Domande I risultati corrispondono
4. I progetti finanziati sull’Adozione Sociale: un quadro d’insieme
4.3 Politiche di sviluppo territoriale nella regione Campania
In alcune regioni italiane che si trovano in una situazione di forte emergenza sociale, diventa prioritaria l’adozione di politiche sociali volte a favorire l’integrazione dei cittadini, l’inclusione sociale e la cittadinanza attiva.
svantaggiati e lotta contro la discriminazione sul mercato del lavoro e valorizzazione del capitale umano mediante la riforma dei sistemi di istruzione e il collegamento in rete degli istituti di istruzione.
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Art. 158 - 162 del Trattato della CE: “La Comunità mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite o insulari, comprese le zone rurali”.
85 E’ questo il caso della regione Campania che è caratterizzata, come si evince dal Piano Sociale Regionale 2009-201140, da una precaria condizione familiare, con un tasso di fecondità e un tasso di natalità maggiore rispetto alla media nazionale e un numero medio di componenti per famiglia elevato, tra cui molti minori; da un’elevata incidenza della popolazione analfabeta o con titoli di studio inferiori alla scuola dell’obbligo, soprattutto tra gli anziani e le giovani donne; da situazioni di devianza in età adulta che finiscono per modificare costantemente gli assetti familiari e per avere forti implicazioni sull’identificazione delle persone responsabili del mantenimento e della sopravvivenza della famiglia; da un numero consistente di nuclei familiari costituiti da neogenitori o madri single con bassa scolarità e da un numero elevato di famiglie immigrate.
Nella nuova prospettiva di welfare locale, in cui alle regioni è affidata la potestà legislativa nell’attuazione delle riforme, le politiche sociali nella regione Campania assumono il carattere dell’universalismo, rivolgendosi non più ai soli cittadini che versano in condizioni di disagio e povertà o che risultano socialmente esclusi, ma a tutti gli individui senza differenze di appartenenza a specifiche categorie. La regione offre, quindi, un sistema integrato di servizi e interventi volto a garantire i livelli essenziali di assistenza, promuovere l’inclusione sociale e prevenire l’esclusione e rimuovere qualsiasi forma di rischio, di emarginazione, di discriminazione e di disagio, così come specificato anche nell’art.1 della legge 328/2000:
“La Repubblica assicura alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali, promuove interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, previene, elimina o riduce le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia, in coerenza con gli articoli 2, 3 e 38 della Costituzione”.
La regione Campania è così impegnata attivamente in progetti e interventi finalizzati a creare un sistema di “integrazione socio-sanitaria quale strategia in grado di promuovere risposte unitarie a bisogni complessi dei cittadini, che coinvolgono sia problemi di salute che di tutela sociale, garantendo l’uniformità su tutto il territorio regionale di livelli essenziali di assistenza” (legge regionale 11/2007).
Queste finalità rappresentano il punto di partenza per l’insieme delle politiche sociali che la regione Campania promuove in diverse aree di intervento: responsabilità familiari, diritti dei minori, persone anziane, contrasto alle povertà e persone con disabilità (con particolare
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I dati riportati nel Piano Sociale Regionale fanno riferimento alle indagini Istat effettuate in diversi anni (dal 2004 al 2008) nelle aree di intervento indicate dalla legge regionale 11/2007.
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priorità alle persone con disabilità gravi e dipendenze). A tali aree sono state aggiunte (Legge 11/2007): donne in difficoltà, detenuti, internati, persone prive della libertà personale, immigrati, salute mentale e sostegno alla maternità.
Compito della regione è quello di intervenire nelle diverse aree attraverso la presa in carico di soggetti che versano in condizioni di disagio sociale, nell’ottica non tanto di mettere in pratica interventi emergenziali su situazioni conclamate, quanto prevenire e recuperare precocemente le persone a rischio favorendo il loro reinserimento sociale.
La regione persegue tali obiettivi attraverso i cosiddetti ambiti territoriali, ripartizioni geografiche nelle quali diversi comuni stipulano accordi per la gestione degli interventi sociali. In Campania gli ambiti territoriali vengono fatti coincidere con i distretti sanitari41.
La regione verifica l’andamento della programmazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e redige ogni tre anni un Piano sociale regionale nel quale, con il parere di altri soggetti pubblici (Consulta regionale, organizzazioni sindacali e associazioni di tutela degli utenti) vengono delineate le linee di indirizzo per la realizzazione degli interventi. Tali interventi vengono realizzati nei diversi comuni che appartengono ad ogni singolo ambito e coordinati a livello locale dal Piano di zona che svolge diverse funzioni. Esso ha il compito di favorire la partecipazione dei cittadini sia nella fase di programmazione che attuazione e verifica degli interventi, di sensibilizzare i cittadini a creare sistemi locali di solidarietà, di garantire a tutti il diritto alla libertà nella scelta dei servizi offerti e di creare un efficace ed efficiente modello di bilancio sociale. Per il raggiungimento di tali obiettivi, il Piano di zona si avvale non solo di una stretta collaborazione con i distretti sanitari, nell’ottica di una integrazione socio-sanitaria considerata fondamentale per rispondere in modo efficace alla complessità dei bisogni del cittadino, ma anche di una maggiore collaborazione da parte degli enti locali e dei soggetti appartenenti al privato sociale che concorrono in modo decisivo alla progettazione e realizzazione degli interventi.
In tale contesto, una funzione importante è svolta dal privato sociale che ha un ruolo decisivo nella promozione sociale della cultura del dare e della solidarietà. Attraverso la sensibilizzazione del territorio e delle comunità locali, le associazioni di volontariato contribuiscono allo sviluppo della cittadinanza attiva, della responsabilità civile e della partecipazione, favorendo la costruzione di reti di relazioni territoriali.
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La regione Campania presenta 52 ambiti territoriali: 8 nella provincia di Avellino, 6 nella provincia di Benevento, 10 nella provincia di Caserta, 18 nella provincia di Napoli e 10 nella provincia di Salerno. Dati consultabili sul sito http://www.social-fa.org.
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