realizzazione del progetto che conduce alla ricerca di nuovi enti sul territorio. Un’altro contesto determinato dal lavorare in rete con partner con cui già si sono avute precedenti esperienze di collaborazione, gioca sicuramente un ruolo positivo nel funzionamento della rete. Il partenariato è più efficace in quei contesti in cui il coinvolgimento degli attori avviene già in fase di costruzione del progetto, al momento cioè della decisione condivisa di procedure, ruoli e azioni da mettere in campo. La condivisione delle scelte, delle idee e delle decisioni da attuare produce un senso di appartenenza al gruppo da parte degli attori coinvolti nel partenariato, in cui ognuno sente di poter contribuire all’abbattimento del disagio sociale attraverso la costruzione di un agire comune che va al di là della semplice fornitura di servizi e risorse proprie.
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Configurazioni MCO relative all’attivazione di partnership di lavoro
Meccanismo Contesto Outcome
S1
Incontri ufficiali tra i partner in fase di implementazione
Partenariato ampio
Presenza forte di enti del privato sociale
Forte specificità e congruità del ruolo di ciascun partner nella realizzazione del progetto
Partecipazione parziale del partenariato nella fase di implementazione dei progetti
S3
Incontri ufficiali tra i partner in fase di implementazione
Presenza di un’alta percentuale di istituti scolastici nel partenariato Forte specificità e congruità del ruolo di ciascun partner nella realizzazione del progetto
Partecipazione del partenariato nella fase di implementazione dei progetti
S4
Incontri ufficiali tra i partner in fase di implementazione Condivisione delle idee progettuali
Rete consolidata con il settore del privato sociale Scarsa specificità e congruità del ruolo di ciascun partner nella realizzazione del progetto
Partecipazione del partenariato nella fase di implementazione dei progetti
S8
Incontri ufficiali tra i partner in fase di implementazione Condivisione delle idee progettuali
Presenza di partner che già hanno collaborato con l’ambito in precedenti progetti
Forte specificità e congruità del ruolo di ciascun partner nella realizzazione del progetto
Partecipazione del partenariato nella fase di implementazione dei progetti
A6
Incontri ufficiali tra i partner in fase di implementazione Condivisione delle idee progettuali
Forte specificità e congruità del ruolo di ciascun partner nella realizzazione del progetto
Partecipazione del partenariato nella fase di implementazione dei progetti
A7
Incontri ufficiali tra i partner in fase di implementazione
Presenza di un’alta percentuale di istituti scolastici nel partenariato Forte specificità e congruità del ruolo di ciascun partner nella realizzazione del progetto
Partecipazione parziale del partenariato nella fase di implementazione dei progetti
N18
Incontri ufficiali tra i partner in fase di implementazione
Scarsa specificità e congruità del ruolo di ciascun partner nella realizzazione del progetto
Incremento della rete di partenariato
Tabella 4.5 Sequenza Meccanismo Contesto Outcome per il partenariato attivato nei progetti
finanziati nel programma.
Nel caso delle attività di tutoraggio (tabella 4.6), ciò che emerge è la presenza di un contesto omogeneo caratterizzato dalla scelta di figure professionali interne all’ambito, già
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formate a cui affidare la presa in carico dei nuclei familiari a rischio di esclusione sociale. Il solo ambito S1, pur condividendo con gli altri ambiti territoriali gli stessi meccanismi e gli stessi esiti, si inserisce in un contesto completamente diverso, caratterizzato dalla presenza di operatori esterni all’ambito.
Configurazioni MCO relative all’attività di tutoraggio
Meccanismo Contesto Outcome
S1 Formazione ricevuta prima della presa in carico dei nuclei familiari
Operatori esterni all’ambito territoriale
Resa operativa dei progetti individualizzati attraverso le attività di tutoraggio
domiciliare
S3 Nessuna formazione ricevuta prima della presa in carico dei nuclei familiari
Educatori professionali che operano nell’ambito territoriale
Resa operativa dei progetti individualizzati attraverso le attività di tutoraggio
domiciliare
S4 Nessuna formazione ricevuta prima della presa in carico dei nuclei familiari
Educatori professionali che operano nell’ambito territoriale
Resa operativa dei progetti individualizzati attraverso le attività di tutoraggio
domiciliare
S8 Formazione ricevuta prima della presa in carico dei nuclei familiari
Educatori professionali che operano nell’ambito territoriale
Resa operativa dei progetti individualizzati attraverso le attività di tutoraggio
domiciliare
A6 Formazione ricevuta prima della presa in carico dei nuclei familiari
Educatori professionali che operano nell’ambito territoriale
Resa operativa dei progetti individualizzati attraverso le attività di tutoraggio
domiciliare
A7 Nessuna formazione ricevuta prima della presa in carico dei nuclei familiari
Educatori professionali che operano nell’ambito territoriale
Resa operativa dei progetti individualizzati attraverso le attività di tutoraggio
domiciliare
N18 Nessuna formazione ricevuta
prima della presa in carico dei nuclei familiari
Educatori professionali che operano nell’ambito territoriale
Resa operativa dei progetti individualizzati attraverso le attività di tutoraggio
domiciliare
Tabella 4.6 Sequenza -Meccanismo Contesto Outcome per le attività di tutoraggio dei progetti
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